Il forum è online dal 12/02/2005


Una sorta di bar virtuale, che riunisce persone di ogni eta', che discutono di qualunque argomento
Unisciti a noi in questa piccola Oasi del quotidiano. Opinioni, chiacchiere, attualità, test, quiz, sport, sesso, lettura, poesia, racconti, sport, cinema, tv, e molto altro ancora, fra persone di ogni età.
Entra, ti aspettiamo!!! L'iscrizione è gratuita
Questo è un forum fatto di persone che si confrontano su tutti i temi anche sul sesso, NON ci sono foto amatoriali, NON ci sono foto di sesso esplicito.
Grazie!!!



Clicca QUI e con un messaggio sarai dei nostri!!!

L'indirizzo mail del forum per dubbi: oasiforumffz@gmail.com


Facebook Twitter

Nuova Discussione
Rispondi
 

Campionato di Serie A stagione 2016/2017

Ultimo Aggiornamento: 28/05/2017 23:58
Autore
Vota | Stampa | Notifica email    
04/03/2017 23:21
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Quota
OFFLINE
Post: 10.111
Registrato il: 18/06/2008
Sesso: Maschile
Roma-Napoli 1-2, doppietta di Mertens, Strootman accorcia nel finale

Accorcia Strootman, nel finale paratona dello spagnolo su Perotti.
La squadra di Sarri si porta a -2 dai giallorossi con un gol per tempo:
tocco sotto e destro su assist di Insigne.


Un Mertens sontuoso riporta il Napoli in orbita secondo posto e riapre la corsa alla Champions League diretta. Con la vittoria a Roma la squadra di Sarri si porta a -2 dai giallorossi, gestendo bene la partita a lungo, ma rischiando anche di rovinare tutto nel finale, quando la Roma accorcia e colpisce due legni. Alla fine, a conti fatti, la Roma avrebbe anche meritato il pareggio, ma è tutto il resto nella partita dei giallorossi che ha girato male. Errori in fase di impostazione, lentezza nel giropalla e iniziative prevedibili. Per Sarri, invece, una manovra più fluida e una compattezza decisiva in mezzo al campo.

MAGO DRIES — Alla terza partita settimanale per entrambi, Spalletti e Sarri decidono di rimescolare le carte. Così il tecnico della Roma manda dentro El Shaarawy, Perotti e Juan Jesus, mentre quello del Napoli rivoluziona il centrocampo inserendo Rog e Jorginho. Ne viene fuori una partita giocata anche a ritmi buoni, ma con tanti errori di palleggio e un'imprecisione inconsueta per due squadre di questa qualità qui. I giallorossi difficilmente riescono a trovare palle giocabili per Dzeko, gli azzurri hanno nei tre davanti (Insigne, Mertens e Callejon) l'arma giusta, tanto che l'impressione è che in futuro per Milik e Pavoletti possano restare davvero le briciole. Nainggolan così ci prova da fuori (tiro parato da Reina), mentre Hamsik trova bene Mertens in mezzo, ma il suo colpo di testa è alto. Al 23' la fiammata giallorossa, con la Roma che passa con Perotti ma Banti giustamente annulla per un precedente stop dell'argentino con la mano. Tre minuti dopo allora a passare è il Napoli, con Hamsik che taglia in due la difesa avversaria e mette Mertens davanti a Szczesny, con il belga che fredda il portiere polacco con uno scavetto di rara bellezza. Rotto l'equilibrio, la Roma prova a reagire e la palla buona per pareggiare ce l'ha anche al 33', ma Strootman calcia alto da buona posizione. Per il sollievo dei giallorossi Banti annulla il 2-0 di Mertens al 39', con il belga che fredda Szczesny in uscita. Decisione corretta, come quella di Perotti, perché Mertens si libera di Fazio ad inizio azione con un fallo furbo quanto efficace.

PING PONG — E quando ti aspetti la reazione veemente della Roma, arriva subito il 2-0 del Napoli. Errore in impostazione di Fazio, Hamsik innesca Insigne a sinistra che pesca sul secondo palo Mertens, bravo ad insaccare di piatto. Adesso la partita è una corrida, con tanta più intensità di prima, ribaltamenti continui di fronte e spazi surreali per entrambi. Sembra una partita di ping pong, con Spalletti passa al 3-4-3, Sarri non rinuncia a giocare e un paio di volte rischia di prendere il gol su ripartenze giallorosse (e su di una è bravo Reina a salvare sulla trequarti). Il Napoli però palleggia meglio in mezzo al campo ed al 9' va vicino anche al 3-0, è bravo Rüdiger ad indovinare la diagonale e a salvare ancora su Mertens a botta quasi sicura. Al 25' Banti espelle Sarri per proteste, con il tecnico del Napoli che chiedeva il secondo giallo a De Rossi per uno sgambetto volontario in area a Reina dopo una mischia in cui i due si erano scontrati. Il Napoli però nel frattempo ha ritrovato equilibrio e in un paio di situazioni può chiudere la partita e non ci riesce o per imprecisione (Insigne al lato) o per il tempismo di Manolas (su Zielinski). Dall'altra parte, invece, è Salah a sfiorare il palo con un piattone da fuori. Al 39' Rog va via in velocità, ma solo un miracolo di Szczesny gli nega la gioia del gol. Ma le emozioni arrivano una dietro l'altra ed allora un errore clamoroso di Reina regala palla a Nainggolan, con il belga che trova in verticale Salah, il cui destro supera lo stesso Reina ma si stampa sul palo opposto. La Roma accorcia però subito dopo, con uno spunto di Perotti e il sinistro di Strootman che brucia in diagonale Reina. Il gol dà nuova linfa alla Roma, con i 5 minuti di recupero che diventano un assalto a Fort Apache: prima la protesta di Salah per un presunta trattenuta di Ghoulam, poi Reina che salva sullo stesso Salah, quindi il sinistro di Perotti di poco fuori e infine la parata monstre di Reina su tiro ancora di Perotti (deviato) e il pallone che si stampa sulla traversa, dopo il colpo di reni decisivo del portiere spagnolo. Finisce così, con il Napoli che riapre la corsa per il secondo posto e la Roma che incassa la terza sconfitta nelle ultime 4 gare.

Andrea Pugliese

Fonte: Gazzetta dello Sport
04/03/2017 23:24
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Quota
OFFLINE
Post: 10.111
Registrato il: 18/06/2008
Sesso: Maschile
Sampdoria-Pescara 3-1: a segno Bruno
Fernandes, Cerri, Quagliarella e Schick

La squadra di Giampaolo sale a quota 38 punti in classifica, superando momentaneamente il Torino al nono posto.
Zeman, invece, oggi alla millesima panchina della carriera, subisce il secondo k.o. consecutivo e resta all'ultimo posto


La Samp si sbarazza del Pescara (3-1) e ottiene il sesto risultato utile consecutivo. La squadra di Zeman, che festeggiava le mille panchine, è durata solo un tempo. Giampaolo ringrazia Bruno Fernandes autore di 1 gol e 2 assist per Quagliarella e Schick. Per gli abruzzesi a segno Cerri.

LA GARA — Il Pescara prova a sorprendere la Samp con una partenza a razzo. Nei primi 3' la squadra abruzzese confeziona due azioni pericolose con Cerri e Memushaj che però non impensieriscono Viviano. Proprio quando Giampaolo comincia a spazientirsi, arriva il gol della Samp: Muriel salta Coda sul posto e mette al centro per Fernandes, che non dà scampo a Bizzarri. 1-0 e quarto gol stagionale per il portoghese. Il Pescara ha il merito di non abbattersi e di provare subito una reazione efficace. Al 21' Zampano pesca in area Caprari, la cui semi-girata viene bloccata a terra da Viviano senza problemi. La Samp sottovaluta il campanello d’allarme e di lì a poco viene punita: azione tutta in velocità Zampano-Benali con quest'ultimo bravo a mettere in mezzo per Cerri che insacca a porta vuota: 1-1. Il primo tempo si chiude con una doppia occasione per Muriel, sprecata dal colombiano, e con un destro da fuori area di Barreto, sul quale Bizzarri si distende in tuffo. La ripresa inizia sulla falsariga del primo tempo: dopo 54'' Memushaj serve in corridoio Cerri, il cui sinistro non crea grattacapi a Viviano. Ma nel secondo tempo c'è un'altra Samp in campo: più aggressiva, convinta e determinata. Al 7' Barreto spizzica di testa una punizione di Pavlovic: fuori di un soffio. Quando la Samp alza i ritmi, vengono a galla tutti i limiti abruzzesi: la difesa del Pescara comincia ad andare in affanno sulle sortite di Muriel e Quagliarella. Ed è proprio l'attaccante campano a riportare la Samp in vantaggio grazie a un tuffo di testa su cross di Fernandes (2-1). Il Pescara accusa il colpo e non si rialza più: la mazzata definitiva gliela dà Schick che Giampaolo mette dentro al posto di un esausto Muriel. L’attaccante ceco, dopo un primo tentativo andato a vuoto, trova il gol, facendosi trovare pronto sull’assist del solito Fernandes: 3-1.

Francesco Gambaro

Fonte: Gazzetta dello Sport
04/03/2017 23:27
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Quota
OFFLINE
Post: 10.111
Registrato il: 18/06/2008
Sesso: Maschile
Milan-Chievo 3-1: doppietta di Bacca, gol di De Guzman e Lapadula

Il colombiano sbaglia un rigore sull'1-1, poi si riscatta riportando
avanti i suoi, l'ex Pescara e l'olandese a segno dal dischetto.
Montella sorpassa l'Inter: notte al quinto posto



Il mondo ha ancora delle certezze. La Terra gira attorno al Sole e il Milan col Chievo si trova bene: con questa, sono 12 vittorie consecutive in casa, 18 nelle ultime 21 partite. Abbastanza per tenere un ottimo passo per l’Europa: 13 punti nelle ultime 5 partite. Il Diavolo però, da proverbio, si nasconde nei dettagli. Questa volta ha vinto 3-1, come all’andata, ma la partita è stata tutto tranne che prevedibile. Intanto, tante polemiche arbitrali come sei giorni fa per Sassuolo-Milan, una specie di paradiso del moviolista. Due rigori per il Milan, uno netto, l’altro meno. Un rigore per il Chievo, nato da un fallo tutto tranne che chiaro di De Sciglio su Gakpe, in sospetto fuorigioco. Poi, Bacca sulle montagne russe. Carlos, a sei giorni dal rigore bipede di Reggio Emilia, ha segnato due volte e calciato un rigore in curva. Quando è uscito, San Siro lo ha applaudito: pace fatta. Quando il Milan ha avuto il secondo rigore, Bacca ha guardato dalla panchina il tiro di Lapadula. Non convincente ma sufficiente per chiudere la partita. A margine, l’infortunio di Suso: molto affaticato in settimana, si è fermato per un problema muscolare dopo 35 minuti. A sei giorni da Juve-Milan, un bel guaio per Montella.

TRE TEMI — La partita ha messo in tavola il menu completo: un riassuntone delle ultime settimane di Milan. Uno, il closing: in tribuna lo striscione “Noi ci siamo… e vi osserviamo…”, messaggio non simpatico e allusivo della curva, sui cellulari dei tifosi le frasi con estintore di Berlusconi (“Ci hanno chiesto un’altra proroga, non vedo nulla di preoccupante”). Due, le polemiche da moviola: dopo i fischi pro-Milan di Sassuolo, altre decisioni contestate, questa volta a Maresca. Tre, i rigori: De Guzman ha spiazzato Donnarumma, Bacca ha cercato l’angolo alto e calciato al primo anello, Lapadula ha scelto la potenza. Per il colombiano, l’errore è una rarità: in campionato non sbagliava da gennaio 2015.

I 15 MINUTI DI BACCA — La serata di Bacca merita un riassuntino. Intanto, ha segnato dopo 24 minuti: su un contropiede lanciato da Deulofeu, Carlos ha stretto da sinistra e calciato col destro. Apparentemente, un tiro normale. In realtà, veleno per Sorrentino: il portiere col 70 ha fatto un regalo all’attaccante col 70, si è tuffato in anticipo a sinistra e, quando ha visto che il pallone stava andando dall’altra parte, ha allungato la gamba. Tardi: deviazione scomposta e 1-0. Il rigore sbagliato però ha cambiato tutto. Bacca deve averci pensato parecchio nell’intervallo e nei primi 15 minuti del secondo tempo ha messo in fila una brutta deviazione a gioco fermo e un pessimo esterno destro davanti a Sorrentino. Strano, perché un secondo prima si era liberato con doppio dribbling al limite dell’area. Montella ha preso atto e cambiato strada: dopo un’ora di partita, fuori Locatelli, dentro Lapadula. Con la doppia punta, Bacca ha trovato la deviazione da attaccante vero: angolo da destra, Romagnoli prolunga, Carlos la tocca in porta da due passi. Da qui in poi, la partita per il Milan è stata una discesa. Lapadula ha chiuso i conti e Cacciatore ha sbagliato il possibile 3-2 prendendo la traversa da pochi metri a porta vuota. Clamoroso, quasi come Meggiorini nel primo tempo. Il 69 del Chievo ha perso sangue e, dovendo cambiare la maglia, ha giocato qualche minuto senza numero. Questa, quasi mai vista.

Luca Bianchin

Fonte: Gazzetta dello Sport
05/03/2017 17:14
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Quota
OFFLINE
Post: 10.111
Registrato il: 18/06/2008
Sesso: Maschile
Atalanta-Fiorentina 0-0, Gasperini rallenta la corsa per l'Europa

Dopo quattro vittorie consecutive i bergamaschi devono accontentarsi di un pareggio.
Buona prova difensiva per la squadra di Sousa


Finisce 0-0 fra Atalanta e Fiorentina, una partita vissuta sempre sul filo dell’equilibrio, con l’Atalanta più portata all’attacco, ma la Fiorentina attenta in difesa e pericolosa nelle ripartenze. Una partita nobilitata dal bel gesto della società nerazzurra che ha deciso di devolvere 50 mila euro alla città di Amatrice colpita dal sisma dello scorso autunno. A ricevere i fondi il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, nella curva Nord dell’Atleti Azzurri d’Italia uno striscione: “Amatrice: Bergamo vi tende la mano, insieme ripartiamo”.


PRIMO TEMPO — L’Atalanta parte forte e cerca di chiudere la Fiorentina nella sua metà campo. La squadra di Gasperini spinge soprattutto sulla sua fascia sinistra dove Spinazzola e Gomez mandano costantemente in difficoltà Chiesa e Sanchez. Al 3’ un diagonale di sinistro di Petagna si perde sul fondo e al 7’ è sempre protagonista il numero 29 nerazzurro: bella iniziativa sulla destra, cross basso controllato però male da Gomez a centro area. La Fiorentina si fa vedere all’11: cross dalla sinistra di Astori e colpo di testa a lato di Kalinic. E’ sempre l’Atalanta a tenere in mano il pallino, ma ai nerazzurri manca l’ultimo passaggio o il movimento giusto in avanti per creare autentici pericoli. Al 30’ Berisha alza sulla traversa un colpo di testa di Gonzalo Rodriguez su cross dalla sinistra di Astori e 3 minuti dopo sono ancora i viola pericolosi con Tello: lo spagnolo accelera sulla sinistra, si accentra e sulla sua conclusione è bravo Berisha a respingere. Nel finale del primo tempo l’Atalanta torna a spingere: gran palla di Freuler per Gomez che scappa sulla sinistra, ma sul cross Petagna viene anticipato dalla difesa. A due minuti dal riposo Kurtic non trova il tempo per battere a rete dopo una mischia su punizione cross di Gomez, poi ci prova Vecino da fuori, ma la conclusione è debole e centrale.


SECONDO TEMPO — L’inizio della ripresa è di marca viola: si parte con una fuga sulla sinistra di Tello sul cui cross salva Masiello in scivolata mandando in angolo, al 6’ Vecino chiude con un tiro a lato una bella percussione centrale. Al 7’ ancora Fiorentina: sponda di Kalinic che apre sulla destra per Ilicic, il cui cross viene respinto dalla difesa, la palla arriva a Borja Valero che conclude a lato. L’Atalanta si rivede con due conclusioni sopra la traversa, la prima di Gomez su punizione (10’) la seconda di Toloi (15’) sugli sviluppi di un angolo. Al 20’ Badelj lancia Kalinic che cerca la conclusione di esterno destro, Berisha blocca in tuffo. Un minuto dopo ci prova Gomez da fuori area, ma il tiro è a lato. Al 29’ l’Atalanta va vicina al gol con una conclusione dal limite di Freuler deviata alla grande in angolo da Tatarusanu che si distende sulla sinistra. Al 31’ ancora Atalanta a un passo dal vantaggio: cross dalla sinistra di Gomez, tocco dell’attaccante e miracolo di Tatarusanu che ferma il pallone a un passo dalla linea di porta, la palla arriva poi a Grassi: destro alto d’un soffio. L’Atalanta spinge, sembra avere più benzina dei viola, ma il gol non arriva e tutto sommato il pareggio non è bugiardo. La squadra di Gasperini interrompe quindi a 4 la striscia di vittorie consecutive, ma il punto nella corsa per l’Europa non è da buttare. Per la Fiorentina un pareggio contro una delle squadre più in forma del campionato e un passo avanti rispetto alle ultime prestazioni.



Davide Longo

Fonte: Gazzetta dello Sport
05/03/2017 17:58
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Quota
OFFLINE
Post: 10.111
Registrato il: 18/06/2008
Sesso: Maschile
Cagliari-Inter 1-5, doppio Perisic, Banega, Icardi e Gagliardini: Pioli riparte

I nerazzurri convincono in Sardegna: non basta il temporaneo 1-2 di Borriello.
Bella prova del fantasista, che piazza anche un assist



L'Inter cala il pokerissimo a Cagliari con super Perisic, risorpassa il Milan e accorcia sull'Atalanta, attesa a Milano domenica prossima. Oltre alla doppietta del croato, sul 5-1 finale mettono la firma Banega, Borriello, Gagliardini e Icardi, che seppur su rigore torna al gol in trasferta in campionato dopo 5 mesi e mezzo. E spreca la doppietta sparando un destro a colpo sicuro sulla traversa nel finale. Cagliari fragilissimo dietro, pasticcione e nervoso davanti.

BOTTI NEL FINALE — Rastelli punta sul 3-5-1-1 con Isla e Padoin pronti ad abbassarsi sulla Lina dei terzini e Barella da interno sinistro che appena può diventa il secondo trequartista alle spalle di Borriello. Pioli per contro torna alla difesa a quattro, lasciando in panchina il diffidato Murillo. Banega si piazza al centro del terzetto dietro ad Icardi, ai suoi lati Candreva e Perisic. Dopo uno squillo per parte, con Medel che salva sulla linea sul pallonetto di Joao Pedro e Pisacane ad anticipare Icardi sul cross di Candreva, il match s'impantana per i troppi errori in mezzo al campo. Di Gennaro gira a vuoto, a fare legna per i padroni di casa ci pensa soprattutto Ionita. Sull'altro fronte faticano a trovare tempi e misure Gagliardini e Kondogbia, che soffrono i movimenti di Joao Pedro, bravo a galleggiare tra le linee. Banega è troppo lento, vedi contropiede al 15' in cui si fa rimontare da Capuano. Perisic fatica ad accendersi, anche perché si sfianca nei ripiegamenti. Quando però si mette in moto, per l'avversario sono dolori. Al 26' Icardi in spaccata non trova di poco la porta sul cross basso del croato, che otto minuti dopo però non perdona Gabriel bruciando Pisacane sull'assist di Banega. La giocata sblocca anche l'argentino che al 39' pennella la punizione giusta dal limite, complice il portiere che sembra ritrarre il braccio, forse pensando che la palla uscisse. Match in ghiaccio sul 2-0? Certo che no, perché il Cagliari ci mette l'orgoglio e l'Inter dietro non è certo ermetica. Dopo un palo di Di Gennaro su punizione decentrata, al 42' Borriello - fino a quel momento più preso a litigare con tutti, Rastelli compreso, che altro - di testa brucia D'Ambrosio sul traversone di Barella e riaccende la sfida.

IVAN IL TERRIBILE — Nessun cambio nell'intervallo, ma muta in fretta il risultato perché Perisic è una sentenza e già al 2' trova l'angolino di destro sul tocco all'indietro di Icardi, che accetta il lavoro sporco in mezzo all'area, tra Bruno Alves e l'altro centrale che a turno lo raddoppia. Maurito potrebbe trovare gloria al 6' ma dopo un grande aggancio in corsa su lancio da centrocampo va a terra dopo un contrasto dubbio con Bruno Alves. Episodio che fa il pari con una sportellata di Medel a Borriello nel primo tempo. Al 17', subito dopo una sventola di D'Ambrosio alzata sopra la traversa, Rastelli ci prova con Sau per Di Gennaro. Mossa che non paga certo perché Joao Pedro, spostato a sinistra, perde palla e innesca D'Ambrosio, bravissimo ad arare la fascia e pescare il taglio in area di Icardi. L'argentino anticipa Gabriel che lo mette giù. Rigore trasformato al 22' per mettere la menta nel mojito nerazzurro. L'Inter ormai è un'onda in piena e va vicina al quinto gol con Kondogbia e lo stesso Icardi. Il finale è un lungo torello interista cui partecipano anche Eder, Joao Mario, Ibarbo e Dessena, che prendono il posto rispettivamente di Perisic, Banega, Borriello e Barella. Nel finale, prima gioia in A per Gagliardini, con la complicità dell'impresentabile Gabriel.

Luca Taidelli

Fonte: Gazzetta dello Sport
05/03/2017 18:08
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Quota
OFFLINE
Post: 10.111
Registrato il: 18/06/2008
Sesso: Maschile
Crotone-Sassuolo 0-0, pari all’insegna dei rimpianti

I padroni di casa falliscono diverse occasioni da gol e spingono più degli uomini di Di Francesco,
che solo sul finale sfiorano il vantaggio con Duncan



Niente gol, niente svolta. Pari e rimpianti. Occasioni fallite, aspettando un gol che non arriva mai. Crotone e Sassuolo finiscono col pareggiare una partita di rara bruttezza: nemmeno a porta vuota Rosi, Trotta e Ferrari riescono a schiodare il risultato. E neppure i neroverdi, con Matri e Politano nel primo tempo, riescono ad accendere il match a pochi passi da Cordaz. Finisce 0-0 e almeno i calabresi interrompono la serie di 5 sconfitte consecutive. Magra consolazione.

OCCASIONE POLITANO — Falcinelli, ex di giornata, sfida Berardi e si mette subito in mostra al 15’ con un destro ad incrociare che si perde sul fondo. Il Crotone preme sull’acceleratore e 2’ dopo è Rossi a fallire una nitida palla gol sparando in tribuna a porta vuota sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Il Sassuolo reagisce e al 22’ Matri si ritrova a tu per tu con Cordaz per effetto di un retropassaggio corto di Ferrari, ma il centravanti viene anticipato dal portiere al momento di colpire a rete. Gli ospiti si rifanno vivi nell’area crotonese al 36’ con un colpo di testa di Politano su imbeccata di Berardi. Si chiude senza sussulti un primo tempo senza grandi emozioni: calabresi più propositivi, eppure le migliori occasioni capitano sui piedi dei neroverdi.

ALL’ASSALTO — Alla ripresa del gioco le due squadre mantengono gli schieramenti iniziali e la partita prosegue tra assalti continui e rovesciamenti di prospettiva. Prima Matri tiene in apprensione la difesa rossoblù, poi Peluso libera l’area dalla minaccia di Ferrari al 7’. Tra gli ospiti si mette in luce Politano, il cui sinistro è ispirato: più volte al cross, accentua il tasso di pericolosità della squadra di Di Francesco. E al 16’ l’esterno va al tiro alzando però la mira: il pallone non scende e finisce alto sopra la traversa. La risposta del Crotone non si fa attendere ed è il solito Falcinelli a provare la conclusione in area dal 20’, poi il pallone finisce sui piedi di Trotta che però viene stretto nella morsa Acerbi-Peluso. Ci provano anche Ceccherini al 30’ (il difensore sfiora uno spiovente carico di veleno e non trova la porta) e soprattutto Trotta 4’ dopo (assist di Falcinelli), trovando un prontissimo Consigli sulla sua strada, e poi al 35’ Ferrari che colpisce sotto misura il palo di testa. Il Sassuolo soffre la fisicità degli attaccanti calabresi e solo nel finale mette il naso in area avversaria grazie a Duncan che però incrocia troppo il sinistro, mentre il Crotone fallisce un’altra occasione con Trotta a porta vuota su assist di Martella. Un vero peccato. Un’azione emblematica della stagione rossoblù.

Alessio D'Urso

Fonte: Gazzetta dello Sport
05/03/2017 18:13
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Quota
OFFLINE
Post: 10.111
Registrato il: 18/06/2008
Sesso: Maschile
Empoli-Genoa 0-2, gol di Ntcham e Hiljemark

Mandorlini trova la prima vittoria sulla panchina rossoblù. Martusciello alla quarta sconfitta consecutiva


Incredibile Genoa, incredibile Ntcham. L’eroe di domenica scorsa col Bologna si ripete, entra al 17’ della ripresa e al minuto 89 con un esterno destro da fuori area batte Skorupski. Poi replica Hiljemark con un tiro sotto la traversa. E così Mandorlini porta a casa una vittoria insperata alla fine di una partita giocata all’insegna del primo non prendere gol. L’Empoli finisce k.o. quasi senza accorgersene, una sconfitta comunque indolore visto il risultato del Palermo.


POCHE EMOZIONI — E’ stato un primo tempo povero di emozioni, ma con un indirizzo ben preciso: l’Empoli a fare la partita, il Genoa ad aspettare. Evidente l’obiettivo di Mandorlini: replicare il pareggio di domenica col Bologna. La squadra di Martusciello ha una discreta libertà: Diousse davanti alla difesa sbaglia pochissimo e imposta l’azione soprattutto sulla sinistra dove Croce manda in crisi la coppia Rigoni-Lazovic. Supremazia territoriale ma poche occasioni: al 12’ una delle rare azioni offensive del Genoa. Da Simeone a Hjljemrak a Pinilla che tira male, parata di Skorupski senza problemi particolari. Poi tocca all’Empoli: Croce da fuori (26’), blocca Lamanna. Maccarone, che cerca il gol numero cento con l’Empoli, è troppo isolato e dopo il tentativo iniziale (palla alta) gira a vuoto. El Kaddouri, seguito da Cataldi, prova a dare un po’ di creatività, ma i risultati sono modesti. Ma è ancora il Genoa, che si limita ad aspettare, ad andare abbastanza vicino al gol con una punizione di Pinilla. Sì, ma il gioco? Per quello si prega di ripassare.

CHE FINALE — Il secondo tempo segue il copione del primo: possesso palla dell’Empoli, prolungato ma fine a se stesso e Genoa chiuso nella sua metà campo. Partita sempre più incartata. Martusciello prova a dare una scossa: Marilungo per l’inconcludente Maccarone. In mancanza di meglio, la gente di Empoli s’infiamma quando arriva la notizia del 2-1 del Toro sul Palermo. Ma quando meno te l’aspetti la partita viene stravolta: prima è Ntcham (entrato anche stavolta al posto di Rigoni) a battere Skorupski, poi va a segno Hiljemark con un gran tiro su assist di Pinilla. Esultano tutti, compreso Mandorlini e Izzo, confermato vice capitano, autore di una partita dignitosa nonostante il fardello della richiesta di sei anni di squalifica.

Guglielmo Longhi

Fonte: Gazzetta dello Sport
05/03/2017 18:17
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Quota
OFFLINE
Post: 10.111
Registrato il: 18/06/2008
Sesso: Maschile
Torino-Palermo 3-1, Belotti fa tripletta in 7 minuti

Sblocca alla mezzora una sassata di Rispoli, granata in difficoltà per un'ora.
Poi nella ripresa il Gallo canta tre volte diventando il capocannoniere della A con 22 gol


Ottava vittoria casalinga in tredici gare. Il Torino in casa, sconfitto solo nel derby, fa il Toro. Dopo il 5-3 con il Pescara, a farne le spese stavolta è il Palermo, che fuori casa aveva ad oggi raccolto più punti (10) che tra le mura amiche (5). Al Grande Torino i granata hanno segnato 32 reti, subendone 17 ma questa volta è stato più faticoso che con il Pescara. I rosanero per un tempo covano il sogno di riaprire i discorsi salvezza poi crollano. Il Palermo per un’ora ha fatto soffrire i granata poi ci ha pensato Belotti, tre gol in sette minuti, bomber del Toro e da questa domenica leader solitario nella classifica cannonieri con 22 gol segnati in campionato. Il Palermo era una delle ultime tre squadre di A alle quali non aveva ancora segnato (Atalanta e Chievo le altre due). Il Gallo ha timbrato in 5 delle ultime sei partite casalinghe: per lui è la seconda tripletta (contro il Bologna la prima) da festeggiare con il debutto al braccio della fascia di capitano ed il pallone da portare a casa, come trofeo.


LA SVISTA — Primo tempo con il Torino a trazione anteriore e il Palermo che, su una dormita dei padroni di casa, passa in vantaggio: i rosanero passano con l'unico tiro in porta da 25 metri grazie a Rispoli che salta tutto il centrocampo granata e infila una difesa sfilacciata. Per 45' il Torino attacca con poca lucidità e va a sbattere contro il muro degli avversari, tanto caos anche nell’area piccola di Posavec con palla più volte ribattuta all’ultimo. Dopo 5’ Belotti entra in area e scalda le mani a Posavec con un tiro potente ma centrale. Al 15’ il Palermo si fa vivo dalle parti di Hart, Nestorovski prova un uno-due con Sallai, ma il tiro cross attraversa tutta l'area. Al 23’ Iago Falque servito da Belotti si allarga, va al tiro ma la conclusione è alta. Al 25’ batti e ribatti in area con palla respinta su tiro di Iago Falque e Boyè fino alla rasoiata fuori bersaglio di Barreca. Alla mezz’ora il Palermo segna il gol che non ti aspetti. Il Torino perde palla a centrocampo verticalizzazione per Rispoli marcato a distanza da Moretti, controllo del rosanero e tiro secco a fil di palo che buca Hart. Al 38’ Belotti schiaccia di testa un cross di Zappacosta ma la palla è fuori dallo specchio. In chiusura di tempo tiro di Baselli parato.

LA TRIPLETTA — Nella ripresa Liajic prende il posto di Boyè. Il biglietto da visita del serbo dopo otto minuti non è dei migliori: assist di Iago, destro al volo di Ljajic con palla alle stelle. Al 10’ esce Rispoli per infortunio muscolare sostituito da Morganella.Il Torino prova a dare pressione e velocità, il Palermo è sotto assedio ma tiene fino al 29’ quando Iturbe, appena entrato, serve da calcio d’angolo l’assist per la testa di Belotti. Nemmeno due minuti ed il Gallo raddoppia in mezza girata su una punizione calciata da Ljajic. Al 33’ il Palermo rimane in dieci per la seconda ammonizione a Balogh. Al 36’ punizione di Ljajic e ancora lui, Andrea Belotti che di testa incorna in rete. C’è solo più il Toro che manca almeno un altro paio di reti con Maxi Lopez, Iturbe e Ljajic.

Francesco Bramardo

Fonte: Gazzetta dello Sport
05/03/2017 18:20
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Quota
OFFLINE
Post: 10.111
Registrato il: 18/06/2008
Sesso: Maschile
Udinese-Juventus 1-1, Bonucci rispone a Zapata

Il difensore di Allegri riscatta segnando il gol del pari nella ripresa l'errore
che aveva consentito all'attaccante friulano di portare in vantaggio la squadra di Delneri



L'operazione doppia cifra è rimandata, ma la Juventus può accontentarsi del pareggio. Il primo della stagione arriva nel pomeriggio migliore, dopo la sconfitta della Roma contro il Napoli. Così i bianconeri fanno 1-1 alla Dacia Arena (che festeggia come una vittoria) ma guadagnano comunque un punto sulla seconda: +8 e scudetto un pochino più vicino. Al gol di Zapata risponde Bonucci: Juve non al top ma comunque capace di reagire.

IRROMPE ZAPATA — Allegri sceglie Bonucci-Chiellini come coppia di centrali e conferma tutti i titolari, Delneri si presenta con il più classico dei 4-4-2, che però riesce bene a imbrigliare la Juventus. Le cinque stelle bianconere brillano poco nel primo tempo, grazie all'atteggiamento accorto dei padroni di casa: la doppia copertura sulle fasce limita la Signora, che non riesce a sviluppare il gioco in ampiezza come vorrebbe Allegri. L'Udinese fa legna a centrocampo con Fofana e Hallfredsson e poi prova a fare male con Zapata. Ci riesce poco prima dell'intervallo, quando il colombiano va via a Bonucci sulla sinistra e poi è bravo a far passare il pallone sotto le gambe di Buffon. Poco prima la Juventus aveva protestato per un mani in area di Samir e per fallo di Felipe su Dybala: tocco involontario, il contatto invece c'è. L'Udinese sfonda soprattutto a sinistra, dove Dani Alves e Cuadrado (ex fischiatissimo) garantiscono poca copertura. Il primo tempo si chiude con l'Udinese meritatamente in vantaggio. Peccato che prima dell'intervallo Delneri debba rinunciare a Fofana, uno dei migliori, per infortunio.

IL RUGGITO DI LEO — La Juventus versione Dacia Arena è inizialmente lenta, imprecisa e commette troppi errori tecnici, ma alza ritmo e cresce con il passare dei minuti. I suoi giocatori tecnici soffrono la fisicità dei friulani, però quando hai tanta qualità in qualche modo ne vieni fuori, anche se non è il tuo pomeriggio migliore. Così da una punizione di Dybala nasce l'1-1 di Bonucci, che si fa perdonare per l'errore sul vantaggio friulano. Gli uomini dell'Udinese protestano per il fallo su Dani Alves da cui nasce tutto, che però c'è. I Delneri boys reagiscono e subito dopo prendono un palo con Danilo. Bene il difensore, che si esibisce anche in un salvataggio su Cuadrado. La squadra di casa si copre, lasciando Zapata (buona partita la sua) tutto solo lì davanti nel tentativo di resistere all'assalto bianconero: con Pjaca (per Cuadrado) la Juve è ancora più offensiva. In ombra Higuain, ma alla fine quello che conta è il risultato. E dopo il tonfo della Roma un pari vale come una vittoria.

Fabiana Della Valle

Fonte: Gazzetta dello Sport
05/03/2017 23:50
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Quota
OFFLINE
Post: 10.111
Registrato il: 18/06/2008
Sesso: Maschile
Bologna-Lazio 0-2: Immobile firma una doppietta, Inzaghi sale al quarto posto

L'attaccante della Nazionale scatenato al Dall'Ara: decide con un gol per tempo.
Inzaghi scavalca l'Atalanta e resta in scia al Napoli



La Lazio risale al quarto posto. A Bologna la squadra di Inzaghi conquista la terza vittoria di fila in campionato, che segue anche al successo in Coppa Italia contro la Roma. Un successo timbrato ancora da Ciro Immobile che già al 9’ sigla il vantaggio e poi raddoppia al 29’ della ripresa, segnando la sua diciottesima rete stagionale (2 in Coppa Italia). Fa fatica il Bologna che accusa molto il divario di valori esistente in questo momento della stagione con la squadra di Inzaghi e deve ancora rinviare l’appuntamento con la vittoria che ora manca ai rossoblù da ben sette giornate, finendo nel mirino della contestazione finale del Dall’Ara.

NEL SEGNO DI IMMOBILE — Donadoni opta per il 5-3-2. In difesa, squalificato Torosidis, rientrano Maietta ed Helander. In mediana, spazio a Nagy. In avanti, la coppia Verdi-Petkovic: il recuperato Destro parte dalla panchina. Inzaghi rinuncia al 3-4-2-1 adottato in Coppa Italia contro la Roma e rilancia il 4-3-3. Tornano Radu, Lulic, squalificati nel derby, oltre a Hoedt, preferito a Wallace al centro della retroguardia. Al 4’ lancio di Biglia in area per Anderson: il brasiliano non aggancia. Risponde il Bologna all’8': il bel traversone di Petkovic non viene capitalizzato da Dzemaili. Un minuto dopo la Lazio schioda il risultato: Lulic pennella un cross dalla sinistra, Immobile a centro area si gira e insacca di testa. Quindicesimo gol in campionato per l’attaccante, che un minuto dopo potrebbe anche raddoppiare: incursione imperiosa su lancio di Biglia e pallone sopra la traversa. Al 20’ Anderson perde l’attimo davanti alla porta del Bologna per far fruttare un pregevole lancio di Milinkovic. Al 26’ Mirante si supera per deviare un tiro di Milinkovic proiettato a rete. Cambio di modulo in corsa: Inzaghi passa al 3-5-2: con Basta avanzato in mediana e Lulic più arretrato. Lazio padrona del gioco e sempre pericolosa nelle verticalizzazioni. Bologna volenteroso ma troppo incerto in fase di impostazione. La squadra di Donadoni soffre molto anche la rapidità degli attaccanti laziali. Al 30’ una punizione radente di Viviani viene parata a terra da Strakosha. Altro sussulto emiliano al 36’, ma il colpo di testa di Petkovic è alto. La squadra di Inzaghi macina gioco costantemente. Il Bologna si riaccende nel finale del primo tempo. Al 42’ brividi per la Lazio: su un pallone sfuggito a Biglia si avventa Petkovic, che calcia però fuori. L’ultima occasione prima dell’intervallo è della Lazio: botta di Basta controllata da Mirante.

IL BIS DEL BOMBER — Nella ripresa, il Bologna si mostra più intraprendente. Al 9’ Inzaghi deve rinunciare a Biglia, colpito da fastidi muscolari alla gamba sinistra, e fa entrare Murgia. La manovra della Lazio è sempre autoritaria, ma il Bologna cresce anche sul piano dinamico. Al 17’ fiondata di Immobile deviata da Mirante che si ribatte anche sul tentativo di Anderson che era però in fuorigioco. Donadoni inserisce Destro al posto di Verdi. Al 22’ scocca il momento per l’ingresso di Keita che rileva Anderson: stesso cambio effettuato da Inzaghi quattro giorni prima del derby. Dzemaili prova a sorprendere Strakosha che è però in guardia. Riguadagna metri la Lazio a caccia del raddoppio. E al 29’ Milinkovic scova il varco giusto per ispirare la corsa di Immobile verso la rete: tocco deciso per siglare il 2-0. Donadoni fa le altre due sostituzioni: Pulgar per Viviani e Krejci per Masina. Mentre Inzaghi fa uscire Milinkovic zoppicante inserendo Wallace. Al 42’ Murgia colpisce la traversa. Problemi alal coscia per Strakosha. Il Bologna raschia il suo coraggio sino alla fine, ma senza graffiare sul risultato. Per la Lazio arriva così settima vittoria esterna in campionato, la terza di fila fuori casa: la squadra di Inzaghi vola.

Nicola Berardino

Fonte: Gazzetta dello Sport
05/03/2017 23:57
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Quota
OFFLINE
Post: 10.111
Registrato il: 18/06/2008
Sesso: Maschile
SERIE A 2016/2017 27ª Giornata (8ª di Ritorno)

04/03/2017
Roma - Napoli 1-2
Sampdoria - Pescara 3-1
Milan - Chievo 3-1
05/03/2017
Atalanta - Fiorentina 0-0
Cagliari - Inter 1-5
Crotone - Sassuolo 0-0
Empoli - Genoa 0-2
Torino - Palermo 3-1
Udinese - Juventus 1-1
Bologna - Lazio 0-2

Classifica
1) Juventus punti 67;
2) Roma punti 59;
3) Napoli punti 57;
4) Lazio punti 53;
5) Atalanta punti 52;
6) Inter punti 51;
7) Milan punti 50;
8) Fiorentina punti 42;
9) Torino punti 39;
10) Sampdoria punti 38;
11) Chievo punti 35;
12) Sassuolo e Cagliari punti 31;
14) Udinese punti 30;
15) Genoa punti 29;
16) Bologna punti 28;
17) Empoli punti 22;
18) Palermo punti 15;
19) Crotone punti 14;
20) Pescara punti 12;

(gazzetta.it)
10/03/2017 23:49
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Quota
OFFLINE
Post: 10.111
Registrato il: 18/06/2008
Sesso: Maschile
Juventus-Milan 2-1:
Dybala decide su rigore al 97', ma i rossoneri protestano

Decide un rigore contestato per un tocco di mano di De Sciglio:
l'argentino regala i 3 punti ad Allegri dopo i gol di Benatia e Bacca



Il calcio, prima che sport che suscita polemiche, è un gioco di squadra. Il senso della vittoria Juve all’ultimo secondo, su rigore contestato dal Milan e trasformato da un glaciale da Dybala, è soprattutto questo. Non può bastare un portiere destinato a scrivere pagine di storia del calcio, Gigio Donnarumma, a fermare da solo una squadra che nella sostanza attacca dal 1’ al 97’, sciupando occasioni e concedendo in tutto un paio di ripartenze, oltre a quella del gol.

UN FENOMENO — Risponde al nome di Gigio Donnarumma. E non abbiamo altra parola per definirlo. Se la Juve ha rischiato di interrompere la striscia di 30 successi consecutivi (ora 31) in campionato allo Stadium è stato solo a causa sua. Sono almeno cinque le parate pazzesche, su Pjaca, Higuain, Khedira, Pjanic e ancora Higuain appena prima del tocco di mano di De Sciglio che preclude a un rigore che, rivisto al replay, non dà certezze assolute ma alimenta più di un dubbio (anche se, va detto, alla Juve manca un penalty per un fallo di Zapata sullo stesso Dybala all'alba del match). Più altre tre che Gigio ha fatto sembrare facili, ma che proprio non lo erano. Come tutti i predestinati, è stato anche aiutato dalla fortuna, sulla traversa di Pjanic e su un diagonale di Pjaca fuori di millimetri. Ma se i tifosi della Juve avevano bisogno di un ulteriore motivo per sognare lui come erede di Buffon, non dovranno andare oltre stasera. A breve partirà l’asta selvaggia: noi auguriamo al Milan e al calcio italiano di riuscire a trattenerlo.

IL MOTIVO — La Juventus ha giocato un’ottima partita, non scintillante, ma di ottimo livello. Cinque giorni dopo la stecca di Udine. Senza Cuadrado e Mandzukic e con un Pjanic parecchio abulico, ha creato tantissime occasioni. Con due grossi demeriti: non aver concretizzato davanti a Donnarumma e aver preso gol alla prima occasione concessa. Bene Benatia, insolitamente concreto Alves in posizione avanzata. Mentre Pjaca merita un capitolo a parte. Semplicemente devastante nell’uno contro uno, se vorrà avere una grande carriera, non potrà viaggiare alla media di tre/quattro palle gol non sfruttate, Gigio o non Gigio.

MILAN SOLIDO MA… — I rossoneri hanno giocato la peggior partita stagionale delle quattro contro la Juve, tenuti in piedi solo da Donnarumma. Ben sostenuto da un Bacca (poi uscito per guai muscolari) più che mai in versione una palla un gol (viziato da un fuorigioco complicato da rilevare) e da un Deulofeu che è giocatore vero. Il Milan si è affidato a lui per i break del secondo tempo, nel momento in cui la Juve sembrava rifiatare e i rossoneri poter colpire in contropiede. Il grande pregio che permetterà al Milan di lottare fino alla fine per l’Europa, è però quello di riuscire a stare sempre in partita, anche quando giochi contro una squadra più forte e in cui hai pochino dal centrocampo (benino Sosa, espulso nel recupero, male Bertolacci, di Pasalic si ricorda solo la palla geniale che avvia l’1-1) i terzini non arrivano mai sul fondo e la manovra non scorre fluida. Eppure la sconfitta è arrivata solo al 97’ su rigore.

Jacopo Gerna

Fonte: Gazzetta dello Sport
12/03/2017 00:25
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Quota
OFFLINE
Post: 10.111
Registrato il: 18/06/2008
Sesso: Maschile
Genoa-Sampdoria 0-1, decide ancora Muriel.
Blucerchiati 2 derby su 2

Giampaolo bissa la vittoria dell'andata con una zampata del colombiano nella ripresa:
gara chiusa e dominata dalla difese, decisivo un errore di quella rossoblù


La storia blucerchiata la riscrive Luis Muriel, che decide il derby numero 114 e consegna nuovamente alla Samp una doppia vittoria stagionale, cosa che non accadeva da cinquantasette anni. Il derby è subito teso, vibrante, equilibrato. Le occasioni da gol però sono poche.

LA CRONACA — Il primo squillo arriva da Muriel, il colombiano prova a colpire al 9’ ma la sua conclusione di destro è imprecisa. Il Genoa risponde con le folate di Lazovic a destra e con la rabbia della sua coppia di attaccanti. Al 18’ Ntcham lancia Simeone, il tiro è ribattuto da Viviano, ma l’azione pare viziata da una posizione dubbia del rossoblù. Il pericolo più grande per la Samp arriva un minuto dopo: Simeone si libera a sinistra e piazza il cross per Pinilla, controllo e tiro del cileno e risposta pronta di Viviano. La Sampdoria prende l’iniziativa nel secondo tempo, accelerando la manovra e mettendo in affanno la difesa del Genoa. Muriel al 6’ diventa protagonista, ma il suo sinistro sfiora la traversa. Quagliarella manca di poco il bersaglio, al 26’ pero è Muriel a fare centro: passaggio avventato di Ntcham per Munoz, l’attaccante colombiano intuisce tutto, ruba palla al difensore e fulmina Lamanna. Mandorlini prova l’assalto disperato inserendo Palladino, Taarabt e Morosini, ma stavolta non pesca il jolly.

Alessio Da Ronch

Fonte: Gazzetta dello Sport
12/03/2017 17:10
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Quota
OFFLINE
Post: 10.111
Registrato il: 18/06/2008
Sesso: Maschile
Sassuolo-Bologna 0-1: Destro regala i 3 punti ai rossoblu

La sfida in famiglia per i Di Francesco la vince Federico, figlio dell'allenatore del Sassuolo.
Ma a regalare la vittoria a Donadoni è una zampata di Mattia Destro


Al Bologna basta un solo tiro nello specchio, perdipiù a porta spalancata, per sbancare il Mapei Stadium per il secondo anno consecutivo e condannare il Sassuolo al quarto k.o. di fila in casa, come non gli succedeva dal primo anno di Serie A. E' Mattia Destro il match winner di una partita mediocre nel primo tempo e vivace nel secondo. Donadoni piazza dal 1' a sinistra Di Francesco junior, proprio davanti alla panchina di Eusebio nel primo tempo. Che fatica a decollare. Anzi, non decolla proprio, anche se al 4' una buona combinazione a sinistra porta al cross Duncan, spazzato davanti alla porta da Masina. Tanti errori in appoggio (Aquilani al 12' "lancia" Verdi, sinistro schiacciato a lato), ritmo da primavera avanzata, solo Berardi prova a vivacizzare con cambi di campo di prima per i tagli di Politano e Duncan, e al 29' è attento Torosidis nella diagonale. Un minuto dopo Aquilani arriva a rimorchio su appoggio di Politano ma sceglie un cucchiaio loffio, come tutto il primo tempo.


RITMI PIÙ ALTI — Il Sassuolo alza i ritmi a inizio ripresa e sembra intenzionato a marchiare la partita. Un errore di Pulgar al 7' lancia Politano che però davanti a Mirante gli serve il pallone in bocca con un destro che è un passaggio, un minuto dopo l'unica vera occasione costruita dai neroverdi: sponda di Matri per Duncan, diagonale fuori di pochissimo con Berardi che arriva con un attimo di ritardo alla chiusura sul secondo palo. Lo stesso Berardi al 12' produce uno dei suoi sinistri a giro ma la traiettoria è leggermente larga. Sassuolo in comando ma è il Bologna, con Viviani al posto di Donsah, a passare. Aquilani alza un campanile senza senso a centrocampo, Di Francesco vola verso l'area avversaria, inventa un filtrante per Dzemaili che davanti all'opposizione di Acerbi e di Consigli invece di calciare spalanca la porta a Destro: facilissimo mettere in rete. E' il 13' del secondo tempo, è il gol vittoria. Il Sassuolo accusa, Di Francesco sfiora tre volte il raddoppio: al 17' è stoppato da Acerbi, sull'angolo successivo alza di testa mentre al 18' non legge un assist di Verdi dopo errore di Peluso. Il Di Francesco allenatore cambia Ragusa con Aquilani e passa al 4-2-3-1 con Politano trequartista, poi immettere Missiroli e Iemmello ma raccoglie poco. Nel finale, dopo un tentativo di Berardi su punizione (alta), è Acerbi a sfiorare il pareggio: splendido destro a giro ed eccellente risposta in volo di Mirante.

Alex Frosio

Fonte: Gazzetta dello Sport
12/03/2017 17:14
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Quota
OFFLINE
Post: 10.111
Registrato il: 18/06/2008
Sesso: Maschile
Chievo-Empoli 4-0. Inglese, Pellissier, Birsa e Cesar firmano la festa

Tutto facile per i veneti, gara chiusa dopo 45':
sblocca Inglese, raddoppia l'eterno Pellissier.
Tris nella ripresa e poker del difensore nel finale.
Per i toscani è il 5° ko di fila


Il Chievo passeggia tranquillo sulle macerie di un Empoli allo sbando, arrivato alla quinta sconfitta consecutiva e che resiste solo parte del primo tempo. Troppa differenza come organizzazione, qualità dei singoli e anche momento psicologico.

CHE BIRSA — Squadre che giocano a specchio e che offrono una gara a tratti divertente. Anche equilibrata per il primo quarto d’ora: all'11' c'è una splendida girata al volo di sinistro di Castro con paratona di Skorupski, poi si fa vedere Krunic che impegna Sorrentino da posizione difficile. L'equilibrio in pratica finisce adesso, perché, trascinato da Birsa (controllato a fatica da Diousse) il Chievo comincia a fare la partita. Dopo un paio di tentativi di Maccarone, ecco il gol: cross da destra di Cacciatore e Inglese che, rubando il tempo a Diousse, segna il settimo gol in campionato con una bella deviazione al volo di destro. L’Empoli accusa il colpo, El Kaddouri, a differenza di Birsa, fatica a costruire perché Radovanvoc è uno che non molla. Al minuto 37 lo scatenato Castro gira al volo e Skorupski respinge con l'aiuto del palo. Poi il raddoppio: crossa da destra di Birsa, Pellissier si fionda in mezzo a Costa (davanti) e Bellusci (dietro) e sfiora quel tanto che basta per battere il portiere. Nota di merito per il tempo di reazione dell’anziano centravanti (classe '79, come Maccarone), male però i due difensori centrali dell’Empoli.


IL CROLLO — Il secondo tempo si apre con un accenno di reazione dell'Empoli quando Sorrentino fa un gran volo per deviare un tiro di El Kaddouri da pochi metri. Ma è solo un’illusione: mentre Martusciello cambia inutilmente la coppia di attaccanti, la squadra affonda. Alla mezz’ora arriva il terzo gol: spizzata di Inglese per Birsa inutilmente inseguito da Bellusci. Dimarco colpisce l’incrocio (35’), poi tocca a Cesar mettere la firma sulla goleada al secondo tentativo dopo che Skorupski aveva parato su Inglese.

BENEFICENZA — Il Chievo ha deciso di donare una parte dell’incasso della partita (e delle prossime in casa con Crotone e Torino) al progetto che CuoreChievo sta portando avanti per la Uildm Verona (Unione italiana lotta alla distrofia muscolare), per l’acquisto di un auto per il trasporto dei suoi associati.

Guglielmo Longhi

Fonte: Gazzetta dello Sport
12/03/2017 17:17
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Quota
OFFLINE
Post: 10.111
Registrato il: 18/06/2008
Sesso: Maschile
Fiorentina-Cagliari 1-0.Kalinic decide al 92'.
I rossoblù non vanno oltre a un palo

Fiorentina poco lucida davanti a Rafael ma alla fine decide il gol numero 13 dell’attaccante.
Presenti in tribuna Terim e Ranieri. Fischi per Sousa dopo la sostituzione di Bernardeschi



Kalinic salva la Fiorentina. Un colpo di testa al 92’ del centravanti croato, giunto al tredicesimo gol in questo campionato, permette ai viola di superare un buon Cagliari e depotenziare una contestazione già pronta. Quella del Franchi.

LE SCELTE — Sousa opta per una formazione molto offensiva. Tello e Chiesa sulle fasce, Bernardeschi e Saponara a supporto di Kalinic. Rastelli risponde con Borriello unica punta supportato da Ionita e Joao Pedro. Proprio il numero 10 del Cagliari ha una grande occasione al 5’ con un colpo di testa fiacco a due passi da Tatarusanu. La Fiorentina attacca, il Cagliari va in contropiede. Quattro minuti dopo il portiere viola devia il destro secco di Borriello, Borja Valero salva nei pressi della linea. Ancora Cagliari, ancora Borriello. Sinistro fuori di un niente e dominio iniziale ospite.

REAZIONE VIOLA — All’11 tocca alla Fiorentina rispondere con Kalinic che si mangia il vantaggio su prezioso assist di Bernardeschi. Gara divertente con occasioni a raffica. Il sinistro di Chiesa dal limite finisce alla destra di Rafael, il destro di Saponara viene respinto dal portiere del Cagliari. I viola continuano a controllare il gioco e calciare verso la porta avversaria. Bernardeschi prova la conclusione a girare, Rafael è ancora bravo. Al 32’ ancora Kalinic ed ancora errore clamoroso a due passi dalla porta dopo un calcio d’angolo preciso calciato da Bernardeschi. Nella parte finale del primo tempo torna fuori il Cagliari. Al 45’ ci prova ancora Borriello su calcio di punizione dai 25 metri, palla alta sopra la traversa. Niente accade nei due minuti di recupero e l’intervallo viene accolto con i fischi del Franchi rivolti alla squadra.

RIPRESA MOSCIA — Nel Cagliari fuori Murru, dentro Miangue. La Fiorentina prova ad aumentare la pressione offensiva ma il muro rossoblu regge. Anzi, Borriello prova a colpire da centro area, bravo Tatarusanu a deviare in corner. Sousa cambia. Dentro Ilicic per Saponara, fuori anche l’infortunato Tomovic al suo posto Sanchez. Scossa viola al 67’. Prima Chiesa impegna Rafael, poi il tiro di Tello viene deviato in corner. Secondo tempo che resta bruttino e ritmi decisamente più bassi rispetto ai primi trenta minuti. Rastelli prova la carta Sau, fuori Joao Pedro. Sousa toglie Bernardeschi mettendo Badelj e venendo insultato per il cambio da tutto il Franchi che canta cori contro il proprio allenatore (“Paulo Sousa salta la panchina”). Un minuto dopo Sau di testa colpisce il palo a portiere battuto. acuto finale — Viola in confusione e contestazione della Fiesole che ce l’ha con tutti, dalla proprietà ai calciatori. Quando tutto sembra perduto, la Fiorentina passa al minuto numero 92’: cross di Tello, Bruno Alves perde Kalinic che di testa supera Rafael. Il centravanti croato esulta mano all’orecchio e i viola escono con tre punti importanti da un Franchi in ebollizione spegnendo momentaneamente la contestazione. Il Cagliari si lecca le ferite. Meritava il pari, ma l’ennesima distrazione difensiva di questa stagione è costata il match.

EX IN TRIBUNA — Presenti in tribuna due grandi ex allenatori viola: Fatih Terim e Claudio Ranieri. A un terzo, Emiliano Mondonico, che ha appena compiuto 70 anni e sta ancora lottando contro la malattia, la Fiesole ha dedicato uno striscione “Forza Mondo non mollare”.

Giovanni Sardelli

Fonte: Gazzetta dello Sport
12/03/2017 17:21
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Quota
OFFLINE
Post: 10.111
Registrato il: 18/06/2008
Sesso: Maschile
Inter-Atalanta 7-1: Icardi e Banega tripletta, Gagliardini gol

Eurosfida senza storia: Pioli stravince con le triplette degli argentini
e la rete dell'ex bergamasco e sorpassa Gasperini al quarto posto.
Freuler a segno per gli ospiti


“Cinque gol in 17 minuti non li fa nemmeno il Barcellona”. In casa Inter, sugli spalti, quando le cose vanno bene, ci si fa prendere dall’euforia. “Ha segnato Freuler, adesso ci rimontano”: sugli spalti nerazzurri hanno imparato a non fidarsi troppo, ed esagerano. Esagerata è anche la vittoria dell’Inter in quella che era una sfida diretta per l’Europa: 7-1, Atalanta spazzata via, nonostante una partenza per nulla timorosa. L’Inter fa a pezzi i rivali con una voglia e una foga da grande d’Europa, di quelle che non si fermano mai. Così la vittoria assume proporzioni, se non epiche, almeno storiche: i nerazzurri non segnavano 5 gol in un tempo dal 1964, l’Atalanta non ne incassava 7 dal 1990. Il tutto, comprese le triplette di Icardi e Banega, si traduce nel sorpasso in classifica: 54 a 52, temporaneo quarto posto.

TRIPLO ICARDI — Icardi prende il libro delle favole dell’Atalanta, strappa qualche pagina e ci scrive grosso “Fine” nel giro di nove minuti. Il verdetto non è definitivo, ma Maurito lo ribadisce tre volte, con una tripletta che più completa non si può. Sinistro al 17’ da distanza ravvicinata dopo una punizione di Banega fermata dalla barriera, con palla che resta lì. Destro, o meglio cucchiaio, sul rigore che si era procurato (uscita a valanga di Berisha), dopo un controllo magico sulla torre di Perisic. Colpo di testa su cross di Banega: tutto il repertorio, più tutta la voglia che potete immaginare. Siamo a 20 gol in A.

QUINTUPLO BANEGA — Icardi non è mai stato in discussione, nemmeno nei momenti neri. Ma vogliamo parlare di Banega? Lui era ai margini anche nella fase di risalita. Rispolverato una settimana fa dopo 6 gare in panchina, aveva segnato. Oggi esonda, erutta, travolge: tre reti (prima tripletta in carriera), due assist. I gol del 4 e 5 a zero sono trasformazioni in area su cross di Perisic, quello del 7-1 una punizione perfetta che aggira la barriera. In mezzo aggiunge al cross per Icardi l’assist per l’ex Gagliardini (tiro nel sette) e una serie di cambi-campo come ai tempi del Siviglia. Questo è il giocatore che conoscevamo, la qualità se supportata dalla squadra fa sempre bene, anche in Italia.

CONFRONTI DIRETTI — Quei due dominano, ma l’Inter vince semplicemente tutti i confronti diretti. L’Atalanta dura un quarto d’ora, in cui va vicina al gol con il Papu Gomez, poi scompare. Kondogbia eclissa l’astro nascente Kessie, e chiunque passi dalle sue parti, Miranda annulla Petagna, Icardi abusa di Caldara, Candreva “pialla” Conti, persino D’Ambrosio non soffre Gomez e sorprende Spinazzola.

CORI PER PIOLI E GASP — Insomma, tutto quello che sapevate sull’Atalanta è sbagliato, parafrasando gli U2 di parecchi anni fa. O almeno sembra sbagliato in una giornata in cui l’Inter recita da grande. San Siro amaro per Gasperini, che oltre ai 7 gol si prende qualche coro di insulti. Per la prima volta, invece, la Nord sul 3-0 fa partire un coro personalizzato per Stefano Pioli, apprezzato da tutto lo stadio. Un segnale anche per il futuro? Nel giorno del 7-1, tutto è possibile, anche se le cose, in nerazzurro, tendono a cambiare in fretta.

Valerio Clari

Fonte: Gazzetta dello Sport
12/03/2017 17:24
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Quota
OFFLINE
Post: 10.111
Registrato il: 18/06/2008
Sesso: Maschile
Napoli-Crotone 3-0, doppio Insigne e Mertens

Dopo due k.o. in casa (con Atalanta e Real), la squadra di
Sarri supera i calabresi con due rigori, poi è ancora l'azzurro a
chiudere il match con un gol in contropiede al 25' della ripresa.
Espulso Nicola al 10' st



Il Napoli ha reagito all'eliminazione dalla Champions grazie a un grande Insigne, protagonista assoluto di questo 3-0 al Crotone. I calabresi sono usciti comunque a testa alta dal San Paolo perché, nonostante il punteggio finale, non hanno demeritato trovando un avversario in più nell'arbitro Mariani che ha fischiato due rigori agli azzurri (il secondo trasformato da Mertens) da rivedere alla moviola ma soprattutto non ha espulso Rog sull'1-0 quando il croato, già ammonito, era rassegnato al secondo giallo per un fallo inutile su Crisetig.

INSIGNE DI RIGORE — Sarri cambia quattro elementi rispetto al Real. Dentro Chiriches, Rog, Jorginho e soprattutto Pavoletti, che vince il ballottaggio con Milik e Mertens per il ruolo di centravanti. Nicola, invece, sceglie Trotta quale spalla di Falcinelli per un 4-4-2 prudente nel quale le ali Rodhen e Stoian hanno essenzialmente compiti difensivi. Copione tattico già scritto prima di iniziare e Napoli chiamato ad aggirare la difesa ospite con Insigne e Callejon spesso molto larghi: i due si rendono pericolosi al 7' con una delle loro solite combinazioni, ma lo spagnolo "strozza" la conclusione, poi Insigne al 10' impegna Cordaz con un bel tiro a giro. La squadra di Sarri "pende" a sinistra, dove Strinic spinge forte mentre quella di Nicola tiene fissa una delle due punte in marcatura su Jorginho. Così è proprio l'attaccante di sacrificio Trotta in contropiede a mettere i brividi a Reina, ma il sinistro dell'ex di turno esce di poco. Con gli ospiti molto "bassi", il Napoli deve creare superiorità numerica con gli uno contro uno: alla mezz'ora Insigne salta Sampirisi e per Mariani il contatto tra i due è da rigore. Trasforma sicuro lo stesso Insigne mettendo la partita in discesa per i suoi visto che il Crotone è costretto ad alzare un po' la linea difensiva rischiando il k.o. al 42' (bravo Cordaz su Callejon, imbeccato dal "solito" Insigne).

DUBBI E DOPPIETTA — Dopo l'intervallo il Crotone rientra in campo più propositivo e Falcinelli su lancio di Stojan costringe Reina alla parata in angolo dopo appena tre minuti. Da un centravanti all'altro, è Pavoletti a fallire due volte il bersaglio. Sarri poi decide di cambiare Rog con Zielinski dopo che al croato era stato risparmiato il possibile secondo giallo per fallo su Crisetig. Mariani, che espelle Nicola per proteste, commette un errore evidente in un momento chiave del match e al 20' Mariani assegna al Napoli un secondo penalty per un contrasto tra Sampirisi ed Hamsik (davvero molto dubbio). Mertens, da poco subentrato a Pavoletti, fa centro dal dischetto (19 reti in campionato). A quel punto il Crotone si scioglie e il Napoli cala il tris con Insigne, freddo davanti a Cordaz dopo aver agganciato bene uno splendido lancio di Jorginho. Fino al triplice fischio c'è spazio solo per qualche cambio, un paio di occasioni per Mertens, l'esordio in A di Cuomo e tanta accademia.

Gianluca Monti

Fonte: Gazzetta dello Sport
12/03/2017 17:47
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Quota
OFFLINE
Post: 10.111
Registrato il: 18/06/2008
Sesso: Maschile
Pescara-Udinese 1-3: segnano Zapata, Jankto, Thereau e Muntari

Terza sconfitta consecutiva per gli abruzzesi.
Da segnalare l'infortunio di Stendardo uscito dal campo dopo soli 7


Quando c’è bisogno di una svolta in questo campionato, evidentemente Gigi Delneri sa che può… contare sul Pescara. Dopo aver sostituito Iachini sulla panchina bianconera, la sua Udinese conquistò la prima vittoria proprio nella gara d’andata con gli abruzzesi, allora guidati da Oddo. Senza successi da cinque turni, i friulani ritrovano il sorriso ancora nell’incrocio con i biancazzurri. Ed esce un altro 3-1, con i sigilli di Zapata, Jankto, Thereau (con deviazione di Bovo) e, nel finale, dell’ex Muntari. Così l’Udinese trova continuità dopo l’1-1 contro i campioni della Juventus. Per il Pescara di Zeman, invece, è il terzo k.o. consecutivo, dopo il debutto con l’exploit del 5-0 sul Genoa.

LE SCELTE — Rispetto alla partita di Genova, il boemo propone due novità: in difesa c’è Bovo (al posto dello squalificato Coda) e in attacco gioca Mitrita da esterno sinistro del tridente, per l’infortunio di Caprari. Delneri torna al 4-3-3, cambiando la formazione che ha imposto il pareggio alla Juventus: in difesa dà spazio ad Angella (Filipe è assente per infortunio), a centrocampo inserisce Badu al posto di Fofana (operato al perone della gamba sinistra: per lui stagione già finita) e in attacco rilancia Thereau, mandando in panchina Mitrita.

ANCORA ZAPATA — Dopo 54 secondi, l’Udinese spreca già una buona occasione, con Halfredsson che spara alto su passaggio smarcante di Zapata. Il Pescara registra dopo 7 minuti l’uscita per infortunio di Stendardo, sostituito da Fornasier. I biancazzurri pungono in contropiede e tra il 12’ e il 15’ si rendono pericolosi, con Benali che ritarda il tiro (ribattuto da Danilo) e con Zampano, che con una percussione fa tremare il portiere Karnezis. Quando sembra che la pattuglia di Zeman abbia trovato il giusto equilibrio per imbrigliare i bianconeri, all’improvviso l’Udinese sblocca il risultato. Al 20’, da schema su calcio d’angolo, scambio breve tra De Paul, Halfresson e Jankto, bravo a pennellare al centro per l’incornata di Zapata, che non dà scampo a Bovo, già impegnato a controllare Samir. Per il colombiano è il secondo centro consecutivo, dopo quello contro la Juventus.

REAZIONE — Passato in svantaggio, il Pescara prova a reagire. Al 31’, imbeccato da Benali, Cerri colpisce di testa, anticipando Widmer, ma Karnezis para senza difficoltà. Gli abruzzesi potrebbero pareggiare al 33’: dopo un liscio di Widmer, Mitrita si trova il pallone buono sul sinistro, è pronto alla battuta, però il portiere greco si esalta, respingendo con il piede sinistro. Passano pochi secondi e l’arbitro Celi non convalida, a giusta ragione, una rete di Cerri che, su cross di Memushaj, segna di testa ma in posizione di fuorigioco. La squadra di Delneri controlla le iniziative di Bruno e compagni e al 38’, servito da Zapata, Badu va vicino al bersaglio: il suo tiro di destro è deviato da Bovo in calcio d’angolo.

TROPPO FACILE — In avvio di ripresa, nel giro di 6 minuti, i friulani dilagano, realizzando al 5’ e al 10’ altre due reti. Su punizione, con altro schema perfettamente eseguito, tra finte del battitore e del ricevente, Halfredsson serve Jankto (dapprima piazzato dietro alla barriera), che infila Bizzarri con un diagonale di sinistro. Poi Thereau scambia con Jankto e firma il 3-0 con un piattone di destro e con la netta deviazione di Bovo. Avanti di tre gol, i bianconeri si limitano ad arginare i disordinati attacchi del Pescara, che con Cerri mancano una facile occasione e al 38’ accorciano le distanze, con l’ex Muntari (non esulta), che sorprende con un tiro rasoterra di destro il portiere Scuffet, all’esordio per l’infortunio di Karnezis (botta alla mano destra). Nel finale, su una ripartenza, Jankto arriva davanti al portiere Bizzarri, davvero reattivo nel ribattere la conclusione. Poi le vane proteste dei locali, che invocano un rigore, per un presunto tocco di mano di Danilo, su tiro di Memushaj.

Giuseppe Calvi

Fonte: Gazzetta dello Sport
12/03/2017 23:07
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Quota
OFFLINE
Post: 10.111
Registrato il: 18/06/2008
Sesso: Maschile
Palermo-Roma 0-3, gol di El Shaarawy, Dzeko e Bruno Peres

Dopo tre sconfitte, Spalletti ringrazia i gol del Faraone,
del bosniaco e del brasiliano riportandosi davanti al Napoli.
Sullo 0-0 annullato un gol regolare a Nestorovski su papera di Szczesny



La Roma mette le ruote fuori dal fango, per usare la metafora di Spalletti: dopo tre sconfitte consecutive riparte con un altro tris, il 3-0 al Palermo firmato. El Shaarawy, Dzeko e Peres che riporta i giallorossi sopra il Napoli e a meno otto dalla Juventus caplista. Male per il Palermo, che non approfitta dello scivolone dell'Empoli per accorciare la classifica.

QUANTI CAMBI — Spalletti ne cambia sei rispetto alla sconfitta di Lione: debutto in campionato dal primo minuto per Mario Rui e Grenier. Lopez nel Palermo tiene fuori Posavec dopo i disastri di Torino e lancia in porta all'esordio in Serie A Fulignati. E l'avvio è subito rosanero, se è vero che al 5' si consuma il giallo della serata: su lancio di Chochev, Aleesami non tocca il pallone che sfila verso Nestorovski il cui tiro-cross di sinistro inganna Szczesny, protagonista di un errore piuttosto evidente. Il macedone esulta ma Rocchi, dopo essersi consultato con il guardalinee Preti, annulla per fuorigioco: per l'arbitro Aleesami avrebbe toccato il pallone spedendo automaticamente Nestorovski in offside, circostanza però smentita dai replay televisivi. Non cambia il risultato, neppure lo scorrimento del match, che si trascina senza scossoni fino al 22': all'improvviso la Roma passa in vantaggio, Peres sulla destra tocca per Grenier che di prima taglia al centro per El Shaarawy che irrompe col sinistro e batte Fulignati. Il Palermo ci prova al 31', con un tiro largo dai 20 metri di Sallai. Negli ultimi 10 minuti di tempo la Roma va vicina più volte al raddoppio: al 38' Rudiger sbaglia l'intervento sotto porta su punizione di Paredes, al 39' Paredes sfiora il palo con il destro dal limite, ma soprattutto Nainggolan al 42' spreca una ripartenza davanti a Fulignati dopo un'altra buona giocata di Grenier.

DENTRO DIAMANTI — Nella ripresa Lopez lascia fuori Embalo e mette dentro Diamanti. Ma la prima occasione è ancora della Roma: fotocopia del gol, da Genier ancora per El Shaarawy che però si fa respingere il sinistro da Fulignati. Al 5' Rudiger perde un pallone sulla trequarti, Diamanti si invola verso Szczesny e scarica il sinistro appena entrato in area da posizione leggermente defilata, il polacco è costretto ad allungarsi per deviare. E' un altro Palermo, Diamanti va spesso a creare superiorità numerica in fascia sinistra dalle parti di Peres. Al 14' Szczesny è nuovamente costretto all'intervento, stavolta su tiro da fuori di Morganella. La Roma non riesce più a tener su il pallone, Grenier è evidentemente stanco e così al 19' Spalletti sostituisce il francese - già ammonito - con Dzeko, arretrando la posizione di Nainggolan. Al 26' la Roma va vicina al raddoppio: cross dalla destra di Peres, Fulignati respinge in maniera imperfetta ma Dzeko calcia altissimo al volo. Il match è aperto, Mario Rui chiude con due buone diagonali due palloni velenosi di Diamanti. Spalletti inserisce Strootman per El Shaarawy, Lopez gioca la carta Lo Faso. Ma è la Roma a trovare il gol: inizia il minuto 31, Dzeko riceve un pallone da Nainggolan, la controlla con il petto e beffa con un tocco di sinistro Fulignati in uscita. Il match di fatto si chiude. C'è tempo per il terzo gol giallorosso: minuto 46, Strootman in contropiede vede l'avanzata di Peres che con il destro mette sotto le gambe di Fulignati, che ha giusto il tempo di riscattarsi un minuto più tardi sul possibile poker di Nainggolan

Davide Stoppini

Fonte: Gazzetta dello Sport
Nuova Discussione
Rispondi
Cerca nel forum
Tag discussione
Discussioni Simili   [vedi tutte]

Feed | Forum | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 11:48. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com