22/11/2016 20:53 |
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Davanti alle critiche dell'ala integralista, sfociate nella lettera firmata dai quattro cardinali guidati da Leo Burke, Bergoglio rilancia senza esitazioni la propria linea. Scandisce che "niente di quanto un peccatore pentito pone dinanzi alla misericordia di Dio può rimanere senza l'abbraccio del suo perdono" e chiarisce che "è per questo motivo che nessuno di noi può porre condizioni" alla clemenza divina.
Rintuzza il clero affermando che "comunicare la certezza che Dio ci ama non è un esercizio retorico ma una condizione di credibilità del proprio sacerdozio" e ricordando che "noi per primi siamo stati perdonati in vista di questo ministero". E torna ad affrontare proprio il tema focale della discordia, quello delle famiglie che è stato al centro del sinodo e della contestata esortazione apostolica Amoris Laetitia. Da Mosca intanto il capo della Chiesa ortodossa Kyrill attacca i matrimoni gay, paragonandoli alle leggi naziste. |
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