Stupro su Facebook, ecco cosa si dicono gli uomini che umiliano le donne
Sono tutti gruppi Facebook chiusi, a iscrizione e l’unico modo per introdursi è quello di fingersi uno di loro. Un “vero maschio” che parla come un giornale porno anni ‘70 e per cui la parità tra i sessi è la più grande mistificazione. Eccoci precipitati nel gorgo dell’ultra-misoginia 2.0. Il gruppo Cagne in calore conta oltre 18 mila iscritti. Christian C. B., un libero professionista di Reggio Emilia che come tanti nemmeno prova a camuffare il suo nome e cognome autentico, come se non ci fosse nulla di sbagliato in quello che fa, scrive: “Come dorme la mia dolce metà! Cosa ne dite?”. E posta una foto della sua compagna immortalata a sua insaputa mentre sonnecchia, in mutandine, con le lenzuola scostate. Si accende la rituale canea di commenti. Sostiene un certo Danilo: “Se vuoi vengo a darti una mano, e mentre me la faccio (...): vedrai che dopo i primi colpi comincia a godere come non ha mai goduto”.
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Questi lo chiamano stupro ma un giro su ffz se lo sono fatto?
No, così perchè commenti di questo tipo ne ho letti a iosa ..