Il 24 maggio 2017 sono stati presentati i risultati delle analisi per la ricerca del glifosato nelle urine di 14 donne incinte, realizzate dalla rivista "Il Salvagente" in collaborazione con l'Associazione ASud; alla conferenza stampa ha partecipato la dott.ssa Patrizia Gentilini, membro del comitato scientifico di ISDE-Medici per l'Ambiente. Il risultato è choccante: tutte e 14 le donne sottopostesi volontariamente alle analisi sono risultate positive, con valori che vanno da 0,43 ng/ml fino a 3,48 ng/ml.
Le 14 donne vivono in una grande città, Roma, lontano quindi dai luoghi dove si svolgono attività agricole: siamo quindi tutti esposti a questa sostanza, nessuno escluso.
“Se non si cambia rotta nessuno può sentirsi al sicuro. Né può pensare che lo siano i propri figli, neppure se non hanno ancora visto la luce” spiega Riccardo Quintili, direttore del mensile il Salvagente.
Con quali rischi? Patrizia Gentilini ha spiegato: “Ci sono numerosi dati sperimentali condotti su cellule placentari ed embrionali umane che dimostrano come il glifosato induca necrosi e favorisca la morte cellulare programmata. Quindi si tratta di una sostanza genotossica oltre che cancerogena, come ha stabilito la Iarc, non dimenticando che l’erbicida agisce anche come interferente endocrino” e quindi è in grado di esercitare i suoi effetti anche a dosi bassissime.
Ma in fondo l'importante è che non vengano superate le percentuali previste per legge e ... "continuiamo a fidarci di costoro".
[Modificato da Eroe 25/05/2017 18:40]