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Revival

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29/03/2005 03:07
 
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In questa sezione mi piacerebbe parlare di quello che ricordiamo degli anni '60, '70, '80,'90.

Spesso ci lasciamo andare a ricordi di quello che abbiamo vissuto, di quanto era piu' bello vivere in certi anni piuttosto che in altri .... proviamo a parlarne.

Sono certa che le nostre memorie si attiveranno e ci aiuteremo a ricordare come eravamo!

:smile65:
02/04/2005 22:55
 
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Mamma mia più leggo i ricordi scritti da voi più mi rendo conto di quanto sono ignorante [SM=g27812] [SM=g27813] [SM=g27817]
02/04/2005 22:57
 
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Bimboooooo non sei ignorante, semplicemente molte cose non le hai viste perchè non eri ancora nato!!

Fortunato te, no?

[SM=x714119]
03/04/2005 10:06
 
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Re:

Scritto da: Fatascalza 02/04/2005 22.57
Bimboooooo non sei ignorante, semplicemente molte cose non le hai viste perchè non eri ancora nato!!

Fortunato te, no?

[SM=x714119]



vabbè ma io ho vissuto gli anni novanta...dovrei conoscere almeno tutti sti fatti politici...o comunque un pò di cultura generale..invece nada [SM=g27813] [SM=g27828]
08/04/2005 17:22
 
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Io degli anni 80 ricordo quando l'Italia ha vinto i mondiali di calcio..all'epoca avevo solo 14anni era il 1982[SM=g27823]
18/04/2005 18:16
 
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Se ci seguite, magari qualche ricordo spunterà anche a voi!

[SM=x714103]
25/04/2005 21:19
 
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nathan.....mi fai ridere!!! 6 troppo pessimista!!!!


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Gaia
18/05/2005 18:04
 
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Re:

Scritto da: Slimuccia 25/04/2005 21.19
nathan.....mi fai ridere!!! 6 troppo pessimista!!!!



Naaaaaaaa, non è pessimista!!

[SM=x714178]
31/07/2005 11:26
 
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Non è pessimista...è piccolo. Non preoccuparti nathan, non puoi ricordare ciò che non hai vissuto o che hai vissuto quando eri davvero molto piccolo.

Molte di queste cose non le hai nemmeno otute studiare perhcè i libri di storia scolastici si fermano ancora, epr quanto ne so, alla seconda guerra mondiale o poco dopo. Ovvero a quando nessuno di noi era nato.

Io nel 1982 avevo 6 anni ,ma ricordo bene la vittoria del mondiale. Mi costò un occhio nero fattomi da mio fratello. Ricordo che la sera della finale i miei genitoi uscirono con degli amici, mia sorella con il fidanzato e mio fratello fu costretto a badare a me. Ci piazzammo davanti alla televisione io gli chiesi di non mandarmi a letto (lui ha 16 anni più di me) perchè volevo rimanere con lui. Raggiungemmo l'accordo che potevo addormentarmi sul divano viciano a lui. Inr ealtà mi addormentai in braccio a lui. E al gol di Tardelli....ricordo il salto che fece mio fratello, il botto che feci io cadendo a terra lanciato involontariamente da lui e l'occhio che mi faceva male....Mica male come ricordo per una storica vitoria.
Per fortuna due mesi prima, quando la Roma, vinse il suo secondo scudetto, non dormivo in braccio a mio fratello. Ricordo nivece una città interamente giallorossa. Ma questo appartiene anche ad una storia un pò più recente che, erò, si alllontana a grandi passi....[SM=x714227]

P.S. Fata, mancano le bandiere della Roma (quella che ho postato può andare bene al lecce o al Messina) e, soprattutto, quella dell'Italia
11/11/2005 17:34
 
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6 anni???
azz, io ne avevo 17!!!!
ma cazzo!!!sono così avanti????
hei fermate l'autobus che voglio scendere!!!
chi è che ha messo la data avanti di 20 anni????


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VECCHIO CUORE ROSSOBLU
12/01/2007 10:34
 
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new trolls
13 1 07 Teatro Carlo Felice di Genova ......é ancora New trolls ragazzi chi può non deve perdere questo evento Nico di Palo e vittorio de scalzi di nuovo insieme [SM=g27811]

[SM=x714149] 447
21/04/2007 09:51
 
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[SM=g27835] anni 80 revival? bah...io lavoravo già, per me revival è pensare a quando ho conosciuto Demis Roussos e ho visto gli Area
27/10/2007 12:25
 
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Re:
XXdessXX, 21/04/2007 9.51:

[SM=g27835] anni 80 revival? bah...io lavoravo già, per me revival è pensare a quando ho conosciuto Demis Roussos e ho visto gli Area


li ricordo [SM=x714066] bene ma nonl i ascolto più



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E' necessario sognare, è necessario combattere, è necessario vincere
E.CHE.Guevara
10/06/2008 10:18
 
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Ricordo una domenica pomeriggio, anni ottanta, pioveva, uno di quei temporali che servono solamente a costringere la gente a chiudersi in macchina e formare file incredibili.
E mi trovai rinchiuso in una fila angosciante, il cielo scuro alle 3 di pomeriggio, la pioggia, i clacson, la gente nervosa che sbuffa dentro le altre auto...
Così presi una strada laterale e mi buttai verso le colline, con il silenzio che era qualcosa di pesante, come una cortina solida e tangibile.
Ricordo che infilai una cassetta e non la tolsi che alla fine della giornata, così che quel pomeriggio on the road in cui ogni metro di asfalto che passava sotto le ruote era un metro ideale che andava ad aumentare la distanza è rimasto nella mia mente indissolubilmente legato ai versi strampalati ma graffianti di quelle canzoni, in quel pomeriggio in cui il tempo sembrava essersi congelato, in cui aspettavo che calasse la sera per tornare a casa e porre termine a quel silenzio.
Ma ora che ci penso, andando ancora più indietro nel tempo, mi accorgo che ogni momento della mia vita è legato ad una canzone, o forse ad ogni canzone è legato un momento particolare della mia vita, che poi forse è la stessa cosa.
Ed allora ricordo i miei vent'anni in una Cooper 1300 con Bob Marley a fare da colonna sonora : erano gli anni del reggae, del concerto di Peter Tosh allo stadio, con la gente stravaccata sul prato umido, la musica che ti prendeva le gambe e ti costringeva ad alzarti e ballare con quelli che erano intorno a te. Non conoscevi nessuno ma erano tutti amici, e tutti felici, e sembrava proprio di avere il mondo nelle mani.
Poi c'è stata una vacanza e la musica era di Fabio Concato, con le sue ballate dolci e la sua voce un po' nasale ma struggente.
E' arrivato il servizio militare, il corso AUC alla Scuola del Genio, i primi giorni erano scanditi dalla voce di Phil Collins che faceva compagnia in quelle giornate, cantando di qualcosa che poteva sentire arrivare nell'aria della notte, ed a me venivano i brividi, e non solo per il freddo delle notti in giro per l'Italia o ben più lontano... Nei rari momenti di imboscamento in cui me ne fuggivo in sala musica, all'ultimo piano dove, ci sedevamo di fronte ad una grande finestra e da lassù guardavamo l'autostrada e la ferrovia che correvano a braccetto nella campagna, e che sapevamo arrivare fino a casa, sembrava che da lassù bastasse spingere lo sguardo un po' più lontano per intravedere il mare, la spiaggia... come se bastasse appoggiare l'orecchio al vetro per udire il rumore della risacca, dei gabbiani...
Quante volte ho visto ragazzoni alti e grossi piangere con la fronte appoggiata al vetro, quante volte ho ascoltato giovani musicisti tristi improvvisare assoli struggenti di sassofono o di tromba, con lo sguardo fisso oltre quella finestra. Chissà se qualcuno di loro avrà avuto successo, se qualcuno di loro avrà composto qualcosa ripensando a quella finestra in sala musica nella caserma.
Chissà se qualcuno ha mai ripensato a quei mesi vissuti fianco a fianco, a quelle amicizie nate dalla sofferenza e dalla tristezza che sembrava dovessero andare avanti per tutta la vita, e che invece un fonogramma di trasferimento ha spezzato per sempre.
Chissà dove è finito il pazzoide Ruffolo, pesarese di nascita ma cittadino del mondo, maestro di flauto con già diverse incisioni alle spalle, che un giorno ci fece venire i brividi suonando un piccolo ottavino che si teneva nelle tasche della mimetica, chiuso in una scatolina come fosse una reliquia di chissà quale santo.
O il ravennate Cristano, che non suonò mai niente perché l'oppressione della caserma gli impediva di avere la mente libera, o l'impacciato Fabiano, bassista di Roma spaesato di fronte alla vita militare, fatta di piccole furberie e grosse ingiustizie.
Il fiorentino Rossi, disperato perché destinato ai Bersaglieri di Milano, fece di tutto per non andarci perché, come mi ripeteva:
"Sandro, tu lo sai, ibbersaglieri horrono, e quando tu horri tu saltelli, ella tromba pure ti saltella, e allora tu te la devi premere forte su i llabbro se la voi sonà, perché altrimenti tu te la perdi. E se tu te la premi forte su i llabbro pe' un anno, esse pe' un anno tu soni correndo, ti viene i'ccallo su i'llabbro e non vavvia più. Poi devi sonà correndo pe' ttutta la vita: te l'immagini io che sono a La Scala?
I cche ffò, corro tutt'intorno pe' il teatro? No loro so' matti. Io nun ci vo', piuttosto vo' in Sardegna"
O il veronese Mazzon, enorme ed imponente ma con una faccia simpatica da bambino troppo cresciuto. Ricordo che vagò per una settimana in borghese perché non riuscivano a trovare una divisa della sua misura, e così
aveva gli occhi di tutti addosso: i commilitoni che lo prendevano in giro e gli ufficiali che lo redarguivano, e lui spaesato ma tranquillo non perdeva mai la calma e rideva di tutto:
"Dio bòn, come devo far siòr Tenente? Son grosso, son troppo grosso."
Lui, secondo corno all'Arena di Verona, un giorno ci suonò la marcia dell'Aida nel piazzale della caserma, una domenica pomeriggio in cui tutti erano andati in licenza ed il sole di settembre ancora scottava, e noi attenti e commossi alla vista di quel ragazzone dal corpo sproporzionato capace di tirar fuori dai polmoni una musica così fiera.
Poi ritrovai il romagnolo Giacomelli, fu il mio grande amico negli anni; poi tanti altri di cui non ricordo il nome ma ho stampate in mente le facce, compagni di avventura in un periodo che non considero negativo.
Era il periodo di Battiato e in tanti cercavano un centro di gravità permanente che non ci facesse mai cambiare idea sulle cose e sulla gente...
Chissà se qualcuno di loro lo cerca ancora?
Come tutti avevamo quel filo di autoironia e di leggera follia che ci ha permesso di scivolare via senza grossi traumi. Era come un gioco per noi, e forse la nostra salvezza era proprio il fatto che riuscissimo a parlare la stessa lingua.
Ancora adesso ricordo con molta nostalgia i pomeriggi di primavera imboscati a suonare e cantare a squarciagola le canzoni di Vasco che in quel momento sentivamo così vicine a noi. Ancora oggi quando mi capita di ascoltare l'attacco di "Colpa d'Alfredo" mi viene la pelle d'oca, e rivedo le facce dei colleghi...
Io che, quando il silenzio e la tristezza stavano prendendo il sopravvento, attaccavo all'improvviso, a bassa voce:
"Ho perso un'altra occasione buona stasera..."
E Marchionne subito:
"E' uscita col negro la troia"
E poi tutti insieme:
"Mi son distratto un attimo... colpa d'Arfredo che con i suoi discorsi seri e inopportuni mi fa sprecare tutte le occasioni. Io prima o poi lo uccido..."
E poi veniva un urlo che uscendo dalle finestre sembrava potesse attraversare tutta la citta' e da lì invadere tutto, fino al mare:
"Lo uccidoooooo! Tattaratattata... tara tara tara tara tara tara Tattaratattata...
E quella stronza non si è neanche preoccupata...
Di dire qualche cosa, che so' una scusa..."
E come d'incanto la tristezza svaniva, una scarica di adrenalina investiva ogni cellula del nostro corpo e trovavamo così la forza per resistere un altro giorno.
Col tempo era diventata un'abitudine all'interno del nostro gruppetto di amici affiatati, come una parola d'ordine, una specie di saluto segreto da sostituire al saluto militare che eravamo obbligati a ricambiare a chiunque. Se mi capitava di incrociare Marchionne nel piazzale dello SME, in mezzo al solito viavai di colonnelli e generali, non appena arrivati a distanza di sussurro, con fare da cospiratori e senza smettere di camminare io sibilavo quasi senza muovere le labbra:
"Ho perso un'altra occasione buona stasera!"
E lui di rimando, con lo sguardo fisso all'orizzonte:
"E' uscita col negro la troia!"
E via ognuno verso le proprie mansioni, ricambiando militarmente il saluto a destra e a sinistra ad ogni balenare di una stellina, ma con il sorriso sulle labbra e un urlo silenzioso dentro al cuore:
"Io prima o poi lo uccido... Lo uccidoooo....."
In fondo sapevamo di essere soltanto di passaggio. Non ce ne rendevamo conto, ma avevamo trovato istintivamente un'ancora di salvezza, un appiglio a cui attaccarci per non essere trascinati via dalla mediocrità e dalla piattezza dell'ambiente che ci circondava.

Grazie Vasco.
10/06/2008 10:28
 
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che bel racconto!!!
20/09/2008 13:37
 
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anni 80
na favola....!!!! mi vien da dire, meno male che c'ero!


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Il mago e' contento anche se t'inganna per un solo attimo! Non prova nemmeno a farti credere che non t'inganna...
27/01/2009 01:58
 
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ciao
hi, guys I want to get access to mo're stuff and am happy to post but am new and can't read italian so any help would be appreciated.
22/11/2016 23:45
 
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Nottambulo dell'Oasi
Degli anni 70/80 parte dei 90 per chi non c'era per causa di forza maggiore non era nato...se ci fosse la possibilità di tornare indietro nel tempo cosiglierei vivamente a quelli più giovani di tornare indietro nel tempo e vivere quei mitici anni...ma tutto ciò non è possibile...
Ma io sono felice di esserci vissuto e fiero...e di poter raccontare le mie esperienze...
Noi con poco ci si divertiva con 10000 mila lire di paghetta ci si faceva una settimana o quasi...
Quando da casa per andare al bar ci si andava a piedi o in bicicletta...
C'era il gioco delle biglie nella sabbia...oppure si giocava a tappo (con i tappi delle bottiglie di vetro) che andavamo a cercare nei bar...
Si elaboravano le biciclette mettendo più luci possibili marmitte finte fatte di cartone...la famosa carta da briscola fermata con una molletta da biancheria su di una forcella in modo che i raggi del cerchio toccassero la carta creando un rumore verosimilmente ad un motore...
Poi arriva il mitico Ciao della Piaggio...sella lunga con frange lungo i lati espansione un bel 75 e via verso nuove avventure...cavalletto laterale che fa più moto e figo...
Le prime uscite in discoteca con la mitica discomiusic per la maggior parte musica creata in cantina da italiani improvvisati cantanti stranieri...musica in ogni caso ascoltabile non fastidiosa...i famosi lenti...
Io che andavo in camporella nei prati che quando tornavi a casa ti trovavi erba infilata in ogni dove...
Poi quando chiamavi la bella per dirgli usciamo questa sera?....ma piove ed io non ti preoccupare mi sono organizzato...ti passo a prendere con il sulky (3 ruote come l'ape ma senza cassone) prestata dal nonno...ed era un casino perché a 14/15 anni ero già alto 1,80 quindi a stento ci stavo dentro io...nulla di male stavamo più vicini...

Fine prima parte


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Intellego ac tueor
23/11/2016 09:50
 
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Nottambulo dell'Oasi
A quasi 15 anni andavo in discoteca la domenica pomeriggio...durante uno di questi pomeriggi mi ero accorto che usciva acqua dalla porta dei wc ed andai ad avvisare il buttafuori...poi venni ringraziato e mi ofrirono pure da bere...sentivo il gestore che gli mancava una persona per far funzionare le luci psicadeliche ed io dissi se mi fate vedere come funziona ci posso provare io...detto fatto l'unico problema che non gli bastava la domenica pomeriggio ma giovedì venerdì sabato sera domenica sera e pomeriggio...azzz devo chiedere a casa e ci so dire...mio padre mi disse vai pure l'importante che ti ricordi di studiare...le discoteche all'epoca chiudevano all'una di notte...era vicino a casa ci andavo a piedi..in più mi davano 100 mila lire ogni settimana...
A quel punto mi si sono aperte le porte del paradiso...anche se ero una figura secondaria ma ero affianco al DJ praticamente in vista...
Il giovedì e venerdì musica funky e afro sempre il venerdì sera...sul palco davanti alla cabina del DJ ballerine brasiliane in topless...con conseguenti effetti collaterali da parte mia... [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836] insomma avevo il mio bel da fare...
Sabato domenica e pomeriggio discomiusic e pivelle a manetta e chissà come mai quelle che non mi filavano hanno iniziato a considerarmi...non ne capivo il perché... [SM=x714086] [SM=x714086] [SM=x714086]
Fine seconda parte


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Intellego ac tueor
23/11/2016 09:56
 
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Belin Tommaso fantattico noi cercavamo quelli che stavano in consolle. Ma non potevano molto andare in discoteca .... solo al pomeriggio ogni tanto mai la sera
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