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SATISFACTION

Ultimo Aggiornamento: 11/05/2005 18:40
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11/05/2005 17:48
 
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OH YEAH! LA CANZONE CHE HA CAMBIATO LA NOSTRA VITA

Ernesto Assante per “La Repubblica”

Le note sono pochissime, tre in tutto, e vanno avanti e indietro in un riff (una breve frase musicale ripetuta in maniera costante) che è facilissimo da imparare a memoria. Tre note che, quaranta anni fa, hanno cambiato la storia della musica popolare, le tre note che aprono una delle più famose e belle canzoni della storia del rock, “(I can´t get no) Satisfaction” dei Rolling Stones.

Era la notte tra il 6 e il 7 maggio del 1965 quando Keith Richards, nella stanza del motel in cui si trovavano i Rolling Stones, a Clearwater in Florida, suonando la chitarra cominciò ad improvvisare. Quel piccolo frammento musicale, quel breve giro di note, gli frullava nella testa da qualche tempo, ma i Rolling Stones erano in tour in America, era il loro terzo giro negli Stati Uniti e il tempo per lavorarci su era, fino ad allora, mancato. Quella notte, stanco dopo l´ennesimo concerto, Richards andò a dormire. Ma poco dopo si svegliò, prese la chitarra e mise a fuoco il riff, memorizzandolo subito su un registratore a cassette. Quindi tornò a dormire. La mattina dopo fece ascoltare il nastro a Mick Jagger e gli disse che le parole che andavano cantate su quel breve giro di note erano "I can´t get no Satisfaction".

«Non era tutta farina del suo sacco», disse Jagger molti anni dopo, «inconsciamente Keith fu influenzato da una canzone di Chuck Berry, “30 Days”, che ascoltavamo spessissimo in quei giorni. Diceva: "I don´t get no satisfaction from the judge"». Jagger seguì comunque il consiglio del suo amico e scrisse in una decina di minuti, seduto al bordo della piscina del motel, il testo «nel quale misi la mia visione del mondo in quel momento, la mia frustrazione verso tutto e tutti, soprattutto verso l´America e la sua sindrome pubblicitaria».

Jagger e Richards decisero che “Satisfaction” andava completata subito e provarono il 10 maggio a registrarla nei leggendari studi della Chess a Chicago. Ma fu il giorno dopo, l´11 maggio, negli studi della Rca a Hollywood, California, che i Rolling Stones realizzarono la versione definitiva del brano che avrebbe contribuito in maniera determinante a definire il rock´n´roll, non più semplice ribellismo giovanile e giubbotti di pelle, non solo blues, del quale gli Stones si erano ubriacati per anni, non solo il beat che i Beatles avevano imposto nel mondo.

Ma qualcosa di più, una musica che sapeva parlare, sapeva di cosa parlava, ai giovani e per i giovani. Il testo, cinico e semplice, prendeva spunto da quello che faceva Dylan in quegli anni. E Dylan stesso, una volta, disse a Mick Jagger: «Io avrei potuto scrivere Satisfaction. Non l´ho fatto, ma tu, per fortuna, non avresti potuto scrivere Mr. tambourine man.

Il riff di Richards, quelle leggendarie tre note, e il testo di Jagger non sarebbero ancora bastati: serviva l´ingegno ritmico di Charlie Watts, che suggerì di cambiare il tempo del provino originale e farlo diventare battente e continuo, sostenuto dal basso di Bill Wyman e dalla chitarra ritmica di Brian Jones. E poi serviva un piccolo effetto speciale, il Gibson Fuzz Box che Keith Richards collegò alla sua chitarra, cambiandone il suono proprio per sostenere meglio quelle piccole tre note che andando su e giù sul suo strumento cambiarono il suono stesso del rock.

“Satisfaction” è con tutta probabilità l´inno ufficiale del rock, ma non tutti se ne accorgono subito. Mick Jagger pensa sia un buon "lato b" per un singolo, Richards ancora non ha le idee chiare, si dispiace che il riff sia simile a quello di “Dancin´ in the streets” di Martha & The Vandellas e pensa possa andare sul prossimo album. Ma Brian Jones e gli altri insistono. Alla fine si arriva a una votazione: «Dopo avere ascoltato il master discutemmo se doveva essere o meno il nuovo singolo», ricorda Bill Wyman. «Mettemmo ai voti la questione. Andrew, il produttore Dave Hassinger, Stu, Brian, Charlie e io votammo sì. Mick e Keith votarono no. Vinse la maggioranza».

“(I can´t get no) Satisfaction” venne pubblicata come singolo, solo negli Stati Uniti, il 4 giugno del 1965 e arrivò immediatamente ai vertici delle classifiche, diventando il primo singolo dei Rolling Stones a raggiungere il primo posto. Successivamente uscì in Inghilterra, e ottenne lo stesso risultato. Gli Stones erano primi in classifica negli Usa e in patria per la prima volta nella loro storia.

Sono quarant´anni che quelle tre note vengono suonate, migliaia di volte al giorno, dalle radio di tutto il mondo, sui giradischi, i lettori di cd e cassette e oggi sugli iPod in ogni parte del pianeta, e quella canzone, quelle strofe, non hanno perso né forza, né fascino. «Io stesso», dice Richards, «per quanto possa sembrare strano, amo ancora suonarla, anzi ogni volta quel brano mi conduce su strade diverse».

Loshrike[SM=x714177]


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11/05/2005 18:40
 
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I can't get no ...... satisfaction, and i try, and i try

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