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Olimpiadi: Ai funerali di una nazione

Ultimo Aggiornamento: 17/02/2006 15:30
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11/02/2006 13:59
 
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Haiah... purtroppo non posso che essere d'accordo... :(



Olimpiadi: Ai funerali di una nazione





Mai come durante la cerimonia di apertura dei giochi olimpici di ieri, a Torino, si è avuta chiara la sensazione di quanto antiche siano le Olimpiadi. Non stiamo parlando dei giochi olimpici originali, quelli tenuti in Grecia fin dai tempi di Sparta e Atene, ma delle Olimpiadi come le abbiamo conosciute negli ultimi decenni del secolo scorso.

Già quelle erano lontane anni luce dai giochi originali che volevano replicare, ma ciò che è accaduto dopo il 2001, e che ci separa dal secolo scorso con un baratro ogni giorno più profondo, rende gli stessi giochi olimpici di dieci o venti anni fa qualcosa di assolutamente improponibile nelle ore che stiamo vivendo. Se gli eccessi della commercializzazione di fine secolo avevano deformato le discipline sportive fino a renderle puro spettacolo, gli orrori di oggi ci hanno permesso soltanto di vedere con maggiore chiarezza gli errori di ieri.

Uno spreco offensivo di risorse, un inutile sfarzo tristemente illusorio, ...

... una patetica coreografia ispirata solo a se stessa, cercavano in tutti i modi di ravvivare un sogno del quale conosciamo ormai troppo bene i risvolti più crudeli: la grandiosità di cartapesta, la felicità a comando, il benessere a tutti i costi - la grande menzogna veicolata dal televisore - hanno da tempo lasciato nelle nostre anime lo spazio ad altri pensieri, molto meno illusori e molto più ingombranti.

Su tutte, un'immagine precisa è parsa sintetizzare, in un solo istante, gli estremi inafferrabili di questa nostra suprema sconfitta: l'ex-fotomodella Carla Bruni, che avanza diafana sotto l'occhio delle telecamere, portando fra le braccia la bandiera italiana ripiegata. L'incarnazione di un antica illusione di bellezza e perfezione, tutta superficie e niente sostanza, che pareva consegnare al nuovo padrone del mondo - la televisione appunto - il cadaverino di una nazione che non è mai riuscita a diventare grande. Una nazione che è morta prima di dispiegare le ali, consegnata a sua volta come olocausto ai nuovi padroni del mondo, 50 anni fa, proprio da coloro - ironia della sorte - che furono un tempo i padroni della città che ieri ospitava la funesta messinscena. Dove gli addobbi funebri erano rappresentati, giustamente, da chilometri e chilometri di sgargianti striscioni pubblicitari che tappezzavano la città. Non sia mai che il morto si accorga di non essere mai vissuto.

Le Olimpiadi, Carla Bruni, i ballerini, lo sfarzo, l'allegria, gli sponsor le bandiere le renne gli sportivi le fanfare e i presidenti, il tutto sembrava appartenere a un mondo molto simile a certe stelle che vediamo di notte nel lontano universo: continuano a brillare fulgide davanti ai nostri occhi, quando in realtà si sono spente già da milioni di anni nella notte dei tempi.

Massimo Mazzucco

http://www.luogocomune.net/



11/02/2006 15:28
 
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Mi domando perchè, anche quando - quelle poche volte che capita - facciamo dellle cose belle e fatte bene, c'è sempre qualcuno che critica.
Secondo me, la cerimonia di apertura è stata bellissima, con delle coreografie stupende e l'uso sapiente di tecnologie avanzatissime.
C'è stata, è vero, un'overdose di italianità, ma in questo momento in cui appariamo un pò defilati rispetto allo scenario europeo ed internazionale per mancanza di competitività ed un'economia un pò stagnante, abbiamo dato almeno una bella immagine di noi. :smile37: [SM=x714135]


<-------------------------->



I fatti non cessano di esistere solo perché noi li ignoriamo.
11/02/2006 17:24
 
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Sinceramente dopo un po' mi sonn rotto di guardare tutti sti balletti e sfarzi, ste cose mi annoiano... mah
11/02/2006 20:06
 
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Scritto da: Pirata51 11/02/2006 15.28
Mi domando perchè, anche quando - quelle poche volte che capita - facciamo dellle cose belle e fatte bene, c'è sempre qualcuno che critica.



Si parla di civilta' televisiva no? Della celebrazione dell'effimero proprio per un avvenimento come le Olimpiadi che in teoria dovrebbero essere ben altro.

A parte questo l'autore vede la metafora dell'Italia, guidata da uno che si e' arricchito vendendo illusioni.


12/02/2006 22:20
 
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Mi associo a Pirata e mi chiedo perchè tirare il ballo la politica anche in questa occasione.
13/02/2006 11:32
 
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Io mi chiedo soltanto perchè siamo cosi' masochisti???
Non perdiamo occasione di dire che questa nazione è allo sbando, che non diamo una buona immagine dell'Italia etc etc...
Il mondo ci sta guardando!!! E noi non ce ne accorgiamo nemmeno..
Ho la fortuna/sfortuna di poter vedere da casa mia quasi tutte le tv europee.. e non c'è telegiornale o rete europea che non faccia vedere Torino!!!
Ci sono servizi sulle piazze di TOrino, sul panorama, sulle opere realizzate con i contributi olimpici, di sponsor o no.. e noi non facciamo altro che polemizzare!!!
Dagli olandesi agli inglesi continuano a dire di aver scoperto una citta' affascinante e sconosciuta fino a ieri... e i nostri tg ci raccontano del solit omicidio del marito geloso o pazzo!!
Ieri Torino era una folla umana che assediava le strade, un clima di festa mai visto!!! E non un tg che metta in evidenza quaesta partecipazione e la perfetta organizzazione fino ad oggi!!!
Scusate lo sfogo!! Ma sono orgoglioso di essere italiano!!!!
13/02/2006 12:02
 
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Non si sanno più che pesci pigliare!

Se si pensa alla situazione dell'africa per pensare in grande verrebbe da chiedersi come mai io stesso stia scrivendo qui adesso e non mi adoperi per risolvere la situazione!

Da Piemontese vi dico che Torino ha veramente cambiato faccia.
Se tutti imparassero a vedere Torino con tutte le sue potenzialità (legate al turismo) non ha nulla da invidiare alle altre città Europee storicamente famose (per il turismo)

Hanno fatto la metro!

Oro

Fidati, è un bene

Poi i soldi son fatti per spenderli
La pluralità di idee anche è oro, ma il volr trovar da dire in questo caso.. mhhh si certo si poteva si sarebbe potuto... ma quello su tutto e ogni cosa.

In questo caso è stato utile.

Ce ne viene a tutti, fidatevi.

Fresco, Roma provincia Torino Capitale
13/02/2006 13:38
 
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... dimenticavo... tu sei venuto a vedere Torino?
Hai partecipato a qualche evento?

Fidati, ne vale la pena!

Frsc
13/02/2006 14:23
 
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L'arte è la rappresentazione del bello, dunque dell'effimero.
Fare arte, vuol dire fissare l'effimero.
Non è da tutti esserne in grado.
In Italia, l'arte ce l'abbiamo nel sangue. Il Rinascimento è nostro e di nessun altro.
Non saremo una potenza economica e nemmeno politica. Magari ci compatiscono per le beghe politiche e ci ridono dietro per il continuo affannarsi a rincorrere l'urgenza.
Ma davanti alla nostra Arte, tutti stanno zitti da secoli.
Tra un artista e un ingegnere, chi è più importante per l'umanità?
Io dico: tutti e due uguale.
17/02/2006 00:08
 
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Scritto da: lucaciccio 13/02/2006 11.32
Io mi chiedo soltanto perchè siamo cosi' masochisti???
Non perdiamo occasione di dire che questa nazione è allo sbando, che non diamo una buona immagine dell'Italia etc etc...
Il mondo ci sta guardando!!!




In effetti l'autore dell'articolo ha avuto delle critiche, a una di queste particolarmente dura, ha risposto cosi':


"Venendo all'articolo sulle Olimpiadi, è evidente che io debba aver toccato delle corde particolarmente sensibili in più di una persona. In parte avevo già cercato di rispondere alle critiche - molto simili alle sue, anche se non così estreme - nei commenti all'articolo stesso, ma non mi dispiace ripetermi qui, anche per cercare di chiarirmi ancora meglio, se posso.

Per prima cosa, l'articolo appare chiaramente sotto la categoria "opinione", e si presume quindi, per principio, che la mia debba valere quanto quella di chiunque altro. Per lei invece, se ho ben capito, il diritto all'opinione esiste, ma solo "se non vada oltre qualsiasi possibilità di comprensione logica".

Qui però siamo daccapo: quello che per lei è "logicamente incomprensibile", da altri può essere pienamente condiviso. In ogni caso, diciamo pure di non essere stato sufficientemente chiaro per tutti, e cerchiamo di fare un pò di luce almeno dove possibile.

Vorrei intanto chiarire che io non ho mai criticato lo sport in sè, nè gli sporitvi, nè i valori che vi andrebbero associati, anzi. Io stesso ho fatto sport agonistico per tutta la vita, passando dal tennis al calcio al nuoto al motocross, e non ho perso una domenica finchè ho avuto solo mezzo ginocchio che mi reggesse in piedi. Dopodichè lo sport ho continuato a guardarlo in TV, con la stessa passione di sempre. Trovo infatti la competizione agonistica una delle espressioni più elevate un assoluto dell'essere umano.

Ho criticato invece, questo sì, la cerimonia d'apertura, ma proprio perchè fuorviante - col suo messaggio distorto ed ambiguo - anche rispetto ai valori di cui sopra.

Lei giustamente mi dice "e cosa dovevano fare? Dichiarare 'viva le Olimpiadi' e basta?", e mi chiede ripetutamente di fare "almeno una proposta alternativa".

Sinceramente, mi sembrava che questa fosse già implicita nella mia critica, ma non ho niente in contrario a provare a definirla.

Premesso che degli sponsor - come lei stesso riconosce - ormai siamo schiavi, ritengo che si sarebbe potuto comunque soddisfare le loro esigenze di "visibilità", senza per questo "inquinare" in maniera così vistosa i valori che nel frattempo venivano veicolati dalla cerimonia stessa.

In altre parole, non vedo perché non si potrebbe separare nettamente lo spazio fisico/televisivo riservato alla Coca-Cola, e alla promozione dei prodotti commerciali in genere, da quello più prettamente sportivo, di cui le Olimpiadi dovrebbero essere il momento culminante.

Perchè invece di uno stucchevole balletto in stile "canzonissima", non devo poter rivedere, ad esempio, la finale dei 400 metri di Berlino al super-rallentatore, su un ingrandimento a 70 mm. nuovo di zecca, di altissima qualità? Le garantisco che con i soldi di quel singolo balletto, di restauri del genere ne saltano fuori almeno una ventina.

Ecco, a quel punto non avrei niente in contrario a sorbirmi anche un bel 90 secondi dell'Adidas, che cerca di convincermi in tutti i modi che senza le sue scarpe io non sono nessuno. Cerco di difendermi come posso, so che serve a ripagare i costi di tutto ciò che ho visto finora, e la cosa mi sta bene così.

Il problema per me sta invece nell'inquinamento trasversale, reciproco, dei diversi messaggi con i diversi valori che contengono. Le faccio un esempio: negli anni '80, io fui uno dei pochi registi italiani a non firmare la petizione "non si spezza un'emozione", contro gli spot televisivi all'interno dei film. So infatti quanto costa farne uno, e se la gente al cinema non ci viene, mi rendo conto che da qualche altra parte i soldi devono pur saltare fuori. Non ho mai però accettato, in compenso, di fare "product placement" all'interno dei miei film (niente di famoso, non stia a preoccuparsi a cercarli, ma il concetto rimane identico). Quelli che invece firmavano "sdegnati" la petizione, in nome dell' "arte che non si tocca", riempivano poi i loro film di pacchetti di Marlboro in primissimo piano, di Mercedes ultimo modello che andavano da tutte la parti, e di bottiglie di J&B inquadrate rigorosamente dalla parte dell'etichetta.

La stessa identica cosa vale per il nostro discorso sulla cerimonia olimpica: si potevano tranquillamente tenere le cose separate, invece di "rimescolare" i valori in gioco al punto da non capire più nemmeno cosa stavamo guardando. ...

E lo stesso concetto di Made in Italy, che lei giustamente difende, che diritto aveva di imporsi con tutta quella prepotenza in una cerimonia che per definizione dovrebbe superare ogni confine etnico o politico?

E' in questa commistione di valori - necessariamente "al ribasso" - fra lo sport, lo spettacolo, l'industria e il commercio, in questa miscela orrificante di "sacro e profano", veicolata a sua volta dal mezzo bugiardo per definizione, la TV, che io ho visto la sconfitta di un'intera società, che ha ceduto al potere mediatico il sacrosanto diritto di decidere da sola i giusti valori da assegnare alle cose, invece di vederseli imporre dall'alto.

Questa era l'origine e la natura della mia protesta, che non ha nulla a che vedere con il "cospirazionismo paranoico" di cui lei mi sospetta, e che mi sembra di poter continuare a ritenere legittima, se non altro in quanto opinione personale. Lei stesso, alla fine della sua lettera, scrive: "mi sono firmato con nome e cognome, perchè credo che si debba avere il coraggio delle proprie opinioni".

A proposito, il campo per la replica ora è tutto a sua disposizione.

Cordialmente

Massimo Mazzucco"

www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?stor...




17/02/2006 14:52
 
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Ha rivoltato la frittata.
17/02/2006 15:30
 
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Re:

Scritto da: AramisXXX 17/02/2006 0.08

E' in questa commistione di valori - necessariamente "al ribasso" - fra lo sport, lo spettacolo, l'industria e il commercio, in questa miscela orrificante di "sacro e profano", veicolata a sua volta dal mezzo bugiardo per definizione, la TV, che io ho visto la sconfitta di un'intera società, che ha ceduto al potere mediatico il sacrosanto diritto di decidere da sola i giusti valori da assegnare alle cose, invece di vederseli imporre dall'alto.





Se imporre un valore è anche sventolare una simbolo della pace (colombra umana) davanti agli occhi di due persone che, pur non essendo i diretti interessati, portano il cognome Bush e Blair e ogni notte si addormentano di fianco ai rispettivi mariti.... io applaaudo!!!! [SM=x714160]

Non penso che un messaggio di pace del genere, detto in punta di piedi e senza ipocrisie sia stato oscurato dal "made in italy"... o che nella cerimonia non si fosse capito che si stavano presentando delle gare olimpiche invernali!!!

Opinione personale....

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