ieri sera ho letto tutto d'un fiato "Otumba" di Rafael Flores. Fa parte della bibiografia per l'esame di letteratura ispanoamericana sulla dittatura argentina 1976-1983. L'autore lo abbiamo incontrato di persona l'anno scorso a lezione grazie alla nostra prof. che ha curato la prefazione del romanzo.
Trama: Otumba è il primo romanzo di Rafael Flores. Fu pubblicato a Madrid nel 1990 con una introduzione di Baltasar Garzón (il giudice spagnolo che ha condotto all'incriminazione del dittatore del Chile Augusto Pinochet) e a Buenos Aires nel 1996. E considerato fra i romanzi latinoamericani più significativi di questo periodo. Opera auobiografica, Otumba è una storia tenebrosa e tragica, abitata dai fantasmi della passione e della morte, dell'eroismo e del martirio, dell'amore e dell'amicizia. Ciò che vi si racconta è l'impossibilità di dimenticare l'odio, la violenza, l'inerzia morale che portò a uno dei periodi più funesti della storia recente, quella scritta con il sangue dei desaparecidos. Metafora dell'Argentina ma anche, come direbbe Borges, «di qualunque paese oppresso e tenace», Otumba è un romanzo fatto con il dolore, la riflessione e la poesia di chi ha vissuto profondamente pagine tragiche della storia del mondo contemporaneo.
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Sueño el Sur, inmensa luna, cielo al revés,
busco el Sur, el tiempo abierto, y su después.