15/10/2006
Stankovic abbatte il Catania e trascina l'Inter sola in vetta
Etnei in vantaggio con un gol pazzesco di Mascara. Poi il serbo sale in cattedra e chiude la gara con una doppietta.
Tre punti e primato in classifica: con il Catania finisce 2-1 e c'e' di che sorridere nonostante tutto. Cosi' come c'e' di che rimboccarsi le maniche nonostante tutto.
Perche' non basta vincere; in un campionato - finora - tecnicamente piu' povero delle gia' scarse aspettative estive, una squadra come quella costruita in estate da Massimo Moratti e' condannata a convincere, a divertire, a schiacciare avversari, a non mostrare punti deboli. E invece l'Inter troppo spesso balbetta, si trascina in campo svogliata convinta, forse, che a calcio si puo' vincere con la sola forza d'inerzia. Solo cosi' si puo' spiegare la scialba prima ora dei nerazzurri. Una frazione di gioco in cui, al di la' del disordine giustamente sottolineato da Mancini, la squadra e' apparsa spesso lunga, sconnessa, priva di cattiveria sportiva, anche se prima del gol di Mascara qualche sussulto lo aveva offerto. Poi il capolavoro del fantasista del Catania che ha beffato Julio Cesar con un collo destro sparato quasi dalla linea del fallo laterale e ha messo a nudo tutti i difetti dell'Inter manciniana. Tenuta tuttavia in vita dalla voglia e la classe di Stankovic e Figo, due che quando ci si mettono la differenza la fanno eccome. Come nel caso del gol del pari con pennellata morbida del portoghese e violenta girata di testa del serbo.
Eppure quel gol sembrava non bastare per piegare il Catania. Marino ha disegnato un'eccellente architettura tattica tenendo sempre la squadra corta a dispetto delle tre punte, encomiabili per sacrificio e capacita' di mettersi a disposizione della squadra. Gli etnei sono stati bravi a chiudersi a riccio e ripartire senza mai buttar via la palla e cosi' l'inizio ripresa sembrava la fotocopia della prima parte con l'unica variante di Maicon al posto dell'esordiente Maxwell. Poi Mancini ha deciso di voler giocare in undici, ha tolto dal campo il solito insopportabile Adriano per far posto a Cruz e la musica e' finalmente cambiata. I nerazzurri sono cresciuti in intensita' e ordine tattico, con l'argentino bravo a pressare la difesa catanese e a creare spazi per gli inserimenti di Ibra - ancora in ombra -, di Stankovic e di Figo. Peccato solo che il Jardinero abbia fallito il rigore.
L'Inter pero' ha iniziato a prendere a pallettate la porta di Pantanelli che dopo un paio di grandi interventi si e' dovuto arrendere alla botta dalla distanza di Stankovic, una spanna al di sopra di tutti gli altri in campo. Bravissimo ad interpretare il ruolo di centrale, impostando e recuperando senza soluzione di continuita' e spingendo la squadra in vetta alla classifica.
sportnews.it
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Nadia
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