E' Kakà l'anima del Diavolo: Anderlecht disintegrato
Il Milan supera i belgi 4-1, primo gol in Champions per Gilardino. Nell'altra gara del gruppo H l'Aek fa fuori il Lilla.
Si mescolano le carte nel gruppo H. Non in testa alla classifica del girone, dove comanda sempre il Milan grazie alla partita vinta contro l'Anderlecht per 4-1. I rossoneri sono virtualmente qualificati, ma la vittoria dell'Aek sul Lilla non dà loro la matematica certezza. Sono i tre punti conquistati dai greci a scombussolare il resto del girone: la squadra di Atene, infatti, relega l'Anderlecht all'ultimo posto e si porta ad un solo punto dallo stesso Lilla.
Milan-Anderlecht 4-1
Kakà porta il Milan virtualmente ad un passo dagli ottavi: non c'è ancora la matematica a confermarlo, ma il campione brasiliano ha rifilato una tripletta all'Anderlecht confermandosi sempre più decisivo in Europa e scacciando i fantasmi del derby. Si comincia con un calcio di rigore assegnato ai rossoneri per fallo in area su Gilardino: dal dischetto Kakà non sbaglia e si capisce come si evolverà la partita. Il Milan è nettamente più forte, anche se perde Nesta per un infortunio alla spalla (dopo aver perso anche Kaladze pochi minuti prima del fischio d'inizio). Al suo posto entra Cafu, ed è proprio grazie a lui che nasce il secondo gol rossonero: splendido duetto tra il capitano della Selecao e il connazionale Kakà, che sfrutta il suo assist per bucare Zitka per la seconda volta. Nella ripresa è sempre il formidabile brasiliano che si inventa un bolide da fuori area e sigla il 3-0. C'è spazio per la reazione dell'Anderlecht con la rete di Juhasz, seguita da un totale black out della difesa del Milan che per qualche minuto riaccende le speranze dei belgi.
Fino a quando arriva - improvviso ed inaspettato -il primo gol in Champions di Gilardino: l'attaccante, in ombra per tutta la partita, riesce ad andare in rete e può sfogare tutta la sua rabbia sotto la curva milanista. Per lui il periodo di buio sembra finalmente terminato.
Ancelotti a fine gara è quasi commosso. Quando parla di Kakà gli si illuminano gli occhi e si lascia andare: "E' il giocatore più determinante di tutti, il più bravo al mondo. Ora sono proprio curioso di sapere a chi andrà il pallone d'Oro... Sono contento per la prestazione della squadra, anche se nel secondo tempo abbiamo sofferto".
Kakà, dal canto suo, fa il modesto: "Ho fatto il mio dovere, non sono ancora arrivato al top. Questa partita la dovevamo cominciare come abbiamo finito il derby e così abbiamo fatto. La squadra si è solo stancata un po’ alla fine".
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Nadia
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