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Ultimo Aggiornamento: 17/11/2006 10:30
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14/11/2006 18:21
 
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Ogni volta che si "ricorda" qualcuno, in qualsiasi forum, c'è sempre chi rilancia l'opposto.

Io credo che se si vuole ricordare si scrive qualcosa, altrimenti no.

Il senso di scrivere un commento legittimo, ma dove può ingenerare malintesi e polemiche, mi sfugge.

Sbaglio io sicuramente.

14/11/2006 18:49
 
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Non sbagli.
Credo che il senso del rispetto e dell'educazione, alcune volte, ci deve far astenere dal dichiarare cose negative, pur sapendo che rinunciamo al contraddittorio.

Un esempio è proprio nei confronti della morte: seppure il defunto non sia stato un santo, non è opportuno andare a ricordarne i difetti.

Mi ricordo in un altro forum una cosa veramente spiacevole e di cattivo gusto .....
Un saluto ad Oriana Fallaci, morta di cancro dopo lunga malattia.
Sebbene fosse stata un personaggio controverso, da molti era rispettata e chi l'ha "salutata" lo ha fatto con il cuore e con mesto dispiacere.
C'è stato invece chi ha dovuto turbare quel topic con posts di dissenso e di biasimo.
Non era il caso.
Non contento, ha aperto anche un contro-topic, come se il cattivo gusto fosse scongiurato se ti sposti da un'altra parte.
Quando parli della morte ci vuole rispetto, e se non sei d'accordo taci.
Punto.

[Modificato da All4U 14/11/2006 18.50]

15/11/2006 12:35
 
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Un topic interessante ingiustamente disertato ..... [SM=g27819]
15/11/2006 12:51
 
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Scritto da: FFELAGUND 14/11/2006 18.21


Ogni volta che si "ricorda" qualcuno, in qualsiasi forum, c'è sempre chi rilancia l'opposto.

Io credo che se si vuole ricordare si scrive qualcosa, altrimenti no.

Il senso di scrivere un commento legittimo, ma dove può ingenerare malintesi e polemiche, mi sfugge.

Sbaglio io sicuramente.




[SM=g27811]


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15/11/2006 16:17
 
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Forse anche perché in molti non c'è il rispetto per la morte, credo.
E non è un concetto solo cristiano, questo. [SM=g27813]
Oppure..... più che il rispetto potè l'insulto.
Che è un'altra cosa cui alcuni non posso proprio resistere e non si astengono neanche davanti ad un lutto. [SM=g27825]
16/11/2006 17:27
 
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Perché non decolla? [SM=g27813]
E' un problema che non esiste?
Eppure quando poi succede, lo scontro nei topics c'è.
Non è meglio parlarne pacatamente adesso?
16/11/2006 17:31
 
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Re:

Scritto da: FFELAGUND 14/11/2006 18.21


Ogni volta che si "ricorda" qualcuno, in qualsiasi forum, c'è sempre chi rilancia l'opposto.

Io credo che se si vuole ricordare si scrive qualcosa, altrimenti no.

Il senso di scrivere un commento legittimo, ma dove può ingenerare malintesi e polemiche, mi sfugge.

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perchè il ricordo appartiene agli anziani.
I forum vecchi ricordano, i Forum giovani sperimentano e i forum Maturi vivono.

C'è un ciclo di vita anche nei forum.
16/11/2006 17:34
 
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Oddio, questa è una grande verità.
The circle of life? Beh un po' troppo commerciale, ma insomma ... no?
17/11/2006 09:09
 
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Le osservazioni argute dei precedenti post, farebbero pensare a questo problema, come ad una questione strettamente psicologica, o meglio ancora comportamentale.
Si tenderebbe cioè a pensare che la contrapposizione degli atteggiamenti sugli eventi sia cosa legata a malintesi o equivoci nello scrivere.
Sono del parere, invece, che il problema vada inquadrato tenendo presente almeno due argomentazioni principali.
In prima battuta, lo spirito di contraddizione delle persone, che quasi per magia, qualunque sia l'argomento di discussione, assume una posizione che porta alla scontro tra gli interlocutori, che sembrerebbe quasi connaturato all'essenza stessa della personalità.
Osservo che questo è tanto più marcato, quanto minore è la cultura dei partecipanti alla discussione.
E badate bene che per cultura non intendo quella nozionistica o di studio, ma intendo la cultura ed il piacere della discussione inquadrata in una ottica di "gusto del capire" la posizione dell'altro e di confrontare quest'ultima con la propria posizione, magari modificando il proprio punto di vista, e si sa, questo quasi mai accade, perchè quasi mai si ha l'umiltà di riconoscere che la posizione dell'altro possa essere più giusta o equilibrata.
Il secondo e più importante aspetto è, a mio giudizio, quello dello spirito polemico tout court, secondo il quale, con argomentazioni attinenti o meno alla discussione, si tenta di affermare la propria personalità, prevaricando l'altro, quasi che con l'affermazione della propria concettualità si stabilisse una sorta di supremazia anche fisica, e questo è tanto più evidente, se si considera che si possono aprire topic o discussioni verbali sull'aria fritta e le persone si scannano per affermare il nulla.
Questo deleterio costume, è indice dei nostri tempi, ed è sufficiente osservare le discussioni fatte con il vuoto pneumatico di alcune menti televisive, che però hanno immediatamente la dignità di opinionisti, tronisti e quant'altro, datagli da altri imbecilli che nulla sanno o capiscono delle argomentazioni di cui si parla.
Tuttavia, il tutto può essere ricondotto soltanto a uno scarso rispetto per il prossimo in generale.
L'atteggiamento delle persone, si manifesta in tanti modi, nella vita quotidiana, nel disprezzo della sofferenza, nella maleducazione e nell'arroganza con cui trattiamo gli altri, nella superficialità con cui tentiamo di comprendere i sentimenti di chi vive accanto a noi su questa terra.
Proseguire una discussione in contrapposizione netta con l'altro, dunque, è secondo me solo un aspetto di questo universo della personalità, forse non il peggiore, certamente non l'unico!
Sono stato spiegato?


Bye
17/11/2006 09:28
 
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Io ci aggiungerei anche che é sempre molto difficile isolare le parole dal contesto, nell'omaggiare i caduti in Iraq, per esempio é difficile trattenrsi dal leggere l'essere in favore dell'intervento in Iraq, così come é difficile pensare che uno che omaggi i caduti in Iraq sia contrario all'intervento.
Insomma, codifica e decodifica di un messaggio non viaggiano sempre sugli stessi binari, interpretazione e scrittura sono cose differenti, e dalle incomprensioni nascono le discussioni.
È più che naturale come processo. Nel caso in questione coplisce il fatto che il tutto si srotoli sulla pelle di persone morte nello svolgimento del proprio compito.
Almeno di fronte alla morte ci potremmo trattenere, io personalmente mi trattengo dall'entrare in post commemorativi, trattino essi la morte di un soldato o quella di Bruno Lauzi, per me é argomento privato, intimo più del sesso.


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17/11/2006 09:58
 
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Re:

Scritto da: .bogey. 17/11/2006 9.28
Io ci aggiungerei anche che é sempre molto difficile isolare le parole dal contesto, nell'omaggiare i caduti in Iraq, per esempio é difficile trattenrsi dal leggere l'essere in favore dell'intervento in Iraq, così come é difficile pensare che uno che omaggi i caduti in Iraq sia contrario all'intervento.
Insomma, codifica e decodifica di un messaggio non viaggiano sempre sugli stessi binari, interpretazione e scrittura sono cose differenti, e dalle incomprensioni nascono le discussioni.
È più che naturale come processo. Nel caso in questione coplisce il fatto che il tutto si srotoli sulla pelle di persone morte nello svolgimento del proprio compito.
Almeno di fronte alla morte ci potremmo trattenere, io personalmente mi trattengo dall'entrare in post commemorativi, trattino essi la morte di un soldato o quella di Bruno Lauzi, per me é argomento privato, intimo più del sesso.



Mi piace molto la piega che ha preso la discussione, e mi piace molto l'intervento di Bogey, sebbene vorrei confrontarmi con lui su un aspetto più...come dire...nascosto della sua riflessione.
Quando il tema è specificatamente politico, o meglio ancora, ha una connotazione partitica, come quello della guerra in IRAQ, scattano meccanismi affatto differenti, che fanno riferimento ad ataviche contrapposizioni, che quando sono, come nel tuo esempio, politiche o religiose, sono inconciliabili in radice, e dunque il problema è assai più complesso e di difficile soluzione.
La codifica e decodifica di un messaggio, dunque, può essere fatta con gli strumenti comuni di cui disponiamo, solo ( a mio giudizio) se questa non riguarda argomenti religiosi o di politica, perchè in questo caso entrano in gioco pregresse inimicizie ed addirittura vendette ( morali quando non fisiche) che rendono impossibile lo svolgimento di una discussione sul piano della correttezza, e quando dico correttezza, intendo quello spirito che ti consente di valutare con serenità la posizione dell'altro e, se del caso, di capire che è più giusta ed equilibrata della tua.
Ti sembra che questo si possa fare su un tema come la guerra in IRAQ o tra un cristiano ed un musulmano?


Bye
17/11/2006 10:30
 
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Re: Re:

Scritto da: flydanny 17/11/2006 9.58


Mi piace molto la piega che ha preso la discussione, e mi piace molto l'intervento di Bogey, sebbene vorrei confrontarmi con lui su un aspetto più...come dire...nascosto della sua riflessione.
Quando il tema è specificatamente politico, o meglio ancora, ha una connotazione partitica, come quello della guerra in IRAQ, scattano meccanismi affatto differenti, che fanno riferimento ad ataviche contrapposizioni, che quando sono, come nel tuo esempio, politiche o religiose, sono inconciliabili in radice, e dunque il problema è assai più complesso e di difficile soluzione.
La codifica e decodifica di un messaggio, dunque, può essere fatta con gli strumenti comuni di cui disponiamo, solo ( a mio giudizio) se questa non riguarda argomenti religiosi o di politica, perchè in questo caso entrano in gioco pregresse inimicizie ed addirittura vendette ( morali quando non fisiche) che rendono impossibile lo svolgimento di una discussione sul piano della correttezza, e quando dico correttezza, intendo quello spirito che ti consente di valutare con serenità la posizione dell'altro e, se del caso, di capire che è più giusta ed equilibrata della tua.
Ti sembra che questo si possa fare su un tema come la guerra in IRAQ o tra un cristiano ed un musulmano?


Bye



Ho fatto l'esempio dell'Iraq perché questo topic in fondo é partito da la, ma le mie sono consiederazioni anche più generali, che riportano ad alcuni passi sul discorso delle regole dei giorni scorsi, e più precismente al fatto di "maneggiare" bene la teoria e, naturalmente, anche gli strumenti.
Ogni messaggio, ogni post, non vale solo per quel che appare scritto a video, ma porta con se tutta una serie di codici che ciascuno di noi interpreta, come del resto interpreta quello che appare a video, più o meno personalmente. È nella logica e nella normalitá delle cose.
Lo sforzo da fare, su qualunque tema, su qualunque post, é di cercare di ricostruire il significato che l'autore voleva dargli, e non stabilire noi quello che vogliamo che l'autore dica. A volte ciò accade in buonafede, spesso in malafede, e qundo poi il discorso di allarga ad n interlucotori il rimediarvi diventa quasi impossibile.'
È un problema di onestá ma anche di modestia, il cercare di presupporre che l'altro può avere ragione e che sei tu a non comprendere bene il senso del suo discorso.
Tornando al tema proposto da ffela, il problema non sono le contrapposizioni politiche, il problema é il rispetto di persone morte (anche ai nemici morti va portato rispetto, e con questo non intendo che i soldati italiani morti siano nemici, spero non fraintendiate).
Se dobbiamo approfondire se la loro morte sia più o meno giusta, se sia più o meno giusto che altrettante se non più morti, altrettanto onorevoli nel loro accaddimento, non siano ricordate con pari onori, questo riserviamolo ad altri topic.


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