Governo Prodi: finito?

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Scritto da: .bogey. 23/02/2007 15.27


Perché l'ha detto la TV.

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Scritto da: =marco68= 25/02/2007 9.06
Su queste basi... non so quanto possa durare... quei senatori che non hanno votato oggi, lo faranno domani? sugli stessi temi per cui oggi non hanno votato? boh...

L'unica cosa che mi rinfranca è che, con ogni probabilità, i Dico non sono una priorità del governo... e dunque può darsi che non passino...

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Scritto da: bamby68 26/02/2007 9.15


No tesoro perche governare senza i numeri per farlo pagando i senatori eletti dall’altra parte e restando attaccato alla cadrega nonostante gli italiani non ti vogliano, a me sembra sinonimo di dittatura!!!
E giusto per sottolineare io la tv la accendo si e no 10 min al giorno, onestamente piuttosto che guardare i programmi per cerebrolesi che passano in televione leggo o mi guardo un film.

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Scritto da: flydanny 26/02/2007 10.53
....E se avete 5 minuti e 40 secondi, ascoltate questo.
E' vero, non tutto è condivisibile, ma se lo spirito giusto fosse proprio questo?


Bye

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Scritto da: .bogey. 26/02/2007 9.28


Può darsi che tu la TV la accenda 10 minuti al giorno, peró il ritornello della dittatura é stato inventato e da Berlusconi e incesssantemente riproposta dal momento della sua scesa in campo. Ed adesso sentiamo parlare di dittatura ad ogni minimo alito di vento.
Il fatto poi di governare senza maggioranza e di pagare sentari fu una prerogativa del primo governo Berlusconi, che anche in questa legislatura ha comunque tentato di mercanteggiare con alcuni senatori per portarli dalla sua parte.
Cosa significa poi che gli italiani non ti vogliono? Dobbiamo cambiare governo a seconda dei sondaggi o delle manifestazioni di piazza? Nella scorsa legislatura, durante il suo governo, Berlusconi incassò una sconfitta elettorale dopo l'altra tra le varie elezioni amministrative ed europee (peró non rittenne mai che gli italiani non lo volessere più), D'Alema, quando incassò una sonora sconfitta in una elezione di mezzo, diede le sue dimissioni in quanto ritenne di non avere più la fiducia degli italiani. Secondo il tuo metro, è stato più dittatore Berlusconi o D'Alema?
Non te lo auguro, peró a chi parla di dittatura farei volentieri provare un vero regime dittatoriale, forse poi si andrebbe più cauti nell'usare certi termini, anche perché, di fronte ad una dittatura, non starei a casa a fare la calzetta, personalmente.

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Scritto da: bamby68 26/02/2007 16.23


Non so cosa dica il Berlusca, e' un dato di fatto pero!

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Scritto da: NonnaPiripilla1 24/02/2007 20.40
E ti pareva...con un presidente della repubblica "di parte" non poteva essere diverso....ora possiamo però fare la conta alla rovescia visto che già la prox settimana avranno da scazzarsi di nuovo al senato.... mi sa che ne vedremo ancora delle belle....

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Scritto da: flydanny 23/02/2007 16.36

Maurizio, l'avevi già detta questa cosa, e avevo lasciato correre, ma poichè ribadisci, allora puntualizzo.
Se la legge elettorale in vigore non fosse stata fatta ( dal centrodestra) il governo caduto ieri, nemmeno sarebbe esistito, perchè non avrebbe avuto i numeri "ab initium".
Sicchè, il problema della legge elettorale, si porrebbe in caso si tornasse alle urne, poichè nemmeno io mi sento rappresentato da questo modo di eleggere, ma questa è altra cosa.
Il problema è di un governo, che non è stato capace di governare e ha infilato un pasticcio dietro l'altro, ed, allo stato, non ha nemmeno i numeri per guidare il Paese, dunque è meglio che si torni alle urne, anche con questa legge elettorale.

Bye

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La nuova legge elettorale di impianto proporzionale cambia anche i criteri di elezione dei membri del Senato della Repubblica. Anche in questo caso, come per la Camera, spariscono i collegi uninominali e i relativi candidati, per dare spazio a liste di partiti e liste "bloccate". L'elezione avviene su base regionale: le 20 circoscrizioni corrispondono esattamente alle 20 regioni. Cambiano però, rispetto alle regole previste per l'elezione dei deputati, le soglie "di sbarramento". E, soprattutto, diversa è la modalità di ripartizione dei seggi
L'assemblea di palazzo Madama sarà eletta, come quella di Montecitorio, in modo proporzionale: più voti prende un partito, più senatori elegge. Ma, a differenza di quanto accade alla Camera, dove la ripartizione tiene conto di quanti voti ha preso un determinato partiti in tutta Italia, la ripartizione dei seggi avverrà su base regionale. Vale a dire che ogni regione, proporzionalmente a quanti voti presi dai singoli partiti, eleggerà un certo numero di parlamentari.
Anche le soglie (che alla Camera vengono calcolate su base nazionale) sono calcolate su base regionale. In altre parole, se la media nazionale di un partito supera la soglia prevista, quel partito potrebbe non raggiungerla in una certa regione. E ciò significa che in quella regione i suoi voti non serviranno ad eleggere alcun senatore.
Per l'elezione dei senatori le soglie sono diverse da quelle fissate per la Camera. In ogni regione restano fuori: le coalizioni che non arrivano a prendere il 20% voti; i partiti non coalizzati che non raggiungono l'8% dei voti; i partiti coalizzati che restano sotto allo sbarramento del 3% dei voti. Anche il premio di maggioranza, che per la Camera viene assegnato tenendo conto dei seggi ottenuti su base nazionale, al Senato viene assegnato su base regionale. Ciò vuol dire che se un Polo vince in Sicilia, e un'altro vince in Emilia Romagna, entrambi, ciascuno nella propria regione, otterranno un "bonus" di seggi pari a fargli raggiungere (sempre in quella regione) il 55% dei consensi. Anche per il Senato, come per la Camera, non è possibile definire prima quanti saranno i seggi che, in ciascuna regione, rappresentano il premio di maggioranza. Il dato, infatti, dipende da quanto la coalizione vincente si avvicina alla quota del 55% dei seggi spettanti in quella regione.
Solo in Valle d'Aosta (un senatore) e in Trentino (6 senatori) è stato mantenuto il sistema uninominale.
Gli italiani all'estero. Per la prima volta votano, su liste e candidati propri, gli italiani all'estero. Gli elettori, suddivisi in quattro circoscrizioni dovranno eleggere 6 senatori: Europa (2 senatori); America meridionale (2); America settentrionale e centrale (1) ; Africa, Asia, Oceania e Antartide (1)

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Scritto da: maurizio717 27/02/2007 9.03


Spero di essere stato chiaro e soprattutto ancora amico di Daniele.

Ciao

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...Ma..ma...starai scherzando spero, Maurizio!
Hai qualche dubbio che noi si possa non essere più amici?
Le discussioni sono belle proprio perchè non siamo tutti appiattiti su una sola opinione....



Bye

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Scritto da: Toro-49 28/02/2007 23.00
Almeno un governo ce l'abbiamo, è sempre meglio di niente.
Speriamo solo che lo lascino lavorare e poi, a fine legislatura, potremo trarre le conclusioni, positive o negative una cosa rimane certa: questo governo lavora con difficoltà, ostaggio di una maggioranza troppo risicata. Se lavora male - ostaggio d una maggioranza risicata - la colpa non è di Prodi ma di noi tutti che non gliela forniamo. La colpa è di noi italiani che non sappiamo essere netti nelle scelte.

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