PdCI/ Diliberto inneggia a Cuba

PdCI/ Diliberto inneggia a Cuba

• Ovazione del Congresso Nazionale dei Comunisti Italiani • Que viva Cuba", il leader omaggia la resistenza dell'Isola...

Apcom - Il cuore dei comunisti italiani continua a battere per la rivoluzione cubana: è a Cuba che è dedicata una vera e propria ovazione, quando il leader del PDCI Oliviero Diliberto ha inneggiato la resistenza della "Piccola Isola caraibica".

Dopo aver citato la lotta dei palestinesi e il Venezuela di Chavez, Diliberto ha detto: “Continueremo a essere vicini, a sostenere e ringraziare, per l'esemplarità della capacità di resistenza, ai limiti dell'impossibilità, una piccola Isola caraibica a 90 miglia marine dalla più grande potenza del mondo, sua acerrima nemica, condannata da decenni ad un feroce embargo economico: nonostante tutto ha retto e ha vinto. Que viva Cuba!".

Poi il lungo e caldo applauso dei mille delegati.

www.granma.cu/italiano/

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Scritto da: snaplinx 04/05/2007 6.18
PdCI/ Diliberto inneggia a Cuba

• Ovazione del Congresso Nazionale dei Comunisti Italiani • Que viva Cuba", il leader omaggia la resistenza dell'Isola...

Apcom - Il cuore dei comunisti italiani continua a battere per la rivoluzione cubana: è a Cuba che è dedicata una vera e propria ovazione, quando il leader del PDCI Oliviero Diliberto ha inneggiato la resistenza della "Piccola Isola caraibica".

Dopo aver citato la lotta dei palestinesi e il Venezuela di Chavez, Diliberto ha detto: “Continueremo a essere vicini, a sostenere e ringraziare, per l'esemplarità della capacità di resistenza, ai limiti dell'impossibilità, una piccola Isola caraibica a 90 miglia marine dalla più grande potenza del mondo, sua acerrima nemica, condannata da decenni ad un feroce embargo economico: nonostante tutto ha retto e ha vinto. Que viva Cuba!".

Poi il lungo e caldo applauso dei mille delegati.

www.granma.cu/italiano/

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non vedo dov'è la notizia!

Diliberto inneggia a Cuba e corteggia Rutelli

di Roberto Scafuri - sabato 28 aprile 2007, 07:00



Allora si parte, per il lungo viaggio alla ricerca della Sinistra. Sull’Arca saliranno anche i comunisti «puri e duri» di Oliviero Diliberto, orfani (parricidi) di Armando Cossutta. Ma basterà «essere se stessi», come propone il segretario dal palco del congresso di Rimini, per stare con il composito equipaggio, per confondersi con gli altri in una tanto attesa unità? Al latinista bibliofilo Diliberto non sfuggirà la differenza con il motto più antico, già epigrafe sul tempio di Delfi: gnoti seautòn, conosci te stesso. L’essere è statico, nella proposizione dilibertiana, il conoscersi dinamico, in quella dei Sette Saggi. Il movimento ciò che consente il viaggio, la staticità il suo opposto. Qui a ben vedere sta un punto critico.
Come si preparano alla partenza, Diliberto e compagni? Come comunisti che tali vogliono restare, e farsi riconoscere da lontano un miglio. Il congresso è il tripudio della tradizione. La «play list» è facile: Bandiera rossa, Inno di Mameli e Internazionale, cantata in coro, con pugno chiuso. Tanto rosso e logo storico del Pci. Berlinguer e Gramsci. Il segretario solletica ogni radice, nessuna esclusa, e dal palco conferma la vicinanza e il sostegno, «per le esemplarità della capacità di resistenza, a una piccola isola caraibica, condannata da decenni a un feroce embargo economico, che nonostante tutto ha retto e vinto. Que viva Cuba!», urla Diliberto. Standing ovation.
Ma bisogna pur navigare, ed ecco il congresso rompere gli ormeggi. Moto d’affetto e gratitudine per il compagno Cossutta, assente «per sua scelta» (Cossutta ringrazierà da Roma, ma confermando la sua polemica decisione). Il congresso trova poi il suo clou nella ricomposizione, dopo quasi dieci anni, della scissione da Rifondazione. Tra gli ospiti, oltre a Prodi e Rutelli (clamorosamente mancano Fassino e la delegazione ds è rappresentata da un dirigente di terza fila), c’è il presidente della Camera, Fausto Bertinotti. Fino a pochissimi anni fa il «nemico numero uno». Quando Diliberto lo saluta, prima come «caro presidente», e poi «se il cerimoniale me lo consente, come caro compagno Bertinotti», è l’intera sala di Rimini a scattare in piedi, salutando nell’ex leader di Prc uno dei più saldi punti di riferimento per la navigazione che verrà. Diliberto va ad abbracciarlo, e d’altronde anche l’uscita di Bertinotti dal Palacongressi verrà accompagnata da stuoli di compagni che accorrono per stringergli la mano e abbracciarlo: «Fausto, torniamo assieme...», gli dicono. Fausto li rincuora e rianima, perché «la sinistra deve avere l’ambizione di aprire la sfida al Pd e di vincerla, con un atto fondativo, una Epinay come quella di Mitterrand...», dirà poi a «La 7». Aperto anche a un «cambio di nome e simbolo», Bertinotti, anche se spetterà ai «vertici di ogni partito». E pronto a guardare senza pregiudizi, anzi a indicare decisamente, Veltroni come futuro leader del Pd e magari anche dell’alleanza per le Politiche 2011.
www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=174165

PdCI/ Diliberto inneggia a Cuba
• Ovazione del Congresso Nazionale dei Comunisti Italiani • Que viva Cuba", il leader omaggia la resistenza dell'Isola

link

www.granma.cu/italiano/2007/abril/lun30/italianos-it.html

L'embargo a cui è sottoposta Cuba non mi pare abbia eguali nel mondo e condiziona sicuramente le scelte politiche, le altre dittature sudamericane sono state decisamente peggiori però nemmeno Cuba la prenderei come esempio di buona applicazione del comunismo e di democrazia.

Certo che se da noi non cambia qualcosa potrebbe davvero diventare più appetibile vivere a Cuba.

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Scritto da: il tobas 04/05/2007 12.03
L'embargo a cui è sottoposta Cuba non mi pare abbia eguali nel mondo e condiziona sicuramente le scelte politiche, le altre dittature sudamericane sono state decisamente peggiori però nemmeno Cuba la prenderei come esempio di buona applicazione del comunismo e di democrazia.

Certo che se da noi non cambia qualcosa potrebbe davvero diventare più appetibile vivere a Cuba.

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Cooooooosa vuol dire "buona applicazione del comunismo e democrazia....."

Il viaggio non costa molto, prego.......

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Scritto da: ultimo.marinaio 04/05/2007 12.40


Cooooooosa vuol dire "buona applicazione del comunismo e democrazia....."

Il viaggio non costa molto, prego.......

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leggi meglio

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nemmeno Cuba la prenderei come esempio di buona applicazione del comunismo e di democrazia.

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Non è un pronlema di biglietto aereo.
Ma di altro tipo.

...vi inviterei tutti ad andare a vedere come vivono laggiù. Non come vivono i turisti nei villaggi .....ma la gente, quelli che nonostante la fame, la miseria la malattia, nonostante tutto, inneggiano al loro dittatore come fosse dio, come fosse colui che li ha tenuti fuori dal demonio amerikano e dal consumismo....
...andate cazzo, andate a vivere una ventina di giorni assieme a quella gente, poi venite qui a raccontarmi ancora le balle!

...sai, caro, ho girato parecchio e non solo l'Italia.....per lavoro, e forse sai anche qual'era il mio mestiere.
Anche buona parte del mondo, per mia fortuna ho girato e conosciuto. Non me ne vanto, sono stato solo fortunato, ma mi è rimasto addosso un pò di tutto, dalla puzza dei rifiuti di Cuba ai profumi (ed alla miseria) della foresta Haitiana, al confine con la Repubblica Dominicana. Dai lamenti della gente del sud del mondo alle risate isteriche dei Newyorkesi....
Sai, per essere un moderato, come mi ritengo io, posso garantirti che servono anche le botte che hai dato ma di più quelle che hai preso dalla vita, le cicatrici parlano da sole, non solo quelle che si vedono....ma quelle che hai dentro. Ed è anche per questo che sono così...