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Grifo vince soffrendo e rompe il sortilegio che durava dal 7 di ottobre
Genova – Cin-cin. Brinda il Genoa che soffre e raccoglie una vittoria fondamentale, a rompere il digiuno di vittorie che durava dal 7 ottobre. Un Grifo non bello ma concreto, cinico, battagliero. Una partenza accelerata nella ripresa dei rossoblù, anche se è il Parma ad avere fretta e sposta presto il baricentro. In campo nessuna variazione nelle disposizioni. In difesa Masiello, De Rosa e Santos spazzano lo spazzabile, ben protetti dalla cerniera di centrocampo, senza andare per il sottile. Juric arretra la posizione, per montare la guardia agli sprint di Reginaldo. Proprio il croato al 9’ chiede l’uno due a Borriello ma, disturbato, fatica a metterla dentro da due passi. Di Carlo inserisce Matteini per Gasbarroni e fa cenno ai suoi di andare all’assalto. Si apre qualche buco nelle maglie gialloblù e il Genoa ha buon gioco a cucire un paio di azioni pericolose. Il nuovo entrato si propone con qualche spunto, rintuzzato dai ragazzi di Gasperini che faticano a salire. Poi riescono a tirarsi su e al 20’, con Leon, fanno sibilare la sfera a lato del palo. La risposta è su un rasoterra di Morrone che Rubi fa suo, quindi con Cigarini su una punizione sopra la traversa. Preme la squadra ducale che raccoglie angoli ma rischia le infilate. Si lotta gomito a gomito, metro su metro, a discapito della precisione e dei palati fini. E’ un Genoa contratto ma che combatte, intanto che Borriello (30’) per poco mette in cassaforte la vittoria. Gasperini cambia e dà spazio a Papa Waigo per sfruttarne velocità, nelle praterie dove non si sente più il ruggito di Leon. S’invola ma non conclude al 36’ e il Parma tenta il forcins, quando ormai tutti gli schemi saltano, per gettare lo scompiglio nel cuore di una retroguardia che tiene. Si rannicchia davanti a Rubinho il Grifone, che sente l’odore della vittoria e si barrica nel fortino. Neanche i quattro di recupero sono utili alla causa del Parma. Finisce 1-0.
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