Tutti pazzi per Erwitt with/black
Colpisce in chi guarda le immagini di Erwitt, la capacità diguardare il mondo con l'occhio gioioso di un bambino e contemporaneamente il disincanto beffardo e benevolo, di un uomo di mondo.
Nato a Parigi il 26 Luglio 1928, visse a Milano per tutta l'infanzia, emigrò in America nel 1939 vivendo due anni a NewYork, per poi trasferirsi a Los Angeles. L'interesse per la fotografia risale agli anni giovanili, in cui dopo l'High School trovò impiego in un laboratorio fotografico a Los Angeles,fu l'inizio della sua passione per la fotografia.
Nel 1963 entrò come fotoreporter allo studio Magnum conCapa, fu in contatto con Steichen e Stryker, grandi interpreti del fotogiornalismo in quegli anni.
Come avete visto sono fotografie, dove lo spirito iconoclasta di Erwitt è ancora "acerbo", ma piuttosto di un rigore formale e didascalico da vero fotoreporter.
Negli anni Erwitt si è costruito una solida reputazione e fama di grande foto giornalista, illustratore, fotografo di moda e pubblicitario, un vero jolly in un tris d'assi, capace di sprigionare creatività, gusto, classe, eclettismo, ma da sempre la grande prerogativa di Erwitt e la sua vera forza è L'IRONIA. Ne troviamo a dosi industriali nelle immagini a fianco, dove i protagonisti a quattro zampe, sembrano intuire la gioiosa arguzia e l'amore di chi li ritrae.
Secondo noi il libro fotografico "Dogs Dogs" (da cui sono tratte le fotografie di questa pagina) è il suo capolavoro, insuperabile per arguzia, senso della dissacrazione di un mondo dove gli umani, fanno da "sfondo" ai protagonisti canini. Sono visti come se il fotografo fosse un loro simile, capace di cogliere gli aspetti di sana e benevola ironia quotidiana.