Milito al Genoa

'Ho capito di avere fatto la scelta giusta, questa e' la mia casa, e' la mia gente': Diego Milito lo ha detto al suo arrivo a Genova. Un migliaio di tifosi in festa lo ha accolto ieri, poco prima di mezzanotte, allo Sheraton Hotel. Milito veniva dall'aeroporto di Bergamo ed era accompagnato dal figlio del presidente Preziosi. Il ritorno a Genova de 'Il Principe' chiude un cerchio di emozioni che si era rotto nel 2005 quando una sentenza mando' i Grifoni, appena promossi in A, in serie C.

Che fiesta per Milito

Principe arriva a mezzanotte, le 23,42 per la precisione. Quando il gruppetto di tifosi che dalle otto di sera è in attesa davanti all’Hotel Sheraton, Sestri Ponente, due passi dall’aeroporto, è diventato una folla. Mille. Mille e più genoani con bandiere, striscioni (”Bentornato Diego”), figlioletti che dormono placidi nella carrozzina nonostante il frastuono e i cori da gradinata Nord. La strada è invasa, i tifosi appollaiati dappertutto.

Un tam tam che rimbalza sugli postamenti del Principe, atterrato alle 20 a Orio al Serio. È in autostrada, si è fermato a cena, è al casello, l’autostrada è chiusa.

Che importa. Eccolo, l’attesa non è stata vana: diciotto minuti a mezzanotte. Sestri Ponente è il cuore di uno stadio, gli slogan si alzano verso il cielo. Lui scende dalla macchina, con cui ha viaggiato insieme a Fabrizio Preziosi. Sorride, con uno di quei sorrisi suoi, un po’ timidi, un po’ sghembi, le braccia al cielo come se avesse appena segnato un gol. E, invece, questa è solo la premessa. E la promessa. “Grazie”, sillaba nel piazzale davanti all’albergo dove vivrà per i primi tempi della sua seconda avventura genovese. Lo ha già detto: «Sono tornato a casa». Per trovare una casa vera ci vorrà un po’ di tempo. Ma questi sono dettagli.

Poi la scena diventa quella di un “Hollywood party” alla genoana: Diego è quasi sollevato di peso, attraversa la hall su un tappeto volante, di braccia e abbracci. Tifosi, accompagnatori, mentre la hall è invasa da tifosi, trombe e bandiere. Marmi bianchi e stendardi rossoblù. Il direttore dell’hotel osserva la scena stupefatto. Due turisti indiani si guardano attorno, cercando di capire, chiedono spiegazioni.

Diego finisce dentro l’ascensore. Una sciacquata in camera, pochi minuti. Poi è di nuovo nella hall. Perché il momento va spiegato, raccontato. È un omaggio che esce spontaneo. «Non riesco capire - lo dice anche lui, come i due turisti indiani -, non riesco a capire cosa stia succedendo. Devo ringraziare i tifosi, questi tifosi. Mi avevano detto che erano tanti, mentre stavamo arrivando in macchina. Non credevo, è una sensazione forte, che mi fa capire, se ancora ce ne fosse bisogno, che ho fatto la scelta giusta. Questa è la mia casa, questa è la mia gente».

Un attimo, si guarda intorno. «È una giornata bellissima, questa. Ringrazio il presidente Preziosi. Mi voleva il Tottenham. Ho detto no. Sono sicuro di aver fatto bene».

È tornato per essere leader, ripete parole d’amore per il Genoa. E il derby? E Cassano? «Il derby arriverà e noi giocheremo per vincerlo. Cassano è un grande giocatore. Quella sarà una grande partita. Ma ora devo conoscere bene l’allenatore, i compagni, entrare in questa squadra. Perché è giusto cominciare così. Sono passati tre anni, sono cresciuto, ho sempre quella voglia, ancora più voglia di fare bene».

E Fabrizio Preziosi, accanto a lui, non nasconde l’emozione: «Ho il cuore in gola. Diego è Diego. Ed è il regalo che papà ha voluto fare per i tifosi».

Stamattina sono previste le visite mediche. In attesa del nullaosta definitivo. La preoccupazione per un colpaccio che sarebbe potuto sfumare a causa di un ritardo nella consegna delle carte, si è sciolta ieri pomeriggio, dopo il secondo pomeriggio passato da molti tifosi in un frenetico scambio di informazioni e indiscrezioni, per cercare una risposta al grande dubbio: qualcosa può far andare a monte la trattativa, qualcosa può rovinare la favola intitolata “Il ritorno del Principe”? Alle 18,10 la conferma attesa: Diego Alberto Milito, l’attaccante più amato della storia recente del Genoa, si è imbarcato verso quella che ha definito «la mia città».

Manca ancora l’accettazione ufficiale del contratto, la ratifica del tesseramento, da parte della Federcalcio. Ma l’inchiesta avviata l’altra sera all’Ata Quark Hotel di Milano dall’Ufficio Indagini non dovrebbe avere seguito: il documento, lanciato all’ultimo minuto nel box della Lega da Federico Pastorello, è una semplice clausola aggiuntiva del contratto che avrebbe potuto essere depositata anche in un secondo tempo.

«È l’occasione ideale per Diego» ha detto Fernando Hidalgo, manager del giocatore, riferendosi alle difficoltà della scorsa stagione e all’entusiasmo che il Principe ritroverà al suo arrivo in città.

È Militomania, a Genova, da due giorni. L’annuncio del prestigioso trasferimento ha infatti avuto l’effetto di esaltare la gente, che si è subito scatenata in una rinnovata corsa all’abbonamento.

Che il Genoa abbia centrato un colpo di primissimo piano nessuno lo può negare. Milito era infatti un giocatore corteggiatissimo e soprattutto molto costoso all’inizio dell’estate, come ha sottolineato lo stesso Hidalgo. Proprio i 15-18 milioni di euro richiesti dal Saragozza avevano fatto considerare l’operazione un sogno proibito per il Grifone. «Se il club spagnolo lo vende, il Genoa c’è», aveva dichiarato Enrico Preziosi il giorno dopo la retrocessione nella seconda divisione della Liga del Real Zaragoza. Poteva sembrare una sparata, non lo era. Il Napoli aveva già offerto 12 milioni di euro. Sulle piste del Militico si sono poi messi un po’ tutti: Juventus, Barcellona, Real Madrid, Tottenham, molte altre squadre inglesi. Proprio questa prestigiosa concorrenza aveva trasformato il Genoa nel Davide della situazione. La volontà del giocatore si è rivelata decisiva.

Il clou è atteso per oggi al Pio XII quando Milito troverà l’abbraccio della sua gente. Probabilmente per il primo allenamento bisognerà attendere ancora qualche giorno, o meglio l’arrivo del documento che ufficializzerà il passaggio. A meno di colpi di scena il Principe di Bernal sarà l’invitato speciale dell’amichevole organizzata dal Genoa per sabato pomeriggio a Bellinzona, ma soprattutto la guest star della festa organizzata per la serata e la notte dalla tifoseria al Ferraris in occasione del compleanno numero 115 del Genoa.

Dopo tre anni di esilio, il Principe è tornato nella sua Genova. “Questa è la mia casa. Questa è la mia gente” ha detto, sorpreso dal primo abbraccio, caldissimo, con il popolo rossoblù. Come in una fiaba, Diego si è materializzato poco prima di mezzanotte. E oggi a Pegli è prevista la presentazione ufficiale alla stampa (ore 14.15), con il saluto dal campo ai sostenitori. E’ atteso a Villa Rostan anche il Presidente Preziosi, artefice numero uno di questo colpo sensazionale.

Una giornata a prova di nervi quella in cui si è deciso il suo destino. Anche per uno come lui che in area di rigore mantiene una freddezza di ghiaccio. “E’ sucesso tutto all’ultimo. Quando ho saputo del Genoa, un posto speciale, non ho avuto più dubbi, anche se l’alternativa si chiamava Tottenham. Non finirò mai di ringraziare il presidente Preziosi. Ha fatto uno sforzo incredibile, mi ha commosso, voluto fortemente, regalato un sogno. Questa è la mia casa, questa è la mia gente. L’ho detto e lo ribadisco. Sono troppo felice. L’accoglienza che ho ricevuto mi ha riempito il cuore. Mando un saluto a tutti i genoani, ma ci vediamo presto. Prestissimo".

Di tutto e di più. Si annuncia un pomeriggio dalle emozioni forti, anzi fortissime al Campo Signorini, dove i primi tifosi hanno iniziato a confluire alle 13. Ed è confermato. Salvo contrordini, Diego oggi sosterrà il primo allenamento, dopo la conferenza al piano dove sono situati gli uffici dello staff tecnico. Il pannello delle interviste è sistemato sotto il marmo che ricorda, non a caso, il passaggio a Villa Rostan di tutte le teste coronate europee. Una sala più capiente, rispetto alla consueta. Poi l'abbraccio con i tifosi. Sul terreno intanto campeggia una scritta colorata, con centinaia di palloncini rossi e blu. In anteprima, a Pegli, le nuove maglie di Milito.

Felicità è rivedere sgambettare felice, su quel prato, un giocatore considerato quasi un semidio. Felicità è riannodare il passato con tremila anime ebbre di una gioia pura e bellissima. Nello sguardo di chi c’era, nella voce di chi ha urlato, nella follia di chi ha scavalcato, tutto l’amore di una città verso un principe. Il Principe Diego Milito. In tanti sono venuti a salutarlo, la stessa classe di sempre, al ritorno dopo tre anni. Traffico paralizzato lungo le arterie vicino all'impianto. Con il debutto della nuova maglia dei 115 anni (stampata con il suo numero 22). Il saluto di Diego è già su Genoa Live (a breve la conferenza).

L'arrivo al Signorini

ANSA) - GENOVA, 3 SET - 'Questa e' la mia casa, ecco perche' ho rifiutato altre soluzioni'. Si e' presentato cosi' Diego Alberto Milito, neo acquisto del Genoa. 'Sono felice, non so se questo sia il mio piu' importante investimento nel calcio, ma di certo Milito e' il giocatore piu' forte che abbia avuto', ha detto il presidente Enrico Preziosi. 'A Saragozza sono stato bene, ma questo e' l'ambiente che mi ha scoperto - ha aggiunto Milito - Quando me ne andai sapevo che si trattava solo di un arrivederci'.

Ora sotto con i gol,però!