Cannavò resta gravissimo
Dai lettori un mare d'affetto
L'ex direttore della Gazzetta dello Sport è ricoverato all'ospedale Santa Rita di Milano per un'emorragia cerebrale. "Attività cerebrale gravemente compromessa", la prognosi è ancora riservatissima
MILANO, 21 febbraio 2009 -
Candido Cannavò, l'ex direttore e ora editorialista della Gazzetta dello Sport, è ricoverato in gravissime condizioni all'ospedale Santa Rita di Milano, dopo avere accusato un malore giovedì, mentre si trovava nella sede del quodidiano. La Direzione sanitaria riferisce che "il controllo elettroencefalografico effettuato nella giornata di ieri ha evidenziato un'attivitá cerebrale gravemente compromessa. Rimangono immutati gli altri parametri e la prognosi è sempre riservatissima".
Sta lottando col cuore. E nessuno di quelli che conoscono la tenacia di Candido Cannavò se ne può meravigliare. Il muscolo principale regge, l’elettrocardiogramma è perfetto: ha il classico cuore d’atleta. Forgiato in gioventù nelle gare di corsa del Cus Catania, e poi tenuto sempre allenato dal tennis durante la mezza età e dalla cyclette quotidiana, sana abitudine alla quale invitava i suoi giornalisti. Sono a posto anche gli altri organi principali mentre l’elettroencefalogramma di ieri mattina ha evidenziato un’attività modesta, compatibile con la crisi ischemica di giovedì pomeriggio. «Le condizioni del paziente si mantengono stabili» dicono i medici della Santa Rita nel loro lessico professionale. Significa che Candido resta in rianimazione, intubato e in stato di incoscienza.
PROCESSIONE - Intorno a lui una incredibile partecipazione d’affetto. Incessante il via-vai di colleghi (tra i quali Massimo De Luca), dirigenti di ieri (Arrigo Gattai) e di oggi, semplici sportivi, amici di una vita come Giovanna e Gianfelice Facchetti. Don Antonio Mazzi e don Gino Rigoldi, due dei Pretacci celebrati nell’ultimo libro del nostro direttore storico, fanno forza alla signora Franca, che con Marco, Alessandro e Marilisa ha creato una sorta di presidio nonostante gli angusti locali sconsiglino una lunga permanenza. «La situazione è critica ma ho assistito a incredibili guarigioni» dice persuasivo don Rigoldi. Ci vuole tanta fede.
ORGOGLIO - La prognosi continua a essere «riservatissima», non è possibile intervenire chirurgicamente, dalla Tac si è capito che l’emorragia non si è ancora arrestata del tutto. Insomma il quadro complessivo è quello delle prime ore. Gravissimo. Gianfranco Zola da Londra invia nostro tramite un sms alla signora Cannavò: «Gentile signora Franca, queste poche parole per dirle che le sono vicino e spero di abbracciare presto Candido». Ha chiamato pure Walter Zenga: «Orgoglioso dei complimenti fatti al mio Catania». Uno studente siciliano, Domenico Occhipinti, ci fa sapere che «ho sempre percepito il suo orgoglio d’essere siciliano, genuino e non esibito. Lo leggo come Verga o Capuana, fa parte della storia letteraria della nostra isola».
POESIA - Il collega Andrea Consonni, di Sportitalia, ha composto una poesia: «La vita scorre veloce e tu le hai corso accanto. Hai tinto di rosa mille esistenze grigie, l’azzurro del nostro cielo. Hai ispirato lo sport con la tua lirica, la tua poesia. Gridatelo, tutti. Puro, onesto, cristallino. Candido». Un mare d’affetto, direttore.
Nicola Cecere
Fonte:
gazzetta