Catania, lezione al Palermo
E che supergol Mascara!
Il derby siciliano finisce 4-0 per gli uomini di Zenga. Partita dominata tatticamente dagli ospiti, ma da antologia la terza rete del fantasista con un tiro al volo da centrocampo. Rosanero in tilt già nel primo tempo e in 10 dal quarto d'ora per il rosso a Bresciano
PALERMO, 1 marzo 2009 - Miracoli del derby. Il Catania non vince in trasferta da un anno e mezzo? Va a Palermo e dilaga: 4-0. E pensare che in questo campionato aveva segnato lontano dal Massimino solo sei reti. Mai i rosanero avevano preso tanti gol in casa, quest'anno. Mascara: non la metteva da dicembre (tripletta al Torino). E che fa per rompere il ghiaccio? Una sberla al volo da metà campo. Le altre segnature, di Ledesma, Morimoto e Paolucci. Chicca aggiuntiva: forse il migliore in campo è il portiere della squadra vincente e dominante, Bizzarri. Almeno cinque parate spettacolari dell'argentino, a conferma che il Palermo la partita l'ha giocata. Male, ma l'ha giocata. Decisive, comunque, le scelte tattiche di Zenga. Che hanno spento la luce degli avversari, innervosendoli pure.
NO TRIDENTE - Carrozzieri non ce la fa nel Palermo, così viene confermato Kjaer accanto a Bovo. Per il resto Ballardini si affida ai soliti noti. Dall'altra parte Zenga cambia modulo, irrobustendo il centrocampo con Carboni: niente tridente. Sembra una mossa per coprirsi, e invece sarà la chiave della partita.
MARCATURE- Un minuto: fallo di Simplicio su Baiocco. Rosetti tira fuori subito il giallo ed è un segnale che né per il brasiliano né per il Palermo sarà una grande giornata. Proprio Simplicio è marcato a uomo da Carboni, mentre Liverani viene seguito ovunque da Baiocco. Ed ecco spiegata la ressa a centrocampo. Il Catania, così, spegne la luce del gioco rosanero. Di più, al primo affondo colpisce con Ledesma. Morimoto sfugge a Kjaer e offre all'argentino un cross da spingere a porta vuota di testa.
ROSSO A BRESCIANO - E' nervoso, il Palermo. Troppo. Bresciano in trenta secondi commette due falli evidenti: il secondo, da rosso, alzando la gamba a martello sulla tibia di Morimoto. Rosso diretto, e giusto. Il giapponese, comunque, è incontenibile. Dopo l'assist, segna il 2-0. Scatta sul filo del fuorigioco e di sinistro batte un non impeccabile Amelia. Ma questo gol non è niente in confronto a quello che, di lì a poco, inventa Mascara.
MAGIA PEPPE - Manca poco all'intervallo, e dopo un rimpallo a centrocampo il numero 7 del Catania calcia. La distanza? Quasi cinquanta metri, praticamente da metà campo. Bene, il tiro (al volo, peraltro) plana esattamente sotto la traversa di Amelia. E' il gol del 3-0, l'ottavo in campionato di Mascara, che non segnava da novembre. E che già in passato aveva regalato perle del genere. Nel frattempo, Palermo k.o. tecnico.
GLORIA BIZZARRI - La ripresa si apre con i tifosi di casa che invitano i rosanero a tirare fuori gli attributi. E in qualche modo Miccoli e compagni obbediscono: Bizzarri in almeno tre occasioni si supera. Da urlo una sua parata su Migliaccio, volando all'incrocio. Paradossalmente arriva il quarto gol ospite. Biagianti sguazza nella difesa palermitana e regala al nuovo entrato Paolucci un rigore in movimento. Quattro a zero, e adesso i tifosi se ne vanno pure, dal Barbera.
RECRIMINAZIONI - Forse anche arrabbiati per una decisione di Rosetti nel primo tempo, sul 2-0. Scena: l'arbitro torinese dà il rigore per un contatto Capuano-Migliaccio, ma smentito dal guardalinee. Alla fine è punizione al limite. Errore doppio, tuttavia. Il fallo non era da rigore, e soprattutto era successo in area. Finisce in cavalleria, comunque, con qualche altro tiro del Palermo verso la porta di Bizzarri. Che, ovviamente, para tutto. Gloria totale per il Catania in una delle partite più "matte" dell'anno.
Alessandro Ruta
Fonte:
gazzetta