Semenya, oro con giallo
Cusma: "Per me è un uomo"
La mascolina 18enne sudafricana ha vinto il titolo mondiale negli 800 metri, ma su di lei crescono i sospetti. La Iaaf ha predisposto i test per accertarne l'identità sessuale. Dura l'azzurra: "Non è una donna". L'allenatore: "Chiedete alle compagne, l'hanno vista in doccia, lì non può nascondere niente"
BERLINO (Germania), 19 agosto 2009 - In molti avevano avuto sospetti pochi mesi fa, quando ha fatto letteralmente irruzione nel panorama del mezzofondo mondiale. Castor Semenya, 18enne sudafricana, ha fatto subito parlare di sè per le sue eccellenti prestazioni: dal nulla, ai campionati nazionali ha corso gli 800 in uno straordinario 1'56"72, record nazionale e miglior prestazione mondiale dell'anno. E questa sera ha centrato il primo grande successo della sua carreira, vincendo la medaglia d'oro ai Mondiali di Berlino con il primato stagionale. Ma la ragazzina ha attratto le attenzioni di giornalisti e colleghi anche per le sue fattezze: lineamenti, voce e muscolatura sono troppo simili a quelle di un uomo.
"VUOI VEDERE COSA C'E' SOTTO?" — La Semenya sembra abituata ad affrontare i dubbi generati dal suo aspetto fisico. "Vuoi vedere cosa c’è qua sotto?", avrebbe risposto a un benzinaio che aveva messo in dubbio la sua femminilità vedendola entrare nei bagni riservati alle donne, in una stazione a Città del Capo. Le sue belle prestazioni ai Mondiali hanno contribuito a far crescere i sospetti, tanto che il suo allenatore è subissato da richieste di chiarimenti dei giornalisti. "Telefonate pure alle sue compagne di stanza a Berlino, l’hanno vista in doccia, lì non si può nascondere niente", continua a ripetere.
CASI SOSPETTI — Il responsabile per i rapporti con la stampa Ethel Manyaka ha ricordato ai giornalisti che a Berlino esistono altri casi di sesso sospetto, come per la mozambicana Maria Mutola, la kenyana Pamela Jelimo, la tedesca Ariane Friedrich e altre russe e ucraine. Visti i sospetti, la Iaaf ha disposto una serie di esami per accertare l'identità sessuale della 18enne. "Il test per stabilire il genere sessuale è complesso, comprende la valutazione di aspetti fisici e psicologici. Si tratta di un iter complesso e costoso, oltretutto bisogna seguire la procedura prestando particolare attenzione alla privacy", ha detto Nick Davies, portavoce Iaaf, ipotizzando che "i risultati arriveranno nel giro di alcune settimane. Ma non ne sono sicuro".
CUSMA DURA — Duro anche il commento di Elisa Cusma dopo la finale degli 800 metri, nella quale ha ottenuto il sesto posto. "Io quella che ha vinto, la sudafricana Semenya, nemmeno la considero, per me non è una donna, e mi dispiace anche per le altre. Deve fare il test della femminilità? - ha detto ancora l'azzurra - Era già successo con la Jelimo, ma intanto a questa gente fanno vincere medaglie. È inutile giocare con queste cose, e non è giusto".
gasport
Fonte:
gazzetta
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Cresce il mistero Semenya
Il padre: "Lasciatela in pace"
Fa discutere la 18enne sudafricana con fattezze da uomo che ieri ha vinto il titolo mondiale negli 800. Il papà la difende: "Non ho mai avuto alcun dubbio sul suo sesso". E un'amica: "Non ha mai avuto un ragazzo, non le piacciono"
BERLINO (Germania), 20 agosto 2009 - I bisbigli che giravano attorno a lei prima di questi Mondiali, a Berlino sono esplosi in tutto il loro fragore, soprattutto dopo la finale degli 800 metri di ieri sera. Caster Semenya è davvero una donna? Ufficialmente sì, ma le fattezze, la forza fisica e la voce direbbero di no. Dopo la finale anche Elisa Cusma ha avanzato dei dubbi: "Per me è un uomo", ha detto ai microfoni Rai dopo la gara, che ha chiuso con il sesto posto. Il fatto che la Semenya, dopo la finale, abbia rinunciato alla conferenza stampa di rito ha contribuito ad alimentare le voci.
"LASCIATELA IN PACE" — A difesa di Caster Semenya è intervenuto il padre, Jacob Semenya: "Spero che lascino mia figlia in pace. È la mia bambina. L'ho cresciuta io e non ho mai avuto alcun dubbio sul suo sesso. È una donna, posso ripeterlo un milione di volte", ha detto al quotidiano The Sowetan. La Iaaf, la Federatletica internazionale, non si fida ciecamente e ha reso noto che verranno eseguiti test per accertare l'identitá sessuale dell'atleta, ma ci vorrà tempo (forse un mese) prima di avere i risultati. La stampa sudafricana si gode il trionfo e mette il silenziatore alle perplessitá di addetti ai lavori e appassionati. Per tutti i principali quotidiani del paese, Semenya fa rima con "'Golden Girl", ragazza d'oro.
"NON LE PIACCIONO I RAGAZZI" — "Dio l'ha fatta così, io l'ho tirata su. Queste chiacchiere non mi disturbano molto, perchè lei è una donna", ha detto Maphuthi Sekgala, nonna della 18enne. La ragazza è cresciuta nel villaggio di Fairlie, a circa 60 km dalla cittá di Polokwane. I sospetti sull'identitá sessuale della Semenya, l'unica giocatrice a far parte della squadra di calcio di Fairlie, non sono una novitá per la famiglia. "Mi ha chiamato dopo le batterie della gara, mi ha detto che gli altri la consideravano un uomo. Cosa posso farci quando la chiamano 'uomo', visto che lei è una donna?", aggiunge la nonna paterna. "È Dio che l'ha fatta così" ripete. La sorella Nkele, 16 anni, si unisce al coro. "La gente deve smettere di dire che è un uomo. Siamo orgogliosi di lei: sapevamo che avrebbe vinto, ma all'inizio eravamo un pò nervosi". Alza la voce anche la 22enne Deborah Morolong, una delle migliori amiche di Caster dai tempi delle scuole superiori frequentate alla Nthema High School. "Penso che stiano dicendo queste cose solo per invidia. Mi fa male sentir parlare di lei in questo modo", ha detto, prima di aggiungere: "Non ha mai avuto un ragazzo, non le piacciono i ragazzi".
"CRUDELMENTE UMILIATA" — "La vittoria di Caster è ancora più da rimarcare - ha detto Gideon Sam, presidente del Comitato olimpico sudafricano - dal momento che ha dovuto far fronte alle affermazioni dei media riguardo al suo sesso". Dura anche la posizione dell'allenatore della Semenya, Michael Seme, che sul quotidiano sudafricano Beeld, ha risposto alle speculazioni sul sesso della sua atleta, dichiarando come la ragazza sia stata "crudelmente umiliata" in questa stagione, costretta a rispondere spesso a domande imbarazzanti da persone che in seguito, secondo Seme, sono poi venute a scusarsi. "Lei non ci può fare niente se ha un timbro di voce così grave - conclude il tecnico sudafricano - La cosa veramente da rimarcare è che Caster resta totalmente tranquilla e non ha mai perduto la sua dignità quando l'hanno interrogata sul suo sesso".
"LA FEMMINILITA' NON SI GIUDICA DALLE FORME" — "Il Cio ha regole chiare, ma in un caso come questo la responsabilità è totalmente della Iaaf. E se ha deciso che questa ragazza poteva competere con le donne, avrà avuto basi valide per farlo". Lo ha detto il presidente onorario del Cio Juan Antonio Samaranch a margine della cerimonia di gemellaggio fra le maratone di Roma e Tokyo in nome di Abebe Bikila. "Ci sono una commissione medica e una scientifica al lavoro e sapranno dire alla Iaaf cosa fare - prosegue Samaranch - Ma intanto non potevano fermarla, perchè la femminilità di una persona non si giudica dalle sue forme".
gasport
Fonte:
gazzetta