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Morto Alberto Castagnetti, CT del nuoto

Ultimo Aggiornamento: 13/10/2009 14:25
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13/10/2009 14:15
 
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E' morto Alberto Castagnetti
Pellegrini: "Sono sconvolta"

Il c.t. della Nazionale italiana di nuoto si è spento a 66 anni: l'8 settembre era stato operato al cuore. Per stargli vicino Federica aveva rinunciato al suo viaggio negli Stati Uniti programmato da tempo: "In questo momento non ho parole"

MILANO, 12 ottobre 2009 - È morto Alberto Castagnetti, commissario tecnico della Nazionale italiana di nuoto: l'8 settembre era stato sottoposto ad un intervento chirurgico al cuore, programmato da tempo. Castagnetti è deceduto nella sua abitazione di Albizzano, frazione di Negrar (Verona). La moglie Isabella era uscita e, al rientro in casa, lo ha trovato morto. Il ct del nuoto azzurro lascia quattro figli (due dal primo e due dal secondo matrimonio). Alberto Castagnetti era nato a Verona il 3 febbraio 1943. Da atleta - stileliberista e staffettista di buon livello - partecipa ai Giochi Olimpici di Monaco 1972 e ai Mondiali di Belgrado 1973, conquista numerosi titoli italiani con le staffette e si piazza secondo nei 100 stile libero ai Campionati Assoluti di Napoli nel 1969. Nei Giochi del Mediterraneo del 1971 a Smirne partecipa all'argento dell'Italia nella 4x100 sl.

C.T. DAL 1987 — Commissario tecnico della Nazionale Italiana di Nuoto ininterrottamente dal 1987, ha allenato nel passato campioni del calibro di Giorgio Lamberti, Roberto Gleria, Marcello Guarducci e Domenico Fioravanti. Grazie alla sua conduzione l'Italia del Nuoto ha arricchito il medagliere olimpico con 4 ori, 2 argenti e 7 bronzi, diventando così una delle più rilevanti potenze mondiali. Nel quadriennio che ha portato alle Olimpiadi di Pechino è cresciuta la striscia di risultati importanti sotto la sua direzione tecnica: dal primo storico oro olimpico al femminile di Federica Pellegrini nei 200 sl al doppio titolo mondiale di Filippo Magnini nei 100 sl; dai record mondiali della Pellegrini nei 200 sl e 400 sl, al primo oro europeo donne a Budapest 2006 nei 400 misti di Alessia Filippi, che stabilisce anche il record europeo nei 1500 sl: dalle 60 medaglie internazionali (4 alle Olimpiadi, 5 ai Mondiali, 10 ai Mondiali in vasca corta, 21 agli Europei e 20 agli Europei in vasca corta) di Massimiliano Rosolino al prestigioso primato continentale della 4x200 sl 'rosà. Il post-Giochi Olimpici 2008 è ripartito con ancora grandi soddisfazioni per Castagnetti, il ct più vincente del nuoto italiano. Il 2009, l'anno del Mondiale di Roma, prosegue con i successi di Federica Pellegrini (oro nei 200 e nei 400 sl) e Alessia Filippi (bronzo negli 800). L'8 settembre scorso Castagnetti si era sottoposto ad un intervento chirurgico al cuore. Per stargli vicino Federica Pellegrini aveva rinunciato al suo viaggio negli Stati Uniti programmato da tempo.

FEDERICA: "SONO SCONVOLTA" — "Sono scioccata, è una notizia che mi lascia sconvolta". Questo il primo commento della campionessa olimpica Federica Pellegrini, che ha appreso della morte del commissario tecnico del nuoto azzurro e suo allenatore Alberto Castagnetti mentre era in compagnia del fidanzato Luca Marin. "La notizia - ha detto, molto emozionata, la Pellegrini - si è rincorsa come un tam tam e in questo momento non trovo le parole". Castagnetti è morto nella sua abitazione ad Albizzano, una frazione di Negrar (Verona). Profondo cordoglio e dolore anche allo Sport Interclub di Albizzano, una sorta di seconda casa per il ct, dove tornava sempre dopo i successi ottenuti dal nuoto azzurro e ogni volta era accolto in modo trionfale.


"ADDIO ALBERTO" — "Sono choccato, incredulo, fatico a trovare le parole. In questo drammatico momento il mio primo pensiero è rivolto alla famiglia, alla quale a nome dello sport italiano porgo le più sentite condoglianze". È il primo commento del presidente del Coni Gianni Petrucci, appresa la notizia della morte del ct azzurro di nuoto Alberto Castagnetti. "Poi non è un mistero che Castagnetti era una persona che stimavo come uomo e come tecnico. Non sono io a dover ricordare i suoi successi e le medaglie che ha regalato allo sport italiano, che sono sotto gli occhi di tutti. Oggi abbiamo perso un campione al quale tutti dobbiamo riconoscenza per le emozioni che ci ha regalato. Addio Alberto, ci mancherai".

"E' STATO UN GENIO" — "Mi mancherà non tanto il tecnico quanto l'uomo. Castagnetti era una persona con la quale era piacevole conversare di tanti argomenti, non soltanto di sport". Lo ha dichiarato il segretario generale del Coni Raffaele Pagnozzi: "È stato un genio da Commissario Tecnico - sottolinea Pagnozzi - e ci ha fatto gioire come nessun altro nella storia del nuoto. Avevamo tanti progetti per il futuro, tante idee da sviluppare. Con la sua improvvisa scomparsa, Alberto lascia un vuoto incolmabile nel Coni, nella Federazione, nei suoi atleti. E noi che gli abbiamo voluto bene ci sentiamo tutti più soli".

IL RICORDO DI ROSOLINO — "Questo è uno dei giorni più brutti della mia carriera. Ho perso medaglie importanti, finali olimpiche ma mai ho sentito un vuoto così, un senso di abbandono. Ho perso un amico, una persona verso la quale nutrivo una grandissima stima. La scomparsa di Alberto lascia un vuoto enorme in tutti noi. Personalmente porterò sempre un ricordo vivo di una persona con la quale c'era un continuo confronto. Alberto era molto esigente, ma era una persona che ti dava tutto e dalla quale ho sempre cercato di prendere esempio. Era un duro, era l'allenatore dei duri e lo è stato fino all'ultima vasca. Ci siamo visti qualche giorno prima della sua operazione - aggiunge il nuotatore napoletano - l'ho sentito dopo l'intervento. Mai avrei immaginato cosa sarebbe accaduto".

gasport

Fonte: gazzetta
13/10/2009 14:25
 
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Federica disperata
ha perso la sua guida

La morte di Castagnetti ha gettato nello sconforto l'olimpionica che di lui diceva: "Con lui ogni traguardo è raggiungibile". Ora dovrà imparare a fare senza il tecnico veronese, scomparso ieri a 66 anni, che però le ha già indicato strada e traguardi fino ai prossimi Giochi

MILANO, 13 ottobre 2009 - "Federica è disperata per la morte del suo allenatore Alberto Castagnetti: i suoi genitori l'hanno raggiunta a Verona per starle vicino". È quanto si è appreso stamani presso la piscina Serenissima di Mestre dove lavora Cinzia Leonello, madre della campionessa di nuoto Federica Pellegrini. «Alberto Castagnetti è il migliore del mondo. Nella sua autobiografia ("Mamma posso farmi il piercing") di lui scriveva: "Con lui ogni traguardo è raggiungibile. Mi mette serenità. Sa farmi ridere. Sa farmi star bene. Sa farmi tirare fuori il massimo".

Un amico e consigliere per lei, ma anche un autentico monumento dello sport azzurro. Senza timore di esagerare, Alberto è stato "il nuoto azzurro" degli ultimi 22 anni, da quel 1988 che gli riservò il ruolo di c.t. Ma il personaggio, esplosivo, colto, preparatissimo, pungente, bon vivant, si era già fatto conoscere fin dagli anni 70. Atleta capace di tornare a nuotare a 24 anni e di stabilire a 29 il personale sui 100 sl, è stato il primo in Italia ad aprire una piscina privata, quella che poi è diventata il gioiello di Arbizzano, il primo a comprendere lo show business legato al nuoto, con i meeting organizzati chiamando gli americani che a quei tempi in Italia si potevano vedere solo in tv, il primo a concepire nuovi metodi di allenamento sulla scia del maestro Bubi Dennerlein e con il mito mai sopito degli Stati Uniti.

Nel 1986 la Leonessa Brescia gli affida il 17enne Lamberti e tre anni dopo Giorgio diventa il primo uomo italiano a stabilire un primato del mondo. "Senza infortuni, sarebbe stato Thorpe 10 anni prima", disse Castagnetti della sua prima stella. E oggi che lui non c'è più vogliamo ripercorrere le sue parole alla Gazzetta sull'ultima sua creatura, quella Fede che oggi dovrà reinventarsi senza di lui.


STORIA — "Per me solo Pelè è il più grande. Lei è entrata nella storia mondiale del nuoto, non si possono fare confronti con i campioni degli altri sport perché bisogna parametrare le diverse difficoltà che si hanno. Non so, quali difficoltà aveva un Dibiasi che si tuffava dalla piattaforma? O gli sciatori come la Compagnoni e Tomba? Io mi fermo al nuoto. Uno sport che ti massacra fisicamente e mentalmente, e Federica è stata bravissima a centrare i suoi obiettivi. Quindi per me è da storia del nuoto"

CONSIGLI — "Deve imparare a essere meno istintiva e più riflessiva, anch'io se dicessi tutto quello che penso... Fede ha bisogno di non fossilizzarsi mentalmente, di non rapportarsi con ciò che ha fatto. Deve restare tranquilla"

LONDRA 2012 — "Ai Giochi dovrà tentare di fare quello che non è riuscito a Roma: tre gare consecutive, o in alternativa puntare solo su 100 e 200, da costruire comunque passando sempre dai 400"

TRAGUARDO — "Io non sono appagato e pure lei: lo saremo quando ci sarà la conferma olimpica"

POPOLARITA' — "Combattere con la sua notorietà è l'altro problema, ma lei sa che non deve andare oltre la misura"

SQUADRA — "Ci sono giovani molto interessanti che stanno crescendo come la Scarcella, la Di Pietro, Giorgetti, Belotti, Maglia, Orsi, gli altri staffettisti. Vedrete: a Londra avremo una grande squadra"

UMILTA' — "Serve umiltà, ci sono atleti che fanno proclami, ma poi non ci sono riscontri nelle prestazioni: non si capisce che se si parla troppo, la gente si aspetta che vinci. E invece ci sono ragazzi che non riescono a entrare neanche in finale. Basta con i clamori"

gasport

Fonte: gazzetta
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