Caso Moggi & Co.

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africa.libera
00giovedì 4 maggio 2006 16:14
Moggi, Pairetto, Mazzini: una fitta rete di rapporti fin
dentro i palazzi del calcio. Con il dg Juve gran regista

"Sistemiamo la segretaria
se no scoppia il bubbone"
di MARCO TRAVAGLIO


L'ex arbitro e designatore
Pierluigi Pairetto
ROMA - C'è il folklore: Luciano Moggi chiama Aldo Biscardi ("amore", "angelo"), il giornalista gli rinfaccia una scommessa vinta e mai pagata, allora il direttore generale della Juventus è costretto a ricordargli di averlo già onorato con "un orologio da 40 milioni". C'è il conflitto d'interessi di Alessandro Moggi, figlio d'arte, che con la sua società Gea smista giocatori a destra e manca con l'amorevole aiuto e consiglio di papà Luciano nella sua tripla veste di genitore, dg della Juventus e regista di una bella fetta del mercato pallonaro. C'è il controllo militare sui designatori arbitrali: da un lato Pierluigi Pairetto, che Moggi al telefono chiama "Pinochet"; dall'altro Paolo Bergamo, detto "Atalanta". Ci sono i dirigenti delle istituzioni, Figc e Uefa, piegate a interessi di parte: per sistemare gli amici e soprattutto per avere arbitri amici, in campionato (sorteggio parziale con le cosiddette griglie) e in Champions League (designazione diretta). E c'è addirittura una riunione in casa di Antonio Giraudo, amministratore delegato della Juventus, con Lucianone e i due designatori.

C'è un po' di tutto, insomma, nelle intercettazioni telefoniche disposte dalla Procura di Torino fra il 10 agosto e il 27 settembre 2004 nell'ambito del fascicolo (poi archiviato) su Moggi, Giraudo e Pairetto per associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva, ora sui tavoli di Figc, Uefa e Procura di Roma. Mattatore indiscusso Luciano Moggi.

MOGGI DESIGNATORE - Il 10 agosto 2004 si gioca a Torino l'andata dei preliminari di Champions League tra la Juve e gli svedesi del Djugarden. L'arbitro tedesco Herbert Fandel annulla un gol a Miccoli, finisce 2-2. L'indomani Moggi chiama Pairetto: "Gigi, ma che cazzo di arbitro ci avete mandato?". Pairetto tenta di difenderlo: "Fandel è uno dei primi, il top". Moggi: "Ma può andare a fare in culo, te lo dico io. Oh, mi raccomando per Stoccolma (la partita di ritorno, ndr), eh?". Pairetto: "Porco Giuda, mamma mia, questa veramente dev'essere una partita... ". Già che c'è, Lucianone dà disposizioni anche per un'amichevole a Messina: "Oh, a Messina mandami Consolo e Battaglia. Con Cassarà, eh?". Pairetto: "Già fatto". Anche per l'amichevole di Livorno, tutto a posto. Moggi: "A Livorno Rocchi, eh?". Pairetto: "A Livorno Rocchi, sì". Un pensierino anche alla partitissima d'agosto con il Milan, il Trofeo Luigi Berlusconi. Anche lì, l'arbitro lo sceglie Moggi: "E al "Berlusconi" Pieri, mi raccomando". Pairetto: "Non l'abbiamo ancora fatto". Moggi: "Lo facciamo dopo, dai". Puntualmente, il 27 agosto, l'arbitro al Meazza sarà Pieri.

"Con Gigi (Pairetto ndr) è una cannonata", si compiace Moggi con Giraudo: l'amico designatore ha appena telefonato dall'Uefa comunicando l'ottimo arbitro per il ritorno di Champions: "Mi ha detto "Pinochet" che viene Cardoso, è buono". Ma poi, a sorpresa, arriva l'inglese Graham Poll (Moggi lo chiama "Paul Green"): "Ci han cambiato l'arbitro, li mortacci loro. Che cazzo, oggi li voglio sentì". Sente Pairetto: "All'anima di Cardoso, eh?". Il designatore è imbarazzato: "E' successo qualcosa all'ultimo momento, io ho Cardoso: si vede che è andato male qualcosa". Andrà tutto bene: 4-1 in trasferta con il Djugarden, Juve qualificata.

IL PETTINE DEL CAVALIERE - Al Trofeo Berlusconi, dopo la partita, il premier Berlusconi organizza una cena con Galliani, Giraudo, l'arbitro Pieri e altri vip. L'indomani Giraudo chiama Moggi: "Berlusconi e Galliani sono andati al tavolo con Pieri e allora sono andato anch'io, li ho tallonati". Ma il meglio è accaduto negli spogliatoi dove, racconta Moggi divertito: "Berlusconi ha preso il pettine e ha pettinato "Pinochet" col pettine suo. Tanto i risultati sono relativi, eh eh". Infatti Pairetto continua a rivelarsi una cannonata. Il 1° settembre chiama Moggi: "Ho messo un grande arbitro per la partita di Amsterdam: Majer". Moggi: "Alla grande, dai!". Pairetto: "Vedi che io mi ricordo di te, anche se tu ormai ti sei scordato di me". Moggi: "Ma non rompere, vedrai quando torno, poi te lo dico se mi son scordato".

DI PADRE IN FIGLIO - Alessandro Moggi discute con papà del destino di giocatori come Cristiano Zanetti, Galante, Chiellini, Zalayeta, Salas, Jankulovski, ma anche dei procuratori Terraneo e Perinetti. Moggi jr. offre a Moggi sr. il laziale Liverani. Ma per Luciano è "troppo lento", mentre "Baiocco si potrebbe vedere". I due sono molto interessati al Napoli, a metà strada fra il presidente dell'Udinese, Pozzo, e il produttore De Laurentiis.

Il 28 agosto 2004 padre e figlio parlano della trattativa per Miccoli con la Lazio. Luciano: "Io a Lotito gli ho chiesto 10 milioni e lui mi ha detto 5, no? Tu gli devi dire: guarda che io posso convincere mio padre a farlo a 7,5. Fagli un po' di storie all'inizio". Ale, che gestisce Miccoli, prende nota. Ma Miccoli fa le bizze. Moggi sr. chiama un suo amico perché gli dica "di fare meno lo stupido" altrimenti "non lo faccio chiamare in Nazionale, così gli metto giudizio, perché in Nazionale ce l'ho mandato io".

UNA BIONDA A RISCHIO - Nei grandi giochi dell'Italia pallonara c'è pure tempo per questioni più prosaiche, come la sistemazione di una dirigente della Can (commissione arbitri nazionale) che segue i due designatori. E' molto legata a Bergamo, è amica di Moggi, ma invisa a Pairetto dopo avere sparlato di lui ("dopo quel che ha detto in giro di me - tuona Gigi - non la voglio più, una serpe in seno"). Bisogna paracadutarla in un altro ufficio, ma senza scontentarla, perché è depositaria di molti segreti. Chi interviene a sistemare quel piccolo affare di Stato? Moggi, naturalmente.

Il primo settembre telefona a Franco Carraro. La prende alla lontana. Parla del destino del Napoli, ormai nelle mani di De Laurentiis (Carraro: "E' un matto totale", Moggi: "Lì son tutti matti, ma ora poi ci faccio una chiacchiera io"). Poi butta lì che il nuovo ct della Nazionale, Marcello Lippi, va "tenuto a bada, riordinato". Come? "Creandogli un ufficio con una segretaria, una che conosce arbitri internazionali". Ecco, lui ne avrebbe una che fa proprio il caso: "Quella bionda, rampante, che conosce tutto l'ambiente". Una certa G. F. Moggi ne parla con il vice di Carraro, Innocenzo Mazzini, suo fedelissimo. Che mangia la foglia: "C'hai un culo da impiantare, eh, sudicione?".

Moggi confessa il movente del trasferimento: "Bisogna toglierla da dov'è". Mazzini: "La bionda va dicendo in giro che han messo di mezzo gli avvocati, e se non le danno ogni cosa fa scoppiare un gran casino, un bel bubbone". Moggi, prudente: "Io non so quel che ha fatto lei lì, ma non parliamone per telefono". Mazzini: "Mi avevi detto che non hai nessun controllo". Moggi ha un presentimento: "Eh, che ne so io di quel che combinano". L'importante è tenere Carraro all'oscuro dei retroscena: "Lui - raccomanda Moggi - non deve sapere, del meccanismo non sa niente". Lippi però fa resistenza. E Bergamo difende "la bionda". Mazzini teme ricatti: "Vuole una bella carriera, sennò canta ai giornali".

Moggi batte i pugni: se i due designatori continuano a litigare "vado da Carraro e faccio alzà di peso tutti e due. Se me fanno 'ncazzà il duo indivisibile va a casa prima del tempo". Anzi, "faccio mandare via Bergamo". Come se i designatori fossero cosa sua. Mazzini, terrorizzato: "Stai attento ai giornali, sanno tutto, lei si è premunita e se apre bocca". Alla fine G. F. è stata spostata dalla Can (commissione arbitri) a un altro ufficio della Federcalcio.

CENA A CASA DI GIRAUDO - Tutto è bene quel che finisce bene, salvo per il povero designatore Bergamo, strapazzato da Carraro davanti a tutti nel vertice del 17 settembre. Moggi se la ride con Giraudo: "Ha fatto una cazziata all'"Atalanta", che è colpevolissimo!". Poi chiama Bergamo e lo rincuora: "Martedì vieni a cena da Giraudo? Ti devo dire quel che mi ha detto Carraro, ce l'ha con te di brutto". Bergamo è ancora "incazzato nero" con il presidente per "come mi ha trattato, mi ha levato il rispetto". Cova propositi di vendetta: "Gliela faccio pagare, non so quanto resisto ancora, gli fò fare una figura sui giornali che si deve vergognà per tutta la vita". Moggi tenta di placarlo: "Stà calmo, ci ho parlato io, ormai è superato, dai, su. L'aggiusto io, non ti preoccupà, ho già messo tutto a posto io. Vediamoci martedì alle 7,30 a casa di Antonio".

La cena si tiene martedì 21 settembre, vigilia di Sampdoria-Juventus. Pare che partecipi anche Pairetto: alle 22,36 telefona al figlio (in lontananza si sente la voce di Moggi) per farsi leggere "il calendario di sabato-domenica", quarta di campionato. Evidentemente i due designatori ne stanno parlando con i due massimi dirigenti della Juve. A quale scopo, non si saprà mai: pochi giorni dopo le intercettazioni s'interrompono.

Fatascalza
00giovedì 4 maggio 2006 16:25
In sintesi??? Non ho il tempo per leggere tutto ...

Moggi ha mani in pasta anche con gli arbitri?
africa.libera
00giovedì 4 maggio 2006 16:34
Re:

Scritto da: Fatascalza 04/05/2006 16.25
In sintesi??? Non ho il tempo per leggere tutto ...

Moggi ha mani in pasta anche con gli arbitri?



si fatazza .. le mani in pasta non so'
ma non appare chiaro queste telefonate che lui ha fatto
si trattava di partite amichevoli
ma era anche amichevole il tipo di conversazione fra lui pairetto e mazzini (che ha riempito di parolacce carraro)
comunque tutto poco chiaro ...

spero lo radiano
str3gon3
00giovedì 4 maggio 2006 17:02
spero di no, lo portiamo alla Beneamata e dopo 3 lustri e passa , forse, e sottolineo forse, vinciamo lo scudetto... [SM=g27828]

lo odio ! [SM=x714080]
africa.libera
00giovedì 4 maggio 2006 17:07
Re:

Scritto da: str3gon3 04/05/2006 17.02
spero di no, lo portiamo alla Beneamata e dopo 3 lustri e passa , forse, e sottolineo forse, vinciamo lo scudetto... [SM=g27828]

lo odio ! [SM=x714080]


non volevo dire questa parola ...
pero' e' antipatico saccenze e con un sogghigno da paraculo
e' certamente bravo nel suo mestiere (ma che mestiere e' ???)
cmq c'e una lobby e lui e' il boss della situazione


Fatascalza
00giovedì 4 maggio 2006 17:16
Vediamo se interverranno presto, cosi' come hanno fatto per il Genoa ....
africa.libera
00giovedì 4 maggio 2006 17:39
Re:

Scritto da: Fatascalza 04/05/2006 17.16
Vediamo se interverranno presto, cosi' come hanno fatto per il Genoa ....





eeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee ma si scemmmmmmmmmmmmmmm
azz allora non hai capito nulla
c'e chi puo' e chi non puo' LUIIII puo'
il genoa il napoli NON PUO'
campa cavallo che l'erba cresce se ti aspetti qualcosa fata ...
hai voglia di aspettare
Pegasoroma
00venerdì 5 maggio 2006 00:12
non erano solo amichevoli, ma anche partite di preliminari di champions league... immaginate se questo non si acchitta le partite di campionato... praticamente il designatore lo faceva lui.
FFELAGUND
00venerdì 5 maggio 2006 10:03
Re:

Scritto da: str3gon3 04/05/2006 17.02
spero di no, lo portiamo alla Beneamata e dopo 3 lustri e passa , forse, e sottolineo forse, vinciamo lo scudetto... [SM=g27828]

lo odio ! [SM=x714080]




Se arriva alla beneamata, moratti viene linciato e appeso a piazzale loreto, sono già pronti bastoni e corde....

[SM=g27832] [SM=g27816]
.bogey.
00venerdì 5 maggio 2006 10:07
non c'é mica tanto da sorprendersi, con una societá come la gea che controlla gioacatori, allenatori e ... arbitri in tutta Italia, un gran burattinaio il "nostro", é da tempo che, pur continuando a seguirlo, mi sono disamorato del calcio, troppa schifezza in giro
!maurus!
00venerdì 5 maggio 2006 11:43
Diciamo che è un provenzano del calcio, invece dei pizzini usa il cellulare, ppiù rischioso... poi non è che si sia scoperta l'acqua calda con ste notizie [SM=g27834]
Pegasoroma
00venerdì 5 maggio 2006 12:31
lo sbaglio, voluto, che ora commetteranno tutti, è quello di identificare il solo moggi in tutta questa storia vomitevole, invece di ricordare che la juventus ha sempre usato questi metodi, a prescindere da chi li ha portati avanti... si aprirà la caccia al moggi da usare come capro espiatorio per distogliere l'attenzione dalla juventus, la vera madre di tutti i danni del calcio italiano.
tempiosommerso
00venerdì 5 maggio 2006 13:51
Gazzetta dello Sport
Ecco i nomi degli arbitri
Lo scandalo del calcio inquinato si allarga e irrompe nel campionato 2004-2005. Nelle intercettazioni Giraudo parla di Dattilo a Moggi. Nelle telefonate anche Bertini, Trefoloni e Dondarini
ROMA, 5 maggio 2006 - "Se è un po’ sveglio gli dimezza l’Udinese". Antonio Giraudo è al telefono con Luciano Moggi. È domenica pomeriggio, il 26 settembre 2004. L’arbitro Dattilo è incaricato di dirigere Udinese-Brescia. I due dirigenti bianconeri stanno parlando proprio di lui. L’interesse di Giraudo è palese: il 3 ottobre - la domenica dopo - è in programma Udinese-Juventus.
L’IMBARAZZO È questa una delle telefonate più imbarazzanti e delle quali i due dirigenti dovranno dare conto all’Ufficio Indagini della Federcalcio, che è pronto a partire con le prime audizioni già la prossima settimana. Non è la sola intercettazione che mette sulla graticola gli arbitri. A rendere più chiaro il rapporto che Luciano Moggi vuole tenere con gli arbitri viene la "raccomandazione" a un moviolista perché dia una buona valutazione dell’operato dei suoi "pupilli".
Luciano Moggi: "Devi salvare Bertini, Dattilo e Trefoloni. Sul Milan puoi battere quanto ti pare". La telefonata è fatta a Baldas (ex designatore arbitrale e commentatore della moviola del Processo di Biscardi). La chiamata è di lunedì 20 settembre 2004. Segue una telefonata che Baldas ha fatto a Moggi la sera prima, al termine della gara Bologna-Milan arbitrata da Messina di Bergamo.
Baldas: "Che dici di Messina?". Moggi: "Messina giù"...
ARBITRARE LA JUVE Andare a dirigere la "vecchia signora" deve essere una sorta di premio. Tanto che l’arbitro Dondarini si spertica in ringraziamenti con Pairetto. La telefonata è del 21 settembre 2004, vigilia del turno infrasettimanale Sampdoria-Juventus.
Pairetto: "Mercoledì fai una bella partita tutta sai che lì e sai che son sempre". Dondarini: "Eh, son particolari". P.: "Eh infatti, infatti". D.: "Sì sì sì no bisogna fare". P: "Quindi". D.: "Con cinquanta occhi bene aperti". P.: "Come" D.: "Con cinquanta occhi aperti". P.: "Eh bravo per vedere anche quello che non c’è a volte". Con Dondarini felice e Pairetto che aggiunge: "Non ho bisogno di dirti niente".
ANCHE LE DELUSIONI Antonio Giraudo e Luciano Moggi non giudicano solo gli arbitri. Qualche volta le delusioni vengono dagli assistenti. È il caso di Aglietti al Trofeo Berlusconi. Moggi, però, tranquillizza Giraudo in una telefonata del 16 settembre del 2004: "Quello non lo avremo più". Purtroppo per lui, però, il desiderio non si avvera, almeno questa volta.
LE INCHIESTE Ieri in Procura a Roma c’è stato un vertice tra il pm Luca Palamara (la collega Palaia è impegnata in un corso) e gli investigatori della Guardia di Finanza del colonnello Magliocco. La prima decisione è stata quella di cominciare subito a sentire le persone informate dei fatti. Lunedì tocca ad Argilli, ex capitano del Siena, che in un’intervista ha parlato della Gea. Sì, perché l’interesse dei magistrati romani è proprio sulla società diretta da Alessandro Moggi. In particolare per il fascicolo che proviene da Torino è per stabilire se, oltre a gestire calciatori, la Gea riesca anche a interferire con la scelta degli arbitri. Tutto parte dall’interrogatorio di Ermanno Pieroni che - sentito a Roma - rivelò: "La Gea controlla tutto, anche gli arbitri". A questo vuole dare un eventuale riscontro il lavoro dei prossimi giorni che porterà anche a sentire arbitri e dirigenti.
ALTRI FRONTI Intanto è stato chiarito perché la Procura di Torino abbia fermato le intercettazioni il 27 settembre 2004: il Gip Emanuela Chinaglia si oppose al proseguimento decidendo anche l’archiviazione dell’inchiesta che era stata aperta nei confronti di Giraudo, Moggi, Pairetto, ma anche di Riccardo Agricola; era infatti una costola dell’inchiesta sul doping della Procura di Torino affidata a Raffaele Guariniello. Intanto sempre da fonti giudiziarie si apprende che sarebbe in via di definizione un’altra inchiesta. Questa volta affidata alla Procura di Napoli e che vede sempre il mondo arbitrale al centro dell’attenzione. Anche in quell’inchiesta, Luciano Moggi è un protagonista.

[Modificato da tempiosommerso 05/05/2006 13.48]

tempiosommerso
00venerdì 5 maggio 2006 13:51
E chi vuol esser lieto sia..
-dianina-
00venerdì 5 maggio 2006 14:19
Sono juventina,ma ho sempre pensato che Moggi fosse un imbecille.
Fatascalza
00venerdì 5 maggio 2006 21:39
Sono certa che finirà tutto come una bolla di sapone ... tanto devono massacrare altri personaggi ......
Fatascalza
00sabato 6 maggio 2006 09:46
Le indagini della procura di Napoli sono tuttora in corso

(ANSA)-NAPOLI,5 MAG- Luciano Moggi risulta indagato da tempo a Napoli nell'ambito dell'inchiesta avviata nel 2004 sul 'calcio scommesse' dai pm Beatrice e Narducci. La conferma si e' avuta in serata in ambienti giudiziari. Il dirigente della Juventus sarebbe stato iscritto nel registro degli indagati e per due volte i pm avrebbero chiesto e ottenuto dal gip una proroga, per proseguire le indagini preliminari che sono tuttora in corso,


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Siamo nel 2006 ....................
!maurus!
00sabato 6 maggio 2006 17:29
Non è che la notizia stupisca più di tanto, che abbia le mani in pasta d'apperttutto lo si sapeva.
A forza di andare qualcosa salta fuori prima o poi, ma finirà tutto come nel caso del doping...
E sono juventino quindi potrei fare lo gnorry su ste cose
!maurus!
00sabato 6 maggio 2006 17:35
Quando hanno l'acqua alla gola in questi ambienti se trovanoun capro espiatorio nn ci pensano 2 volte ad usarlo per tirarsi fuori dai pasticci
è come la politica [SM=g27812]
africa.libera
00lunedì 8 maggio 2006 12:30
Re:

Scritto da: Pegasoroma 05/05/2006 12.31
lo sbaglio, voluto, che ora commetteranno tutti, è quello di identificare il solo moggi in tutta questa storia vomitevole, invece di ricordare che la juventus ha sempre usato questi metodi, a prescindere da chi li ha portati avanti... si aprirà la caccia al moggi da usare come capro espiatorio per distogliere l'attenzione dalla juventus, la vera madre di tutti i danni del calcio italiano.



E' Il sitema che non funziona ,corrotto e corruttibile ...
adesso escono fuori gli altarini , xke' ora ?? a cavallo di uno scudetto da assegnare ?? chi ha rotto il sistema ?? chi rema contro il sistema e xke' ??
non va nulla ...
io mi sono disamorato dal calcio dopo le tante schifezze che ho visto,
(lasciamo stare le cose personali del Napoli)
ogni anno c'e qualche schifezza ...possiamo tornare indietro di anni , LE TUTTO DA RIFARE ...(grande bartali ) ma lui era un ciclista

Pegasoroma
00lunedì 8 maggio 2006 12:55
non c'entra nulla il fatto che questo sia uscito fuori alla vigilia dell'asseganazione dello scudetto, non minimizzare il tutto dicendo che è una manovra fatta per portare vantaggio a qualcuno a discapito di altri.
questi discorsi sono dietrologia pura, mentre ci troviamo di fronte a fatti circostanziati e che si basano su fatti reali. questo che dici va a favore di chi si comporta in maniera disonesta, e lo ha fatto anche ingaggiando moggi come direttore generale.
va colpita la juve non i suoi dirigenti che sono stati scelti proprio per ingannare e corrompere.
la madre degli inganni ha la maglia a righe bianconere, non divaghiamo indirizzando tutte le attenzioni su moggi e giraudo, si farebbe il gioco dei gobbi.
mi auspico che venga fatta giustizia. juve in b con penalizzazione di punti, qualcosa simile alla sentenza del calcio scommesse del 1980 che penalizzò milan e lazio con la retrocessione, malgrado la giustizia ordinaria non condannò le società.
non vedo alternative.
africa.libera
00lunedì 8 maggio 2006 13:09
la JUVE in b non la metteranno mai ..
a meno che non ci va' da sola .............
vincera' lo scudetto ma non gli sara' tolto ..
stamattina leggevo cose impossibbili sul NAPOLI su moggi e la gea che volevano comprarlo per mandarlo in fallimento ..ovviamante dopo che si erano pappati la fetta dei diritti televisivi (anche se quelli non sono scemi pagano anno per anno)(ma san carraro xke' cosi' lo hanno descritto s'e fermamente opposto alla cose facendo in modo che il napoli lo comprasse de laurentis )
(abbiamo un santo nuovo SAN CARRARO)
dico io stronzi che siamo se SAN CARRARO avesse saputo di queste cose xke' non parlava ???????
non ho scritto pensando ad una manipolazione ...per far vincere l'uno o l'altro ..ma per puntaulizzare il come mai ADESSO .
se adesso tutti sapevano ..
C'E QUALCOSA CHE S'E ROTTO ..QUALCHE EQUILIBRIO E' SALTATO

FFELAGUND
00lunedì 8 maggio 2006 14:22
Re:

Scritto da: Pegasoroma 08/05/2006 12.16
Chi è schifato di tutto questo, vada QUI



Si marione, lo stesso che ci diceva che eravamo...... No grazie.

tempiosommerso
00lunedì 8 maggio 2006 18:12
Colpito "poverino" dallo scandalo intercettazioni, apprendo ora dal Tg1 che vuole rassegnare le dimissioni!
E fosse quasi ora ! Sarebbe un primo piccolo successo e prima piccola grande soddisfazione.
africa.libera
00lunedì 8 maggio 2006 18:46
ma come ??? se appena stamattina l'avevano fatto SANTO ???
ma come cambia il mondo nell'arco della giornata stessa ..
africa.libera
00lunedì 8 maggio 2006 18:49
Intercettazioni, Casarin: ''Gli arbitri non sono autonomi''
L'ex designatore: ''Per nominare organi tecnici è necessario il parere della Lega: è crollata l'autonomia del mondo arbitrale''
Roma, 8 mag. (Adnkronos) - Il legame con la Lega Calcio alla base dell'influenzabilità degli arbitri. Questa la tesi con cui Paolo Casarin, ex designatore prima della coppia Bergamo-Pairetto, interviene a 'Radio Anch'io lo Sport' sullo scandalo delle intercettazioni telefoniche.

''A partire dal 1997 le classi arbitrali dalla Federazione sono passate formalmente alla competenza delle rispettive leghe'', sostiene Casarin. ''Questo vuol dire che per nominare organi tecnici, come il designatore, è necessario il parere della Lega: in questo modo è crollata l'autonomia del mondo arbitrale. E gli arbitri non sono scemi, sanno capire benissimo da che parte tira il vento''.

Casarin boccia dunque la gestione della politica arbitrale degli ultimi anni. ''C'è stato un reale fallimento, nella scelta delle persone e nella scelta degli Statuti. Il modello da preparare era quello di un arbitro debole: bisogna rimpiazzare questa figura con una di arbitro importante, in grado di difendersi, e che abbia rapporti solo con rappresentanti istituzionali. C'è da ripensare al progetto della completa autonomia arbitrale: la Fifa certamente non approva questo controllo da parte delle Leghe. Prima di tutto, però, ci vorrebbe l'autonomia personale, che ci si conquista da soli''.

Il problema, secondo Casarin, è comunque quella sorta di 'muro di gomma' che non consente che molti fatti gravi vengano a galla. ''Nel mio piccolo - spiega - avevo sempre combattuto l'omertà e il silenzio, perché se qualcuno provava a dire qualcosa, le reazioni erano durissime e le squalifiche pesanti. La chiusura immediata verso qualcuno che parla deve finire, il calcio dev'essere trasparente non solo a parole''. E aggiunge di trovare ''impressionante che dagli arbitri non sia venuta fuori una parola per difendersi, per il semplice fatto che parlando rischiano la squalifica''.

Non si dice invece ''affatto sorpreso'' dello scandalo portato alla luce dalle intercettazioni telefoniche Maurizio Zamparini, vicepresidente di Lega e presidente del Palermo. ''Non sono sorpreso, anche se c'è voluto sempre lo zampino della giustizia ordinaria'', dice ai microfoni di 'Radio Anch'io lo Sport'. ''Tutti sapevamo che esisteva un sistema distorto. Puntare l'indice su Moggi - aggiunge - è sbagliato, la stortura è nel sistema del calcio e lui in questo contesto è diventato il più bravo: non lo ha creato, anche se ha contribuito ad allargarlo e ne è diventato il guru''.

Dunque la vicenda, secondo Zamparini, non dovrà chiudersi con una punizione esemplare solamente per un singolo. ''Spero che questo caso serva non a punire Moggi, che non servirebbe a nulla, ma a cambiare un sistema che influenza completamente anche i presidenti. In questo sono grato a Moggi che ha scoperchiato il sistema: è stato come Craxi nel 1992, talmente convinto di farla franca da scoprirsi troppo''.

E Zamparini indirettamente risponde anche all'ex designatore Paolo Casarin, che pochi minuti prima aveva appunto criticato il legame formale tra la classe arbitrale e la Lega Calcio. ''La Lega - dice - non ha alcun potere sugli arbitri, anzi ricordo che sette anni fa Carraro portò a cena le allora 'sette sorelle' e in quell'occasione scelsero la coppia di designatori Bergamo-Pairetto''.



africa.libera
00lunedì 8 maggio 2006 18:50
MILANO (Reuters) - Luciano Moggi e Antonio Giraudo, direttore generale e amministratore delegato della Juventus, se verranno ritenuti colpevoli di illecito sportivo rischiano "una sanzione non inferiore all'inibizione o squalifica per un periodo minimo di tre anni".

E' quanto prevede il Codice di giustizia sportiva del Federazione italiana giuoco calcio, il cui Ufficio indagini sta organizzando in queste ore il calendario degli interrogatori per lo scandalo arbitri seguito alla pubblicazione delle intercettazioni effettuate dalla procura di Torino, che hanno rivelato i rapporti confidenziali tra la dirigenza juventina e il mondo arbitrale.

E se venisse "accertata la responsabilità oggettiva della società" in un illecito sportivo, la Juventus potrebbe essere penalizzata di uno o più punti in classifica, con la retrocessione all'ultimo posto in classifica e addirittura "la revoca dell'assegnazione del titolo di campione d'Italia", come si legge nell'articolo dedicato.

Ma dopo l'archiviazione dell'indagine penale della procura di Torino sulla presunta frode sportiva, sarà difficile una condanna per illecito sportivo da parte della commissione disciplinare della Figc, ha detto a Reuters un esperto di giustizia sportiva che preferisce non essere citato.

"Se ci sarà una condanna, è più probabile che ci sarà per violazione dell'articolo 1 del codice di giustizia sportiva, per un generico non rispetto dei principi di 'lealtà, correttezza e probità' per cui non sono mai state date squalifiche superiori ha un anno", ha detto la fonte.

Italo Pappa, il capo ufficio indagine della Figc, sta insieme ai suoi collaboratori decidendo il calendario degli interrogatori. Tra gli imputati, spiegano ancora dalla Figc, ci sono alcuni dai dirigenti juventini e degli arbitri coinvolti, tra cui l'ex designatore Luigi Pairetto.

Al termine delle indagini, Pappa consegnerà il risultato al procuratore federale che deciderà se ci sono gli estremi per la sanzione e inviare quindi i documenti alla commissione disciplinare alla Commissione disciplinare.

Il presidente della Federcalcio Franco Carraro, intervenuto lo scorso venerdì sulla bufera, non aveva escluso sanzioni disciplinari e aveva assicurato che la giustizia sportiva avrebbe agito con autonomia, serietà, tempestività e rigore.

"Errori possono esserci l'importante è che si scopra, e si arrivi alla sanzioni necessarie, In moltissimi casi le indagini della giustizia ordinaria sono terminate con sanzioni anche gravi dalla giustizia sportiva anche se non ci sono state condanne penali, come è accaduto in altre parti del mondo", ha detto il presidente.

IL DISTACCO DELLA PROPRIETA'

Ieri poco prima della fine della gara di campionato della Juve contro il Palermo, John Elkann, nipote di Gianni Agnelli e azionista di riferimento della società, ha di fatto preso le distanze dai dirigenti sotto accusa, dichiarando: "La famiglia Agnelli è vicina alla Juventus. Sono qua per dimostrare la nostra vicinanza alla squadra". Esprimendo così "vicinanza alla squadra e all'allenatore" e non ai suoi dirigenti. Ed aggiungendo che "tutte le vicende di questi giorni non ci lasciano assolutamente indifferenti ma ci sono le sedi opportune per discuterne", senza rispondere a chi gli chiedeva del futuro di Moggi e Giraudo in casa Juventus.

La difesa dei principali accusati, chiusi nel silenzio stampa, è toccata all'amministratore delegato del club bianconero Antonio Giraudo che venerdì scorso ha letto davanti ai giornalisti alcune parti degli atti della richiesta di archiviazione del procuratore capo di Torino Marcello Maddalena sulla vicenda.

"In conclusione, ha scritto Maddalena, dall'oggettiva analisi della documentazione non solo non si trae conferma all'iniziale ma al contrario si traggono elementi probatori del segno opposto indicative dell'assenza di irregolarità e di forme più o meno mascherate di designazioni pilotate da Pairetto", ha detto Graudo.

In altre parti della stessa relazione Maddalena ha definito però "inquietante" lo scenario dei rapporti delineato dalle indagini, pur concluse senza riscontrare rilevanze penali, come hanno riportato molti organi d'informazione.
Silvietta82
00lunedì 8 maggio 2006 19:40
Calcio: Carraro si è dimesso (tgcom)
Lascia la presidenza della Figc

Franco Carraro non è più il presidente della Figc. Dopo la bufera che ha travolto il mondo del calcio negli ultimi giorni, il numero uno della Federazione ha rassegnato le proprie dimissioni: "Gli impegni della federazione nei prossimi mesi sono tali e tanti che necessitano un vertice federale nel pieno delle proprie funzioni", ha detto. Martedì Petrucci incontrerà il vicepresidente vicario della Figc Giancarlo Abete.

Il castello ormai sta per crollare. Lo scandalo delle intercettazioni telefoniche, che in questi ultimi giorni ha scosso il mondo del calcio, ha indotto Franco Carraro a rassegnare le dimissioni da presidente della Figc. Il numero 1 della Federazione ha rimesso il mandato, dopo colloqui con il presidente ed al segretario generale del Coni, Gianni Petrucci e Raffaele Pagnozzi. Dunque, l'inchiesta della procura di Torino ha scatenato un vero effetto domino: infatti Carraro ha deciso di abbandonare la Figc a seguito delle ripetute accuse, partite da tecnici e addetti ai lavori, di colpevoli ritardi da parte della Federcalcio a far partire l'indagine sportiva sin da settembre e cioè quando la procura torinese aveva consegnato al presidente Carraro il fascicolo con i testi delle intercettazioni. Con le dimissioni Carraro evita il commissariamento in quanto la gestione della Federazione passerebbe automaticamente e con pieni poteri al vice presidente vicario Giancarlo Abete.

"Gli impegni della federazione nei prossimi mesi sono tali e tanti che necessitano un vertice federale nel pieno delle proprie funzioni -queste parte delle parole con cui Carraro ha ufficializzato de dimissioni - Ricordo che noi abbiamo rispettato sempre le regole ad eccezione dell'estate del 2003 quando abbiamo deliberato, forzando le norme, l'ampliamento dell'organico della serie B. E' stata una decisione dolorosa, il minore dei mali in presenza del clima che si era creato e dell'indispensabilità di cominciare i campionati alle date previste. Una decisione straordinaria consentita da una legge dello Stato ed approvata dal Coni". Ed ancora il dimissionario presidenrte ha proseguito: "Da parte mia non vi è mai stata interferenza nei confronti della giustizia sportiva al massimo la sollecitazione a procedere nei tempi più rapidi. La giustizia sportiva della Figc è assolutamente autonoma - prosegue Carraro - ne sono garanzia i regolamenti, conformi alle leggi dello Stato, alle norme del Coni, della Fifa e dell'Uefa, e la moralità e la professionalità dei loro componenti". Laconico, invece, il commento di Petrucci: "Prendo atto delle dimissioni di Franco Carraro - ha detto - Per martedì mattina alle 10 ho invitato al Coni il vicepresidente vicario della Figc Giancarlo Abete".

Il tutto, dunque, potrebbe profilarsi come punta dell'iceberg di una situazione che andrebbe a minare alle fondamenta tutto il sistema calcio e che potrebbe avere sviluppi clamorosi e soluzioni drastiche che costringerebbero tutti gli addetti ai lavori a un riesame di tutto quanto accaduto negli ultimi anni e ad un azzeramento di tutte le situazioni e degli incarichi nelle istituzioni che gestiscono il pianeta calcio in Italia.
Silvietta82
00lunedì 8 maggio 2006 19:41
L'ufficializzazione dell'addio. La lettera
Carraro si dimette dalla federcalcio
Il presidente della Figc travolto dallo scandalo intercettazioni. Petrucci: prendo atto. Galliani: spero torni indietro

Carraro e uno dei suoi vice Mazzini (Liverani)
ROMA - Il presidente della Figc Franco Carraro ha dato le dimissioni dal suo incarico dopo lo scandalo delle intercettazioni telefoniche che sta mettendo in subbuglio il mondo del calcio. Carraro aveva confidato oggi la sua decisione ad alcuni collaboratori e ad alti dirigenti sportivi.

PETRUCCI - «Prendo atto delle dimissioni di Franco Carraro. Per martedì mattina alle 10 ho invitato al Coni il vicepresidente vicario della Figc Giancarlo Abete». Questo il primo commento del presidente del Coni Gianni Petrucci.

GALLIANI - Le dimissioni di Franco Carraro costituiscono «un atto coraggioso», ma «è mia personale speranza che egli receda dalla sua decisione». È quanto scrive in una nota il presidente della Lega Calcio Adriano Galliani.
LA LETTERA - «Di fronte a una vicenda grave e dolorosa - ha scritto il presidente della Figc, Franco Carraro, nella lettera al vicepresidente Abete, ai consiglieri federali e ai revisori dei conti nella quale comunica la sua decisione di dimettersi per la vicenda intercettazioni - come quella che scaturisce dal materiale inviato dalla Procura di Torino e di fronte agli sviluppi che potrebbero esserci dalle indagini in corso da parte della Procure di Roma e di Napoli, non penso che il mondo del calcio possa permettersi che da parte di alcuni addetti ai lavori e da alcuni rappresentanti dell'opinione pubblica si discuta sull'opportunità che il presidente federale continui a esercitare le sue funzioni».
Il presidente della Figc nella lunga lettera ha ripercorso le tappe della vicenda intercettazioni e ha scritto tra l'altro: «In questi giorni qualcuno all'esterno e all'interno del nostro mondo ritiene che sia opportuno che io mi faccia da parte; s'addebita a me il fatto che alcuni tesserati e talune società negli ultimi anni hanno violato i regolamenti, hanno tentato di portare le loro vicende fuori dall'ambito federale, hanno adottato toni e usato comportamenti tali da gettare discredito sul nostro mondo; anche se poi i fatti e le sentenze del Consiglio di Stato, del Tar del Lazio e di vari tribunali penali e civili hanno dimostrato che il comportamento della federazione è sempre stato corretto. Ricordo che noi abbiamo sempre rispettato le regole. Vi è stata una sola eccezione nell'estate 2003 quando abbiamo deliberato, forzando le procedure regolamentari, l'ampliamento dell'organico della serie B. È stata una decisione dolorosa, il minore dei mali, in presenza del clima che si era creato e dell'indispensabilità di cominciare i campionati alle date previste. Una decisione straordinaria consentita da una legge dello stato e approvata dal Coni». La lettera si conclude affermando: «Per questo motivo con la presente rassegno le mie dimissioni affinchè il Consiglio federale, dove tutte le componenti della federazione sono presenti, possa discutere della questione in totale libertà. Sono sicuro che le decisioni che emergeranno saranno nell'interesse del calcio».
08 maggio 2006 (corriere.it)
tempiosommerso
00lunedì 8 maggio 2006 19:57
[SM=x714124] [SM=x714125] [SM=x714124] [SM=x714124] [SM=x714124] [SM=x714123] ehm..son contento!
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