Calciopoli, spunta un teste a sorpresa e accusa l'Inter

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binariomorto
00venerdì 4 dicembre 2009 22:13
Calciopoli, spunta un teste a sorpresa
e accusa l'Inter su un caso Cordoba


Il guardalinee Mario Coppola racconta di presunte pressioni esercitate dall'allora designatore Gennaro Mazzei per ammorbidire il referto riguardante l'espulsione del colombiano avvenuta durante la partita di campionato tra i nerazzurri e il Venezia: ''Da quel momento in poi non ho più fatto la serie A''
di DARIO DEL PORTO

NAPOLI - All'udienza di Calciopoli un testimone a sorpresa, il guardalinee Mario Coppola racconta: "Dopo l'appello dil Francesco Saverio Borrelli (ex capo della Procura di Milano durante le indagini su Mani Pulite e all'epoca dei fatti al vertice dell'ufficio indagini della Federcalcio, ndr), mi presentai spontaneamente dai carabinieri per parlare di alcuni episodi che avevano riguardato l'Inter".

Secondo il testimone, i fatti si riferivano a presunte pressioni esercitate dall'allora designatore Gennaro Mazzei per ammorbidire il referto riguardante l'espulsione del calciatore colombiano Ivan Ramiro Cordoba avvenuta durante la partita di campionato tra i nerazzurri e il Venezia. Per quella esplulsione il difensore sudamericano interista era stato squalificato per due gare consecutive di campionato. Coppola ha però sostenuto di non aver aderito alla sollecitazione che avrebbe ricevuto: "Da quel momento in poi non ho più fatto la serie A e questo è solo uno degli episodi che potrei raccontare".

Il teste a sorpresa ha affermato anche che, quando prospettò questi argomenti agli investigatori, gli sarebbe stato risposto così: "Queste vicende non ci interessano, perché non ci sono intercettazioni che riguardano la squadra dell'Inter".

Ivan Ramiro Cordoba fu espulso durante un Inter-Venezia del 16 settembre 2001. Al 33esimo minuto del primo tempo il colombiano ebbe un alterco proprio con Coppola e scattò il cartellino rosso. In astratto, qualora la giustizia penale individuasse un reato in questa vicenda, sarebbe comunque prescritto. Stessa sorte toccherebbe a questo caso anche se la vicenda finisse all'attenzione della giustizia sportiva. Per la cronaca, i nerazzurri vinsero solo nel finale con un gol dell'allora ancora sconosciuto centravanti brasiliano Adriano.

Durante l'udienza è stato sentito anche l'attuale dirigente del Bologna Luca Baraldi, all'epoca dei fatti dirigente del Parma, che ha sostanzialmente confermato le dichiarazioni rese durante le indagini con riferimento all'incontro Lecce-Parma a conclusione del quale Baraldi aveva aspramente contestato l'arbitraggio di Massimo De Santis.

Fonte: repubblica
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