La Juve cade a Genova e l' Inter vola verso lo scudetto

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binariomorto
00lunedì 13 aprile 2009 21:09
Il Palermo non finisce mai
L'Inter frena in casa: 2-2


I nerazzurri si assicurano il doppio vantaggio dopo un primo tempo dominato senza affanni. Ma nella ripresa entra Bresciano e la capolista arretra: segnano prima Cavani e poi Succi, su assist di Miccoli. Stasera la Juve può accorciare a - 7



MILANO, 11 aprile 2009 - Primo tempo dominato dai nerazzurri, avanti con Balotelli e un rigore molto dubbio trasformato da Ibrahimovic. Nella ripresa l'uno-due dei rosanero, a segno con Cavani e Succi. Il quarto pareggio interno rallenta la corsa scudetto di Mourinho: stasera la Juve potrebbe accorciare nuovamente le distanze con un successo sul Genoa.

AVVIO SUL VELLUTO - Tutto semplice, anche troppo. Al punto che il pizzico di sufficienza nell'esecuzione davanti ad Amelia impedisce a Mourinho di chiudere la partita ben prima dell'intervallo. Ibrahimovic, per dire, avrebbe potuto segnarne tre in 20 minuti, quelli centrali del primo tempo. Balotelli almeno due. E se il punteggio assume contorni rassicuranti lo si deve anche al doppio errore del direttore di gara, che non concede un rigore lampante a Muntari (fallo di Migliaccio) e poi "compensa" concedendo uno larghissimo a Ibrahimovic (che in realtà inizia la trattenuta a danno di Kjaer).

DI RIGORE - E' proprio Muntari a ispirare l'1-0 al 15': servizio preciso per Balotelli, che incorna godendo dell'esterma libertà concessa da Carrozzieri. L'ex atalantino, disastroso in fase difensiva, si ripete tre minuti dopo, ma in questo caso il 18enne non riesce a centrare la porta. Al 39' il raddoppio, come detto su rigore, di Ibrahimovic, che tocca quota 20 gol e stacca Di Vaio nella classifica cannonieri. Sembra l'alba di un pomeriggio tranquillo. E invece...

CON BRESCIANO - Con il cambio di modulo, provocato dal lieve infortunio di Liverani, Ballardini non ottiene immediatamente il cambio di ritmo auspicato. Miccoli si vede solo a inizio ripresa con un destro violento respinto da Toldo, alla prima da titolare in questo campionato e non impeccabile sui gol incassati. Per vedere un altro Palermo bisogna aspettare che Bresciano, inserito al posto di Migliaccio piuttosto tardivamente, si scrolli di dosso un po' di ruggine. E in definitiva è proprio grazie all'atteggiamento più aggressivo del centrocampo che i siciliani mangiano campo agli avversari acquistando fiducia. L'australiano va a un passo dal 2-1 al 23'. Poi, dopo la prima sveglia "suonata" da Cavani, ecco il gol che riapre i giochi, firmato appunto dall'uruguayano con Toldo non esente da colpe. E' il 28' del secondo tempo. Due minuti ed arriva pure il 2-2, ispirato da Bresciano, rifinito da Miccoli, marchiato Succi, entrato da poco.

I CAMBI - Con 15 minuti da giocare inizia un'altra partita. Figo e Crespo sono l'antidoto iniettato da Mourinho per guarire dal sonno che costerà il quarto pareggio casalingo dopo quelli con Torino, Cagliari e Roma. Il tecnico portoghese, in panchina con una cravatta nera in segno di lutto per le vittime del terremoto in Abruzzo, non ottiene il guizzo altre volte garantito dall'argentino o dall'ex Pallone d'oro. Quindi l'attenzione si sposta sull'altra area di rigore, quella percossa da Miccoli nel finale con uno slalom chiuso da un tiro appena impreciso. Finisce 2-2 ed in fondo è giusto così: per un tempo non c'è stata partita, prima dall'una, poi dall'altra parte.
Antonino Morici

Fonte: gazzetta
binariomorto
00lunedì 13 aprile 2009 21:14
Genoa, 3-2 da Champions
Juve k.o., Inter ora a +10


A Marassi i rossoblù si impongono grazie alla doppietta di Thiago Motta e alla rete decisiva di Palladino, inutili i centri di Del Piero su rigore e di Iaquinta, che avevano permesso ai bianconeri di recuperare due volte. Tanti fischi arbitrali contestati, espulso Camoranesi al 20' s.t.



GENOVA, 11 aprile 2009 - Il Genoa vede la Champions, la Juventus vede trasformarsi lo scudetto in miraggio. A Marassi i rossoblù si impongono 3-2 in una partita divertente, ricca di emozioni e di decisioni arbitrali che hanno scontentato tutti. Doppietta di Thiago Motta e rete decisiva di Palladino, ex di turno, inutili le reti di Del Piero, su rigore, e Iaquinta. Questi tre punti, che la squadre di Gasperini ha conquistato cercandoli con caparbietà, sempre passando per il bel gioco, consolidano il quarto posto del Genoa. La Juve non solo non approfitta del passo falso interno dell'Inter, ma addirittura perde un ulteriore punto. Ora è a -10: la sfida di sabato "rischia" di valere solo per l'orgoglio.

PARTENZA GENOA - I rossoblù partono forte. L'assenza dell'infortunato Milito non si nota, ed è il complimento più grande che si possa fare a Gasperini. Il tridente d'attacco Sculli-Jankovic-Palladino è tanto atipico quanto efficace, soprattutto sulle fasce, dove Sculli e Palladino mettono alla frusta Molinaro e Zebina. Proprio Palladino, ex Juve, va vicino al vantaggio: sulla linea di porta libera Legrottaglie. Il Genoa fa la partita, la Juve riparte in contropiede, ma fatica a rifornire Iaquinta e Del Piero.

GOL NON CONVALIDATO - È il primo episodio contestato di una partita con tanti fischi rivedibili. Iaquinta segna lanciato in contropiede da Poulsen, ma viene fermato da una segnalazione molto dubbia di fuorigioco. La Juve, al primo affondo, fa subito paura.

CONTESTAZIONI - Thiago Motta chiede invano un rigore per un presunto mani di Legrottaglie in area bianconera; Nedved reclama per un fallo su di lui di Bocchetti che voleva punito con il rosso. L'arbitro Rocchi non ravvisa irregolarità in nessuno dei due casi. Poi Mesto finisce a terra, colpito alla testa con una gomitata da Nedved. È costretto ad uscire, dentro Rossi.

VANTAGGIO GENOA - Mesto taglia da destra, è fermato con un fallo al liimite dell'area. L'arbitro fischia quando arriva il tiro di Thiago Motta. Che finirà in rete. 1-0. Gol convalidato.

RIGORE JUVE - Il pareggio arriva su un rigore contestatissimo. Errore in disimpegno della difesa rossoblù, Del Piero si ritrova tra i piedi un pallone d'oro, ma rallenta e consente l'intervento di Ferrari. In scivolata. Prima sul pallone, poi colpisce anche Del Piero. Penalty. Che Del Piero trasforma con freddezza. Decimo gol del suo campionato. E rossoblù inferociti.

DOPPIO MOTTA - Nel recupero del primo tempo il Genoa torna in vantaggio. Colpo di testa di Thiago Motta, ancora lui, scatenato, che prende il tempo a Zebina su angolo da sinistra e segna il 2-1 con cui le squadre vanno al riposo. Primo tempo giocato su buon ritmo, nel quale il Genoa ha fatto di più, sia sul piano della mole di gioco e del possesso palla che della pericolosità sottoporta.

REAZIONE JUVE - C'è più Juve nella ripresa. Del Piero cresce, e i bianconeri alzano un po' il baricentro. Del Piero inventa per Iaquinta, che fa la sponda per Nedved, il cui tiro è respinto da Biava sulla linea di porta. Poi Del Piero se ne va sulla sinistra, il suo tiro-cross è respinto da Rubinho: c'era Iaquinta solo a centroarea. Ma il Genoa non perde un colpo, e replica con Sculli (Buffon miracoloso) e Bocchetti, che di testa colpisce un palo. L'espulsione di Camoranesi - cacciato per un fallo su Sculli a metà campo - penalizza la squadra di Ranieri.

RANIERI CAMBIA - Che cambia. Fuori Legrottaglie e Zebina, dentro Grygera e Marchionni. Ma il gol lo trova ancora Iaquinta, con un tocco di destro sottomisura.

DECIDE PALLADINO - La Juve sembra salvarsi. Con l'uomo in meno, ma con un cuore immenso. E invece uno degli ex, Palladino, bocciato in bianconero, trova il gol della vittoria sull'assist della destra di Rossi, che infilza sul filo del fuorigioco la difesa a tre improvvisata dalla Juve. Che resta a -10 dall'Inter.
Riccardo Pratesi

Fonte: gazzetta
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