Roma nel pieno del tunnel della crisi

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binariomorto
00domenica 26 ottobre 2008 22:39
La Sensi: "Tutti in ritiro"
Contestazione a Fiumicino


La presidentessa giallorossa infuriata per la sconfitta e l'atteggiamento della squadra: "Bisogna dimostrare attaccamento a questa maglia e rispetto per i nostri tifosi". E Spalletti si sente a rischio: "Quando le cose non vanno bene è logico e naturale". All'aeroporto la squadra attesa da una ventina di tifosi che avverte: "È finita la pacchia"



MILANO, 26 ottobre 2008 - Roma contestata all'aeroporto di Fiumicino al rientro dalla disfatta di Udine. Una ventina di tifosi hanno atteso l'arrivo dei giallorossi e hanno bloccato il pullman che attendeva allenatore e squadra per portare tutti a Trigoria in ritiro, come ordinato dal presidente Rosella Sensi. Cori in particolare contro Spalletti, ma anche contro molti giocatori, con inviti a tirare fuori gli attributi e un avvertimento: "È finita la pacchia...". Un tifoso ha anche cercato di avvicinarsi al tecnico della Roma, ma è intervenuta la polizia a bloccarlo. A calmare gli animi ci hanno pensato alcuni giocatori, che hanno parlato brevemente con i tifosi. Il tutto è durato poco più di un quarto d'ora. Poi la partenza del pullman alla volta di Trigoria, dove intanto erano giù arrivati i calciatori non convocati per Udine, a partire da Mexes e Aquilani.
Il presidente Rosella Sensi ,infatti, non ha preso bene la sconfitta di Udine e ha deciso che: "La squadra andrà in ritiro. Bisogna dimostrare attaccamento a questa maglia e rispetto per i nostri tifosi".

"DIMOSTRINO AMORE" - Le colpe, per la Sensi, non sono però tutte dell'allenatore e dei giocatori. Buona parte è da attribuire all'arbitro Massimiliano Saccani: "Non abbiamo alibi, lo ripeto, anche questa volta. Ma certi errori macroscopici danneggiano la Roma e soprattutto mancano di rispetto ai nostri tifosi. Mi dispiace dirlo, non è nel mio temperamento, ma il rigore concesso all'Udinese e quello non dato a noi con l'ammonizione di Vucinic mi vedono allibita di fronte a così poca professionalità. Mi vengono in mente i momenti in cui mio padre si trovava nella stessa situazione... La squadra - conclude - da oggi andrà in ritiro".

SPALLETTI A RISCHIO - Mastica amaro anche Spalletti, preoccupato per il rendimento della sua squadra (alla quarta sconfitta consecutiva) e di conseguenza per la sua panchina: "A rischio? Sì mi sento a rischio. Del resto questo è il destino dell'allenatore. E quando le cose non vanno bene è logico e naturale sentirsi a rischio. La società deve valutare bene - prosegue - e deve avere tutto sotto controllo. Per questo condivido la decisione di andare da subito in ritiro. Quando ci sono situazioni come questa è bene serrare le fila". Spalletti, che ha detto di non aver ancora parlato con il presidente, ha poi precisato che "siccome i miei giocatori non hanno fatto quello che dovevano e siccome conoscevamo bene le caratteristiche dell'Udinese, è chiaro che dovrò spiegare meglio e con altri argomenti le cose durante gli allenamenti". Spalletti ha poi motivato alcune scelte tecniche ("Juan non è stato impiegato perché non è a posto fisicamente") e ha parlato dell'Udinese ("È una buona squadra, costruita bene, fa bene a crederci").

gasport

Fonte: gazzetta
Fatascalza
00lunedì 27 ottobre 2008 09:32
Non è una situaizone facile ....
binariomorto
00lunedì 27 ottobre 2008 09:57
Proprio no. La cosa curiosa è che questa crisi così grave coincide con la scomparsa del vecchio presidente, anche se Rossella Sensi di fatto era già in carica da prima della morte del padre.
Fatascalza
00lunedì 27 ottobre 2008 19:15
E' vero dopo la morte del Presidente la Roma ha cominciato ad andare male,.
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