Rubinho: Che bottaora è tutto a posto...
la grande pauraIl portiere dimesso:10 giorni di riposo
dal nostro inviato
Modena. La Grande Paura è passata: Rubens Fernando Moedin Rubinho lascia il Nuovo Ospedale Civile di Modena alle 11,16. Pollice in alto per indicare che va tutto bene, il portiere esce sulle sue gambe - accompagnato dal medico sociale Lucio Genesio che lo ha assistito da martedì sera - indossando la divisa da allenamento e i pantaloncini corti. Abbozza persino un rassicurante sorriso. Anche se il viso pallino e tirato, gli occhi gonfi e la barba incolta sono inequivocabili segni della notte trascorsa. Sto bene, sto bene - garantisce - Ho solo mal di testa... ho preso una botta....
Rubinho abbandona la moderna struttura ospedaliera nella zona di Baggiovara (l'inaugurazione è di appena pochi mesi fa) ancora stordito: Non so cosa sia successo, non ricordo nulla, aveva detto a caldo a coloro che lo assistevano. Ricordo la partita, ma nulla dell'incidente, ribadisce prima di salire a bordo della Fiat Stilo guidata dal medico sociale Lucio Genesio che lo riporta a Genova per sottoporlo a ulteriori accertamenti, al termine dei quale il brasiliano può finalmente tornare a casa pur restando sotto osservazione da parte dello staff sanitario al fine di lasciar trascorrere 36 ore dall'incidente per questioni di prudenza.
Ha trascorso una notte serena, garantisce il dottor Genesio alle 8,06 lasciando momentaneamente l'ospedale dove ha vegliato il portiere fino a quel momento. Rubinho era arrivato martedì sera al Nuovo Ospedale Civile accompagnato sull'ambulanza della Croce Blu modenese da Alberto Zangrillo, medico di fiducia e personale di Preziosi nonché rianimatore. Negli spogliatoi era tutto pronto per intubare il portiere, era stata preparata una canula, ma non è poi stata necessaria anche perché il brasiliano, pur in stato confusionale, aveva già ripreso conoscenza. Appena terminata la partita si è precipitato a Baggiovara anche Genesio, che ha supervisionato alle diverse Tac alle quali Rubinho è stato sottoposto con esito negativo.
Rubinho non ha perso sangue, e questo è stato da subito considerato un fattore importante: presentava solo qualche ematoma. L'ultima Tac è stata fatta di prima mattina; poi, per ulteriore precauzione, sono stati fatti anche gli esami del sangue. Genesio è rientrato in ospedale alle 9,09 per fare il punto della situazione con i colleghi modenesi. Alla fine i medici si sono trovati d'accordo nel ritenere le dimissioni la soluzione migliore.
La Grande Paura è passata: Rubens fortunatamente non è mai stato in pericolo di vita - sottolinea Genesio - E' stato assistito bene e completamente. Però in campo per alcuni interminabili minuti c'è stato il panico: in pratica la partita è finita con l'infortunio, perché nessuno più se la sentiva di andare avanti, essendo rimasto ancora sotto choc. Nicola Barasso, amico di Rubinho, era fra i più preoccupati: è sceso negli spogliatoi per sincerarsi delle condizioni del compagno. Lo stesso ha fatto il presidente gialloblù Luca Baraldi. È stata una situazione diversa dal solito - ammette Mila Zuntini, responsabile della Pubblica Assistenza Croce Blu di Modena - ma l'abbiamo gestita con tutti i crismi. Per noi è stato un normale intervento, sebbene in questa circostanza occorresse maggiore sangue freddo.
Sto bene, ho solo mal di testa, ripete Rubinho all'uscita dall'ospedale sulla strada per Maranello, più distante dallo stadio rispetto al vecchio Policlinico, ma maggiormente attrezzato per questioni di carattere neurochirurgico.
Nello scontro con Sforzini il portiere ha preso un colpo paragonabile a quello di un violento affondo di un pugile. Per procedere agli accertamenti, una volta arrivato a Baggiovara, i medici hanno dovuto tagliargli la maglietta. Gli sono state fatte Tac alla spina dorsale, al cranio, al busto, oltre ad esami radiologici.
In mattinata nuovi accertamenti sono stati resi necessari dal fatto che Rubinho si lamentava per il dolore, ma erano solo le conseguenze dell'impatto. Subito dopo i primi istanti di confusione, che hanno fatto seguito alla perdita di conoscenza, il brasiliano è parso vigile e orientato. Nonostante tutto, così, è riuscito a trascorrere una notte serena e a dormire qualche ora dopo avere telefonato alla moglie attorno a mezzanotte per tranquillizzarla. Terminato il periodo di osservazione - che dovrebbe essere solo una formalità - si prevede comunque una convalescenza di una decina di giorni.
Giuliano Gnecco
Visita notturna di Sforzini: Volevo sincerarmi delle sue condizioni
Modena. Quando mi hanno detto che le sue condizioni erano buone ho tirato un sospiro di sollievo. Però Ferdinando Sforzini, involontario protagonista del violento scontro con Rubinho, non riusciva a dormire senza aver incontrato personalmente il brasiliano. Ha festeggiato il gol e la vittoria cenando con i genitori e i compagni al ristorante "Il Cenacolo", non distante dallo stadio. Ma prima di rincasare, intorno alle 2,30, ha fatto visita al portiere all'ospedale di Baggiovara: Volevo sincerarmi personalmente delle condizioni di un compagno, di un collega - conferma l'attaccante emiliano - Abbiamo scambiato qualche parola, poi me ne sono andato più sereno.
Sforzini e Rubinho peraltro si conoscevano dallo scorso anno quando erano insieme al Verona (il brasiliano soltanto in prova per sei mesi). Non ho capito bene come siano andate le cose - premette il centravanti modenese - Quando è partito il lancio di Tisci ho guardato solo la palla, e sono saltato per cercare di colpire di testa. Ho sentito un impatto e mi sono trovato per terra. Sono rimasto un attimo stordito, quando mi sono ripreso mi sono reso conto che Rubinho era rimasto vicino a me privo di sensi. Mi sono spaventato; per qualche minuto ho giocato con preoccupazione, mi sono tranquillizzato solo quando mi hanno detto che Rubinho era in buone condizioni.
Se il brasiliano ha riposato solo qualche ora e il dottor Genesio non ha praticamente chiuso occhio, anche per Sforzini è stata comunque una notte tormentata: il violento impatto e la paura gli hanno guastato la gioia del primo gol con la maglia del Modena.
[Modificato da Danda63 21/09/2006 8.37]
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Nadia
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Genoa you are red & blue