Fly, lo so che la vediamo diversa su questo punto, e difficilmente troveremo una comunanza di idee, e forse un discorso analogo vale anche per all4u. Ciò non toglie che sia piacevole confrontarsi.
Fai notare, giustamente, che chi va in queste missioni lo fa sapendo di assumersi rischi, per aiutare le popolazioni o tenere alto (?) il nome dell'Italia. E te ne do atto. Ma il nome dell'Italia lo si tiene alto contribuendo anche al suo benessere, al suo progresso, lavorando, magari oscuramente, per questo. Tanto oscuramente da venire alla luce solo quando accade la tragedia, esattamente come per le povere vittime di nassyria. E, tutto questo, prescindendo dalle valutazioni sulla validità delle missioni stesse, come suggerito maliziosamente da all4u.
Se eroi sono i morti di nassyria, eroi sono i morti sul lavoro. Ma sono convinto che entrambi sono morti facendo il loro mestiere per la società, chi facendo il militare di professione, chi facendo il carpentiere.
I veri eroi sono quelli che fanno cose
oltre ciò che gli è richiesto, per puro altruismo. Eroi sono stati coloro che sono intervenuti a Chernobyl, ad esempio, per spegnere il reattore, sapendo che sarebbero morti irradiati. Eroi sono quelli (e capitano ogni estate) che salvano persone che stanno annegando, e annegano a loro volta.
Insomma, non trovo giusto non ricordare i morti di Nassyria, ma nemmeno dimenticarsi, o far finta che sia un male necessario, di coloro che muoiono facendo il loro dovere, solo che non sono sotto le luci della ribalta.
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E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa cosi' importante