Sul finire degli anni '60 a cavallo con i 70, gli accessori moda ricoprivano un ruolo importantissimo nella moda ed uno dei protagonisti era proprio il foulard: annodato sotto il mento, legato alla borsa, infilato nei passanti come una cintura, legato attorno al cilindro di un cappello dalle tese larghe, accessorio indispensabile e non c’era donna che per sentirsi elegante non lo scegliesse come alleato di stile. Inoltre le scollature andavano aumentando: le camice si portavano aperte, con un paio di bottoni slacciati e i grandi colletti ben aperti sulle spalle. Mai come in questo periodo si è vista una dilagante moda unisex e anche i foulard rientravano in questo contesto, si portavano annodati al collo, centralmente o lateralmente, oppure legati attorno alla testa a mo di fascia fermacapelli come da tradizione hippy. Basta infatti guardare un film o una copertina di un disco dei primissimi 70 per poter notare foulard dai mille colori. Pensate al Battisti di “Acqua azzurra acqua chiara”, alla Mariangela Melato di “Mimì metallurgico…”, alla copertina di Ummagumma dei Pink Floyd, pensate alle tante comparse nelle centinaia di film col mitico commissario Betti e avrete un vasto campionario sott’occhio.
E’ stato l’accessorio che ha fatto la fortuna di Hermès, grazie ad accanite collezioniste che si vantavano di possederli tutti. E si che ogni anno venivano proposte almeno un decina di versioni ad un prezzo, già ai tempi, notevole. Poco prima della metà dei 70, questa moda andò via via scomparendo e solo il vintage ha tenuto vivo questo accessorio: le giovani donne sono invogliate a cercare pezzi d’epoca che le avvicini all’eleganza di altri tempi. Prova ne è l’antiquaria romana Nicla Boncompagni, collezionista di foulard (ne ha più di duecento firmati Hermès) e che nel suo negozio di via Vittoria vende parte di quelli che ha acquistato nelle aste o scovato in negozi specializzati a prezzi da 250 fino a 500 euro. Un segnale di rilancio di questo accessorio viene dalle sfilate per la stagione primavera estate 2007, dove i foulard sono ricomparsi in modo massiccio. Gli stilisti non stanno a
A partire dagli anni 60 la moda sembra partecipare al clima di contetsazione che investe tutta la società. Così la nota caratteristica dei vari capi di abbigliamento è la trasgressione: più che a vestire in modo elegante si mira a colpire e quindi diviene importante un taglio netto col passato. E' l'epoca della minigonna, delle scarpe alte e dei pantaloni a zampa di elefante.
La moda sembra uniformarsi ciò che va bene per lei va bene anche per lui: così le donne indossano sempre di più i pantaloni e gli uomini portano i capelli lunghi e le scarpe coi tacchi.
Bracciale smaltato anni '60. Firmato Cellini.
ORA BASTA...EHEHEHEH FAMMI SAPERE SE VI SONO STATA UTILE OK???
Grossi baciottoli stelline e buon lavoro [Modificato da NonnaPiripilla1 25/02/2007 19.29]