Quinta vittoria consecutiva, decidono Carobbio e Gasparetto
Genoa: Rubinho, Bega, Masiello, Stellini (c), Galeoto, Coppola, Carobbio (15’st Juric), Fabiano, Leon (40’st Greco), Gasparetto, Di Vaio (30’st Criscito). A disposizione: Scarpi, Di Maio, Rossi, Botta. All. Gasperini.
Vicenza: Zancopè, Nastos, Fissore, Scardina, Martinelli, Raimondi (30’st Zanini), Helguera, Rigoni, Zeytulaev (18’st Vailatti), Foti (44’st Castiglia), Schwoch (c). A disposizione: Sterchele, Viskovic, Pesoli, Crovari. All. Gregucci.
Arbitro: Celi di Campobasso.
Reti: 3’pt Carobbio, 38’st Gasparetto.
Note: paganti 2.624, incasso 43.779 euro; abbonati 14.818, quota gara 139.789 euro. Due soli gli striscioni esposti (“Scotto: combatti e resisti la Nord è sempre con te” e “Ciao Enri sarai sempre in gradinata con noi, la tua famiglia”). Ammoniti Rigoni, Galeoto, Fissore, Bega. Genova – Il Genoa ingrana la quinta vittoria consecutiva. Una prestazione con pochi lustrini, tanta sostanza e più sofferenza, di quel che non dica il punteggio. Il turn-over impera per il Vecchio Balordo, innervato di energie fresche dal ‘Gaspe’, alla centesima panchina in B. C’è Galeoto a fare il Rossi, Masiello il custode difensivo, Carobbio al posto di Milanetto e Coppola frangiflutti a centro campo. In avanti i soliti tre con licenza di colpire. La Nord non fa mancare il tifo, discreto il colpo d’occhio negli altri settori, ma è un Genoa più impacciato del solito, almeno all’inizio, rispetto a quello incollato alla retina dopo Bologna. La circolazione del pallone è più macchinosa e il Vicenza non fa complimenti, copre bene gli spazi e attacca senza timori riverenziali. Al 21’ Zeytulaev per poco non affila il dente nel veleno, su servizio di Foti, mettendo a lato una conclusione abbastanza facile. Faticano Fabiano e compagni a calpestare l’area biancorossa e, quando ci riescono, raramente in maniera pericolosa. Il gioco palla a terra è privo delle consuete geometrie e troppe sollecitazioni a Gasparetto arrivano alte e spalle alla porta. Al 30’ rieccola la formula magica e, con due passaggi, il Genoa trova quasi lo specchio e non il gol purtroppo sul’asse Galeoto-Di Vaio. Tiro da benda sugli occhi, però i rossoblù crescono e raccolgono i frutti al 34’. Nei pressi del limite Gasparetto viene steso da Fissore, sulla punizione vanno Leon e Carobbio e, a sorpresa, tira il centrocampista all’incrocio e il boato è da spavento. Innocua la successiva occasione su calcio piazzato di Leon, quindi è Schwoch a spedire sopra la traversa. L’uomo ragno ce l’ha il Genoa ed è verde-oro. E’ ufficiale. Il portierone venuto da San Paolo, imbattuto in casa da oltre 500’, salva sull’altoatesino come-non-lo-sa-forse-neppure-lui. Un gesto tecnico incredibile, freddezza da uomo-ghiaccio e quel pizzico di fortuna che aiuta. Il Grifo tiene sino all’intervallo dopo tre minuti di recupero. Nella ripresa i veneti attaccano sotto la Nord, ma non c’è trippa per gatti anche se col pallone ci giochicchiano spesso. Nessun cambio a livello di copione, con il vantaggio che regala un briciolo di sicurezza, ma la guardia resta ben piantata per ripararsi. Carobbio potrebbe concedere il bis, dopo un duetto tra Leon e Di Vaio, staffilata sotto le stelle e si va avanti. Il Genoa allarga le maglie nella retrovia di Gregucci, l’honduregno vivacizza la manovra e al 17’ sfiora la rete su calcio piazzato. Entrano Juric e Vailatti a scompaginare il quadro, con Bega che prende l’ammonizione e salterà la trasferta di Torino. Proprio l’ultimo entrato degli ospiti fa correre qualche brivido sulla schiena, poi ci prova Foti ma sono fiondate senza precisione. Qualche squarcio di qua, qualche squarcio di là. L’incontro corre sul filo, come il punteggio in bilico. E’ un Genoa non bellissimo, però più convinto e deciso che prima. Corre, soffre, tampona, riparte e quasi raddoppia con Leon. Una discesa favolosa al 30’, non suggellata dal gol ma piovono cori. Dentro Criscito e Stellini ci mette provvidenziale un piedino, a sbrogliare una brutta matassa al 35’. Il Grifo pende più sulla destra che sulla sinistra, con Galeoto e Loen tonici e in arnese. Masiello regge e al 37’ Rubinho nutralizza tra le braccia un missile di Foti. Al 38’ si chiudono i conti con Coppola che fltra in area e tira, Zancopè ci mette il guantone, la sfera ballonzola sulla linea e Gasparetto la appoggia oltre. E’ festa anche oggi.