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Si chiama Justin ed è il primo robot capace di preparare il caffé, anche se istantaneo almeno per il momento. E' il primo passo concreto del progetto europeo Dexmart, nel quale l'Italia ha un ruolo importante, teso a mettere a punto robot capaci di fare movimenti precisi usando due mani. "Una delle nostre sfide è costruire un robot capace di infilare un filo nella cruna di un ago", ha detto oggi a Roma Bruno Siciliano, dell'università Federico II di Napoli, nel convegno internazionale sulla robotica organizzato dall'Accademia dei Lincei.

"Preparare il caffé - ha detto Siciliano, presidente della Società internazionale di robotica e automazione (Ieee) - è una delle applicazioni della cosiddetta robotica di servizio". Oltre ai robot domestici, un'altra importante applicazione di questo filone di ricerca riguarda la medicina, con la messa a punto di macchine con una percezione molto simile a quella tattile e capaci di riconoscere, toccando un tessuto, eventuali anomalie. Il progetto Dexmart (che fonde i termini inglesi che stanno per "destrezza" e "abilità"), appena partito, è finanziato dalla Commissione Europea con 6,3 milioni di euro in quattro anni. Degli otto partner coinvolti, tre sono italiani.

Costruire macchine capaci di muovere le mani come l'uomo richiederà strategie completamente nuove, ha osservato Siciliano. Per esempio, considerando che programmare movimenti così sofisticati richiederebbe algoritmi lunghissimi e complessi, si tende a creare macchine capaci di apprendere i movimenti imitando quelli umani. E per avere mani robotiche piccole come quelle umane bisognerà fare a meno di attuatori e sensori di tipo tradizionale, guardando piuttosto ai nuovi materiali "intelligenti"