00 03/05/2009 21:18
Kakà-Inzaghi da 2° posto
Il Milan passa a Catania


Nel primo tempo SuperPippo infila su assist del brasiliano che poi raddoppia nella ripresa. Vittoria netta della squadra di Ancelotti che colpisce due pali con i due mattatori. Inter a 7 punti; Juve sotto di 4 e domenica a San Siro c'è lo scontro diretto



CATANIA, 3 maggio 2009 - L'ultima volta fu l'8 marzo 1964; finì 1-0, segnò José Altafini. Quarantacinque anni dopo il Milan espugna Catania, ribadendo la sua forza esplosiva in attacco e l'impenetrabilità della sua difesa. Al Massimino i rossoneri si congedano con un 2-0 firmato da Inzaghi (gol 151 in serie A) e Kakà; braccio e mente, straordinari protagonisti dell'ennesima vittoria del Milan che si riporta a sette punti dall'Inter e porta a quattro il vantaggio sulla Juve bloccata dal Lecce. Ma guai a parlare di rimonte eccezionali sui nerazzurri. Ciò che conta per Ancelotti sono la quinta vittoria consecutiva, il gioco ritrovato e il recupero completo di Kakà che con SuperPippo spezza le reni ai siciliani.

KAKA' CON I DENTI - E' nel destino di Walter Zenga assistere dalla tribuna la sfida con il Milan. Era accaduto nella gara di andata e si ripete al Massimino. Al suo assistente Pino Irrera fornisce indicazioni note: gioco di squadra e modulo elastico, pronto ad adattarsi alle varie fasi della partita. Il tecnico propone il Catania con Izco al posto di Tedesco e Mascara alle spalle di Martinez e Morimoto. Il test del mattino ha invece convinto Carlo Ancelotti a dirottare Pato in panchina. Quindi, come da previsioni, Seedorf si piazza dietro a Kakà e Inzaghi, anche se il brasiliano gioca fra i due compagni di squadra, tra l'altro portandosi in campo un dolorino muscolare accusato durante il riscaldamento.

ASSE INVINCIBILE - La pioggia è battente, ma non per questo il Milan sembra soffrirne. I rossoneri con esperienza e tecnica mettono sotto il Catania che comunque non svilisce il suo gioco, esibendo semmai il suo consueto stile. Dal 4-3-1-2 la squadra di casa passa costantemente al 4-3-3 in fase offensiva. La difesa del Milan controlla, anche se rischia di capitolare al 7' per un colpo di testa di Favalli che sfiora l'autogol; a salvare Dida ci pensa il palo. La reazione rossonera è immediata e nel possesso palla non c'è partita. All'11' Maldini colpisce di testa a porta vuota, ma Izco salva sulla linea. E' l'occasione che inaugura ufficialmente il netto dominio della formazione milanese che costruisce mirabilie sull'asse Pirlo-Kakà-Seedorf.

LA ZAMPATA - Se poi nel motore ci metti Pippo Inzaghi il gioco è fatto. Perfetto l'assist in area di Kakà per SuperPippo, abilissimo nel bagnato a controllare fra due avversari e poi infilare con la punta del destro. Il Milan addomestica la gara a suo piacere e manca il 2-0 ancora con Inzaghi, messo nella condizione di segnare da un gioiello di Pirlo; roba da principianti, eppure il bomber, che ora segna solo gol difficili, in tuffo di testa spreca a lato da due passi.

PREMIATA DITTA - Constatato che Izco non ha regalato sostanza al gioco del Catania, Zenga rilancia all'inizio della ripresa il buon Tedesco. L'idea funziona. L'esperto centrocampista regala più penetrazione alla squadra. Ma il suo rasoterra terminato di poco a lato dopo due minuti ha il potere di scuotere il Milan che riprende a macinare gioco fino a raddoppiare. Lo fa con Kakà che ribadisce in rete una corta respinta di Kosicky sul colpo di testa di Beckham. La premiata ditta Ricardo-Pippo potrebbe dilatare il risultato, ma Inzaghi spreca, prima di testa in tuffo, poi a un passo da Kosicky alzando di piatto destro. Irrera gioca l'ultima carta: fuori Carboni, dentro Llama. Ma è il Milan a mancare gol a ripetizione. I pali, infatti, per due volte dicono di no al 3-0 rossonero. Prima a Inzaghi, poi a Kakà, quasi a sottolineare lo strapotere dei due campioni che ora sognano nuove imoprese contro la Juve.
Gaetano De Stefano

Fonte: gazzetta