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Campionato di Serie A stagione 2016/2017

Ultimo Aggiornamento: 28/05/2017 23:58
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28/08/2016 23:03
 
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Super Belotti, il Torino batte 5-1 il Bologna

Il centravanti festeggia la prima convocazione in Nazionale con una tripletta.
Ottima prova dei granata, emiliani troppo timorosi e rinunciatari


Il calcio in fondo è materia semplice, alla faccia delle alchimie tattiche e degli schemi più o meno offensivi. Se hai un centravanti giovane, affamato e soprattutto bravo come Andrea Belotti (e il secondo rigore consecutivo sbagliato non sposta il giudizio), buona parte del lavoro è già fatto. Il ventiduenne bergamasco ha festeggiato la prima convocazione in Nazionale con una tripletta da vero uomo d’area, prima deviando di testa un cross dal lato piccolo dell’area di De Silvestri (fotocopia del gol del milanista Bacca subito proprio dal Toro domenica scorsa) e poi proteggendo benissimo palla su rimessa laterale (!) dal maldestro tentativo di copertura da parte di Oikonoumu e bruciando in diagonale Mirante.


Tutto questo nel primo tempo di Torino-Bologna, partita che doveva dare parecchie risposte su entrambe le squadre e così ha fatto, con responsi positivi, al di là del risultato, soprattutto per il Torino di Mihajlovic. Nonostante l’infortunio che, come domenica scorsa, ha costretto Ljajic, l’uomo di maggior qualità della squadra, a uscire dopo 25 minuti (problema muscolare poco sotto a un gluteo), i granata hanno messo in mostra un gioco d’attacco conseguenza di un’aggressività e di un ritmo davvero notevoli. Il Toro visto stasera è già figlio del carattere del suo allenatore, bravo a trasmettere ai suoi non soltanto la voglia, ma anche la capacità di tradurre in pratica l’idea di pressing a tutto campo che ha loro insegnato. Nel primo tempo il Torino ha controllato palla quasi 15’ contro i 9 dell’avversario, ha corso sempre in avanti e mai indietro. Almeno per stasera, Mihajlovic ha dimostrato di non essere tecnico attendista, bravo a coprirsi e ripartire, come è sempre stato dipinto. Invece, il suo Torino ha saputo alternare il lancio lungo di Vives per Belotti (bravissimo ad allungare la squadra col suo movimento in profondità) alla manovra palla a terra ad aggirare la difesa avversaria, con gli inserimenti dei terzini e gli uno contro uno di Iago Falque a destra e Martinez a sinistra. Importanti anche gli inserimenti offensivi delle due mezze ali, Benassi e Baselli, a nostro parere insostituibili a centrocampo per quantità e qualità delle loro giocate.


E poi, ripetiamo, Belotti: un centravanti che per movimento, corsa, spirito di sacrificio ricorda il miglior Immobile visto proprio in granata, ma che rispetto al collega ha forse addirittura più tecnica. Abbinata allo strapotere fisico sui difensori avversari, almeno nella circostanza, la sua capacità di proteggere palla girandosi poi rapidamente su stesso per partire in velocità ha prodotto stasera 2 ammonizioni ai danni di Pulgar e Gastaldello. Questa per Belotti è la prima stagione da titolare in A: nelle due precedenti ha segnato 6 gol nel Palermo e 12, in quella passata, al Toro, sempre o quasi partendo dalla panchina. Se tanto mi dà tanto… Nel frattempo, Mihajlovic si gode i primi cori della curva granata, che riconosce nel suo spirito quello che storicamente caratterizza il Toro. Ora la squadra dovrà dimostrare anche in trasferta di sapere prendere in mano la partita come fatto contro il Bologna; in questo senso, la coppia centrale difensiva composta da Bovo e Castan, nuova rispetto a quella vista col Milan, ha dato maggiore tranquillità a tutta la squadra. Del Bologna visto stasera poco da dire: squadra timorosa, contratta, capace di pareggiare subito il vantaggio iniziale granata, ma che non ha mai dato la sensazione di poter indirizzare la partita verso di sé. La squadra ha perso progressivamente fiducia, ma fin dall’inizio Destro è parso troppo isolato in attacco, poco assistito dai due esterni Verdi, mai pericoloso, e Rizzo, troppo difensivo. A centrocampo, Pulgar è stato il solo a cercare di costruire qualcosa; Dzemaili, alla prima da titolare, è stato impalpabile, taider si è visto solo per il gol. Dietro, Gastaldello e Oikonomou (sostituto dell’infortunato Maietta) hanno visto le streghe contro Belotti. Siamo all’inizio del campionato ed è prematuro trinciare giudizi in un senso o nell’altro, tra 2 settimane Toro e Bologna sono attesi alla controprova, rispettivamente a Bergamo e contro il Cagliari: impegni alla loro portata e proprio per questo ancora più delicati.

Fabrizio Salvio

Fonte: Gazzetta dello Sport
28/08/2016 23:08
 
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Samp, è Muriel-show: 2-1 all'Atalanta.
Genoa "Pavoloso", tris al Crotone

Altre due vittorie per blucerchiati e grifoni, che s'impongono in rimonta
rispettivamente contro Atalanta e Crotone e restano in testa alla classifica


Continua la corsa delle due genovesi, che infilano la seconda vittoria in altrettante partite e restano a punteggio pieno in vetta alla classifica di Serie A. La Sampdoria batte 2-1 in rimonta l'Atalanta, grazie a un Muriel in stato di grazia e all'espulsione di Carmona nel finale del primo tempo. Colpo esterno del Genoa, sempre in rimonta: tris al Crotone nel segno di Pavoletti (doppietta).

SAMPDORIA-ATALANTA 2-1 — Giampaolo conferma gli undici della vittoriosa trasferta di Empoli, con Alvarez alle spalle di Muriel e Quagliarella. Gasperini, che deve fare a meno di Pinilla e Toloi (sostituito da Masiello), punta tutto sul tridente offensivo D’Alessandro-Paloschi-Gomez e sulla vena di Kessie a centrocampo. La prima vera occasione è blucerchiata: al minuto 8 progressione di Muriel e botta sul primo palo che finisce fuori di poco. Ma è l’Atalanta a tenere in mano il pallino del gioco. I nerazzurri rispondono con due occasioni nel giro di un minuto. Al 22’ Barreto salva in scivolata su Kurtic imbeccato da Paloschi, al 23’ un lancio perfetto mette Gomez a tu per tu con Sportiello: il Papu tenta il pallonetto, palla fuori. La supremazia bergamasca si concretizza al 27’: punizione, la difesa respinge male e Kessie di sinistro batte Viviano. Terzo gol nel giro di due partite per il centrocampista ivoriano classe 1996. La Samp è solo Muriel: al 31’ il colombiano colpisce il palo con un tiro a effetto sul palo lontano, al 34’ recupera un ottimo pallone su errore di Raimondi e poi conquista un calcio di rigore su fallo dello stesso Raimondi, che cercando di rimediare al precedente pasticcio ne combina uno ben più grande. Dal dischetto Quagliarella trasforma con freddezza per l’1-1. Al 42’ episodio chiave: Carmona, già ammonito in precedenza per un brutta scivolata su Muriel, riceve il secondo giallo per un intervento su Linetty. Gasperini s’infuria: in effetti, il fallo non sembrava meritevole di un cartellino. Al 45’ Sampdoria in vantaggio: cross con il contagiri del solito Muriel, Barreto colpisce di testa e Sportiello si fa beffare colpevolmente sul primo palo. L’ex atalantino non esulta, ma la sostanza non cambia: 2-1 Samp.

SECONDO TEMPO — L’Atalanta prova a portarsi in avanti con generosità nonostante l’inferiorità numerica, ma la Sampdoria controlla senza troppe difficoltà. Al quarto d’ora debutto in serie A per Praet, il talentino belga da poco sbarcato a Genova. Passano i minuti e il risultato resta in bilico, con una Samp fin troppo timida che non riesce a chiudere la gara, lasciando vive le speranze bergamasche. Tuttavia gli uomini di Gasperini non riescono a rendersi pericolosi, limitandosi a sbattere sulla difesa blucerchiata: così arriva la seconda sconfitta per la Dea, mentre il popolo del Ferraris può festeggiare. (Alessandro Benigni)


CROTONE-GENOA 1-3 — Altra vittoria dei Grifoni che, così come all’esordio contro i sardi, si svegliano dopo aver subito il gol degli avversari. Il Crotone, oltre a dover giocare in campo neutro per l’indisponibilità dello Scida, perde a pochi minuti dal fischio iniziale anche il portiere Cordaz, uno dei punti fermi della formazione. Al suo posto Nicola è costretto a far giocare l’esordiente Festa. Il tecnico del Crotone può però contare sull’ultimo arrivato Rosi e su Tonev, che a Bologna non era disponibile. Il Genoa dell’ex Juric rinuncia a Pandev in favore di Ntchamp. Moduli speculari quelli dei due allenatori in un stadio desolatamente vuoto, visto che i tifosi di Crotone hanno disertato la trasferta per protesta per i noti fatti relativi alla ristrutturazione dello stadio. Al 18’ il Crotone sfiora il vantaggio con un colpo di testa dell’ex Rosi che colpisce il palo a Lamanna battuto, azione innescata dall'altro ex Palladino. Al 23’ Crotone ancora vicinissimo al vantaggio con Palladino che riceve da Tonev e nel cuore dall’area scaglia un destro che colpisce in pieno la traversa. Al 34’ il Crotone coglie il meritato vantaggio con Palladino che trasforma un’incursione di Martella sulla sinistra. La respinta della difesa ligure sul tiro di Simy è corta e Palladino spedisce alle spalle di Lamanna con un forte destro. Il Genoa si fa pericoloso due volte nel giro di pochi minuti ma Festa è strepitoso nel respingere prima un diagonale e poi una precisa incornata sempre a firma di Pavoletti.

SECONDO TEMPO — Il Genoa lascia negli spogliatoi Ocampos ripresentando Gakpe. Al 6’ arriva il pareggio del Genoa con un tiro cross di Ntcham sul quale si fiondano Rosi e Gapke ma l’ultimo tocco è del nuovo entrato per l’1-1. Al 10’ arriva il sorpasso del Genoa con Pavoletti che raccoglie un cross dalla trequarti di Munoz, anticipa i due centrali di difesa e batte Festa per la seconda volta. Il Genoa è implacabile al 19’ quando Izzo dalla fascia mette nel cuore dell’area dove Pavoletti, fresco di convocazione in nazionale, con la punta anticipa tutti e spedisce la palla sotto l’incrocio dove Festa non ci può arrivare. Il Crotone non ha la forza di rimontare, il Genoa merita la vittoria che poteva essere più larga se Festa in due occasioni non avesse chiuso la porta. (Luigi Saporito)

Benigni-Saporito

Fonte: Gazzetta dello Sport
28/08/2016 23:11
 
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Cagliari-Roma da 0-2 a 2-2: Borriello e Sau firmano la rimonta

Rigore di Perotti dopo 6', raddoppio di Strootman, poi i giallorossi
arretrano il baricentro e incassano la rimonta dei ragazzi di Rastelli



È guarita? Non è guarita. La Roma, dopo la sberla col Porto e l'eliminazione della Champions sta soffrendo e si vede. Accarezza la vittoria, quasi la agguanta, ma uscito Strootman perde la luce e un Cagliari coraggioso, generoso e anche forte, l'agguanta con Sau, il simbolo di un Sardegna che urla ad alta voce Forza Casteddu. Finisce 2-2 al S.Elia nel ritorno del Cagliari in serie A. La Roma dopo 46 minuti (gol di Petotti su Rigore e Strootman) sembra aver chiuso la pratica, ma lo fa grazie a due banali ingenuità degli uomini di Rastelli che, per il resto, lottano con una determinazione impressionante, spendono ogni energia e risorgono con Borriello che ha un contro aperto con la Roma: tre gol lo scorso campionato, uno subito ora. L'opera la completa Marco Sau che aveva chiuso a Vercelli la B con una spettacolare rovesciata e riprende l'opera di recupero in cui crede con un go di testa in mezzo ai marcantoni di Spalletti. Che ora dovrà lavorare ancora di più sulla testa dei suoi giocatori, dopo l'ennesima delusione.

PRIMO TEMPO — Due sorprese prima del via è una è la notizia del giorno: Spalletti toglie la fascia di capitano a De Rossi e la consegna ad Alessandro Florenzi, il vice è Strootman. De Rossi è in campo, ma degradato. Ceppitelli, nel Cagliari, si fa male durante il riscaldamento e Rastelli deve affidarsi a Salamon. Il tecnico di Torre del Greco torna alla difesa a 4 con Salamon e l'onnipresente Bruno Alves (le piglia tutte), consegnando al giovane talento dell'Under 19 vice campione d'Europa Barella il ruolo dell'infortunato Joao Pedro dietro le punte Borriello e Sau. Ma è la Roma che parte forte col tridente che corre e pressa e che, complice un'ingenuità di Isla (fallo netto su El Shaarawy) e la mancata uscita di Storari,ha l'opportunità del rigore dopo 5 minuti. Lo specialista Perotti, al terzo centro in due partite dal dischetto, spiazza Storari. La Roma cresce, il Cagliari è ancora frastornato, e su una bella combinazione El Sharaawy, Strootman Salah, l'egiziano tenta di piazzarla ma la manda fuori. La Roma in fase di non possesso pressa con Perotti e Salah trasformando il suo modulo in un 4-4-2, il Cagliari provato tenta di reagire, a volte in modo disordinato, ma con grande generosità. E' il talentino Barella a infilarsi tra le maglie bianche dopo 20' e a guadagnarsi stavolta il rigore (o la punizione, ma sembra più dentro che fuori) per un'entrata dura di Strootman. Mazzoleni fa giocare, Isla, nervoso e impreciso e da recuperare al più presto, si fa ammonire. E la partita diventa dura. Mazzoleni estrae il giallo altre tre volte, ma sbaglia parecchio, anche nel concedere un solo minuto di recupero, dopo che Borriello su splendido lancio di Di Gennaro colpisce il palo. Il presilente del Cagliari Giulini abbandona la sua seggiolino furibondo.

SECONDO TEMPO — Spalletti lascia a sorpresa El Shaarawy negli spogliatoi e inserisce Dzeko, ma ha ragione lui. Dopo 55 secondo su lancio di Salah il bosniaco con una bella sponda di testa e su dormita generale dei rossoblù serve Strootman che fa 2-0 senza problemi. È' un cazzotto tremendo per il Cagliari e una quasi certezza per la Roma, ma l'orgoglio sardo viene fuori, Sau fa una magia dentro l'area ubriacando la difesa giallorosso, ma Szczesny fa il miracolo, sui piedi di Borriello però che insacca segnando ancora una volta alla sua ex squadra. Spalletti cambia strategia, dentro Fazio per Perotti e passaggio alla difesa a tre con l'argentino al centro afiancato da Manolas e Vermaelen. Anche Rastelli rischia tentando il tutto per tutto, fuori l'esausto Padoin e dentro Niccolò Giannetti che a Genova ha mandato sul palo la palla del 2-0. Diventa un tridente quello del Cagliari, ma è la Roma che rischia di segnare il terzo gol con Storari che due volte si oppone da campione a Dzeko. Il pareggio del Cagliari (Sau) è annullato per fuorigioco. Ma Pattolino è pronto a rifarsi, come Isla, il peggiore dei suoi fino a quel momento, che infila il cross giusto per il piccoletto di Tonara che sale sopra i giganti giallorossi e pareggia. E' festa rossoblù, è rabbia romanista per un momentaccio che non vuole finire.

Francesco Velluzzi

Fonte: Gazzetta dello Sport
28/08/2016 23:14
 
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Fiorentina-Chievo 1-0, Sanchez gol:
Sousa si gode la festa dei 90 anni viola

Decide un colpo di testa del colombiano al 28' del primo tempo:
i viola rischiano solo su un tiro di Meggiorini respinto di tacco dal
giovane portiere Lezzerini, poi colpiscono una traversa con Ilicic



Festa completa. Un colpo di testa di Sanchez regala la prima vittoria alla Fiorentina in questo campionato, rendendo ancora migliore il morale dei tifosi accorsi allo stadio per festeggiare il compleanno numero 90 del club (nato il 29 agosto del 1926).

LA PARTITA — Paulo Sousa lancia dal primo minuto i nuovi Milic e Sanchez, Alonso arretra in difesa visto che Gonzalo Rodriguez è out per infortunio, Ilicic e Borja Valero giostrano dietro Kalinic. Il Chievo risponde con Birsa, che ha steso l'Inter alla prima con una doppietta, dietro Inglese e Meggiorini. Cinque minuti e i viola fronteggiano il primo problema. Un guaio muscolare toglie Vecino dal match, dentro Badelj. Nelle fasi iniziali è Tello il più ispirato, ma sui suoi traversoni taglienti non trova compagni pronti. Fa caldo a Firenze e i ritmi ne risentono. Serve un guizzo o un calcio piazzato per sbloccare il match. E così accade. Dopo 28 minuti senza occasioni un corner di Ilicic vede svettare la folta chioma di Sanchez, generalmente specialista in palloni recuperati più che in reti realizzate. Stavolta però si trasforma in bomber, palla all'angolo e viola in vantaggio. Due minuti più tardi Tatarusanu viene colpito in testa dal piede di Meggiorini. La botta si fa sentire e anche il romeno deve uscire: al suo posto Lezzerini. Ci prova anche il Chievo con Hetemaj, palla alta sopra la traversa. Prima dell'intervallo guizzo di Ilicic il cui destro termina out. E doppia occasione, senza esito, per Sanchez.

RIPRESA — Il primo brivido del secondo tempo porta la firma di Meggiorini che gira a botta sicura da pochi passi: Lezzerini salva tutto con la pianta del piede, con gli uomini di Maran già pronti ad esultare. Sessanta secondi dopo sono i viola a sfiorare il raddoppio con un sinistro a girare di Ilicic, sibilato di un niente alla destra di Sorrentino. All'11' terzo infortunio per la formazione di Sousa. Anche Sanchez va ko: Cristoforo non è ancora a disposizione quindi il tecnico portoghese inserisce Bernardeschi, arretrando Borja Valero sulla linea mediana. La Fiorentina sbuffa, a tratti soffre: Sousa urla, del resto tre cambi obbligati in meno di un'ora innervosirebbero chiunque. Maran butta dentro Pellissier per Birsa puntando su un tridente vero. L'urlo di gioia dei tifosi di casa viene ancora strozzato in gola quando la traversa ferma il colpo a girare del solito Ilicic. Finisce con la vittoria viola e la parate di stelle che hanno scritto la storia del club di casa omaggiate sul terreno di gioco. Davvero un bel compleanno per i fiorentini.

Giovanni Sardelli

Fonte: Gazzetta dello Sport
28/08/2016 23:18
 
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Il Sassuolo vola con Defrel e Berardi, l'Udinese piega l'Empoli 2-0

I neroverdi centrano il secondo successo di fila battendo 2-1 il Pescara,
i friulani riscattano il k.o. di Roma grazie ai gol di Felipe e Perica che valgono la prima vittoria stagionale



SASSUOLO-PESCARA 2-1 — Defrel (S) al 28'; Berardi (S) al 67', Manaj (P) all'81'

Di Francesco non fa sconti alla squadra della sua città e porta il Sassuolo in testa alla classifica, a punteggio pieno. È la vittoria del portiere Andrea Consigli che non entra nell'elenco dei marcatori ma effettua due parate decisive (una per tempo), mantenendo la partita sui binari più congeniali ai neroverdi. Tra i padroni di casa Defrel recupera in extremis e si posiziona al centro dell'attacco. Con lui, in avanti, Berardi (7 gol in 6 gare ufficiali) e Politano. Massimo Oddo conferma Caprari punta di manovra, rimandando l'esordio dal primo minuto del neoacquisto Bahebeck, ex Paris Saint Germain. Primi 35' di estrema personalità per gli ospiti: pressing alto, recupero rapido di palla, gioco a due tocchi e assenza di punti di riferimento in zona avanzata alzano il baricentro degli abruzzesi, pericolosi con Memushaj, Caprari e Brugman (2 volte). Decisiva la parata di Consigli in apertura di match (2' di gioco), quando il portiere devia in angolo un tiro di Caprari, giunto a pochi passi dall'area piccola. Il Sassuolo sembra alle corde ma non capitola. Anzi trova il colpo vincente al 37': merito di Defrel che entra in area da destra, ipnotizza Gyomber e supera Bizzarri sul primo palo. Copione simile nella ripresa con il Pescara che sfiora il gol del pareggio (super Consigli su Biraghi) e il Sassuolo che raddoppia (controbalzo di Berardi da fuori area). La rete di Manaj a dieci minuti dalla fine e il pressing degli abruzzesi non bastano per recuperare il punteggio. Di Francesco esulta. Col cuore spezzato.
Pietro Razzini


UDINESE-EMPOLI 2-0 — Felipe al 3'; Perica al 95'

Due gol, uno in apertura e uno in chiusura regalano i primi tre punti in campionato all'Udinese contro l'Empoli. Iachini passa alla difesa a 4 e in attacco schiera Zapata, De Paul e Lucas Evangelista, Martusciello risponde con lo stesso modulo, il 4-2-3-1, ma rivoluziona gli interpreti con gli inserimenti di Krunic, Dimarco e Diousse. In attacco, Pucciarelli e Gilardino, al debutto dal primo minuto, supportati da Saponara. L'Udinese ha voglia di riscattare il pesante k.o. incassato con la Roma e lo si capisce subito, perchè ci mette appena tre minuti a sbloccare il risultato. Sugli sviluppi del primo calcio d'angolo, Felipe raccoglie in area e conclude all'incrocio dei pali. Dopo il gol i ritmi calano fino alla mezz'ora, quando l'Empoli sfiora il pareggio in almeno tre occasioni con Saponara, al quale prima si oppone Karnezis e infine il palo. Il portiere greco è tra i protagonisti assoluti anche nella ripresa, quando compie un vero e proprio miracolo sul colpo di testa di Gilardino. Al 73' l'Empoli resta in dieci per l'espulsione di Laurini, punito da Maresca col rosso per l'entrataccia su Perica, l'Udinese mantiene il possesso palla per non correre rischi e al 95' trova persino il gol del raddoppio in contropiede: Perica vince un contrasto con Zambelli e a tu per tu con Pelagotti lo trafigge con un tiro di potenza. Al Friuli finisce 2-0 per i padroni di casa, che trovano il primo successo stagionale davanti ai propri tifosi.
Federica Migliavacca

Razzini-Migliavacca

Fonte: Gazzetta dello Sport
28/08/2016 23:23
 
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SERIE A 2016/2017 2ª Giornata (2ª di Andata)

27/08/2016
Lazio - Juventus
Napoli - Milan
28/08/2016
Inter - Palermo 1-1
Cagliari - Roma 2-2
Crotone - Genoa 1-3
Fiorentina - Chievo 1-0
Sampdoria - Atalanta 2-1
Sassuolo - Pescara 2-1
Torino - Bologna 5-1
Udinese - Empoli 2-0

Classifica
1) Genoa, Juventus, Sampdoria e Sassuolo punti 6;
5) Roma e Napoli punti 4;
7) Torino, Chievo, Lazio, Fiorentina, Milan, Udinese e Bologna punti 3;
14) Pescara, Palermo, Cagliari e Inter punti 1;
18) Atalanta, Crotone e Empoli punti 0.

(gazzetta.it)
04/09/2016 15:38
 
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Sassuolo-Pescara, 0-3 a tavolino: Ragusa non inserito nella lista dei 25

Ribaltato il 2-1 di domenica, dal comunicato ufficiale del giudice sportivo.
La Lega sostiene di non aver ricevuto la Pec con la sostituzione di un giocatore nella lista dei 25.
L'a.d. Carnevali: "Siamo tranquilli e presenteremo ricorso"



Il Pescara ha vinto 3-0 a tavolino la gara di domenica con il Sassuolo, finita 2-1 sul campo per la squadra di Di Francesco. La notizia, anticipata in esclusiva dalla Gazzetta,è stata confermata dal comunicato ufficiale numero 24 della Lega Nazionale Professionisti, quello con le decisioni del giudice sportivo per la seconda giornata di A. L'anomalia riscontrata dal giudice sportivo riguarda Antonio Ragusa, che ha giocato i 20 minuti finali della gara. Il tesseramento di Ragusa - preso il 26 agosto dal Cesena - è avvenuto dopo la consegna ufficiale dei 25 della rosa del Sassuolo alla Lega calcio. Per inserire il nuovo acquisto, regolarmente tesserato, il club ha dovuto sostituire un giocatore precedentemente inserito. In questo caso, la norma da un anno prevede che il club invii alla Lega calcio una Pec (posta certificata) con la notifica della sostituzione. Il Sassuolo sostiene di averla inviata, la Lega di non averla mai ricevuta. Il Pescara non ha presentato alcun reclamo, ma il giudice sportivo, d'ufficio, commina lo 0-3 al Sassuolo. Interpellato dalla Gazzetta, il legale del Sassuolo, Avv. Mattia Grassani, ha dichiarato: "la normativa è complessa ed è stata modificata anche di recente. La societa' ha immediatamente attivato ogni verifica tecnica per chiarire l'accaduto, auspicando di dimostrare in appello la correttezza del proprio operato".

LE REAZIONI — "Abbiamo ricevuto comunicato dalla Lega, noi abbiamo adempito a tutte le richieste per il tesseramento - ha dichiarato l'a.d. neroverde Carnevali a Sky Sport - nNoi siamo anche abbastanza tranquilli perché abbiamo seguito tutte le procedure richieste e non capiamo dove sia stata l'anomalia. Sembra che sia un problema informatico, ma noi siamo sicuri di aver fatto tutto e aspettiamo di capire cosa succederà. Ora verificheremo cosa è successo e assolutamente faremo reclamo per il ripristino del risultato ottenuto sul campo".

IL COMUNICATO UFFICIALE — " L’U.S. Sassuolo Calcio S.r.l., con riferimento al Comunicato Ufficiale n. 24, pubblicato in data odierna dal Giudice Sportivo c/o Lega Nazionale Professionisti Serie A, con il quale è stata comminata alla scrivente la sanzione della sconfitta per 0-3 all’esito della gara Sassuolo-Pescara, preso atto delle motivazioni poste alla base del citato provvedimento, comunica di avere posto in essere, ritualmente e tempestivamente, ogni adempimento prescritto dai vigenti regolamenti per il tesseramento del calciatore Antonio Ragusa, ritenendo, pertanto, regolare l’impiego del predetto atleta nella partita in questione. Considerato, comunque, che l’addebito mosso dal Giudice Sportivo riguarda un aspetto tecnico-informatico, comunica, altresì, di avere avviato le opportune verifiche finalizzate all’accertamento di quanto accaduto in relazione alla funzionalità del sistema informatizzato, ultimate le quali proporrà reclamo avverso la decisione del Giudice Sportivo per il ripristino del risultato conseguito sul campo."

Alessandro Catapano

Fonte: Gazzetta dello Sport
04/09/2016 15:39
 
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SERIE A 2016/2017 2ª Giornata (2ª di Andata)

27/08/2016
Lazio - Juventus
Napoli - Milan
28/08/2016
Inter - Palermo 1-1
Cagliari - Roma 2-2
Crotone - Genoa 1-3
Fiorentina - Chievo 1-0
Sampdoria - Atalanta 2-1
Sassuolo - Pescara 2-1 (0-3 a tavolino)
Torino - Bologna 5-1
Udinese - Empoli 2-0

Classifica
1) Genoa, Juventus, Sampdoria punti 6;
4) Roma, Pescara e Napoli punti 4;
7) Torino, Chievo, Lazio, Fiorentina, Milan, Udinese, Sassuolo e Bologna punti 3;
15) Palermo, Cagliari e Inter punti 1;
18) Atalanta, Crotone e Empoli punti 0.

(gazzetta.it)
11/09/2016 07:15
 
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Juve-Sassuolo 3-1: Higuain doppietta,
segna anche Pjanic, Allegri fa festa

Il Pipita segna due gol in 10 minuti, poi il tris del bosniaco all'esordio e la rete di Antei su errore di Buffon:
i bianconeri sfiorano più volte il poker, si concedono qualche sbandamento in difesa e centrano la terza vittoria in tre partite


Qualità HD. Anche più che HD. Com’è il nuovo formato? 4K? Ecco, siamo lì, anche se i gol della Juve sono solo 3 (a 1). Non solo Higuain e Dybala. La Juve contro il Sassuolo chiude in mezz’ora, ma soprattutto mostra doti tecniche e giocate di categoria superiore. Non solo ai rivali e alla concorrenza italiana in genere, ma anche rispetto al recente passato, quello dei 5 scudetti consecutivi. Da Pjanic a un Khedira in versione deluxe, dal sontuoso Alex Sandro fino al solito Bonucci dietro. Togliete Chiellini, che ha altre doti, e se siete difficili anche Lichtsteiner e Lemina: tutti gli altri danno del tu al pallone, coccolandolo pure.


GRAN GIOCO — Il resto, probabilmente, lo fa Allegri: i suoi finché non tirano inconsapevolmente i remi in barca occupano il terreno di gioco, creano azioni elaborate e belle da vedere, arrivano a tirare in porta una decina di volte e raccolgono una quindicina di corner. Max domani se la prenderà per le occasioni concesse a Ragusa e Politano, nella parte finale del match, con un risultato che non era abbastanza nel ghiaccio per quanto si era visto. A cercare per forza il pelo nell’uovo, serve più cattiveria, e Dybala almeno inizialmente mostra un po’ di sudditanza verso Higuain (vuole sempre dargliela, invece di tirare). Ma, neanche a dirlo, i più sovrastano i meno e l’impatto di Higuain fa tremare il campionato.

MERCATINO DEL GOL — Higuain-Pjanic: due clausole pagate, non proprio low cost, due aggiunte che spediscono la Juve in una nuova dimensione. Bastano 5’ per capire che allo Stadium, quest’anno, ci saranno cose belle da vedere. Corner per il Sassuolo, Miralem con una finta e una giocata fa saltare il pressing: si va in verticale da Khedira e poi Dybala. Apertura per Higuain: il diagonale di Gonzalo non perdona. Era la prima da titolare per mister “chili di troppo”: in 10’ segna una doppietta. Il secondo lampo è abbacinante: Khedira fa la torre su una respinta di testa della difesa, lui si inventa una girata al volo che se non vale i 90 milioni di euro, almeno li giustifica in prospettiva. Ma veniamo a Pjanic. Aveva già timbrato il cartellino con alcune giocate a centrocampo di quelle che spostano gli equilibri: arriva anche il gol, del 3-0 al 27’. Khedira (c’è sempre, lui) crossa da destra, Miralem al debutto colpisce di testa la traversa, poi si avventa sul rimpallo. Gioca avanzato, quasi da trequartista, sfiorerà il gol anche nella ripresa (grande azione, parata di Consigli): l’impressione è che vedremo l’esultanza col pollice in bocca abbastanza spesso.


CI PROVI L’INTER — Il Sassuolo segna con Antei, su corner di Politano, dopo un’uscita a vuoto di Buffon. Per un’oretta fa da sparring partner, poi alza la testa. Finirà nella parte alta della classifica, anche se Vrsaljko e Sansone non si sostituiscono in un giorno, anche se Matri pare parlare un’altra lingua, anche se il centrocampo (in inferiorità) soffre e la difesa a tratti balla. Però Politano ha dei guizzi, Berardi tornerà e Di Francesco non rinuncia a giocare. E poi, questa era la Juve HD. Ci provi l’Inter, il prossimo turno, a fare meglio.

Valerio Clari

Fonte: Gazzetta dello Sport
11/09/2016 07:16
 
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Palermo-Napoli 0-3: Hamsik e Callejon, prima vittoria esterna per Sarri

I gol degli azzurri arrivano tutti nella ripresa: apre lo slovacco e subito dopo raddoppia lo spagnolo,
autore della seconda doppietta in stagione, dopo quella realizzata contro il Milan



Callejon risponde all’amico Higuain, insieme a Hamsik, con una nuova doppietta dopo quella realizzata al Milan e lancia il Napoli nella scia della Juventus: il Palermo è stato costretto alla resa dopo un primo tempo senza emozioni. E’ inaspettato il turn over di Maurizio Sarri. In campo ci sono Maggio, Zielinski e Insigne, rispettivamente per Hysaj, Allan e Mertens. Una scelta che conferma le preoccupazioni dell’allenatore in previsione dell’esordio in Champions League, martedì a Kiev, contro la Dinamo. Nel Palermo, invece, la novità è rappresentata dall’esclusione di Bruno Henrique, in panchina, al fianco di Possanzini che sostituisce lo squalificato De Zerbi. Nel primo tempo il ritmo è basso, il Napoli prova a impostare, ma gli manca l’incisività sulle fasce, mentre i rosanero contrastano in ogni zona del campo, lasciando pochi spazi alla manovra avversaria. Mancano le emozioni, quindi, perché le due squadre si concedono molto poco. La prima occasione capita a Milik, ma la sua battuta viene respinta dal piede di Rajkovic, marcatore impeccabile. Intorno alla mezz’ora, il Palermo reclama un rigore per un’ipotetica spinta di Insigne su Embalo, ma il fallo non c’è. La formazione siciliana si oppone all’offensiva napoletana in maniera ordinata, ma dalle parti di Reina ci arriva una sola volta, con Embalo (32’), la cui conclusione e bloccata dal portiere senza problemi. La prima parte finisce con un colpo di testa alto di Hamsik su angolo di Insigne.

LA SVOLTA NEL SECONDO TEMPO — In avvio di ripresa il Napoli trova subito il gol del vantaggio. Ghoulam scatta sul filo del fuorigioco e crossa verso il centro trovando la deviazione volante di Hamsik per l’uno a zero. Una vera mazzata per il Palermo che ha poco peso in attacco per tentare di pareggiare il risultato. Tanto più che gli avversari trovano il raddoppio, al 6’. L’azione si sviluppa sempre sulla sinistra e stavolta il cross parte dal destro di Insigne. Sullo spiovente prova a staccare Aleesami che manca il pallone, favorendo il tocco ravvicinato di Callejon per il due a zero napoletano. L’esterno spagnolo si ripete al 20’ approfittando di un’altra indecisione, questa volta di Posavec, per realizzare la seconda doppietta personale dopo quella segnata al Milan

Mimmo Malfitano

Fonte: Gazzetta dello Sport
11/09/2016 17:09
 
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Bologna-Cagliari 2-1: Verdi-Di Francesco, gli emiliani fanno festa

Un gol per tempo dei due giovani attaccanti regalano tre punti preziosi a Donadoni.
Sardi sconfitti, non basta la punizione del difensore portoghese



Seconda in casa e secondo successo per il Bologna, che aiutato dalla pausa cancella le cinque sberle di Torino e stende il Cagliari con i gol di Verdi e del figlio d'arte Federico Di Francesco, al primo decisivo centro in Serie A.

APRE VERDI — Si capisce subito che il caldo terrà bassi i ritmi. La temperatura favorisce il Bologna, più ordinato e quadrato, rispetto a un Cagliari che senza la velocità di manovra si schiaccia presto e delega ai due centrali difensivi il lancio, troppo insistito e troppo poco preciso. Il Bologna lavora sulle fasce e al 12' un cross da destra di Krafth allungato da Salamon trova il sinistro al volo di Taider sul secondo palo, Storari copre lo specchio sulla prima occasione della partita. La seconda - dopo una deviazione di Borriello sull'esterno della rete al 16' - è quella buona per il Bologna. Al 23' punizione non limpidissima per fallo di Salamon su Destro sui 25 metri, da fermo Verdi calcia dritto per dritto sul palo di Storari che non amministra bene il rimbalzo e si fa superare dal pallone. Il portiere del Cagliari fa meglio al 27' su un gran sinistro a giro ancora di Verdi dalla distanza, corretto in volo in calcio d'angolo. Poi il time out per il caldo, seguito da un tentativo di pressione del Cagliari, che tuttavia inquadra la porta solo con tiri deboli di Barella al 42' e del volenteroso Borriello al 46'.

MALE STORARI — Che Storari sia destinato a essere il protagonista negativo si capisce al'8' della ripresa, quando ferma fallosamente Krejci lanciato a rete e si becca il rosso. In dieci - fuori Barella per far spazio a Rafael in porta - il Cagliari fatica a contenere le trame del Bologna e si espone al contropiede. Al 17' Dzemaili ne spreca uno giocato quattro contro tre, al 19' Rafael si oppone alla grande alla deviazione di Destro dall'angolo. L'ingresso di Di Francesco è un ulteriore moto d'impeto. E "junior", reduce da una doppietta con l'Under 21, impiega appena due minuti a lasciare il segno: numero di Krejci con tunnel a Isla e cross basso per Di Francesco che brucia Padoin per il 2-0. Ionita sfiora la traversa al 31', Bruno Alves con una punizione alla Ronaldo al 38' potrebbe riaprire la gara, anche perché un po' di paura al Bologna viene. Da Costa deve uscire su Farias per salvare il 2-2 dopo un'errata copertura di Oikonomou, ma l'uscita per infortunio di Ionita appena prima del 90' rende impossibile l'impresa sarda.

Alex Frosio

Fonte: Gazzetta dello Sport
11/09/2016 17:16
 
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Milan-Udinese 0-1, Perica gol all'88', Montella sconfitto a San Siro

I friulani la spuntano nel finale grazie a un tiro del croato deviato da Abate:
nel primo tempo traversa di Sosa, ma i rossoneri non brillano e vengono beffati



Stipe Perica, attaccante croato del 1995, entra nel libro nero delle figurine del Milan: giocatori poco conosciuti che firmano storiche sconfitte. Quando Milan-Udinese sembrava dover diventare quello che… era stata per 90 minuti, cioè uno 0-0, il croato ha girato in porta un cross di Badu. Siccome il calcio a volte punisce chi ha fatto poco per vincere, una deviazione di Abate ha messo fuori gioco Donnarumma: 0-1 e seconda sconfitta in tre partite. Il Milan però avrebbe dovuto preoccuparsi comunque, anche se non avesse preso gol a due minuti dal 90’. La scuola, che a Milano inizia domani, rischia di essere più divertente di questo pomeriggio a San Siro, tra ritmi lenti e possesso poco produttivo. Lo stadio era più vuoto che pieno e il Milan ha fatto contenti i 28mila paganti solo episodicamente. Quattro minuti interessanti nel primo tempo, un dribbling di Suso qui, un tiro di Sosa lì. Per il resto, poche idee, Bacca isolato, Sosa e Suso positivi nel primo tempo e poi scomparsi. Il Milan ha rischiato di andare in vantaggio solo una volta, dopo 33 minuti, quando Sosa ha colpito la traversa con un tiro al volo dopo assist di petto di Montolivo. L’Udinese però si è difesa e ha retto sempre con ordine. Se le brutte notizie per il Milan non bastassero, l’infermeria: Antonelli ha lasciato la partita e lo stadio per un trauma cervicale, generato da uno scontro – probabilmente doppio, con Thereau e Paletta – a centro area. Cosciente, ha passato il pomeriggio in ospedale per accertamenti.

LA TRAVERSA — Montella ha scelto Poli nel solito 4-3-3 e si è difeso basso, nella sua metà campo, con Suso e Bonaventura spesso sulla linea dei centrocampisti. In fase di possesso, ritmi bassi e Sosa spesso in zona centrale a costruire al posto di Montolivo: quasi un doppio play per portare la palla a Bonaventura e Suso, gli unici con creatività. Meglio lo spagnolo, protagonista nel momento migliore del primo tempo del Milan. Minuto 17: angolo per l’Udinese, Bacca al volo e Montolivo con una bella giocata lanciano un contropiede, Suso trova il colombiano che sul più bello si fa rimontare. Minuto 18: triangolo Antonelli-Sosa-Antonelli a sinistra, ma il cross del terzino della Nazionale è troppo su Karnezis. Minuto 20: Suso crossa da destra, Bonaventura taglia al centro e arriva con mezzo secondo di ritardo.

UN TIRO — Sembrava l’inizio di qualcosa ma l’Udinese si è difesa in modo ordinato e ogni tanto ha dimostrato che De Paul sa creare la superiorità, oppure che Zapata e Thereau possono costruire un’azione pericolosa: nel primo tempo, contropiede del colombiano e tiro del francese dal limite bloccato da Donnarumma. Il Milan, pur senza spaventarsi, non ha mai trovato il modo di attaccare la difesa schierata. Ha dato un brivido solo con una girata di testa di Bonaventura, unico tiro in porta rossonero se si esclude la traversa, e un taglio di Honda visto da Poli. Poi più nulla, anche con Suso mezzala, anche con Lapadula a dare una mano a Bacca, sempre solo e mai pericoloso quando coinvolto. San Siro alla fine ha fischiato un po’ ma nemmeno tanto, quasi svogliato.

Luca Bianchin

Fonte: Gazzetta dello Sport
11/09/2016 17:21
 
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Chievo-Lazio parola alla difesa, 1-1 firmato Gamberini-De Vrij

Tanto caldo e Bentegodi semivuoto per un (giusto) pareggio deciso in
quattro minuti, nella ripresa, dai colpi di testa dei due centrali


Dieci minuti di fuochi d’artificio (dal 5’ al quarto d’ora della ripresa), un primo tempo soporifero e un pareggio meritato. Se si aggiungono il caldo e un Bentegodi per pochi intimi, Chievo-Lazio si può archiviare così, decisa in quattro minuti da due colpi di testa (imperioso quello di Gamberini, furbo quello di De Vrij) in altrettanti azioni nelle quali le difese hanno regalato ai difensori-goleador un pomeriggio di celebrità.

PENNICHELLA PER 45’ — Il primo tempo era scivolato via praticamente senza sussulti, condizionato dal caldo estivo (cooling break in entrambi i tempi), questo sì protagonista indiscusso. Le due sole occasioni, forse neanche degne di tal nome, sono arrivate in apertura, subito con Immobile (diagonale non pericoloso) e, al quarto d’ora, da un colpo di testa di Cacciatore, lasciato libero di colpire in area, all’altezza del dischetto eppure incapace di cercare l’angolino: Marchetti devia in tuffo la zuccata centrale. Centrocampo laziale sotto tono (Biglia sopratutto) e difesa del Chievo invece molto attenta: anche questo ha contribuito alla pennichella generale nei primi 45’. E dire che solo nella passata stagione, tra Chievo e Lazio erano stati fuochi d’artificio con il 4-0 gialloblù dell’andata e il 4-1 restituito all’Olimpico dai biancazzurri.

CHE RIPRESA — Tutt’altro ritmo nella ripresa, inaugurata al 5’ con Pellissier che, servito da un bel cross millimetrico di Gobbi, manca il pallone per l’incornata a due passi da Marchetti. Sull’angolo successivo, al 6’, il colpo di testa è stavolta vincente: sul primo palo Gamberini (alla gara numero 350 in A) salta in cielo come Materazzi al Mondiale 2006 e Marchetti può solo guardare. Al 10’ l’immediato pareggio nasce da una punizione sulla trequarti, respinta a campanile poi doppio colpo di testa: assist di Keita e girata di De Vrij che s’infila sul secondo palo passando in mezzo a quattro giocatori del Chievo. Un gol che, per la sua dinamica, fa arrabbiare parecchio Maran. Al 12’, altra punizione, in questo caso per i padroni di casa, tocco di Cacciatore e tap in alto a pochi metri da Marchetti da parte di Meggiorini. Al 16’ - manco a dirlo - con un colpo di testa, ancora Gamberini, lasciato abbastanza libero in mezzo all’area, costringe Marchetti a una difficile deviazione. Per vedere un’occasione coi piedi bisogna aspettare la mezzora, quando Milinkovic, da buona posizione poco fuori dall’area, tenta il destro a giro non trovando però lo specchio. Tre minuti dopo assolo sulla destra di Keita (entrato nella ripresa) e diagonale mancino bloccato a terra da Sorrentino.
Poi tutti a bere un tè. Freddo, magari.

Stefano Cieri

Fonte: Gazzetta dello Sport
11/09/2016 19:19
 
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Binario ne manca una [SM=x714113]


Roma Sampdoria
Nubifragio anche sull'Olimpico di Roma. Partita sospesa per oltre un'ora tra il primo e il secondo tempo, con la Sampdoria in vantaggio 2-1. Poi nei secondi 45' i giallorossi ribaltano il risultato, decisivo Totti: suo il gol del 3-2 su rigore al 93'.

ansa.it
11/09/2016 20:32
 
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Fatascalza, 11/09/2016 19.19:

Binario ne manca una [SM=x714113]


Roma Sampdoria
Nubifragio anche sull'Olimpico di Roma. Partita sospesa per oltre un'ora tra il primo e il secondo tempo, con la Sampdoria in vantaggio 2-1. Poi nei secondi 45' i giallorossi ribaltano il risultato, decisivo Totti: suo il gol del 3-2 su rigore al 93'.

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Stanno arrivando ...

11/09/2016 20:33
 
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Atalanta-Torino 2-1, Hart debutta con una papera. Mihajlovic espulso

Tutti i gol nella ripresa: i granata passano in vantaggio con
Iago Falque ma vengono subito raggiunti da Masiello.
Poi Kessiè segna su rigore il gol che decide il match.
Mihajlovic espulso alla mezz'ora del primo tempo, Gasperini nei minuti finali



Ancora Franck Kessie, per la prima volta Atalanta. E’ l’ivoriano, con il suo quarto gol in tre partite, a regalare il primo sorriso a Gasperini, espulso nel finale come molto prima di lui Mihajlovic: proteste per entrambi, ma il tecnico dell’Atalanta sembra ce l’avesse con i suoi, mentre il tecnico del Toro aveva a lungo contestato una decisione di Mariani. Ma difficilmente Sinisa farà i complimenti ai suoi, per un primo tempo deludente e poi per l’epilogo di una gara che sembrava avviata ad un 1-1: il rigore dell’1-1, trasformato da Kessie (che ha "rubato" il tiro a Paloschi), è nato da un contropiede avviato da un rinvio di Sportiello e concretizzato da Gomez, con un fuga che De Silvestri ha interrotto con un fallo in area.

LE SCELTE — Sorprese da una parte e dall’altra, più da Gasperini che sterza sia dal punto di vista tattico che della scelta di uomini: difesa a quattro con Masiello e Konko laterali e nei tre d’attacco fiducia al ritrovato Pinilla, appena rientrato dalla nazionale, a discapito di Paloschi, con Gomez che torna largo a sinistra. Mihajlovic, persi Ljaic e Belotti, davanti non ha molta scelta, ma decide di rischiare Maxi Lopez, non al meglio, rinunciando inizialmente a Boye. Confermati i debutti in granata del portiere della nazionale inglese, John Hart, e dell’altro neoacquisto dell’ultim'ora, il play Valdifiori.

PRIMO TEMPO — Le due squadre si specchiano in tutto, non solo nel 4-3-3 di partenza, che però vede - nell’Atalanta - Kurtic andare spesso a giocare quasi in asse con Freuler, non solo per oscurare le idee di Valdifiori. Che dopo 20’ prende un colpo che frena ulteriormente la logica ricerca di automatismi in un reparto per lui nuovo. Anche se le vere occasioni da gol più o meno si equivalgono, convince di più l’Atalanta, vicina all’1-0 tre volte e sempre con Kessie: al 20’ un suo tiro dopo spunto in area viene fermato da Hart e sulla respinta Pinilla si trova involontariamente sulla traiettoria del tentativo di Konko; al 27’ e al 49’ sono prima D’Alessandro e poi Gomez a trovare l’ivoriano, che però in particolare nella seconda occasione manca clamorosamente l’inquadramento della porta. Ancora più estemporanee le offensive del Toro, con Sportiello impegnato solo due volte (tentativo di Benassi all’11’ e al 45’ diagonale di Molinaro), anche se la chance migliore era stata per Maxi Lopez, che al 29’ si era trovato la porta quasi spalancata e aveva calciato alto.

SECONDO TEMPO — La partita è sbocciata nei primi 11’ della ripresa, con un botta e risposta nato da calci piazzati: punizione (guadagnata da Maxi Lopez) al veleno di Iago Falque dopo 9’ e 1-1 appena 2’, su corner smanacciato da Hart e tap-in vincente di Masiello. Lì è iniziata una partita a scacchi anche fra i sue allenatori: Mihajlovic dalla tribuna ha ordinato un 4-2-3-1 tendente al 4-2-4 in base ai movimenti di Martinez, con Boye largo a sinistra (e l’argentino ha impegnato seriamente Sprtiello al 31’); Gasperini ha cercato di annullare la ricerca d larghezza del Toro con un 3-4-3 che in fase difensiva era più che altro un 5-4-1. Ma forse era destino che la partita fosse decisa da un episodio.

Andrea Elefante

Fonte: Gazzetta dello Sport
11/09/2016 20:36
 
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Roma-Samp 3-2: gol di Salah, Muriel, Quagliarella, Dzeko. Rigore di Totti

A Roma la gara comincia con il caldo torrido, le squadre fanno anche un time-out,
poi dal 44' viene giù un nubifragio: 80' di sospensione.
Si riprende con gli ospiti in vantaggio.
Il match si chiude con un penalty del capitano al 93'



L'uragano si abbatte solo sulla Sampdoria e si chiama Francesco Totti, che decide di bagnare - è il caso di dirlo - con una prestazione da urlo il debutto stagionale, ribaltando con mille giocate e un rigore al 48' s.t. il 2-1 con cui la squadra di Giampaolo aveva chiuso il primo tempo. Gol numero 305 in giallorosso (249 in Serie A), l'assist a Dzeko per il momentaneo 2-2, una serie di palloni invitanti serviti ai compagni e non sfruttati a dovere, vuoi per l'imprecisione degli attaccanti di Spalletti, vuoi perché Viviano, portiere blucerchiato, è stato l'altro grande protagonista del match. Il 3-2 lascia l'amaro in bocca alla Samp che protesta per la concessione del rigore, dopo un contatto in area tra Dzeko e il neo entrato Skriniar.

URAGANO — Nel primo tempo succede di tutto. E non è un modo di dire, se nel giro di 15 minuti si passa dal time-out concesso dall'arbitro Giacomelli per l'eccessivo caldo all'uragano che porta alla sospensione momentanea della partita. Succede di tutto, perché la Roma, messa in campo da Spalletti con il tridente leggero e senza Dzeko, parte svagata tanto da concedere due tiri in porta alla Sampdoria nello stesso minuto, il 6', entrambi dopo palloni persi malamente: prima Muriel manda sull'esterno della rete dopo un svarione di De Rossi, poi Szczesny su rinvio serve di fatto Quagliarella, centrale la conclusione di destro. All'improvviso, la fiammata giallorossa: minuto 8, El Shaarawy allarga a sinistra per Perotti, delizioso l'assist con il destro dell'argentino sul secondo palo per il colpo di testa vincente di Salah. Neppure un minuto e la Roma ha l'occasione del raddoppio: ancora un pallone geniale di Perotti, sul secondo palo El Shaarawy manda alto con il sinistro di prima intenzione. Poi la Roma si siede, la Sampdoria comincia a macinare gioco e individua il punto debole della difesa giallorossa, la zona sinistra, lì dove al 18' si infila perfettamente Muriel: lancio lungo di Regini, il colombiano si coordina e con un destro al volo incrociato batte Szczesny. Due minuti più tardi, è il 20', sempre nella stessa zona Muriel buca e colpisce con il destro, deviato in angolo da un grande intervento di Szczesny. La Roma è clamorosamente lunga in campo, la Samp sa accorciare bene ed è ben diretta in mezzo al campo da Torreira. De Rossi e Nainggolan sono in affanno, Strootman ancor di più: l'unico lampo dell'olandese è un pallone dentro per Salah al 33', ma l'egiziano non riesce a ribadire in rete dopo un contrasto con Viviano. La Samp è pericolosa, neppure a dirlo dove: da destra Alvarez mette in mezzo due palloni pericolosi, al 34' Quagliarella non arriva al tap-in, al 40' è decisivo Nainggolan nella copertura. E' l'antipasto del gol, quando sull'Olimpico ha già cominciato a diluviare: angolo di Avarez, Szczesny buca l'uscita, Juan Jesus non copre su Quagliarella che a porta vuota mette dentro. Risultato ribaltato e ci vuole un super Szczesny, al minuto 43' per deviare in angolo un colpo di tacco di Quagliarella a cinque metri dal 3-1. Poi la pioggia diventa grandine, Giacomelli in pieno recupero sbaglia a fermare Nainggolan nella conclusione (ma in ogni caso il belga si era fatto respingere il tiro da Viviano).


RIBALTONE — Il secondo tempo ricomincia 75' dopo la fine del primo, dopo due sopralluoghi dell'arbitro Giacomelli: il campo ha retto a pioggia e grandine, si può ripartire alle 17.05. E Spalletti lo fa con due cambi di formazione: fuori Perotti ed El Shaarawy, a completare il tridente con Salah ci sono Dzeko e Totti, all'esordio stagionale. Giampaolo sceglie invece Dodò in fascia al posto di Pavlovic. Ma è decisamente più efficace la svolta giallorossa (Dodò sarà poi pure sostituito nel finale). Dopo soli 55" è Strootman a sprecare il possibile 2-2, con Viviano autore del primo di una serie di interventi miracolosi della ripresa. Al 13' primo pallone giocato da Totti, assist per Dzeko il cui destro sporco è ancora deviato in angolo da Viviano. Al 16' la Roma agguanta il 2-2: il capitano giallorosso serve il bosniaco, che controlla un pallone aereo e beffa con un tocco destro-sinistro in rapida successione il portiere della Sampdoria. Si gioca a senso unico, la Samp non riesce più a ripartire e infatti Giampaolo sceglie Budimir al posto di Muriel. Ma la Roma è un'onda inarrestabile e in serie spreca almeno cinque occasioni nitide per il 3-2: al 21' Salah manda alto di testa su cross di Strootman, al 22' doppia occasione prima per Dzeko (Viviano d'istinto sul sinistro del bosniaco) e poi per Salah, ma ancora il portiere di Giampaolo miracoloso. Altra fiammata Roma al 28', con una doppia occasione: prima Totti serve a Dzeko appena dentro l'area, ma il bosniaco spara alto, poi ancora il numero 10 manda in porta Salah, ma Viviano si salva in angolo. La Roma pare non averne più, il massimo sforzo è prodotto. La Samp respira e torna ad affacciarsi dalle parti di Szczesny, attento a bloccare un destro di Alvarez. Spalletti mette dentro Iturbe, Giampaolo inserisce Škriniar. Proprio quest'ultimo, nell'ultima azione del match, viene a contatto in area con Dzeko: Giacomelli concede il rigore, Viviano deve arrendersi al destro di Totti. Finisce 3-2, ad Alvarez saltano i nervi e viene espulso. Non c'è più tempo, ne resta solo per un'altra pagina di storia della Roma scritta dal suo capitano.

Davide Stoppini

Fonte: Gazzetta dello Sport
11/09/2016 23:01
 
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Pescara-Inter 1-2:
Icardi fa doppietta e decide al 91',
prima vittoria per De Boer

Nerazzurri sotto con Bahebeck, poi si scatena il capitano: doppietta e ribaltone nel finale, Juve a 5 punti



All'ultimo respiro, Mauro Icardi accende l'Inter e le regala una pesantissima vittoria in rimonta su un Pescara generosissimo ma anche ingenuo. Il bomber di Rosario risponde al guizzo di Bahebeck in un finale surreale. Dopo il gol dell'1-1, in pieno recupero sfrutta un rimpallo di Gyomber, artiglia un pallone in area e fredda Bizzarri sul primo palo. Una rete senza prezzo, nella settimana che porta alla super sfida contro i marziani juventini.

TRAVERSA VERRE — Oddo tiene inizialmente in panchina Aquilani e l'ex Manaj, mentre De Boer lancia Joao Mario al fianco di Medel in un 4-2-3-1 con Candreva, Banega e Perisic alle spalle di Icardi. Santon preferito a Nagatomo. Nerazzurri subito aggressivi e pronti a pressare alto, il Pescara fatica ad uscire e al 12' rischia sul taglio centrale di Icardi, innescato da Perisic. L'Inter è brava a recuperare palla sulla trequarti e a sfondare - quasi sempre a sinistra, come testimoniano i 5 corner da quel lato già conquistati al 20' -, ma poi le mancano concretezza e cattiveria negli ultimi metri. Per vivere un'emozione bisogna quindi superare la mezz'ora. Su una rimessa sbagliata da Perisic, si invola Caprari che innesca Benali, sul cui sinistro a colpo sicuro è prodigiosa la chiusura di Miranda. Ancor più clamorosa l'occasione che subito dopo capita a Cristante, che s'impappina a due metri da Handanovic su un'amnesia difensiva dei nerazzurri. Il match almeno si accende e serve un doppio super Bizzarri per dire di no in sequenza a Banega e Candreva. Che però l'Inter non sia ancora squadra compatta lo dimostra la facilità con cui ripartono i padroni di casa. Nel finale di tempo Verre può prima colpire una clamorosa traversa e poi costringere Handanovic al tuffo a favore dei fotografi.

LA STOCCATA DEL CAMPIONE — Nessun cambio nell'intervallo. Potrebbe in compenso variare il risultato, se al 4' il colpo di testa di Icardi su cross mancino di Candreva non uscisse di un nulla e sul cambio di fronte Handanovic non intercettasse il destro dal limite di Memushaj. Si riparte insomma col festival del rimpianto, visto che in un amen Banega, Candreva e Icardi sfiorano di nuovo il gol. Oddo ci prova con Bahebeck al posto di Benali. Caprari scala sull'esterno. L'attaccante in prestito dal Psg al 18' colpisce subito sul cross di Zampano. D'Ambrosio lo perde e lui fredda Handanovic con un piatto sinistro al volo. L'Inter sbanda e Verre la grazia sparando su Handanovic in contropiede, prima di lasciare il campo per l'ingresso di Aquilani. La squadra di De Boer ci prova, ma anche quando le riescono quelle rare sovrapposizioni sugli esterni i terzini sbagliano sistematicamente il cross dal fondo. Per il disperato assalto finale, FdB prova una mossa alla Mourinho, mandando in campo contemporaneamente Eder, Jovetic e Palacio per Candreva, Medel e Perisic. Gli dice bene che al 32', sul cross dalla trequarti di Banega, Icardi di testa trova il guizzo giusto. Sbilanciatissimi, i nerazzurri rischiano grosso con Bahebeck che costringe Handanovic al miracolo. Nel recupero Palacio prima invece che cercare il tiro prova l'assist per Banega, poi esalta Bizzarri. Sembra la foto di una squadra bella ma ancora senz'anima. Invece Icardi piazza la stoccata del campione.

Luca Taidelli

Fonte: Gazzetta dello Sport
12/09/2016 23:45
 
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Empoli-Crotone 2-1. Sblocca Bellusci, pari di Sampirisi, decide Costa

I toscani trovano la prima vittoria del campionato, i calabresi restano gli unici a 0 punti in classifica.
Nel finale la squadra di Nicola rimane in 10 per il rosso a Dussenne



L’Empoli si sblocca e, nel posticipo della terza giornata, ottiene la prima vittoria di questo campionato grazie al 2-1 su un Crotone che resta sul fondo della classifica a zero punti. Al 31' sblocca un colpo di testa di Bellusci, nel secondo minuto di recupero del primo tempo Sampirisi trova il pari; all'undicesimo della ripresa Costa pesca - anche lui di testa - il gol da tre punti. La squadra di Nicola conclude in dieci uomini per l'espulsione di Dussenne (al 35' della ripresa), per un doppio giallo. Nel finale entra anche Gilardino, giusto in tempo per timbrare la sua presenza numero 500 in carriera in Serie A.

JOSÈ MAURI, CHE PADRONANZA — La prima occasione arriva all’11' ed è di Maccarone che dal limite dell’area si gira e colpisce con un destro potente su cui Cordaz si accascia a terra e blocca. Sul ribaltamento di fronte si vedono i calabresi con Falcinelli pericoloso in area, ma Skorupski esce e lo anticipa nell'area piccola. Poco dopo Falcinelli finisce in fuorigioco su un lancio dalla difesa: evidentemente Nicola ha dato ordine ai suoi di saltare tutta la mediana azzurra, sempre alta e pronta al pressing, ma la difesa toscana è attenta. L’Empoli in questa fase è padrone del campo e gestisce bene il gioco con Josè Mauri (all’esordio ha già preso in pugno il centrocampo): al 21' Tello pericoloso dalla trequarti, sulla conclusione Cordaz si tuffa e para. Sempre da fuori area ci prova anche Pucciarelli, ancora Cordaz pronto. Al 31’ lascia la partita l'infortunato Rosi sostituito da Sampirisi, e subito dopo - sugli sviluppi del primo corner dell’Empoli - il cross di Pasqual viene schiacciato a rete di testa da Bellusci. L'Empoli passa meritatamente in vantaggio, prende fiducia e, in particolare a sinistra, spinge moltissimo con Pasqual e Croce.

NICOLA TORNA IN PARTITA — Ma proprio nel momento migliore dell'Empoli, il Crotone riesce a trovare il guizzo e a raddrizzare momentaneamente l'inerzia dell'incontro. Nell’ultimo minuto dei due di recupero, forse approfittando di un calo di tensione dei toscani, la squadra di Nicola pareggia sulla prima e vera unica azione: siamo al 47’ quando Salzano entra in area, serve in mezzo Sampirisi che scambia e poi riceve da Rohden ed insacca di testa. Doccia fredda per la squadra di Martusciello che aveva tenuto in mano il pallino del gioco per tutto il primo tempo.

COSTA, POSIZIONE DUBBIA — Nella ripresa parte subito bene il Crotone, ancora motivatissimo dopo il pari: al 4' Palladino s'incunea in area e prova un tiro a giro di destro che esce di un soffio. All'11' l’Empoli torna avanti: altro assist da calcio piazzato di Pasqual, stavolta su punizione dalla destra, e Costa insacca anche lui di testa anche se parta da una posizione dubbia di fuorigioco. Il Crotone si spegne e non riesce più a incidere, nonostante Nicola inserisca prima Nalini e poi anche Trotta con un undici tutto a trazione anteriore. Invece è l'Empoli a sfiorare il terzo gol: al 28', su contropiede, botta di sinistro di Zambelli che in corsa prova il gol della serata, ma la mira è sbagliata e la porta è lontana.

500 GILA — Di fatto, al 35’ si chiude l'incontro con l’espulsione per doppia ammonizione di Dussenne, che si becca il secondo giallo dopo aver messo a terra Marilungo al limite dell’area dopo un paio di dribbling dell’ex atalantino. Nel finale c’è spazio anche per Gilardino che così raggiunge le 500 presenze in Serie A. Non accade più nulla nonostante il tentativo disperato del Crotone di agguantare un pari difficilissimo in inferiorità numerica. Per l'Empoli è la prima vittoria in campionato.

Giacomo Cioni

Fonte: Gazzetta dello Sport
12/09/2016 23:45
 
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SERIE A 2016/2017 3ª Giornata (3ª di Andata)

10/09/2016
Juventus - Sassuolo 3-1
Palermo - Napoli 0-3
11/09/2016
Bologna - Cagliari 2-1
Atalanta - Torino 2-1
Chievo - Lazio 1-1
Genoa - Fiorentina 0-0 (sosp.)
Milan - Udinese 0-1
Roma - Sampdoria 3-2
Pescara - Inter 1-2
12/09/2016
Empoli - Crotone 2-1

Classifica
1) Juventus punti 9;
2) Napoli e Roma punti 7;
4) Genoa (*), Sampdoria, Udinese e Bologna punti 6;
8) Pescara, Chievo, Lazio, e Inter punti 4;
12) Fiorentina(*), Torino, Atalanta, Milan, Empoli e Sassuolo punti 3;
18) Cagliari e Palermo punti 1;
20) Crotone punti 0.

(*) Genoa e Fiorentina una partita in meno.

(gazzetta.it)
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