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La Lazio conquista la Supercoppa 3-1 a spese della Juve (battuta due volte a dicembre col medesimo punteggio)

Ultimo Aggiornamento: 23/12/2019 00:49
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23/12/2019 00:49
 
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Una grande Lazio dà tre sberle alla Juve:
Inzaghi alza un’altra Supercoppa

Stesso risultato dell’Olimpico in campionato:
Dybala risponde a Luis Alberto, nella ripresa le reti di Lulic e Cataldi


Luca Bianchin


Senad Lulic nel 2013 ha deciso la finale di Coppa Italia contro la Roma e quel gol al minuto 71 sembrava bastare per imperitura memoria laziale e ricordi felici sul divano in età avanzata. Macché. A Riad, in questa strana Supercoppa arabica, si è regalato un replay che lo porta definitivamente nella dimensione mitica biancoceleste. Al minuto 73, due giri di lancette dopo il suo momento mistico, ha visto arrivare un pallone crossato da Lazzari e deviato da Parolo. Si è coordinato e l’ha messo nell’angolo per il 2-1 Lazio. La partita è girata lì anche se Cataldi, nel recupero, ha calciato all’incrocio la punizione della vita per il 3-1 finale.

REPLAY — Simone Inzaghi ha messo in piedi un replay della partita di campionato vinta due settimane fa all’Olimpico con lo stesso punteggio. Le due gare non sono certo gemelle, ma un ampio grado di parentela c’è. Punti in comune: la Lazio ha retto alla grande contro la migliore squadra d’Italia, ha vinto in 11 contro 10 (espulso Bentancur nel recupero) e ha fatto salire sul palcoscenico campioni e operai. Luis Alberto e Milinkovic hanno deciso il vantaggio ma sono stati importantissimi anche i cambi: gli stessi tre giocatori della Serie A, Cataldi, Parolo e Caicedo. La Lazio, arriva a 16 trofei contro i 15 della Roma ,ha fatto ancora paura in contropiede e ha finito per festeggiare con figli e parenti in mezzo al campo.

I GOL — I due gol partita sono quelli del secondo tempo, ma anche quelli del primo meritano. Eccoli, con il solito bosniaco ancora protagonista. Vantaggio Lazio: Lulic a sinistra fa sedere De Sciglio, poi attraversa l’area con un cross che scavalca Alex Sandro e raggiunge Milinkovic. SMS, sereno, stoppa in area e appoggia dietro per Luis Alberto, che con la porta aperta calcia e va a esultare. Pareggio Juve: la Lazio perde palla nella sua metà campo, la Juve sposta la palla sulla trequarti e Ronaldo, dal nulla, crea un doppio passo con tiro mancino. Strakosha in allungo devia a due passi e su quella palla morta arriva Dybala per il tap in.

JUVE DELUDENTE — La Juve quindi finisce ancora male contro la squadra che sale definitivamente al livello di bestia nera. Sarri ha provato il tridente nobile dall’inizio ma Higuain non si è presentato: i pericoli sono arrivati da Ronaldo e Dybala, mai dal Pipa. Il ritmo però ha contato ancora di più: la Juve è sembrata spesso troppo lenta, troppo lunga, mai al livello della prima mezz’ora di Roma. MS ha abiurato al tridente dopo 21 minuti del secondo tempo con Ramsey, poi ha provato con Douglas Costa. Non è andato lontano dal 2-2: Dybala ha rischiato di pareggiare di testa, Ronaldo con un tiro chiuso da Luiz Felipe, proprio Douglas con un tiro-cross da destra, alla fine Bonucci di testa. Niente, non era sera.

L’ATMOSFERA — Il resto è ambiente. Riad, al momento caldo, si è dimostrata un po’ fredda. Sullo stadio è calata una temperatura da autunno italiano e i 25mila scarsi del King Saud University si sono accesi a tratti. Meglio: si sono accesi quasi solo per Ronaldo e un po’ per Dybala. Per il resto tiepido tifo juventino, cartelloni della Coca Cola in nome dello sponsor e inediti come le zone per la preghiera ricavate tra i corridoi. La Supercoppa, a tre giorni da Natale, è sacro e profano.

Fonte: Gazzetta dello Sport
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