e per non farci mancare nulla: PROCURADE 'E MODERARE (Barone sa tirannia)
Inno contro i feudatari - Francesco Ignazio Mannu - 1794
Procurad'e moderare
Barones, sa tirannia
Chi si no pro vida mia
Torrades a pés in terra
Decrarada est giaj sa gherra
Contra de sa prepotentzia
Incomintzat sa passentzia
In su populu a mancare
Mirade ch'est pesende
Contra de bois su fogu
Mirade chi no est jogu
Chi sa cosa andat 'e veras
Mirade chi sas aeras
Minetan su temporale
Zente cunsizzada male
Iscurtade sa boghe mia
Custa, populos, est s'ora
D'estirpare sos abusos
A terra sos malos usos
A terra su dispotismu
Gherra, gherra a s'egoismu
E gherra a sos oppressores
Custos tirannos minores
Est pretzisu umiliare
Traduzione:
Fate in modo di moderare
Baroni (proprietari terrieri), cercate di moderare la vostra tirannia,
Altrimenti a costo della mia vita tornerete nella polvere (per terra),
La guerra contro la prepotenza è stata già dichiarata
e nel popolo la pazienza inizia a mancare
State attenti perché contro di voi si sta levando il fuoco,
Attenti perché non è un gioco se questo inizia per davvero
Guardate che le nubi stanno minacciando il temporale
Gente consigliata male ascoltate la mia voce
Questa, o popolo sardo, è l'ora di eliminare gli abusi
Abbasso le abitudini nefaste, contro ogni dispotismo
Guerra, guerra all'egoismo e guerra agli oppressori
È necessario che questi piccoli tiranni vengano vinti
La storia
E' un appassionato inno contro la prepotenza feudale dei proprietari terrieri. Questo canto di protesta popolare è stato composto alla fine del 1700 da Francesco Ignazio Mannu, Cavaliere e Magistrato (nato a Ozieri il 18 maggio 1758 e morto a Cagliari nel 1839). Brano scritto in seguito ai drammatici eventi vissuti dal popolo sardo dopo i fatti del 28 aprile 1794, giorno in cui iniziò la rivolta guidata da Giovanni Maria Angioj. Può essere annoverato tra i canti popolari più antichi d'Europa. L'opera è articolata in 47 ottave logudoresi e 375 versi che evidenziano la forte identità del popolo sardo e la sua propensione alla ricerca della democrazia e della giustizia anche attraverso la lotta al potere ingiustificato dei feudatari. Questo inno "Su patriotu sardu a sos feudatàrios", meglio conosciuta come "Procurade 'e moderare", è stata pubblicata per la prima volta in Corsica nel 1794, esprime la volontà di riscatto della Nazione Sarda.
Alcuni l'anno definita "La Marsigliese Sarda", forse per il suo interno vigore, una forza e un richiamo appassionato al popolo sardo nella condanna senza appello per chi aveva sfruttato e soggiogato le persone. Questo brano, a cui è difficile rimanere indifferenti, non solo risveglia le coscienze sul lato emotivo delle persone ma può anche essere considerato un alto esempio della letteratura isolana, per la dignità espressiva e per le sue idee. L'ideologia illuministica che possiamo trovare alla base di "
Procurade 'e moderade" si innesta nel nazionalismo proto-romantico; un forte legame con lo spirito dell'indipendenza delle colonie d'America, con la Rivoluzione Francese e con i Diritti dell'Uomo e del Cittadino. Questo inno non è alieno dal forte slancio e dalla tempesta di
Sturm und Drang tedesco ma ne condivide l'anelito; la fede e la ragione sono nell'inno in armonia sinergica per contrastare "
l'ancien régime" e il suo feudalesimo, un appello per il Risorgimento nazionale sardo contro lo straniero piemontese.
[Modificato da rhamayana 08/03/2008 18:08]