Rakosi89 (fHdd221213), 11/01/2024 23:39:
Beh a parte che c'è una cultura diversa, in Giappone i manga ( come gli anime ) sono una forma di arte e non solo un semplice intrattenimento come vengono visti i fumetti qui ( o addirittura per i più bigotti un qualcosa "da bambini" ) e ce ne sono di ogni genere...
Per quanto riguarda il concetto di continuity in parte è vero, ma ci sono anche titoli che lo hanno in maniera diversa... ad esempio io ho collezionato zagor per oltre vent'anni e questo, nonostante sia strutturato con episodi e scenari che cambiano continuamente, significa che c'è continuità perché andando avanti si sviluppano tanti personaggi che poi compongono il "mondo" della storia...
Il concetto di "continuity" in Italia è un po' statico, c'è ma si evolve lentamente, a differenza, ad esempio, dei fumetti della Marvel, che fin dagli anni 60 avevano una continuity serratissima, oltre a far interagire tra loro i personaggi di tutte le serie in quanto si muovevano in un mondo "condiviso" ( cosa, quest'ultima, che la Bonelli ha iniziato a fare solo in tempi recenti, ad esempio ).
Un grande innovatore fu Max Bunker ( l'autore di Alan Ford, anche se la serie oggi è solo una pallida ombra di quello che era in passato ) : nel 1964 creò Kriminal, fumetto "nero" sulla scia di Diabolik, che era però molto più "moderno" del capostipite ( oltre ad essere disegnato da un disegnatore super come era Magnus ).
Modernità che si vedeva anche dalla "continuity", che in Diabolik era ridotta ai minimi termini, invece il mondo di Kriminal era in costante evoluzione, oltre al fatto di introdurre anche dei "supercriminali" che in certi casi sembravano uscire dal mondo della Marvel ( e difatti fu proprio Bunker, tramite la Corno, a portare i super eroi della Marvel in Italia, e conosceva bene quel mondo, e difatti portò anche nei suoi personaggi le "modernità" del fumetto statunitense ).
[Modificato da SPACC THE BALLS 12/01/2024 00:12]
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