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L'affaire Telecom-Tim e... Prodi?!

Ultimo Aggiornamento: 19/09/2006 20:02
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18/09/2006 11:16
 
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Ho fatto molta fatica ad evitare di parlar di politica qui dentro. Un intervento però me lo concedo.

Io sono uno di quelli che ha votato la sinistra, e sono convinto di aver fatto bene. Ciò non toglie che posso e devo criticare quello che succede, se reputo che non sia corretto.

L'affare telecom (dev'essere una maledizione di Prodi) è una faccenda dannatamente complicata. Chi ci sta intingendo con frode il biscotto (e mi riferisco a Berlusconi, per chi non capisse) sta facendo una rozza operazione di controinformazione propagandistica, basata sul vuoto assoluto.

La storia è molto più complessa, ed è frutto di errori, speculazioni e mangiatoie a vari livelli. L'errore di fondo fu la privatizzazione come venne fatta allora, sotto la pressione di fare cassa velocemente per poter pigliare il treno dell'euro. Non si tenne conto che in un mercato aperto Telecom avrebbe mantenuto una posizione dominante nel mercato. Ma faceva più cassa venderla in blocco, e così fu fatto (anche per metterla a riparo da raiders).
I raiders ci furono (Colaninno e Tronchetti), ed entrambi comprarono Telecom facendola pagare a Telecom stessa (troppo lungo da spiegare come è possibile, ma credetemi, così è stato, grazie anche alle compiacenti chiusure di occhi degli organi competenti). Telecom si trova ora gravata di debiti, ed in una posizione dominante sul mercato.

Come si fa per levarsi i debiti? Facile, si vendono dei pezzi. Il balletto di TIM è una danza buffa: TIM fa soldi, e li farà nel futuro medio; la rete fissa continuerà a fare soldi finché verranno mantenuti i privilegi (ad esempio, il canone assurdo che paghiamo. Possibile che io paghi molto più di canone che di uso del telefono, benché sia un medio consumatore, utilizzando un provider adeguato?). La soluzione, non cervellotica ma condivisa in altri paesi europei, e parallela all'operazione Terna, è di estrarre la gestione della rete da Telecom, ponendo la stessa come provider telefonico alla stessa stregua degli altri, avendo una società unica che vende pariteticamente il servizio ai provider. Ma siccome ci vogliono soldi subito, ed investimenti sulla rete trascurata dai finanzieri, chi meglio dello stato, sotto forma di cassa depositi e prestiti, può provvedere alla bisogna? Contabilmente non pesa (per giochi di bilancio, giochi usati anche dal precedente governo in più di un'occasione), ma a Telecom entrano soldi in cassa per equilibrare i bilanci. A questo punto lo scorporo di TIM è il futuro: nei prossimi 5 anni la tecnologia punterà all'integrazione della multimedialità wireless, e quindi Telecom puzza di cadavere, così come la conosciamo oggi.
I Tronchetti vari rimarranno saldamente a bordo di TIM, e Telecom verrà ceduta a chi vorrà continuare su di un business ormai vecchio, molto competitivo e poco remunerativo.

Ma per fare il giochino, è fondamentale che lo stato si accatti la rete fissa, anche perché questa è l'infrastruttura fondamentale per garantire che l'intera nazione riesca a stare al passo della tecnologia. La rete fissa italiana deve essere convertita al digitale, mentre ora è fondamentalmente analogica. Investimenti enormi in tecnologia, incompatibili con una Telecom piena di debiti.

A mio avviso l'azienda Italia avrebbe solo da guadagnarci nel riprendere il controllo diretto della rete, nel medio periodo, sempre che si proceda all'aggiornamento. Tronchetti che lascia la presidenza di Telecom mi sembra un arrocco nella strategia di scorporo di TIM e di abbandono di Telecom provider. Non credo sia un caso che sia stato chiamato Rossi a fare l'operazione, risanatore e becchino delle realtà industriali italiane, con il consenso del potere politico.

Questo non è un argomento da bar sport. La manovra berlusconiana è assolutamente in linea con il personaggio, e mi rincuora di non averlo votato. Che quello che sta succedendo mi piaccia, questo no. Non per il merito, ma per il modo, che lascia adito alle più ardite ipotesi. Giusto per chiarire meglio, sono convinto che Prodi sapesse tutto, solo che c'è stato un intoppo su di un particolare, che penso essere appunto lo scorporo TIM, probabilmente non previsto nel piano governativo, ma obiettivo fondamentale di Tronchetti per il risanamento.

Scusate se sono stato prolisso, ma purtroppo la storia, ahimé, è complicata assai.


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