Intervista a Gasperini
da il Secolo XIX
La serie A è un traguardo obbligato, primario o c'è qualche altra definizione?
E' l'obiettivo. Abbiamo voglia di dare una soddisfazione enorme alla città e alla società. E' il traguardo massimo. Sportivamente parlando, però non è facile. La serie B è un torneo duro e approdare alla massima serie sarebbe eccezionale.
Se lo è già immaginato l'eventuale derby?
C'è tempo, adesso pensiamo all'Arezzo e alla B.
L'impressione, però, è che Juve e Napoli abbiano delle sponsorizzazioni importanti.
Diciamo che sono due colossi mediatici, anche se alla fine credo nel risultato del campo. Se non dovesse arrivare la promozione diretta andrebbe bene anche la porta dei playoff.
A proposito di campo: i rischi arrivano solo dal Napoli?
Bologna, Mantova, Piacenza, Rimini sono tutte lì, ma anche da dietro potrebbero arrivare le sorprese. Il ritorno si annuncia più duro dell'andata.
Molte formazioni hanno cambiato volto, ma noi siamo tosti, presenti, reattivi. Ogni tanto pigliamo qualche schiaffone, ma sappiamo riprenderci. I patimenti arrivano soprattutto in difesa.
In effetti patiamo in fisicità e statura. Con i terreni meno pesanti e il caldo, forse qualcosa può cambiare. Il salto di qualità lo faremo, però, quando torneranno a segnare con più fre
quenza gli attaccanti. Anche perché abbiamo potenzialità importanti. Di Vaio, per esempio, ha voglia, è motivato e si è presentato in modo eccezionale. Li farà i gol, ma intanto ha dato un contributo importante alla squadra. Ha fisico e personalità.
A proposito dell'ex monegasco una delle critiche più frequenti che le vengono mosse riguarda la sua posizione in campo.
Ero e sono convinto che per le sua caratteristiche velocità e capacità di tiro in B possano farlo emergere. In quel ruolo però ha troppe pressioni da gol ho preferito togliergliele. Anche sugli esterni ha comunque dato contributi importanti. Le alternative, valide, sono Greco e Gasparetto.
Alcune scelte tattiche, ma anche il suo modulo sono stati spesso criticati. Secondo lei si deve adeguare il modulo ai giocatori oppure il contrario?
A Crotone passavo per difensivista perché giocavo con una punta sola. La differenza la fa la filosofia calcistica: se scendi in campo per non perdere o per vincere. E' fondamentale. Puoi anche giocare per non perdere e vincere, ma se giochi per vincere cambia tutto.
Sotto il profilo tattico sono elastico, l'unico aspetto dal quale non prescindo è l'attaccante centrale. Intanto nelle prossime settimane i suoi allenamenti saranno seguiti dai partecipanti al Supercorso di Coverciano.
Non posso nascondere che mi faccia piacere. Coverciano è una scuola importante alla quale ho partecipato anch'io. E' stato un bel periodo, di apprendimento, di entusiasmo, sogni, grande passione.
E lei cosa sognava? All'epoca non avevo la certezza di fare l'allenatore. Ero gratificato dal settore giovanile e visto che da calciatore avevo girato molto sentivo l'esigenza di stare a casa. Una scelta di vita. Pensavo di avviare un'attività mia e in segnare calcio.
Invece? Si parla tanto che i settori giovanili debbano essere la base ed invece non frega niente a nessuno. Ricordo che
vincemmo il Viareggio con la Juventus e poi tornammo in Toscana per le finalinazionali. Finimmo a giocare in campi orribili e con luce scarsa. Allora mi son chiesto perché. Ed ho cambiato idea. Il Genoa vuole cambiare rotta. Di programmazione vera però non ne ho ancora vista. Anzi, in tutti le squadre aumentano gli stranieri importati. Non c'è tempo pre program
mare, perché bisogna pensare a dieci anni. In Italia viviamo di calcio, ma paghiamo la mancanza di cultura sportiva già a livello scolastico.
......
Con Preziosi come è il rapporto?
Bellissimo. Mi avevano detto delle sue sfuriate. Con me ha una pazienza immensa, è positivo, mi accudisce quasi. Gli devo moltissimo. Con lui ho un debito di riconoscenza enorme. Mi
ha portato qui e anche in settimana ha usato parole che mi hanno fatto enormemente piacere.
Anche dopo Pescara o Piacenza?
Soprattutto. Anche se pure dopo la sconfitta di Bologna non era contento. Si è arrabbiato, ma dandomi insegna menti utili a livello professionale.
I giovani: se fosse un insegnante correrebbe rischi viste le tirate d'orecchie a Forestieri.
Quanta pressione che ha addosso. Lui però è positivo e da fenomeno giovanile spero lo diventi anche da adutlo.
Faccio il tifo per lui, ma parte in situazione svantaggiata. Il contrario di Raggio Garibaldi. Lui parte in buona posizione perché è in ombra.
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Nadia
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