E' più un "Quanto mi costi?", che un "Quanto mi costi!". La differenza è tutt'altro che sottile. Per l'uomo d'affari Moratti, tra un punto interrogativo e uno esclamativo c'è un abisso. Perché la sua Inter continuerà a spendere - le tarpate ambizioni di Champions impongono nuovi investimenti -, ma adesso si tratta di capire chi gli costerebbe di più fra Mancini e Mourinho (per le richieste del portoghese clicca qui). In caso di nuovi dubbi sul futuro della panchina nerazzurra, sarebbe molto utile saperlo.
Nel faccia a faccia di mercoledì, Moratti ha preteso tre cose dal proprio allenatore: le scuse, la promessa-scudetto e la lista delle richieste. Che comprende i nomi degli epurati. Per riassumere: via Figo, Crespo, Vieira, Adriano e Maniche, ma, soprattutto, assalto a Rakitic, Jovetic, Konko, Aquilani e Barzagli. Con un post scriptum: arrivasse anche uno fra Messi e Aguero...
Insomma, oltre ai soliti problemi da risolvere (dal difficile rapporto con lo staff medico a quello con alcuni dirigenti, fino alla presunta mancanza di severità nei confronti dei giocatori "viziati"), Mancini ha sottolineato che se si riparte, lo si deve fare dagli investimenti: massicci epperò mirati. Cioè concordati con lui.
Ed è qui che Moratti ha incominciato a fare due conti. Perché tutto si aggiusta, se il portafogli lo permette. Rakitic, croato, 20 anni, fantasista in carriera dello Schalke, è inseguito da molti club, tra cui la Juve. Per averlo servono fra i 15 e i 20 milioni. Più semplici - si fa per dire - gli obiettivi Jovetic (talentino offensivo del Partizan di Belgrado, costa 10 milioni) e Konko (di proprietà del Genoa, 8 milioni). Per Aquilani servirà una lunga guerra di logoramento con la Roma e tanti soldi: 30 milioni; per Barzagli il Palermo ne chiede una quindicina. E poi c'è l'attaccante emergente dell'Ateltico Madrid, Aguero, un colpo possibile ma oneroso: 50 milioni. Per non parlare di Messi: "Solo un sogno", a sentire Mancini. Ma tutto dipenderà dai conti di Moratti. Forse anche il suo futuro.