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Lo stadio è stato messo all'asta ...
Questo è quanto dice il Presidente
Nessun commento ufficiale, solo poche parole rilasciate dal presidente, Enrico Preziosi, all'uscita da Palazzo Tursi dove si è parlato del futuro dello Stadio Ferraris: "Stiamo parlando e cercando di capire, più che altro, le problematiche collegate allo stadio in proiezione futura" ha detto ai microfoni di TeleGenova. "Dobbiamo valutare pro e contro di un'operazione, su una struttura che, in un futuro, corre il rischio di rivelarsi inadeguata". A fare da eco la sindaco Marta Vincenzi: " Non c'è nulla di definito, si sta solo parlando e vagliando diverse ipotesi, nessuna delle quali al momento sta prevalendo". |
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Si parlano. Non solo: discutono, valutano. Tursi mette in vendita lo stadio Luigi Ferraris, base d’asta 36 milioni di euro, cifra non casuale, «valutazione di un perito del Tribunale di Genova nel 2006», precisa a Radio19 l’assessore allo sport Bruno Pastorino. Genoa e Sampdoria giocano insieme, in sintonia. «Prove di dialogo», è la sintesi che arriva dall’interno delle due società. Ma che potrebbero fruttare un’intesa per un progetto comune. Non necessariamente - ecco il punto chiave - riguardante il vecchio Luigi Ferraris.
Settanta minuti, un tempo e mezzo di una partita regolamentare, ma che potrebbero valere molto più dei tre punti. Un incontro, il terzo della serie recente, sul caso che scotta: stadio in vendita. Appuntamento a Palazzo Tursi - sollecitato proprio dalle due società calcistiche genovesi, fanno filtrare dal Comune - per le 13. Con il sindaco Marta Vincenzi e l’assessore Bruno Pastorino, ci sono Enrico Preziosi, patron del Genoa, e Riccardo Garrone, presidente sampdoriano, quest’ultimo accompagnato da Mario Giacomazzi, l’immobiliarista perno dell’operazione stadio di Sestri.
Ore 14,10: incontro finito. Parole poche, ma significative davanti alle telecamere di Telegenova. Decisioni? «Nessuna - risponde Garrone -, solo un pour parler con il sindaco, per valutare quali siano in prospettiva le soluzioni per lo stadio e per gli stadi in generale». Le due società insieme per lo stadio: ipotesi realistica? «È tutto da esplorare, le cose sono complesse. La situazione finanziaria generale non è buona, i progetti sono costosi, bisogna vedere come se ne esce. È importante che ci si incontri e si parli, ma al momento non ci sono i dettagli».
Misurato, ma molto chiaro Enrico Preziosi, che mette il dito nella piaga: «Si sta parlando, cercando di capire le problematiche per lo stadio di Marassi in proiezione futura. Bisogna valutare con attenzione, perché qui si investe parecchio su una struttura che in futuro rischia di rivelarsi inadeguata. Questo è uno degli aspetti più importanti». Un progetto in comune? «Ora - conclude Preziosi - si sta parlando e basta. Ne stiamo discutendo, ma quando avremo qualcosa da dire ve lo comunicheremo».
Chiosa dell’assessore Pastorino che sottolinea: «Amministrazione e Sportingenova hanno preso una decisione. Naturalmente le due società si mettono in discussione».
I canoni pagati da Genoa e Sampdoria non bastano a coprire le spese di gestione. Spicciolo più, spicciolo meno, un milione di euro ciascuna all’anno. Tursi lamenta anche arretrati ancora da saldare: un milione di euro dal Genoa (ma dalle gestioni arretrate, sottolinea il club rossoblù), 400 mila euro dalla sponda blucerchiata. Il rovescio della prospettiva: paghiamo tanto per uno stadio vecchio e fatiscente, ma soprattutto improduttivo.
Ai primi del 2009 il bando per l’asta del Ferraris. Genoa e Sampdoria interessate? Garrone centellina le dichiarazioni con il misurino del farmacista, ma un concetto è chiaro: investire su Marassi è qualcosa che si può sintetizzare con una parola sola, follia. In termini più pratici: una scelleratezza, perché trasformare Marassi in stadio moderno, a norma, uno stadio vivibile 24 ore al giorno, avrebbe costi elevatissimi. Sarebbe un’operazione antieconomica e dunque non percorribile. Sempreché, gli spazi e le limitazioni derivate dalla collocazione nell’ombelico del quartiere di Marassi consentissero un certo riipo d’interventi.
Fronte Genoa: Preziosi non dimentica le ragioni storiche che legano il Genoa a quello che i tifosi considerano il loro stadio. Ma le parole di ieri pomeriggio («Qui si investe parecchio su una struttura che in futuro rischia di rivelarsi inadeguata») vanno pesate bene.
Insomma, Genoa e Sampdoria attenti all’operazione-stadio in vendita ma non certo convinti. Tursi, da parte sua, osserva con una certa soddisfazione quello che non è un consorzio tra i due club genovesi, ma potrebbe diventarlo. E lascia aperte le porte a nuove proposte. «Non c’è nulla di definito, si sta solo parlando e vagliando diverse ipotesi, nessuna delle quali al momento sta prevalendo», dice il sindaco Marta Vincenzi, prima di scherzare sui conti: «Il Comune potrebbe assicurarsi Milito e Cassano come garanzia del pagamento e come soluzione per il ripiano del bilancio dello stadio».
Ma fuor di battute, il problema resta. Il dialogo prosegue, i punti intorno a cui costruire un’intesa operativa pochi ma significativi. La Sampdoria boccia Marassi stadio per il futuro e non molla l’idea Sestri Ponente (costi di realizzione intorno ai 250 milioni). Il Genoa ama Marassi, ma le perplessità aumentano e, intanto, forse, cadono molte pregiudiziali sullo stadio “di Garrone”. Ipotesi fino a ieri fantascientifica, ma da ieri probabilmente non più: insieme per uno stadio nuovo e funzionale. Dove? Qui la palla ripassa al Comune. Compromesso praticabile: progetto di base quello di Sestri Ponente, dislocazione non necessariamente Sestri.
Di certo ha poco, e nessun senso, a Genova pensare a due squadre in due stadi diversi. Di certo l’unione farebbe la forza. E Marassi? Perché da lì si è partiti. Stadio in vendita, Comune che vuole liberarsene, Genoa e Sampdoria interessate. E se l’ipotesi di compromesso fosse un acquisto congiunto come soluzione-ponte verso uno stadio nuovo da costruire in un’area da stabilire, potendo poi sfruttare l’area del Marassi attuale? Un tavolo tecnico sarà convocato a breve. Stavolta Genoa e Sampdoria non si guardano da prospettive contrapposte - Nord contro Sud -. La partita continua.
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