Abusivismo, pronto il decreto per fermare le ruspe (che Bassolino aveva messo in moto)

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binariomorto
00giovedì 22 aprile 2010 22:12
Abusivismo, ecco il decreto antiruspe
Pronta la bozza del provvedimento

Obiettivo principale: sospendere le procedure di demolizione già disposte delle abitazioni abusive presenti in Campania


NAPOLI (22 aprile) - Un’accelerata. Perché il decreto legge che blocca le demolizioni per i manufatti abusivi (ma solo per le prime case), inizialmente da licenziare nel Consiglio dei ministri della prossima settimana, potrebbe essere all’ordine del giorno in quello di domani.

Ieri le ultime limature alla bozza dei tecnici della Presidenza del consiglio che ha avocato a sé il provvedimento. Inizialmente, infatti, il decreto che sospende le procedure di demolizione già disposte dai magistrati e riapre i termini del condono del 2003, doveva essere del ministro delle Infrastrutture Matteoli.

Due giorni fa però, in un preconsiglio, i tecnici del ministero dell’Ambiente e dell’Interno avrebbero espresso alcune riserve. Da qui la decisione della Presidenza di scendere in campo direttamente, avanzando motivi legati alla carenza abitativa che sfocerebbero in problemi di ordine pubblico. Perché, è il ragionamento, nel caso si procedesse ora alle demolizioni, occorrerebbe trovare, in decine e decine di casi, una soluzione abitativa per quei nuclei familiari che non avrebbero dove sistemarsi.

A spingere per il provvedimento è stato il neogovernatore Stefano Caldoro: più volte aveva spiegato come i cittadini campani non erano riusciti, a differenza di chi risiedeva in altre regioni, a usufruire della sanatoria del precedente governo Berlusconi. E i tempi per approvare una legge regionale ad hoc sarebbero stati troppo lunghi. Prima, molto prima, sarebbero arrivatre le ruspe. «C’è una perfetta sintonia con il governo», ha confidato Caldoro al suo staff ieri quando sono finite le limature alla bozza del provvedimento. Tornando al testo, questo dovrebbe modellarsi sulla legge 326 del 24 novembre 2003.

Ovvero si prevede di sanare le stesse superfici e volumetrie (edificate entro il 31 marzo del 2003) e le domande devono essere presentate entro il 31 dicembre prossimo. Ma, a differenza della vecchia legge, varrà solo per gli immobili destinati a civili abitazioni e per quei cittadini che vi abitano stabilmente perché unica residenza. Rimane da vedere per gli abusi in zone vincolate. Il disegno di legge presentato a metà di febbraio da un gruppo di senatori campani del Pdl (primo firmatario Carlo Sarro che aveva cercato di inserire la norma nel decreto mille-proroghe di fine anno) prevede di sanare anche gli abusi commessi in aree sottoposte a vincolo ambientale e paesistico.

Nel decreto, invece, si prevede l’abbattimento se gli uffici tecnici dei comuni riscontreranno pericoli per l’incolumità pubblica o privata. Ovvero se i manufatti siano costruiti in zone ad alto rischio sismico, di esondazione o con cemento non a norma. Ma sarà poi l’Aula a limare il decreto durante la conversione in legge. E se i dubbi rimangono sui numeri (la Procura generale parla di oltre 30mila abitazioni abusive, 600 quelle interessate dal provvedimento secondo la relazione illustrativa al decreto legge) è fissata al 31 dicembre 2011 lo stop alle demolizioni. Poi le ruspe ripartiranno.

Fonte: IlMattino
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