Alitalia svenduta?

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
micharch
00lunedì 17 marzo 2008 09:22
nò regalata, vi spieghiamo il perchè

Un vero affare. Air France si compra azioni proprie a sconto: paga 138 milioni una quota che ne vale 140. In più, in regalo, una compagnia aerea, una flotta, dei terreni immediatamente vendibili a Fiumicino, degli slot preziosissimi all’aeroporto londinese di Heathrow... Alitalia è un vero «cadeau», da scartare con cura.
Spieghiamoci meglio. Nel 2002 i vettori di Roma e di Parigi «cementarono» gli accordi commerciali appena sottoscritti e la comune appartenenza all’alleanza SkyTeam, con uno scambio azionario del 2%. In virtù di questo patto, al numero uno di Air France, Jean Cyril Spinetta, fu attribuito un posto nel consiglio di amministrazione alla Magliana, e al suo corrispondente italiano - Francesco Mengozzi, prima, Giancarlo Cimoli, poi - una simmetrica poltrona a Parigi. Nel tempo, queste partecipazioni hanno avuto destini diversi: quella in Air France di proprietà di Alitalia si è progressivamente valorizzata, per effetto dei buoni conti della compagnia d’Oltralpe e dell’operazione che l’ha legata all’olandese Klm; quella in Alitalia di proprietà di Air France, invece, si è progressivamente deteriorata, perdendo valore parallelamente alla perdita di quota degli aerei col timone bianco, rosso e verde. Tant’è che alla fine del 2005, quando Giancarlo Cimoli varò un aumento di capitale da un miliardo di euro, Air France dovette mettere mano al portafogli per mantenere intatta la propria quota: visto col senno di poi, quel gesto appare più di un messaggio d’amicizia, e lascia trasparire l’intento chiaro di mantenere un rapporto «forte» con l’alleato italiano. Air France in questi anni ha fatto soldi trasportando passeggeri e merci; Alitalia ne ha persi una valanga facendo volare gli aerei ma dall’investimento in azioni della società francese ha tratto solo soddisfazioni.
Parla il bilancio Alitalia 2006 (ultimo documento ufficiale disponibile): al 31 dicembre di quell’anno la partecipazione di Alitalia in Air France era valutata 140,177 milioni di euro, rivalutata a questa cifra - udite udite - dai 79,517 milioni di un anno prima. Quasi il doppio! La posta era stata inserita tra quelle «disponibili per la vendita», ma non risulta alle cronache (né alle due compagnie, interpellate) che ci sia stata variazione di sorta.

Alitalia oggi viene valutata circa 2 milioni meno di quanto valga la sua partecipazione in Air France. Un fatto squisitamente economico o l’estrema prova della «grandeur» (leggi: vanità) francese? È come dire: Alitalia vale meno di zero. Tutto il resto, insomma, è un grande pacchetto regalo nel quale ogni asset è virtuale, con aerei, terreni e diritti trattati come una «manette» alle aste dell’Hotel Drouot, nella quale si vendono cianfrusaglie alla rinfusa.
Sono gli economisti a riportarci alla realtà: il valore di libro dei beni non è il valore dell’impresa. Quest’ultima per valere deve fare soldi, non perderli.
Paolo Stefanato

fonte il giornale


Gli "esperti in economia" italiani, affermano che la vendita della nostra compagnia aerea di bandiera non è conveniente .... ma allora per quale motivo il dimissionario governo Prodi, vuol definire il contratto con tanta fretta?

I Sindacati si oppongono: dicono che il Governo ha tenuto nascosto il licenziamento di migliaia di dipendenti ....

Ma a questo punto non sarebbe il caso di "fermare tutto" e aspettare l'esito delle elezioni????
Forse l'Air France teme che il nuovo inquilino di Palazzo Chigi, possa revocare le decisioni concordate con il precedente governo e gli faccia "sfumare l'affare"????
Nimwid
00lunedì 17 marzo 2008 11:01
Io spero invece che vendano prima possibile, l'alitalia è stata gestita male per decenni, nessun governo per quanto virtuoso può sperare di sanarla senza dover eseguire enormi iniezioni di capitale, ovviamente pubblico. Airfrance-KLE è il gigante dei voli europei, porta fondi, ci permette di tenere marchio, divisa e persino pasti, non nascondiamoci dietro un dito, alitalia non vale molto di più di quello che è stato offerto.
Nimwid
00lunedì 17 marzo 2008 15:24
Cito dall'Ansa.

Qualsiasi intervento pubblico in favore di Alitalia dovrà rispettare le condizioni di mercato, ovvero essere realizzato a condizioni non diverse da quelle di un investitore privato. E' quanto ha precisato oggi Michele Cercone, portavoce del commissario Ue ai Tarsproti, Jacques Barrot, in merito all'ipotesi di un prestito ponte da parte del Tesoro emersa nel quadro della cessione di Alitalia a Air France-Klm.

Il portavoce di Barrot ha quindi ricordato che Alitalia ha già beneficiato in passato di aiuti di Stato e quindi, in base al principio 'una volta, ultima volta' non potrà più ricevere questo genere di sostegno. La Commissione Europea vigilerà sul rispetto di questo principio. Quello del prestito, ha detto ancora Cercone, "non è una questione di momento in cui viene concesso ma di condizioni". In ogni caso per assicurare il positivo esito dell'operazione, ha detto ancora il portavoce di Barrot, sarebbe più "prudente" per le autorità italiane lavorare in stretto contatto con quelle di Bruxelles. Fino a questo momento comunque alla Commissione europea non é giunta alcuna notifica ufficiale dell'operazione Alitalia-Air France-Klm e quindi Bruxelles continua a non commentare quanto finora emerso in merito al possibile accordo.


qui il testo dell'articolo intero.

www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_40980...

Come dire che chi pensa di tenere a galla l'alitalia con il denaro pubblico, ha fatto male i suoi conti, e Bruxelles ha voluto mettere bene le mani avanti facendo presente che non permettera inciuci e soluzioni "All'italiana".
micharch
00lunedì 17 marzo 2008 21:21
Vendere va benissimo ... ma al miglior offerente.
Non riesco a spiegarmi perchè non abbiano voluto prendere in considerazione, le offerte della Air One.
Toro-49
00martedì 18 marzo 2008 00:51
C'era una volta la flotta "Finmare" che era composta da quattro società considerate "PIN" - Preminente interesse Nazionale -. L' "Italia navigazione" con le sue ammiraglie "Michelangelo" e "Raffaello", poi c'era la "Cristoforo Colombo" con la gemella "Leonardo Da Vinci" (costruita con i vecchi disegni dell'"Andrea Doria" dopo il suo affondamento), navi che mantenevano la rotta del Nord America, poi c'erano l'Augustus ed il "Giulio Cesare" che tenevano la rotta del Brasile e Rio de La Plata, il "Verdi", "il Donizetti" ed il "Puccini" per il Perù ed il Cile. Le altre società, considerate PIN erano il Lloyd Triestino, il Lloyd Adriatico e la Tirrenia navigazione (unica sopravvissuta unitamente alle altre società minori che garantivano ed attualmente garantiscono i collegamenti con le isole minori "Span" oggi "Caremar" ed altre).
Queste navi erano l'orgoglio nazionale, la vetrina dell'Italia nel mondo, però presentavano un problema che, col tempo, peggiorava sempre più: non riuscivano a competere con la concorrenza dell'aereo e presentavano delle perdite spaventose che si aggravavano di anno in anno e che venivano coperte dallo stato, quindi dal contribuente.
Si è retto fino a che si è potuto poi alla fine è stata presa la saggia decisione che l'Italia, come nazione, questo lusso non poteva permetterselo (mi dispiaque tantissimo visto che ero stato imbarcato sia sulla "Raffaello" che sull'"Augustus").
Si tentò di vendere le società me nessuno le volle, si tergiversò per qualche tempo ed alla fine furono vendute le navi singolarmente: la "Michelangelo" l'acquistò lo Scià di Persia, poco prima di essere defenestrato, per una cifra irrisoria, per farci un casinò galleggiante in Iran. Successivamente, per mancanza di alcuna manutenzione da parte degli Ayatollah divenne un arruginito rottame galleggiante ancorato in un porto iraniano.
Fece bene l'Italia dell'epoca a svendere per quasi nulla tutto quel ben di Dio? All'epoca pensavo di no ma oggi mi sono ricreduto, meglio svendere, anche regalare ma smetterla di rimetterci ulteriori soldi, la vetrina mi sta bene se c'è un ritorno di immagine e se me la posso permettere, altrimenti è meglio defilarsi.
La compagnia di bandiera "Alitalia" è l'orgoglio di noi italiani nel mondo, benissimo, ma quanto ci costa? ce lo possiamo permettere? A mio avviso è sufficiente porsi queste domende per avere già da noi stessi, mezza risposta.

L'Air France produce profitti (tant'è che ne ha fruito pure l'"Alitalia" per la sua quota in Air France) L'Alitalia produce perdite (al momento ha in cassa 200 milioni di euro che le consentono di sopravvivere i prossimi tre mesi cui possono aggiungersi 120 milioni se riuscisse a vendere i terreni di proprietà intorno a Fiumicino), lo stato ha solo deciso di non foraggiare più un solo euro. Prima o poi deve dire un Basta che sia definitivo, del resto anche l'Air France si è stufata di erogarci parte dei suoi utili e nel contempo sobbarcarsi parte delle nostre perdite.
Ho letto che l'"Air One" è interessata alle trattative ed ha fatto delle offerte ma, a parte di eventuali prelazioni dovute alla compartecipazione, non conosco i motivi per cui non viene presa in considerazione.
Se si liquidasse l'Air France (con i soldi pubblici) per la compartecipazione si otterrebbe di più mediante la vendita di singoli aeromobili? e per i posti di lavoro? Non sono molto addentro ma a lume di naso penso che prima ci togliamo questo dente dolorante e meglio è per tutti.
L'Alitalia è una macchina che produce passività, almeno con noi è così, se c'è chi l'acquista ben venga, se poi riesce a trasformarla in una macchina che produce attivi buon per lei, noi non ci siamo riusciti, quindi, per noi, è meglio eliminarala al più presto possibile.
Nimwid
00martedì 18 marzo 2008 07:58
Airfrance-KLM hanno fatto un offerta, se non ci sarà un offerta migliore l'alitalia verrà ceduta a loro, eventuali altri contendenti possono quindi fare in tuta libertà una controproposta, ma è stato bene che il governo europeo abbia fugato ogni dubbio, ricordando che ci sono regole precise, a cui tutti devono sottostare.

Ora sta ad Airone fare una proposta migliore...la partita non è finita.
micharch
00martedì 18 marzo 2008 10:39
Re:
Nimwid, 18/03/2008 7.58:

Airfrance-KLM hanno fatto un offerta, se non ci sarà un offerta migliore l'alitalia verrà ceduta a loro, eventuali altri contendenti possono quindi fare in tuta libertà una controproposta, ma è stato bene che il governo europeo abbia fugato ogni dubbio, ricordando che ci sono regole precise, a cui tutti devono sottostare.

Ora sta ad Airone fare una proposta migliore...la partita non è finita.



Si e' vero ed hai perfettamente ragione. Un po' mal informato io sulla questione.


Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 03:31.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com