Re:
Toro-49, 02/04/2008 23.05:
Nel caso in cui il consolato più vicino si trova a qualche migliaio di Km. di distanza - e questo all'estero è la norma visto che il sottoscritto necessitò di un'autentica di firma ad Arica (Perù) e per ottenerla dovette recarsi prima a Lima, all'Ambasciata dove non erano facultati, quindi al Consolato Generale di Callao dove l'ottenne - come la mettiamo? Si potrebbe allestire un seggio in ogni consolato Generale ma non sempre questo è facilmente raggiungibile da tutti gli aventi diritto. Senza contare i marittimi che in navigazione sono, di fatto, privati del loro diritto salvo allestire un seggio su ogni unità battente bandiera italiana per poi trasmettere, via radio, i risultati al Viminale previo sottoscrizione di validità da parte del comandante dell'unità. Insomma ci sono anche dei problemi logistici di cui è necessario tenere conto.
Gli iscritti all'AIRE sono mediamente un decimo di quelli che realmente operano all'estero, in quanto si iscrive all'AIRE solo chi risiede permanentemente nel Paese estero.
Situazioni estreme come quella di Arica sono situazioni estreme. Non parliamo delle situazioni particolari di navi (quanti saranno mai i naviganti in giro per i mari...).
Inoltre, per legge, salvo dispense particolari, ogni cittadino deve votare nel Comune di residenza. Solo per gli iscritti all'AIRE il diritto di voto viene espresso nel Paese di residenza (equiparabile al Comune). E solo questi sono diversi milioni (si pensi all'Argentina, ad esempio), non episodi particolari...
E per questi milioni di votanti vengono date delle istruzioni di voto completamente diverse da quelle che esistono in Italia. E che si prestano a situazioni non chiare.
Da una parte (in Italia) norme di controllo ferree. Dall'altra parte (all'estero), la piena anarchia.
E' questo che non accetto: due pesi e due misure.
Non solo: noi abbiamo già votato (se i nostri voti arriveranno in Italia e se arriveranno "giusti") e non ci viene garantito l'anonimato del voto.
E' sicuramente una situazione anomala. Ma noi italiani (almeno una parte consistente), siamo abituati a giustificare tutto e tutti. Con tutte le conseguenze del caso.
Per le votazioni ci sarà il solito strascico della validità e dei brogli del voto degli italiani all'estero. Una polemica annunciata che a priori ci declassa come elettori di serie B.