Con la fiducia in Senato (numero 48) passa il "processo lungo"

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
binariomorto
00sabato 30 luglio 2011 00:12
Senato verso il voto sul processo lungo
L’ultimo regalo ad personam per B.

Nella fretta i berluscones sbagliano riscrivere l'emendamento commettendo errori di diritto. Per questo, una volta arrivato alla Camera, il documento dovrà essere riscritto dalla maggioranza

Pongono la (48esima) fiducia a sorpresa, temendo di non riuscire a portarsi a casa prima della chiusura del Senato, l’ultima legge a favore del Cavaliere, il processo lungo. Ma nella fretta spasmodica di mettersi in tasca il risultato, sbagliano clamorosamente a riscrivere l’emendamento cuore dell’articolato (Mugnai) commettendo marchiani errori di diritto che costringeranno poi la maggioranza, una volta alla Camera, a rimetterci le mani. E, a ricominciare tutto daccapo.

Una figuraccia enorme, che vanifica ogni sforzo degli uomini di Berlusconi di costruire un articolato tale da permettere agli avvocati del Cavaliere di allungare a dismisura le liste dei testimoni per raggiungere serenamente la prescrizione di tutti i suoi principali processi.

È stato il senatore dell’Idv, l’avvocato Luigi Li Gotti, a mettere in aula la maggioranza spalle al muro, raccontando ai pochissimi presenti rimasti ad ascoltare un dibattito totalmente inutile dopo la presentazione della fiducia da parte del governo (in aula erano in 13) in quale errore fosse incorsa la compagine degli avvocati berlusconiani di stanza a Palazzo Madama; in pratica, confondendo i numeri di alcuni articoli del codice di procedura penale, quelli legati al reato di strage e quelli sul sequestro di persona con le successive aggravanti, i berluscones in commissione Giustizia hanno escluso dai benefici penitenziari coloro che hanno commesso una strage “se è morto il sequestrato”.

Insomma, un papocchio giuridico, una svista che si tramuta in un mostro giuridico e inficia tutta la legge. Il relatore del processo lungo, Roberto Centaro del Pdl, ha provato fino all’ultimo a convincere le opposizioni a far finta di nulla, consentendogli di mettere mano all’errore, ma il no è stato netto, anche perché il regolamento non lo consente e i funzionari di Palazzo Madama si sono opposti con vigore. Morale; una fiducia sprecata e un buco nell’acqua per il Cavaliere che non potrà vedersi approvata la sua legge entro ottobre, come avrebbe voluto, in modo da mandare a gambe per aria i processi Mills, Mediaset e Mediatrade.

Ma quello di ieri, se possibile, è stata l’ennesima prova di una maggioranza totalmente allo sbando, minata al suo interno e gravata da un’unica, vera urgenza oltre a quella di omaggiare ancora Berlusconi con una legge ad personam; andare in vacanza il prima possibile. Con Renato Schifani, presidente del Senato, vero regista di una grottesca commedia degli equivoci che ha fatto andare su tutte le furie il Pd e ha lasciato perplessa anche la Lega. In un primo momento, infatti, si è offerto di fare da garante del dibattito, evitando di contingentare i tempi, ma minacciando comunque di farlo se le opposizioni avessero tentato manovre ostruzionistiche. Poi, in sua assenza, il governo è arrivato a porre la fiducia, consentendo a Rosi Mauro, la pasionaria leghista che presiedeva l’aula, di chiudere di botto il dibattito che solo più tardi si è riavviato, ma con “solo delle anime morte, non più di una quindicina di senatori – racconta Pancho Pardi dell’Idv – che non avevano alcuna voglia di stare lì”.

È stato in questa atmosfera surreale, da “ottundimento dei sensi” (sono sempre parole di Pardi, ndr) che Felice Casson, ha sparato alzo zero contro la maggioranza: “Vorrei dare un consiglio agli avvocati di Berlusconi – ha detto l’ex pm di Venezia – anche se non ne avrebbero bisogno; di portarsi nei processi a Milano tutte le escort della città, quindi centinaia e centinaia di persone: possono star sicuri che con la nuova norma di legge il giudice non potrà assolutamente dirgli di no. Sia in Internet sia sulle pagine gialle se ne possono trovare centinaia e centinaia”.

Anche dell’Amn, che aveva parlato di normativa capace di “avere effetti devastanti, fino a rischiare la paralisi di tutti i procedimenti pendenti” ma a Montecitorio, a settembre, la strada del processo lungo si annuncia tutta in salita; Giulia Bongiorno, presidente della Commissione Giustizia della Camera ha già detto che per lei è un provvedimento “inaccettabile”.

Fonte: ilfattoquotidiano

-------------------


Processo lungo, Senato approva la fiducia

Duro scambio di accuse durante le dichiarazioni di voto tra opposizione e maggioranza. Li Gotti dell'Idv: "Il fango vi schiaccerà, dal popolo avrete i meritati calci nel sedere". Gasparri: "Se cercate il regime guardatevi allo specchio"

Il governo incassa al Senato la fiducia sul processo lungo con 160 sì, 139 no. Hanno votato contro Pd, Idv, Udc, Mpa, Api e Fli. A favore, Pdl, Lega e Coesione Nazionale. Il ddl adesso passa all’esame della Camera per l’approvazione definitiva.

Il testo modifica alcuni articoli del codice di procedura penale (articoli 190, 238 bis, 438, 442 e 495) in materia di giudizio abbreviato e di delitti punibili con la pena dell’ergastolo. La norma al centro della polemica politica è quella che ha fatto ribattezzare alle opposizioni il ddl “processo lungo”: prevede la possibilità per la difesa di presentare lunghe liste di testimoni e di non considerare più come prova definitiva in un processo la sentenza passata in giudicato di un altro procedimento. Anche se, quest’ultima norma, non vale ad esempio per i processi di mafia e terrorismo. Per i condannati all’ergastolo per reati di strage e per sequestro di persona, qualora vi sia stata la morte del sequestrato, la legge prevede una stretta dei benefici di cui i condannati potranno usufruire solo dopo aver scontato 26 anni di carcere.

Rimane poi la misura presente già nel testo approvato alla Camera che dà il nome alla legge sull’inapplicabilità del giudizio abbreviato ai delitti puniti con la pena dell’ergastolo: in pratica per chi è condannato al carcere a vita non ci sarà più la possibilità, avvalendosi del giudizio abbreviato, di avere la sostituzione dell’ergastolo con la condanna a 30 anni di carcere. Le norme contenute nella legge si applicano ai processi in corso, tranne quelli già chiusi in primo grado. La legge dovrà essere approvata alla Camera per il via libera definitivo. Ed entrerà in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale.

In aula stamani il nuovo ministro della Giustizia, Francesco Nitto Palma, ha fatto il suo esordio in occasione del voto. Il ministro, che è anche senatore, ha partecipato ai lavori seduto ai banchi del Governo. Numerosissimi i parlamentari che vanno a complimentarsi con lui stringendogli la mano per la nomina.

Durante le dichiarazioni di voto al Senato l’intervento più duro è arrivato da Luigi Li Gotti dell’Italia dei Valori. ”Il corpo della politica è invasa dalle metastasi per colpa vostra, siete causa dell’antipolitica. Affondate nella sfiducia del popolo italiano, sarete ricordati come la pagina più buia della Repubblica. Ora fiduciatevi, non cadrete in piedi, ma con le spalle al popolo cercando di evitare i meritati e sacrosanti calci nel sedere”, ha detto il senatore dell’Idv, trasformando il suo discorso in una requisitoria. “Siete espressione di un potere arrogante che protegge il capo assoluto. Avete sbagliato – afferma – sempre senza commettere errori, cioè senza incorrere nell’errore di fare qualcosa di giusto. Una condizione unica. Voi siete i berlusconiani, cioè l’espressione della malattia di un Paese”. Anna Finocchiaro del Partito Democratico si è rivolta ai banchi della maggioranza e ha ammonito il Pdl: “Quando sfilerete sotto quel banco per dire il vostro sì, sentirete sul collo il piede del padrone, dentro di voi qualcosa ribollirà”.

Dai banchi della maggioranza ha risposto Maurizio Gasparri. “Non accettiamo lezioni di moralità da chi non ha titolo per impartirne. Se un regime c’è lo si vada a cercare a Sesto San Giovanni dove di padre in figlio i sindaci alimentano un sistema di illegalità che riguarda la vostra storia”, ha detto il presidente dei senatori del Pdl, riferendosi alla vicenda che ha coinvolto Filippo Penati. “Se cercate il regime guardatevi allo specchio e lo troverete nel vostro passato e nel vostro presente”.

Fonte: ilfattoquotidiano
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 00:38.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com