Crisi: Berlusconi cerca nuovi ingressi nel PDL ma la "campagna acquisti" non decolla e la Marcegaglia lo gela

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binariomorto
00mercoledì 15 settembre 2010 23:50
Nucara incontra Berlusconi
"Ci sono i numeri per nuovo gruppo"

Il segretario del Pri sicuro di costituire il "gruppo dei responsabili".
"Siamo in venti, nessuno votava la fiducia all'esecutivo"


ROMA - "I numeri ci sono. Arriviamo a 20 deputati senza iniezioni del Pdl: si tratta di gente che fino ad ora non ha votato la fiducia a Berlusconi". Il segretario del Pri Francesco Nucara, dopo l'incontro con Silvio Berlusconi a palazzo Grazioli, annuncia che nascerà il nuovo gruppo a sostegno del governo "o qualche giorno prima o subito dopo il 28 settembre, quando Berlusconi parlerà in Parlamento".

Nucara dice di non sapere se nel gruppo ci saranno esponenti di Futuro e Libertà e sostiene di non aver avuto alcuna promessa da parte del premier. "Che cosa mi ha promesso? Niente - risponde dopo il lungo colloquio con Berlusconi - io ho sempre votato la fiducia e credo, da buon calabrese, che la gratitudine sia un valore. Se non fosse stato per Berlusconi nel 2001, oggi non sarei segretario del Pri. Sono suo amico da 10 anni, non mi deve promettere nient'altro, perchè gli devo già tutto".

Nucara, prima di allontanarsi con la piccola delegazione dei Repubblicani che lo ha accompagnato a Palazzo Grazioli, aggiunge ancora: "Sono fra quei deputati che non si vergognano di appoggiare Berlusconi. Credo sia stato più vergognoso appoggiare Prodi, come qualcuno ha fatto. Abbiamo parlato del nuovo gruppo e dei problemi del Paese e del Mezzogiorno, questioni che gli abbiamo posto e porteremo al nostro congresso".

Fonte: Repubblica
binariomorto
00mercoledì 15 settembre 2010 23:59
Il "gruppo di responsabilità" perde i pezzi
Nucara: "Non ci sono nomi in particolare..."

L'Udc Romano: "Non lo conosco". Nicco, deputato della Valle d'Aosta iscritto al Gruppo misto - minoranze linguistiche: "Le porte per una possibile intesa con il governo sono chiuse". No anche dall'Svp e dall'Mpa. I finiani: "Restiamo determinanti"

ROMA - Nel giorno in cui il presidente della Repubblica auspica una prosecuzione della legislatura, si fa tortuoso il cammino del cosidetto "gruppo di responsabilità nazionale". Mostra la corda, infatti, quella che dovrebbe essere una sorta di lista "salva governo" alla Camera che dovrebbe mettere al riparo il premier dopo i contrasti con i finiani e la formazione del gruppo Futuro e Libertà. Dei venti nomi ventilati, molti si smarcano. A partire dall'Udc Saverio Romano, indicato tra i papabili: "Non conosco l'onorevole Nucara e non so cosa stia facendo". Porta chiusa anche dall'Mpa di Raffaele Lombardo: "Non faremo parte di nessun 'gruppo di responsabilità nazionale e voteremo la fiducia ai 5 punti programmatici del Pdl solo a patto che ci sia un cambio di rotta sul Sud e la sicurezza" annuncia Aurelio Misiti. E il brindisino Gaglione, indicato come uno dei 20 pronti a formare il gruppo, dichiara a Repubblica: "Non voterò mai a destra".

Ma è lo stesso Nucara a fare un passo indietro, manifestando un forte scetticismo in un'intervista al Tg3: "Non credo che il gruppo si sia dissolto come non ho mai creduto che si fosse formato. Berlusconi è nella sua natura ottimista, io per mia natura sono pessimista". E poi aggiunge: "Non ci sono nomi in particolare. Berlusconi mi ha detto alcune cose, che a mio avviso erano sbagliate. Gli ho detto: 'Questo nome cancellalo, perché non verrà mai con noi. Ma i nomi onestamente erano molto più di 20".

Uno stop ad aiuti al governo arriva anche dalla Svp: "Non entreremo in maggioranza, restiamo fuori dai blocchi, non ci prestiamo a scelte di schieramento, nè ci interessa la costituzione di nuovi gruppi" dicono Siegfried Brugger e Helga Thaler a nome dei deputati e dei senatori della SVP. Categorico anche Roberto Nicco, deputato della Valle d'Aosta iscritto al Gruppo misto - minoranze linguistiche: "Le porte per una possibile intesa con il governo sono ermeticamente chiuse". Mentre i Liberal Democratici prendono tempo: "Berlusconi non ci ha ancora chiesto nulla".

Dal fronte finiano, però, arriva un monito. "Il 28 settembre si dimostrerà che siamo determinanti. Il resto è ininfluente" dice Carmelo Briguglio che mostra di considerare l'operazione del gruppo di solidarietà destinata a fallire. "Al gruppo -scherza- abbiamo qualcuno che mette le crocette sopra le foto di quelli che un quotidiano ha messo in pagina come pronti ad aderire a questa cosa. Via via, le crocette aumentano...".

Polemica l'opposizione. 'Siamo al calciomercato, questa e' la dimostrazione che Berlusconi ha paura" commenta il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. "Stiamo assistendo a un disfacimento vergognoso di una maggioranza e al tentativo di tenerla in piedi con ogni mezzo" rincara la dose Alessandro Maran, vicepresidente dei deputati del Pd.

Fonte: Repubblica
binariomorto
00giovedì 16 settembre 2010 00:04
"La maggioranza forse non c'è più"
Sul governo il gelo della Marcegaglia

La leader di viale dell'Astronomia a Breganze: "l'Italia vive un momento di politica brutta che per mesi ha parlato solo di amanti, di cognati e di appartamenti. Non è questo che ci interessa". Poi precisa: "Volevo dire che bisogna comunque andare avanti"

BREGANZE (VICENZA) - Prima il sostegno, poi lo sprone, infine la quasi rottura. Il rapporto tra Emma Marcegaglia e il governo Berlusconi tocca il minimo storico. Perché oggi, secondo la leader degli industriali, "i conflitti personali, e un governo che forse non ha più la maggioranza, non aiutano il Paese".

La Marcegaglia lo ha sottolineato intervenendo oggi a Breganze all'inaugurazione del nuovo stabilimento della "Unico Diesel" di Renzo Rosso. "Soprattutto non aiutano - ha proseguito - ad avere una concentrazione sui temi veri come il lavoro, l'occupazione, la crescita. Il nostro richiamo come Confindustria è continuo: basta litigare, basta occuparsi di beghe interne, occupatevi della crescita, del problema fiscale, di quello dell'occupazione e di ridurre la burocrazia. Facciamo le riforme serie che servono al Paese".

"L'Italia vive un momento di politica brutta che per mesi ha parlato solo di amanti, di cognati e di appartamenti. Non è questo che ci interessa", ha continuato. Secondo la leader di viale dell'Astronomia "in estate si è parlato di temi che non interessano a nessuno. Per fortuna, accanto a queste cose c'è un'Italia bella che vuole sacrificarsi, fatta da imprenditori che offrono occupazione e benessere. Diamo visibilità a questa Italia e diamo forza a questi imprenditori".

"Rassicuro la presidente di Confidustria Emma Marcegaglia", commenta il ministro per l'Attuazione del Programma di Governo, Gianfranco Rotondi. "La maggioranza c'è e rischia solo di allargarsi. Il governo è pronto a fare la propria parte perchè il sistema-Paese colga l'opportunità dell'uscita dalla crisi".

La presidente di Confindustria, visto il clamore mediatico suscitato dalle sue affermazioni, si è affrettata a precisare: "Rispondendo a una domanda su che cosa sarebbe successo nel caso in cui non ci fosse più una maggioranza di governo mi sono limitata ad affermare che il governo deve comunque andare avanti".

Fonte: Repubblica
binariomorto
00giovedì 16 settembre 2010 00:08
Bersani all'attacco di Berlusconi
"Uno scandalo la campagna acquisti"

Il leader democratico: "Il governo dovrebbe passare la mano". Berlusconi: "Arriveremo al 2013". Tensione nel Pd. Veltroni: "Contro di me ingiustizie e vigliaccherie. No a gruppo autonomo dal Pd, ma la cosa peggiore è che non si vedano le difficoltà". Il governatore siciliano Lombardo incontra il presidente della Camera: "Raggiunta intesa". Ma le difficoltà nell'isola restano. Voto di fiducia anche al Senato. Rai, finiani contro Masi

ROMA - Quella di Berlusconi è una "compravendita" scandalosa. Al contrario, il governo dovrebbe rendersi conto che non può governare e passare la mano. Così Pier Luigi Bersani, segretario del Pd, sulla situazione politica sempre più incerta e confusa. Proprio mentre il premier continua a professare ottimismo: "Arriveremo al 2013" dice in un'intervista al quotidiano francese Le Figaro.

Meglio col Milan. "E' scandalosa questa compravendita che finora ha dato risultati piuttosto scarsi: spero per i milanisti che quella dei calciatori sia più fortunata di quella in Parlamento". Con questa battuta Bersani ribadisce le proprie critiche alla strategia della maggioranza per ottenere la fiducia grazie all'arrivo di deputati. Secondo il capo del Pd "resta il problema di fondo, cioè dare l'idea che si è veramente in grado di governare. Invece - argomenta il segretario del Pd - vanno in Parlamento con un documento di cinque punti, tutti d'accordo e poi si ricomincia".

Il leader democratico ritiene che all'Italia servano "governi capaci di governare, se non lo sono passino la mano, perchè stiamo vivendo la crisi più acuta dal Dopoguerra ad oggi ed i problemi sono tantissimi, ma non riusciamo a parlarne: serve un sussulto di dignità".

A questo proposito cita anche le parole pronunciate oggi da Emma Marcegaglia: "Spero che questa frase rappresenti una presa di coscienza della situazione, non solo una battuta, perchè qui in questi due anni non c'è stato solo il governo a negare le evidenze".

Veltroni prepara il documento. Nel Pad però non si placa la discussione interna. "Niente gruppi autonomi, ma nessuna voglia di dichiarare cessate le ostilità. All'indomani della riunione del coordinamento del Pd Walter Veltroni insiste. E rilancia quel documento con il quale intende puntare il dito contro chi ha smarrito lo "spirito originario" del Pd (leggi Bersani) per perdersi dietro ad una politica delle alleanze. Un affondo che l'ex segretario cerca di mitigare a parole: "E' un documento politico che va accolto positivamente. Ho contribuito a fondare il Pd e ci tengo che sia forte perchè solo un Pd forte può costruire alleanze per l'alternativa". Per poi aggiungere: "La cosa peggiore è che non si vedano le difficoltà perchè così si accrescono". Un testo, giura, che ha come unico scopo quello di aiutare il Pd: "Per fortuna oltre ad un'unità operativa nel partito ci sono tante culture politiche che si esprimono anche con documenti. Il mio è un documento politico, come ce ne sono tanti e deve essere accolto positivamente". Niente gruppi autonomi, per ora ("ma figuriamoci, ho contributo a fondare questo partito"), ma un disagio che è sempre più visibile. Basta leggere l'intervista che l'ex segretario ha dato al settimanale Gioia per capire lo stato d'animo di Veltroni: "Mi sento dentro e fuori dai giochi della politica e ho registrato ingiustizie e vigliaccherie. Fossi stato più giovane ne avrei sofferto". Una lunga rievocazione del suo addio al partito dopo il voto del 2008. E una nuova missione: "Quello che intendo fare, e lo farò, è tenere viva l'idea del Pd così com'è nato. Senza richiedere ruoli". Ancora incerti i tempi di presentazione del documento. Ieri i veltroniani non l'hanno portato davanti al coordinamento. Oggi Veltroni prende tempo: "Non c'è fretta e non c'è nulla di polemico nè di quelle cose che si sono viste nel passato". Parole che, però, non fugano le nubi di un nuovo scontro interno ai democratici. E mercoledì prossimo è stata convocata l'Assemblea dei parlamentari aderenti ad Area democratica, alla vigilia della Direzione del partito. E lì si saprà se la scommessa di Veltroni ha avuto successo. Nel frattempo Dario Franceschini si sfila: 'Il documento e' un grande errore, dovete ritiralo e comunque io non lo firmerò".

Incontro Fini-Lombardo. Mentre il cosidetto gruppo "salva governo" alla Camera perde i pezzi, il leader dell'Mpa e governatore siciliano Raffaele Lombardo vede Gianfranco Fini. I due si sono incontrati in mattinata e hanno parlato del governo tecnico in Sicilia (sostenuto dai finiani) e della rinnovata intesa politica a livello nazionale. Il governatore Lombardo, infatti, che si appresta a varare un nuovo esecutivo regionale, sembra insistere sull'intesa con Fini. E questo nonostante l'incontro dei giorni scorsi con Berlusconi e il corteggiamento dei deputati dell'Mpa da parte del Cavaliere. "Questa mattina ho incontrato Fini e l'Udc. Sono interessati a continuare, nel primo caso, e a riprendere, nel secondo caso, un'esperienza all'interno del governo regionale. Sono disponibili ad entrare" sintetizza Lombardo.

Ma, nonostante le parole del governatore, non tutto sempre definito. "L'Udc in Sicilia è rappresentata dal sottoscritto ed io non lo ho incontrato" dice Saverio Romano, segretario regionale centrista. E anche i finiani restano cauti: "Al momento non persistono le condizioni per procedere ad una nuova composizione del governo regionale rimangono forti perplessità sul programma e sulla natura della nuova giunta" taglia corto Pippo Scalia, di Fli.

Berlusconi andrà anche al Senato. Il governo illustrerà i 5 punti per il rilancio della sua azione anche al Senato nella settimana dal 27 settembre al 2 ottobre. Seguirà dibattito e ci sarà anche un voto.

Pdl. Sull'ipotesi di un 'sottogruppo' dei finiani moderati disposti a sottoscrivere un documento di fedeltà al premier il finiano Carmelo Briguglio non ha dubbi: "lo escluderei. Ormai chi è rimasto con Fini dopo tutti i tentativi che ci sono stati al tempo della formazione dei gruppi, del voto sulla mozione Caliendo,e che ha resistito fin qui a pressioni enormi non se ne va più. Aggiungo che proprio i finiani moderati come Menia, Viespoli e Moffa sono quelli più legati a Fini anche da un forte legame personale". Sempre sul fronte finiano va registrato l'affondo di Flavia Perina, deputata di FlI e direttore del Secolo d'Italia, dopo aver letto la lettera inviata dal dg Mauro Masi ai direttori di rete e di testata: "Una Rai in cui solo Minzolini può fare ciò che vuole e gli altri, di dritto o di rovescio, devono fare ciò che vuole Masi".

Fonte: Repubblica
binariomorto
00sabato 18 settembre 2010 23:05
“Alcuni Udc presto nel governo”.
Calciomercato di Berlusconi?
“No, vengono spontaneamente”


La maggioranza potrebbe presto essere “rimpolpata” da esponenti dell’Udc. Silvio Berlusconi, tuttavia, smentisce si tratti di un’operazione di “calciomercato”, quanto piuttosto di una “scelta consapevole” da parte dei centristi: ”Sono stato cercato da molti parlamentari, molti siciliani moderati in disaccordo con il loro partito che sta decidendo di allearsi a sinistra. Questi deputati dissentono e pensano di dare vita a una nuova formazione politica”.

Poi, però il premier, che ha parlato alla festa de La Destra, ha “affondato il colpo” contro gli “scissionisti finiani”: ”Quando sono andato a Bruxelles, i capi di Stato mi hanno guardato con un punto interrogativo chiedendomi se ero ancora il capo del governo o non contavo più niente. Questo è il risultato della dissennata operazione di fine luglio”, ha detto Berlusconi alludendo alla formazione del nuovo gruppo parlamentare di Futuro e Libertà.

Poi Berlusconi ha rincarato la dose contro i suoi ex compagni di partito: ”Devo dirvi che in un periodo così difficile della politica italiana, pensate al mese di agosto, c’è stato un teatrino assurdo nel momento in cui il Paese esce dalla crisi e davvero non ci voleva che succedesse quello che voi conoscete”.

Il premier ha però corretto il tiro dicendo che ”con le persone uscite dal gruppo del Pdl ci si può ragionare, sono sicuro che in Parlamento esistono gruppi che si caricheranno della responsabilità del Paese e si avvicineranno alla maggioranza. Non capisco perché per i giornali della sinistra chi è eletto con i nostri voti e va in un altro partito fa un’operazione straordinaria mentre chi torna da noi fa un’operazione di calcio mercato”.

Infine Berlusconi ha aperto alla Destra di Francesco Storace auspicando che in futuro ci possano essere nella maggioranza uomini di questo partito verso il quale, dopo la ”dolorosa” chiusura del passato, “non c’è più alcun veto”: ”Contro di voi ci fu un veto doloroso, doloroso anche per me. Fu una delle poche battaglie che non riuscii a vincere e il veto non riuscimmo a superarlo”. Infine, Berlusconi ha promesso che si andrà al voto “fra tre anni”.

Fonte: blitzquotidiano
binariomorto
00sabato 18 settembre 2010 23:13
Veltroni: "Il Pd unito denunci mercato dei voti"
L'ex leader e Parisi vogliono mozione di sfiducia

Bersani: "Può essere un'iniziativa utile".
E Chiamparino chiede di rivedere lo statuto,
che prevede la premiership per il segretario del partito


ORVIETO - "Il Pd può discutere ma è e sarà sempre unito, e soprattutto deve essere unito nel contrasto della politica di Berlusconi e nella costruzione di una vera alternativa di governo". Così Walter Veltroni a margine di un convegno dell'associazione "Libertà eguale". L'ex leader Pd lancia poi una proposta a Bersani: "E' inaccettabile la compravendita di parlamentari da parte del presidente del Consiglio, suggerisco l'idea di una conferenza stampa o di una iniziativa in cui il segretario, insieme a tutti gli esponenti di spicco del partito, denunci questa inaccettabile presa in giro".


"Ci dobbiamo tutti molto preoccupare di quel che sta accadendo in Parlamento - ha detto Veltroni - con l'operazione incredibile di acquisto di parlamentari, che consuma così il suo doppio tradimento degli elettori. Il primo è aver preso il voto due anni fa per garantire la governabilità, non riuscirci e minacciare elezioni, il secondo è cercare parlamentari eletti all'opposizione, come gli Udc siciliani, per portarli in maggioranza. E' una cosa che conferma un'idea inaccettabile della democrazia. E' giusto reagire".

"Il presidente del Consiglio - ha ricordato Veltroni - è anche il proprietario di Mediaset e in questo momento è ministro delle Comunicazioni. Se attorno a questo tema ci fosse un'iniziativa di tutto il Pd sarebbe una cosa importante".

Parisi vuole mozione, Veltroni d'accordo. Sempre al convegno di "Libertà eguale" Arturo Parisi ha proposto formalmente a Bersani di presentare una mozione di sfiducia al governo. La proposta, che nasce dall'esigenza di "fare chiarezza", viene subito appoggiata da Veltroni. "Non possiamo aspettiamo che Berlusconi decida i modi e i tempi trasformando definitivamente la crisi della maggioranza nella crisi della democrazia". Il segretario democratico ha replicato che "può essere un'iniativa utile". "Che Berlusconi debba andare a casa - ha detto - non c'è nessun dubbio al mondo: le strategie parlamentari più utili vanno viste insieme a tutte le opposizioni perchè siamo in un frangente delicato. Dobbiamo restringere il campo di Berlusconi, cercare di non allargarlo. Quindi i gruppi stanno discutendo. Certamente, se ci sono le condizioni, può essere un'iniziativa utile".

Chiamparino: "Rivedere statuto". Dal sindaco di Torino sono arrivate parole che confermano le ipotesi di una sua candidatura alla sfida contro Berlusconi. Chiamparino ha chiesto infatti di sospendere la parte dello statuto del Pd che prevede che il segretario del partito sia automaticamente il candidato alle primarie per la premiership del centrosinistra. Il primo cittadino del capoluogo piemontese ha anche sottolineato che, pur essendo "vecchio" anagraficamente, non lo è da un punto di vista politico a livello nazionale.

Fonte: Repubblica
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