Crisi Libia-Svizzera, pagano i viaggiatori dell' area Schengen

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binariomorto
00martedì 16 febbraio 2010 00:00
Libia off-limits per gli europei
Rimpatriati italiani diretti a Tripoli

La Libia ha sospeso i visti di ingresso ai cittadini provenienti da Paesi europei. Immediate le conseguenze: di fatto sono scattati i "respingimenti" al contrario, e sei italiani e 9 portoghesi sono stati bloccati all'aeroporto dalle autorità libiche e rimpatriati. Allo scalo internazionale di Tripoli è caos: tutti i passeggeri provenienti da Paesi europei sono stati sottoposti a stretti controlli, e alcuni trattenuti per ore.

Ad essere stati rimandati indietro sono stati tutti i passeggeri con la qualifica di "manager" con visti business, per quanto riguarda gli italiani, mentre erano invitati dello stesso governo libico i 9 portoghesi che arrivavano a Tripoli in occasione della Lipo, la fiera libico-portoghese. "E' iniziato tutto nella serata di domenica - spiega Gianluca DellaTorre, Country Manager Alitalia in Libia - quando hanno fermato al loro ingresso in aeroporto 40 passeggeri provenienti da Tunisi e Malta".

"Poi è stata la volta del volo Alitalia delle 24 e 45. Gli ultimi ad uscire sono stati rilasciati dalle autorità libiche intorno alle 4 e 45 di lunedì mattina". Secondo quanto appreso in aeroporto, dai vettori di tutte le compagnie aeree vengono fatti scendere prima i passeggeri non europei e solo in un secondo momento tutti gli altri che vengono poi fermati al controllo passaporti dove inizia una lunga trafila che in molti casi porta al rimpatrio.

Il quotidiano on line "Oea", vicino a Seif Al Islam, figlio del leader libico Muammar Gheddafi, ha reso pubblica la notizia spiegando che "domenica un funzionario libico aveva confermato la decisione della Libia di sospendere la concessione dei visti ai cittadini di tutti i paesi europei, non solo ai turisti". Questa procedura si applica a tutti gli Stati che concedono visti Schengen. Il provvedimento non riguarda, quindi, i cittadini del Regno Unito. "Oea" conclude ricordando che il fatto "sarebbe legato ad una "black list", stilata dalla Svizzera, che vieterebbe ad alcune personalità libiche di entrare in territorio elvetico.

Fino al tardo pomeriggio 22 italiani, arrivati a Tripoli con voli dell'Air Malta e dell'Air Afriquiya, sono rimasti bloccati nello scalo libico. Tre di loro sono stati rimandati indietro e 12 sono stati fatti passare. In aeroporto restano dunque sette connazionali. Lo ha riferito il console generale d'Italia Francesca Tardioli. "Stiamo dando assistenza e stiamo cercando di risolvere tutti i casi singolarmente", ha detto Tardioli, "ma non è stata fornita alcuna spiegazione circa il rifiuto opposto al loro ingresso in territorio libico".

''Stiamo lavorando basandoci sulle liste delle prenotazioni - ha spiegato il console - spalla a spalla con le autorità libiche che a tratti ci hanno consentito di entrare in contatto diretto con i nostri connazionali". Il Console ha assicurato che attenderà in aeroporto l'arrivo del prossimo volo Alitalia proveniente da Roma.

Farnesina: "No ai viaggi in Libia"
La Farnesina "sconsiglia" ai cittadini italiani tutti i viaggi verso la Libia a seguito delle "improvvise e non annunciate misure restrittive" adottate da Tripoli. Lo si legge in un 'avviso particolare' pubblicato sul sito www.viaggiaresicuri.it curato dall'Unità di crisi del ministero degli Esteri.

Frattini "preoccupato"
E' una decisione per la quale abbiamo espresso seria preoccupazione, abbiamo chiesto ai libici di ripensarci". Lo ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini a Sky Tg24, aggiungendo che la Svizzera va aiutata a ''risolvere una questione bilaterale'', ma ''non a spese'' di tutti. Di fatto la decisione della Svizzera di bandire in una 'black list' 188 personalita' libiche tra cui lo stesso Muammar Gheddafi ''prende in ostaggio tutti i Paesi dell'area Schengen'', ha poi aggiunto il titolare della Farnesina.

Boniver: "Decisione che lascia stupiti"
"Mi auguro che si tratti di una misura temporanea. Certo, si tratta di una decisione autolesionista che lascia stupiti". Questo il commento del Presidente del Comitato Schengen, Margherita Boniver, alla decisione presa dalla Libia. "Penso che si tratti di una decisione che danneggia in primo luogo proprio la Libia - continua la Boniver - perché in questo modo l'economia libica non potrà che essere svantaggiata" ha concluso la Presidente del Comitato Schengen.

L'Italia verifica la "black list" svizzera
L'Italia sta verificando "la correttezza" della decisione svizzera che ha suscitato la reazione libica di chiudere le frontiere ai cittadini provenienti dai Paesi dell'area Schengen. E' quanto riferiscono fonti della Farnesina. La Svizzera, secondo quanto riportato dal quotidiano libico "Oea", avrebbe stilato una "black list", tra cui lo stesso leader Muammar Gheddafi e la sua famiglia, cui è stato interdetto l'ingresso nel Paese elvetico. Si tratterebbe di un elenco con circa 188 personalità. Interpellato sull'argomento, un portavoce del ministero degli Esteri di Berna non ha confermato nè smentito l'esistenza della lista.

La crisi tra Svizzera e Libia
I fatti risalgono al luglio 2008 dopo l'arresto, a Ginevra, di uno dei figli del leader libico Muammar Gheddafi, Hannibal, accusato di aver maltrattato due domestici. La Libia rispose all'arresto con il sequestro di due imprenditori. L'accordo tra i due Paesi era di liberare i due uomini entro 60 giorni, dunque nel novembre 2009. Dopo aver posto ulteriori condizioni, Tripoli ha invece trasferito i due detenuti in un "luogo sicuro".

Ue: "Atto unilaterale e sproporzionato".
La Commissione Ue "deplora la decisione unilaterale e sproporzionata delle autorità libiche di sospendere la concessione di visti a cittadini di paesi dell'area Schengen". Lo afferma, in una nota, il commissario Ue agli Affari interni Cecilia Malmstrom. "La questione - prosegue Malmstroem nel comunicato - sarà discussa entro la fine della settimana dalla Commissione Europea, dagli stati membri Ue e dei paesi associati a Schengen, e verrà valutata una reazione appropriata".

Fonte: tgcom
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