FIAT: spin-off auto entro 6 mesi, ecco il piano Marchionne dell' era Elkann

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binariomorto
00giovedì 22 aprile 2010 00:05
Marchionne: spin off entro 6 mesi.
Il titolo brilla in Borsa

Marchionne: bisogna accettare il piano,
già pronta l'ipotesi B ma non è bella


TORINO - Il gruppo Fiat scorporera' le attivita' di Iveco, Cnh e parte di Powertrain in una societa' che chiamera' Fiat Industrial. Lo ha annunciato l'amministratore delegato SergioMarchionne durante l'incontro con gli analisti finanziari. Lo scorporo delle attivita' auto di Fiat avverra' ''nel giro sei mesi'', ha detto l'ad sottolineando che ''iniziera' una nuova storia della Fiat, con due aziende dotate di massima autonomia per svilupparsi''.

Bisogna accettare il piano, perché "é già pronto un piano B che non è molto bello". E' il monito a governo e sindacati lanciato da Sergio Marchionne rispondendo agli analisti finanziari. "Mi sono avvicinato a questo progetto - ha detto Marchionne - con le migliori intenzioni, anche se tante sere sono tornato a casa disgustato da alcune cose che ho visto nelle relazioni industriali. Non è questo il modo per creare una grande azienda". Ci sono "storie orrende che girano in Europa sui sindacati americani - ha poi sottolineato - ma vi posso dire che quando ho trattato con loro, una volta risolte le questioni e concordato un piano, non ho mai avuto obiezione su ciò che si è fatto per far progredire l'azienda. La volontà - ha concluso - e la mente aperta sono fondamentali e spero sia così anche qui".

"Non è un piano di sacrifici, io parlo di impegno", ha detto l'amministratore delegato, sostenendo che "non ci sarà alcun taglio, ma anzi incremento degli organici". Marchionne ha parlato nel corso della conferenza stampa dopo la presentazione del nuovo piano industriale.

MARCHIONNE, RADDOPPIA PRODUZIONE AUTO ITALIA 2014 - Con il progetto 'Fabbrica Italia', il gruppo Fiat prevede di raddoppiare la produzione di auto in Italia, portandola dalle 650.000 unità del 2009 a 1,4 milioni di auto nel 2014. Lo ha detto l'a.d. Sergio Marchionne presentando il piano agli analisti finanziari.

10 NUOVI MODELLI E 6 RESTYLING ENTRO 2014
La Fiat prevede entro il 2014 il lancio di dieci nuovi modelli e sei restyling. Una nuova city car sarà presentata nel 2013 e un modello ingresso B arriverà nel 2012. Nel 2013 toccherà ai restyling di Croma, Multipla e Ulisse. Lo ha detto l'amministratore delegato, Sergio Marchionne, durante la presentazione del piano agli analisti finanziari. Per l'Alfa Romeo sono previsti 7 nuovi modelli e 2 restyling.

BRILLANTE IN BORSA (+1,7%) SU ANNUNCIO SCORPORO
Chiusura brillante per Fiat in Piazza Affari. Il titolo del Lingotto ha segnato un rialzo finale dell'1,73% a 10,6 euro. Brillanti gli scambi, per oltre 138 milioni di pezzi, pari al 12,66% del capitale, nel giorno in cui oltre ai dati trimestrali e al piano industriale fino al 2014, è stato annunciato lo scorporo di Iveco, Cnh (movimento terra) e parte della divisione Power Train (cambi e motori).

STANDING OVATION PER JOHN ELKANN AL LINGOTTO
Standing ovation per il neo presidente della Fiat, John Elkann. Gli analisti finanziari, presenti al Lingotto di Torino per l'Investor Day, hanno salutato il giovane Elkann con un lungo applauso. Il tributo è arrivato quando l'ad del Gruppo, Sergio Marchionne, ha annunciato il cambio al vertice dell'azienda. Subito dopo lo ha chiamato sul palco dei relatori, dove Elkann é stato preso d'assolto dai flash dei fotografi, che lo hanno immortalato abbracciato a Marchionne.

MARCHIONNE, INDISPENSABILE FLESSIBILITA' LAVORO - Il successo del piano industriale della Fiat è legato alla flessibilità della forza lavoro e dei dirigenti. Lo ha sottolineato l'amministratore delegato Sergio Marchionne durante la presentazione del piano. "E' un elemento indispensabile - ha sottolineato - perché gli stabilimenti possono funzionare solo se lavorano a piena capacità".

Le radici della Fiat Auto "sono e resteranno in Italia", dove il gruppo prevede di produrre, nel 2014, 1,4 milioni di vetture l'anno, il 65% per le esportazioni a fronte del 40% del 2009, ha detto Marchionne che ha confermato che a Termini Imerese la produzione cesserà entro la fine del prossimo anno. A Mirafiori i volumi aumenteranno da da 100.000 a 170.000 unità, a Cassino saranno prodotte entro il 2014 oltre 400.000 vetture. "Il piano rappresenta un'opportunità unica per chiudere con il passato e aprire una pagina nuova. Dobbiamo discutere con i sindacati, è un'occasione di quelle che arrivano una sola volta nella vita", ha detto Marchionne.

Il consiglio di amministrazione della Fiat ha nominato John Elkann presidente. Il cda, riunito al Lingotto, "ha preso atto, con rammarico - dice una nota - delle dimissioni di Luca Cordero di Montezemolo dalla carica di presidente e lo ha ringraziato per l'opera svolta a favore del gruppo in un periodo particolarmente delicato per la vita dell'azienda".

Standing ovation per il neo presidente della Fiat, John Elkann. Gli analisti finanziari, presenti al Lingotto di Torino per l'Investor Day, hanno salutato il giovane Elkann con un lungo applauso. Il tributo è arrivato quando l'ad del Gruppo, Sergio Marchionne, ha annunciato il cambio al vertice dell'azienda. Subito dopo lo ha chiamato sul palco dei relatori, dove Elkann é stato preso d'assolto dai flash dei fotografi, che lo hanno immortalato abbracciato a Marchionne. "Con Elkann e Gabetti, che continua a essere mio grandissimo amico - ha detto Marchionne - abbiamo navigato in acque molto difficili. Io e John siamo entrambi cresciuti, ora ha raggiunto la maturità giusta per fare il presidente. Abbiamo anche voluto dimostrare con questa scelta la fiducia che abbiamo negli uomini e donne della Fiat". Marchionne ha poi ringraziato Luca Cordero di Montezemolo: "Se siamo qui oggi è perché siamo riusciti a superare un periodo buio. Lo ringrazio personalmente per il sostegno che mi ha dato in questi anni, in cui siamo diventati amici anche a livello personale".

UTILE GESTIONE ORDINARIA 352 MLN - L'utile della gestione ordinaria del gruppo Fiat ha raggiunto nel primo trimestre i 352 milioni di euro rispetto alla perdita di 48 milioni di euro dello stesso periodo 2009, con oltre la metà del risultato determinato dai business delle Automobili.

Fiat Group Automobiles ha registrato un utile della gestione ordinaria di 153 milioni di euro a fronte della perdita di 30 milioni di euro del primo trimestre 2009, "per effetto - spiega la nota della casa torinese - di volumi significativamente più elevati e di un miglior mix delle vendite, grazie al maggior contributo dei veicoli commerciali leggeri". Cnh ha registrato un utile della gestione ordinaria di 127 milioni di euro (49 milioni di euro nel primo trimestre 2009), Iveco di 3 milioni di euro (perdita di 12 milioni di euro nel primo trimestre 2009).

RISULTATO NETTO VICINO AL PAREGGIO - Il gruppo Fiat ha chiuso il primo trimestre 2010 con un risultato netto vicino al pareggio. La perdita è infatti di 21 milioni di euro rispetto a quella di 411 milioni di euro dello stesso periodo 2009.

GRUPPO CONFERMA OBIETTIVI 2010 - Il gruppo Fiat conferma gli obiettivi del 2010 di un utile della gestione ordinaria superiore a 1,1 miliardi di euro e di un indebitamento netto industriale di oltre 5 miliardi di euro.

La Fiat conferma anche per il 2010, considerato "un anno di transizione e di stabilizzazione", gli obiettivi di ricavi superiori a 50 miliardi di euro e di un risultato netto vicino al break even. Il Gruppo si attende per tutti i Settori una performance migliore rispetto all'anno scorso, con l'eccezione del business delle Automobili, la cui performance risentirà negli ultimi tre trimestri dell'anno della riduzione o dell'eliminazione dei programmi di eco-incentivi a sostegno della domanda in Europa Occidentale. La Fiat "disporrà comunque di risorse più che adeguate per una transizione a quello che ci si aspetta essere un contesto di mercato normalizzato nel 2011 e negli anni successivi". Per raggiungere gli obiettivi il gruppo continuerà a sviluppare la strategia di alleanze mirate.

MARCHIONNE, DAL 2004 RAGGIUNTI TUTTI GLI OBIETTIVI - "Dal 2004 alla prima metà del 2008 abbiamo raggiunto passo dopo passo, se non superato, tutti gli obiettivi che ci eravamo posti". Lo ha sottolineato l'ad del Gruppo Fiat, Sergio Marchionne, nel suo discorso introduttivo agli analisti finanziari. Questo successo, secondo il manager del Lingotto, è stato raggiunto "grazie a due fattori chiave": "un team - ha detto - il cui coraggio è diventato uno stile di vita, una cultura della responsabilità in cui la visione di un futuro migliore non è un sogno, ma un compito da realizzare. Queste - ha continuato - sono le forze che hanno consentito alla Fiat di rompere con il passato per segnare l'inizio di una nuova era". Marchionne ha ricordato la presentazione, nel 2004, del piano per il turnaround della Fiat, "quello che ci avrebbe permesso - ha detto - di strapparla ad un destino cui sembrava predestinata". "Molti di quelli che ascoltarono e analizzarono i nostri piani li definirono ambiziosi, addirittura irrealizzabili - ha continuato il manager del Lingotto - ma tutti, alla fine, hanno dovuto prendere atto che ogni singolo target è stato raggiunto, quando non superato, fino a quando abbiamo potuto lavorare in un mondo normale". L'esplosione della crisi globale, che secondo Marchionne "ha riportato l'orologio dei mercati al Medioevo", ha "bruscamente interrotto" il percorso di sviluppo pianificato. La reazione dell'azienda, però, "é stata forte e rapida": "Abbiamo ripensato i nostri piani - ha detto l'ad - cercando ogni mezzo per rafforzare il Gruppo e per ristabilire punti certi in un mercato stravolto dall'incertezza". Tutto questo "é la più chiara testimonianza che, di fronte al pessimismo della ragione che avrebbe indotto molti a rinunciare all'impresa - ha concluso Marchionne - la Fiat ha messo avanti l'ottimismo della volontà. Gli shock, per un'azienda, servono anche a innescare le energie migliori, le più sane, esattamente come succede in periodo di ricostruzione dopo una guerra".

MARCEGAGLIA, ELKANN HA CAPACITA' PER GESTIRE SFIDE - "A John Elkann vanno i nostri migliori auguri di buon lavoro". Questo il messaggio della presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, al neopresidente Fiat, nominato oggi dal consiglio di amministrazione del gruppo automobilistico di Torino. "John Elkann ha tutte le capacità necessarie per gestire le nuove sfide che l'azienda dovrà affrontare per rimanere competitiva nel contesto mondiale nel quale opera. A Luca Cordero di Montezemolo va il nostro riconoscimento per il difficile e delicato lavoro svolto in questi anni al vertice della Fiat" sottolinea ancora la presidente di Confindustria.


JOHN ELKANN AL TIMONE, DEBUTTA CON PIANO
(di Amalia Angotti)
TORINO - John Elkann avrà già da qualche ora il timone della Fiat, quando Sergio Marchionne illustrerà agli analisti finanziari il piano strategico del gruppo fino al 2014. Sarà il più giovane presidente della casa torinese e, con lui, la famiglia riprenderà in modo diretto le redini della società dopo la scomparsa dell'Avvocato e poi del fratello Umberto. Non è probabilmente un caso che il nuovo ruolo del rampollo di casa Agnelli venga sancito nello stesso giorno in cui potrebbe essere varata l'operazione di spin off, con lo scorporo dell'auto dal gruppo e la sua quotazione. Un'ipotesi ben considerata dai mercati e che in prospettiva potrebbe portare cambiamenti anche nella partecipazione azionaria della famiglia. Proprio Elkann non ha mai nascosto la possibilità che un giorno gli Agnelli possano rinunciare al controllo, purché questo significhi avere un'azienda più sana e solida. Luca Cordero di Montezemolo lascia la presidenza dopo sei anni e, come lui stesso ha detto, dopo averla traghettata in un periodo molto difficile, quando il futuro sembrava piuttosto buio. Insieme all'amministratore delegato Marchionne ha guidato la Fiat dal 2004, quando "la famiglia non aveva ancora un leader" e "l'azienda era vicina alla bancarotta", ma il piano "apre una pagina nuova".

E sia Montezemolo sia Gianluigi Gabetti, numero dell'accomandita di famiglia, sono convinti che John Elkann, di cui hanno seguito la crescita in questi anni, sia pronto. Tra Montezemolo e Marchionne si è parlato di dissapori che non hanno però trovato conferme in una giornata caratterizzata da sorrisi e scambi di parole affettuose. "Sono stati sei anni d'intensa collaborazione e si sono create le condizioni per una grandissima relazione tra me e Luca, rimaniamo amici", dice l'amministratore delegato. E Montezemolo gli fa un plauso per il grande lavoro svolto per il risanamento dell'azienda. D'altra parte il suo non è un addio al gruppo, dal momento che mantiene la carica di consigliere della Fiat e di presidente della Ferrari. "Io, Sergio e John - dice Montezemolo - resteremo una squadra, come è stato in questi anni". Marchionne non entrerà nella Giovanni Agnelli e C., la cassaforte di famiglia, ipotesi ventilata da Maria Sole, la sorella dell'Avvocato. "La tendenza - spiega Elkann - è avere nell'accomandita sempre più persone della famiglia".

MONTEZEMOLO, SALUTO A NAPOLITANO E A PREMIER: NO POLITICA
(di Paolo Rubino)
"Non scendo in politica", ribadisce Luca Cordero di Montezemolo, nel giorno in cui lascia la presidenza di Fiat, e gli occhi sono puntati sui suoi prossimi passi. Prima dell'annuncio ufficiale la visita al Quirinale, dove è stato ricevuto dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Poi a Palazzo Chigi, dal sottosegretario Gianni Letta. Mentre con Silvio Berlusconi, impegnato in un vertice internazionale, c'é stato, "un lungo, cordiale, affettuoso, colloquio telefonico - spiega la Presidenza del Consiglio - ". Quindi al Lingotto, per la conferenza stampa. "Ora finalmente potrò fare un mestiere solo, e potrò tornare a occuparmi di più della Ferrari". Chi conosce bene Montezemolo racconta che è difficile seguirlo nel ritmo delle sue giornate, una agenda impossibile per dare sempre una forte impronta personale. Così negli affari, così nell'impegno civile.

"L'Italia è un paese bloccato. Muoviamoci!": promuovere l'associazione Italia Futura è per Montezemolo l'occasione per dare continuità all'impegno per il Paese portato avanti come presidente di Confindustria. Un continuo pungolo, un occhiolino alla politica, deludendo puntualmente le attese dei tanti che negli ultimi anni hanno più volte previsto una imminente discesa in campo. "Io in politica? Se rinascerò, in un'altra vita"... ribadisce ancora Montezemolo, ammettendo di aver resistito a "pressioni importanti" a lasciarsi arruolare, quando era il leader degli industriali. La voglia di impegnarsi prende quindi altre strade. Come la presidenza di Telethon, ereditando anni di impegno di Susanna Agnelli. Ricerca e formazione sono tra i cavalli di battaglia, impegno concretizzato come presidente della Luiss, incarico che probabilmente lascerà presto a Emma Marcegaglia come consuetudine per l'Università confindustriale. Poi il manager, e l'imprenditore. "Ho una grandissima passione nel mestiere che faccio" e "nella vita ognuno deve cercare di fare il suo mestiere", dice.
Ancora in Ferrari, quindi. Ed in "una grande avventura imprenditoriale che mi affascina molto". Il treno ".italo", livrea rosso Ferrari, nome che ammicca all'italianità ed all'era di internet, lancerà nel 2011 la sfida del primo privato sui binari ad alta velocità: la società, Ntv, è stata creata nel 2006 da Montezemolo con Diego Della Valle, Gianni Punzo e Giuseppe Sciarrone. Poi si sono aggiunti altri soci. Innovazione e forza del made in Italy, parole d'ordine ripetute all'infinito alla guida di Confindustria, sono anche alla base degli investimenti nel lusso, creando Charme, che acquista Poltrona Frau e ne fa il fulcro di un polo del design di prestigio: Cassina, Cappellini, Gebruder Thonet Vienna, Gufram, Alias. E l'eccellenza del cachemire scozzese Ballantyne che, in un progetto con Alfredo Canessa, sposa la moda italiana: sede a Milano, cuore della produzione e direzione creativa in Umbria, boutique che riapre nella londinese Bond Street.

Fonte: ANSA
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