AUSTRIA: FRITZL CONDANNATO ALL'ERGASTOLO
di Flaminia Bussotti
VIENNA - Colpevole, con verdetto raggiunto all'unanimita, in tutti i capi di accusa: Josef Fritzl e' stato condannato oggi all'ergastolo al processo a St. Poelten con una sentenza lampo, rispetto all'interminabile martirio inflitto a sua figlia Elisabeth, tenuta segregata in una cella sotto terra per ben 24 anni e violentata almeno 3.000 volte. Il padre-mostro, che compie 74 anni il 9 aprile, scontera' la pena in un istituto speciale destinato, secondo la dicitura austriaca, a 'criminali psichicamente abnormi'.
Fritzl, che gia' ieri si era a sorpresa riconosciuto colpevole di tutti i capi di imputazione, ha accettato oggi subito la sentenza senza neanche aspettare che la giudice Andrea Humer gliela spiegasse. ''Accetto la sentenza'', ha detto con voce ferma, rinunciando anche a consultarsi con l'avvocato. L'ha capita? Ha capito le conseguenze?: ''si''' ha risposto per due volte alla Humer.
Gia' in settimana sara' trasferito dal carcere di St. Poelten dove e' stato portato dopo il suo arresto a fine aprile, nell'istituto specializzato di Mittersteig a Vienna. Qui sara' esaminato e poi sara' deciso se trattenerlo li' o trasferirlo altrove. Si da' per scontato che finira' i suoi giorni recluso anche se teoricamente con l'ergastolo, dopo 20 anni, in caso di accertata guarigione mentale, potrebbe essere rilasciato. Cosa che, dato il caso e l'eta', e' molto improbabile.
Il processo, che in origine avrebbe dovuto durare fino a domani, e' finito in anticipo. La svolta e' giunta ieri, con l' ammissione di tutte le colpe, anche le due piu' gravi: riduzione in schiavitu' e omicidio colposo di un neonato dell'incesto nato nella cella bunker e morto 66 ore dopo per problemi respiratori. Fritzl s'era rifiutato di portarlo in ospedale e brucio' il bebe', nato da un parto gemellare e che avrebbe dovuto chiamarsi Michael, in una caldaia.
Le altre accuse riconosciute erano stupro, incesto, segregazione e minacce. Alla scoperta del caso piu' aberrante della giurisdizione austriaca, ribattezzato 'processo del secolo', si e' giunti dopo il ricovero in ospedale il 26 aprile scorso della figlia maggiore dell'incesto, Kerstin (19). Insospettiti dagli strani sintomi (come colore cianotico non avendo mai visto il sole) i medici vollero vedere la madre: Elisabeth racconto' tutto e Fritzl fu arrestato.
A indurre l'imputato a confessare tutto, come da lui stesso ammesso, e' stata la deposizione video della figlia mostrata in aula a porte chiuse martedi', in cui Elisabeth durante 11 ore racconta il suo ''inimmaginabile martirio'', come sintetizzato dalla procuratrice Christiane Burkheiser. Lo stesso giorno la figlia si era anche presentata al processo andandosi a sedere a pochi metri dal padre. A quel punto ''per lui e' stata la fine'', ha detto il suo avvocato Rudolf Mayer, che aveva contestato l'accusa di omicidio e chiesto le attenuanti.
La procuratrice lo aveva descritto invece come un mostro simulatore capace di tutto e chiesto ''il massimo della pena''. Per l'avvocato di Elisabeth, Eva Plaz, il bimbo e' morto ''in modo atroce'' perche' il padre lo ha lasciato morire ('accada quel che accada' aveva detto) e ha chiesto di ''non credere una parola'' detta da Fritzl. La Plaz ha poi riferito che Elisabeth voleva che suo padre ''scontasse per le sue azioni fino alla morte''. Il sequestro era avvenuto quando la vittima aveva 18 anni: il padre la attiro' in cantina con la scusa di aiutarlo a chiudere la porta. La narcotizzo' e rinchiuse nel bunker da lui ricavato dietro la cantina di casa.
Mano a mano la costrinse a scrivere lettere dicendo che era fuggita con una setta e che ci pensasse la famiglia a tirar su i suoi figli: sette in tutto dell'incesto di cui uno morto. Tre hanno vissuto con lei nel bunker dove Fritzl viveva la sua seconda vita con la figlia schiava, e gli altri tre a casa sopra con la madre Rosemarie (con cui pure Fritzl ha avuto sette figli), la quale ha sempre sostenuto di essere stata all'oscuro di tutto.
All'udienza di oggi, Fritzl si e' di nuovo detto pentito: ''mi pento di tutto cuore di cio' che ho fatto alla mia famiglia'', ma ''purtroppo non posso piu' rimediare, posso solo cercare di limitare per quanto possibile i danni''. Secondo gli psichiatri, Fritzl e' a rischio suicidio e per sotto sorveglianza continua. Nella sua perizia la psichiatra Adelheid Kastner attestava a Fritzl piene facolta' ma gravi disturbi della pesonalita' e raccomandava il suo internamento in un istituto.
Fonte:
ANSA