Fuga dalle classi multietniche - Torino, scuole elementari in crisi

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bamby68
00martedì 23 gennaio 2007 14:25

Cresce a Torino l'emergenza scolastica legata alla presenza sempre più massiccia degli immigrati. Molte famiglie italiane, infatti, stanno disertanto gli istituti elementari più frequentati da alunni stranieri, preferendo l'iscrizione a scuole paritarie. Immediata la ripercussione nelle strutture pubbliche del capoluogo piemontese, che faticano a comporre un numero sufficiente di classi.

I genitori torinesi, dunque, sembrano fuggire dalle aule multietniche, mettendo in crisi l'istruzione pubblica e i dirigenti scolastici. "Temiamo di non riuscire a formare una terza classe prima, pur sapendo che i bambini del territorio in età da debutto alle elementari sono almeno un centinaio - spiega a 'La Stampa' Marisa Deangelis, dirigente dell'istituto comprensivo "Manzoni" - Ne abbiamo già persa una l'anno scorso".

L'allarme, dunque, è evidente, come i motivi alla base del fenomeno che allontana le famiglie italiane da alcune strutture site in aree multiculturali come il quartiere San Salvario, dove la presenza di figli di immigrati è massiccia. "Purtroppo nel quartiere ci sono italiani che non accettano l'idea che il proprio figlio sia in classe con figli di immigrati - aggiunge Deangelis - E mettono in giro voci che screditano la scuola".

Ma i pregiudizi contro gli immigrati non riguardano solo le periferie torinesi. In centro, va anche peggio. L'elementare "Pacchiotti", infatti, riuscirà a formare solo una classe prima, come da anni a questa parte. Situazioni simili si registrano anche in altre strutture, come la sede "Sclopis" di via del Carmine. "C'è una grande differenza tra il numero il numero dei bambini che potremo avere e quello che abbiamo", dice Carlo Giovanni Sinicco, dirigente scolastico di uno degli istituti.

Ma in quali scuole vanno allora i figli degli italiani? "Le famiglie preferiscono le paritarie - spiega Sinicco - La gente pensa che dove ci sono molti stranieri, la didattica sia meno curata, ma con le prove Invalsi (uguali in tutta Italia) abbiamo verificato livelli di preparazione equivalenti". "Facciamo progetti di ogni tipo, ma la fuga silenziosa c'è", ammette Antonio Catania, responsabile della Direzione scolastica provinciale. Il problema non è solo culturale, ma anche di concentrazione abitativa. In alcune zone, gli italiani sono ormai pochi e la divisione degli alunni stranieri spesso è molto complicata. Il ministro Fioroni dice di promuovere patti con gli enti locali per la distribuzione degli immigrati, ma la questione è più complessa e non riguarda soltanto temi occupazionali.

In futuro la situazione potrebbe migliorare, ma ora le scuole pubbliche torinesi sono in grande crisi. "Pensiamo che con la seconde generazioni le differenze si annulleranno", spiega Silvana Mosca, ispettrice ministeriale. Nel frattempo, i genitori italiani continuano a disertare le scuole frequentate da più immigrati.

.bogey.
00martedì 23 gennaio 2007 14:43
Il problema esiste, bisogna ammetterlo, e sparirá solo con la piena integrazione degli immigrati nella societá italiana.
Non é da escludere che problemi di comprensione linguistica interferiscano con il normale svolgimento del programma, ma per questo non mi sentirei di dare la colpa solo ai bambini immigrati, é un po' tutta la scuola pubblica che é un'incognita da questo punto di vista, nel senso che se un bambino é fortunato e capita in una determinata classe e con determinati insegnanti allora tutto va bene, mentre se ha la sfortuna di capitare in classi turbolente (e qua non c'entra la lingua) e con insenanti incapaci allora tutto diventa un problema.
homer.js
00martedì 23 gennaio 2007 14:48
...se mi e' concesso esprimermi... a torino ne abbiamo leggermente le tasche piene di extracomunitari...
...stiamo raccogliendo..e continuiamo a farlo anni di amministrazioni di sinistra...
..bravi...bel lavoro...complimentoni...!!.. e adesso...signori della giunta... dopo esservi fatti un bel giro per la citta'...
..ma non con l'auto blu...cosi' possono scippare...importunare e picchiare anche voi...chiedetevi come mai... non i torinesi...che ormai sono ben pochi... ma gli italiani che vivono a torino... ne disertano le scuole....
bamby68
00martedì 23 gennaio 2007 14:58
Non so come mi comporterei se avessi un figlio e mi trovassi nei panni dei cittadini di Torino……….. ma non sono tanto sicura di essere cosi “open mind” da dire io iscriverei tranquillamente mio figlio a scuola.
Ognuno di noi penso voglia il meglio per i propri figli quindi non so se dare ai Torinesi tutti i torti a disertare la scuola pubblica a favore di un ambiente diverso……

--MUTTLEY--
00mercoledì 24 gennaio 2007 17:28
La gente comincia ad essere stufa di extracomunitari che arrivano e fanno ciò che vogliono,si trovano pieni di vantaggi e per di più sono arroganti,irrispettosi delle leggi e dei comportamenti del paese che li ospita.
Piccolo Lupo TdC
00mercoledì 24 gennaio 2007 19:53
Ho visto scuole da paura..e non c'era neanche uno "straniero", sinceramente se i miei figli fossero capitati in strutture del genere avendone le possibilità li avrei mandati a privata,altrimenti quasi quasi li avrei tenuti a casa.
NonnaPiripilla1
00mercoledì 24 gennaio 2007 21:04
Ma che extracomunitari d'egitto...ahahahah tra un pò faranno entrare nella comunità europea anche l'america così saremo tutti VICCINNI VICCINNI...

CAzzarola sarei voluta nascere i primi del 900 almeno mi sarei persa tutto questo, molto meglio quello che hanno vissuto i nostri vecchi cavoli...almeno c'era patriotismo PURO, senso del dovere, meno di tutto insomma inutile star qui a fare l'elnco, sono stanca e ora me ne vò a nanna non potendo fare altro ohhhhhhhhhhhhhhhhhhh [SM=x714068] !!
flydanny
00venerdì 26 gennaio 2007 17:25
Si è sempre molto pronti a rovesciare sulle categorie più deboli e meno rappresentative, la croce di situazioni dipersè intollerabili tout-court!
Non è solo Torino, con le sue amministrazioni, che può definirsi "stanca" degli immigrati, e di tutte le difficoltà connesse alle ovvie diversità di razza, di abitudini, di religione e di cultura.
Torino non ha nemmeno la metà dei disagi delle città medio grandi delle coste dell'Adriatico, o di alcune città della Sicilia, questo è un fatto, come è un fatto che i miei genitori, non avrebbero trovato casa a Torino, solo 35 anni fa.
Eppure appartengo alla media borghesia, mio padre è stato un apprezzato professionista, come oggi credo di esserlo io, ma nel 1964 esistevano ancora cartelli che dissuadevano dal chiedere casa in affitto ai meridionali, e per meridionali, anche questo sia detto per inciso, si intendevano, tutti coloro al disotto di Bologna.
Tuttavia, una massa enorme di persone provenienti dal sud più povero, portò benessere e ricchezza a tutta la città di Torino, per non dire nell'intero Nord d'Italia.
Fa male rimestare in certi argomenti, perchè le ragioni del disprezzo di ieri, sono molto simili a quelle del disprezzo e dell'intolleranza di oggi.
In realtà, quando si vanno a toccare equilibri sottili, fatti di cultura locale, di abitudini, di modi di pensare atavici, quasi sempre ci si trova a dover affrontare l'argomento nei termini che finiscono per essere quelli dell'ospite in casa mia.
Non vi è nulla da fare, questa fase e questa frase non si sono superate.
Viviamo in una societa multiculturale, dove fra cinquant'anni non solo non esisterà più il Torinese, ma non esisterà forse più nemmeno l'italiano.
E che ci piaccia o no, dovremmo aver da tempo superato le barriere delle frontiere, ed imparato a convivere su altre basi con le altre civiltà.
Questo passaggio determinante non è mai stato fatto.
Quasi che coloro che ieri come oggi vivono e lavorano in un certo posto, ma che di quel posto non sono, fossero in una costante e perenne posizione di subalternità, rispetto a chi in quei posti c'è nato ed ha acquisito diritti sacrosanti datigli da Dio!
Ma dove stà scritto?
E badate bene che non apro la porta indiscriminatamente a tutti, sarebbe un errore altrettanto macroscopico.
Ma dal sud d'Italia,non vengono solo "terroni" come dal sud del mondo non solo delinquenti.
Non bisogna generalizzare, ma viceversa discriminare, dando a ciascuno il suo, anche meriti a chi tira la carretta che tu non vuoi tirare, e magari lo fa con te che guardi e vorresti anche privarlo delle sue radici ed usi, perchè lontani dai tuoi quindi differenti, quindi da guardare con circospezione.
Mi rendo conto di aver toccato tasti dolenti, e forse di aver dato l'impressione di quello che vuole essere politicamente corretto a tutti i costi, e me ne dolgo, perchè non era questa l'intenzione, ma davvero con queste vedute così ristrette non si va molto lontano....


Bye
homer.js
00venerdì 26 gennaio 2007 18:10
Re:

Scritto da: flydanny 26/01/2007 17.25
.....Tuttavia, una massa enorme di persone provenienti dal sud più povero, portò benessere e ricchezza a tutta la città di Torino, per non dire nell'intero Nord d'Italia.............


[SM=x714087]
..la massa di persone provenienti dal sud più povero o anche dal veneto/friuli piu' poveri...
..non portarono affatto benessere e ricchezza a tutta la città di Torino... ma bensi' alla famiglia agnelli...
..meridionali o veneti vennero qui per lavorare ..questo e' vero..e mio padre ne e' stato un esempio.... per cui lungi da me dallo sputare nel piatto dove per anni ho mangiato....
..la fiat...aprendo i suoi cancelli "ai bisognosi" permise si' a migliaia di famiglie di vivere dignitosamente e di questo gliene sono grato (benessere e ricchezza sono altre cose)...
..ma per contro creo' il fenomeno di accentramento del lavoro attorno alla fiat di torino... che.. allora + che oggi dettava legge... "torino capitale dell'automobile"..."la citta' dei metalmeccanici"... mai slogan piu' odiosi alle mie orecchie..
..questo fece si che quando la fiat decise di chiudere o spostare stabilimenti... un altissimo numero di dittarelle che orbitavano nell'indotto fiat furono costrette a chiudere....

...torino ...una citta' di serie b...
..la cenerentola delle grandi citta' italiane...
...che solo adesso...piano piano...si sta tentando di rivalutare...

..ovviamente tutto questo nn e' da inputare agli immigrati ne' a quelli di oggi ne' a quelli di allora... ma e'un piccolo spaccato di vita vissuta..

[SM=x714088]
flydanny
00domenica 28 gennaio 2007 23:07
Sapevo che Walter mi avrebbe risposto, essendo torinese, ma Dio solo sa se le mie osservazioni erano rivolte alla sua persona, il fatto è, comunque, che egli fa sempre considerazioni interessantissime che stimolano la mia capacità di ragionamento, dal che, mi sento spronato a rispondere alle sue argomentazioni, con ciò dando l'impressione di voler circoscrivere le argometazioni che viceversa sono di ordine generale.
Tuttavia, ritengo che, affermare che tutta l'emigrazione dal sud, primi anni 60', non abbia portato benessere e richezza a tutto il nord d'Italia, Torino compresa, sia voler chiudere gli occhi di fronte ad una realtà che segna le sue differenze di passo ancor oggi!
Con tutti i problemi che il nord ha "sopportato" per la questione dell'immigrazione, la Torino e la Milano degli anni 60, con tutti gli indotti connessi, hanno rappresentato la ricchezza ed il traino dell'Italia tutta, crescendo ed acquisendo quella ricchezza che permisero al Nord prima ed al nord-est poi, di agganciarsi alle economie del nonr dell'Europa, precorrendo di anni, il mercato comune europeo.
Questo, almeno finchè, non si decise a livello governativo, di spostare molte delle infrastrutture in posizioni più "centrali", con ciò togliendo parte di quell'ammassamento di residenti ed immigrati, che comunque hanno portato Milano e Torino, ad avere un reddito pro capite tra i più elevati in assoluto, ancor oggi.
Ma non voglio entrare in polemica con un aspetto tutto sommato marginale della questione.
Rileggendo però il mio post precedente, ho come l'impressione di aver espresso un eccessivo permissivismo alla indiscriminata immigrazione.
Tutti siamo stufi ed arcistifi, di ciò.
Tuttavia, non dovremmo dimenticare che l'aspetto più negativo della questione, è dato non tanto dall'immigrazione in se, quanto dallo scarsissmo ( e scarsissimo sta per niente affatto) controllo che si esercita in ordine a questo problema.
A Torino, forse, vi sono quartieri che sono invasi da immigrati e delinquenti che non si inseriscono nel tessuto sociale, ma vi invito a pensare cosa può essere abitare e vivere in una città con un porto e con decine di chilometri di coste dai quali possono arrivare navi intere di persone, masse di diseredati che non sai neppure dove alloggiare e che invadono tutti gli spazi della città stessa, e dopo uno o due mesi iniziano pure a "strillare" i loro diritti....
Ecco, che ci piaccia o no, dobbiamo imparare a gestire questi problemi, che non sono miei o suoi, ma sono di tutti noi.


Bye


bamby68
00lunedì 29 gennaio 2007 09:25
[SM=x714087] [SM=x714087] [SM=x714087]
Come si fa a dare torto a questi genitori?????
SInceramente se avessi figli, li terrei lontano mille miglia da pensieri idioti come quelli dell'immam di Verona su come trattare le donne!!!! [SM=x714087] [SM=x714087]
QUi siamo nel mondo civile e i diritti ce li siamo conquistati a suon di lotte, sorry ma al medio evo non ho nessuna intenzione di tornare!!!!
[SM=x714088] [SM=x714088] [SM=x714088]
homer.js
00lunedì 29 gennaio 2007 10:00
Re:

Scritto da: flydanny 28/01/2007 23.07
.......Tuttavia, non dovremmo dimenticare che l'aspetto più negativo della questione, è dato non tanto dall'immigrazione in se, quanto dallo scarsissmo ( e scarsissimo sta per niente affatto) controllo che si esercita in ordine a questo problema.....................



...bingo...!!!!..
..forse la chiave di tutta la discussione sta proprio qui..
..gli immigrati....tutti...vengono additati e mal visti dalle popolazioni locali...non tanto in quanto immigrati...ma per colpa di quelli di loro che delinquono... ma anche... e forse soprattutto.... per lo scarso impegno che c'e' da parte delle amministrazioni nell'arginare questo fenomeno... che nn identifico direttamente nell'immigrazione ... ma nella delinquenza che ne deriva...
..vedere l'immobilita' e la tolleranza delle amministrazioni alle volte fa piu' inca§§are che nn l'immigrazione stessa...
flydanny
00lunedì 29 gennaio 2007 11:07
Ricordo in modo netto, una discussione simile che altrove ebbi occasione di fare con altro interlocutore, e che presto degenerò, essendo il mio amico, fortemente politicizzato, e dunque molto incline a seguire gli orientamenti partitici della vicenda.
Mi pare il caso di ribadire in questa sede, quello che allora tentai di affermare con vigore.
Preliminarmente, va osservato che l'immigrato, è per antonomasia, un uomo generalmente privo di cultura, appartenente ad un livello sociale basso, scarsamente dotato di possibilità economiche ( ed anche qui scarsamente sta per niente affatto) e generalmente preoccupato in primis della propria e della familiare sopravvivenza.
Partendo da questo primo grande nucleo, potremmo evidenziare due precise tipologie di immigrati.
Gli immigrati regolari, che arrivano in un paese con l'intenzione di trovare un lavoro e di integrarsi con le popolazioni locali, e gli immigrati clandestini, che se è mai possibile, sono una categoria di persone che si colloca ancora più in basso.
Va detto, senza mezzi termini, che per il fatto stesso di essere clandestini, queste persone sono per la legge italiana, dei fuorilegge, nel senso etimologico del termine.
Sono persone che per il fatto stesso di essere clandestini, hanno violato la legge, e va detto con altrettanta chiarezza che nessuna tolleranza può essere esercitata nei loro confronti, perchè la legge è l'unico strumento che ha un popolo per darsi delle regole, e rispettarle, significa vivere in pace.
La clandestinità, e questo ce lo dice l'ultimo rapporto Censis) ammonta nel nostro paese ad almeno 4 o 5 milioni di persone, il che significa che circa il 10% della popolazione italiana, è in condizione di fuorilegge.
5 milioni di persone senza ne arte ne parte, senza una residenza, senza un lavoro, e che però DEVONO sopravvivere!
Incrociamo con questo dato, quello fornito dal ministero di Grazia e Giustizia, il quale ci dice che negli ultimi 6 anni, la popolazione carceraria di extracomunitari, è cresciuta fino a superare quella locale.
E' di tutta evidenza, come un problema di siffatta portata, destinato tra l'altro a crescere sempre, non possa essere risolto con la politica dello struzzo, o peggio ancora con quella che adotta la mia "stelassa" (Bamby) del separatismo a tutti i costi.
Andiamo verso una mescolanza ed una multietnia, a mio parere non più eludibile ne procrastinabile.
O impariamo a convivere con la diversità, regolamentandola in modo serio e determinato, o siamo destinati a sparire senza lasciare traccia....purtroppo.


Bye

bamby68
00lunedì 29 gennaio 2007 11:26
Re:

Scritto da: flydanny 29/01/2007 11.07
Ricordo in modo netto, una discussione simile che altrove ebbi occasione di fare con altro interlocutore, e che presto degenerò, essendo il mio amico, fortemente politicizzato, e dunque molto incline a seguire gli orientamenti partitici della vicenda.
Mi pare il caso di ribadire in questa sede, quello che allora tentai di affermare con vigore.
Preliminarmente, va osservato che l'immigrato, è per antonomasia, un uomo generalmente privo di cultura, appartenente ad un livello sociale basso, scarsamente dotato di possibilità economiche ( ed anche qui scarsamente sta per niente affatto) e generalmente preoccupato in primis della propria e della familiare sopravvivenza.
Partendo da questo primo grande nucleo, potremmo evidenziare due precise tipologie di immigrati.
Gli immigrati regolari, che arrivano in un paese con l'intenzione di trovare un lavoro e di integrarsi con le popolazioni locali, e gli immigrati clandestini, che se è mai possibile, sono una categoria di persone che si colloca ancora più in basso.
Va detto, senza mezzi termini, che per il fatto stesso di essere clandestini, queste persone sono per la legge italiana, dei fuorilegge, nel senso etimologico del termine.
Sono persone che per il fatto stesso di essere clandestini, hanno violato la legge, e va detto con altrettanta chiarezza che nessuna tolleranza può essere esercitata nei loro confronti, perchè la legge è l'unico strumento che ha un popolo per darsi delle regole, e rispettarle, significa vivere in pace.
La clandestinità, e questo ce lo dice l'ultimo rapporto Censis) ammonta nel nostro paese ad almeno 4 o 5 milioni di persone, il che significa che circa il 10% della popolazione italiana, è in condizione di fuorilegge.
5 milioni di persone senza ne arte ne parte, senza una residenza, senza un lavoro, e che però DEVONO sopravvivere!
Incrociamo con questo dato, quello fornito dal ministero di Grazia e Giustizia, il quale ci dice che negli ultimi 6 anni, la popolazione carceraria di extracomunitari, è cresciuta fino a superare quella locale.
E' di tutta evidenza, come un problema di siffatta portata, destinato tra l'altro a crescere sempre, non possa essere risolto con la politica dello struzzo, o peggio ancora con quella che adotta la mia "stelassa" (Bamby) del separatismo a tutti i costi.
Andiamo verso una mescolanza ed una multietnia, a mio parere non più eludibile ne procrastinabile.
O impariamo a convivere con la diversità, regolamentandola in modo serio e determinato, o siamo destinati a sparire senza lasciare traccia....purtroppo.


Bye






Ben venga la mescolanza se perpetrata da persone civili e che possono arricchirmi culturalmente.
Ma purtroppo i musulmani non la pensano cosi.
Spiegami perche verso la comunita Cinese per esempio non abbiamo gli stessi pregiudizi o problemi?
flydanny
00lunedì 29 gennaio 2007 11:39
Perchè, per motivi che attengono ad una quantità di ragioni di ordine culturale, religioso, ed etnico, non tutti i popoli sono sulla stessa lunghezza d'onda.
L'ottanta percento degli albanesi, ad esempio, è assai più pericoloso dei musulmani, quanto a violenza ed organizzazione della malavita, e questo non lo dico certo io.
Come le persone, anche i popoli hanno un loro carattere, ed i cinesi, tanto per fare un esempio, sono assai più riservati e chiusi, dando la sensazione di "non esserci" salvo poi ad avere la più potente e feroce organizzazione mafiosa del mondo e la pena di morte.
Gli africani sono gioiosi e "casinisti" ma quasi mai pericolosi.
I Musulmani sono eccessivamente condizionati dalla loro religiosità, e potremmo continuare per molto.
Quel che voglio, però ribadire con fermezza, è che non dobbiamo solo "capire" il popolo che ci piace o che è più vicino a noi, dobbiamo capire tutti, perchè non possiamo e non potremo sceglierci i vicini, che presto saranno in numero talmente grande che diventermo noi ...."gli ospiti".....


Bye
bamby68
00lunedì 29 gennaio 2007 11:52
Re:

Scritto da: flydanny 29/01/2007 11.39
Perchè, per motivi che attengono ad una quantità di ragioni di ordine culturale, religioso, ed etnico, non tutti i popoli sono sulla stessa lunghezza d'onda.
L'ottanta percento degli albanesi, ad esempio, è assai più pericoloso dei musulmani, quanto a violenza ed organizzazione della malavita, e questo non lo dico certo io.
Come le persone, anche i popoli hanno un loro carattere, ed i cinesi, tanto per fare un esempio, sono assai più riservati e chiusi, dando la sensazione di "non esserci" salvo poi ad avere la più potente e feroce organizzazione mafiosa del mondo e la pena di morte.
Gli africani sono gioiosi e "casinisti" ma quasi mai pericolosi.
I Musulmani sono eccessivamente condizionati dalla loro religiosità, e potremmo continuare per molto.
Quel che voglio, però ribadire con fermezza, è che non dobbiamo solo "capire" il popolo che ci piace o che è più vicino a noi, dobbiamo capire tutti, perchè non possiamo e non potremo sceglierci i vicini, che presto saranno in numero talmente grande che diventermo noi ...."gli ospiti".....


Bye




Danny io oposso capire tutto quelloche vuoi, ma non accetto che le nostre citta sian ridotte una casbha, mi schifa alquanto uscire di casa vestita come si veste un aqualsiasi normale donna occidentale e vedermi passare vicino un’aauto con un deficiente al volante che mi guarda con la lingua penzoloni e seduta dietro una cosa infagottata in un sacco nero e velo in testa a occhi bassi, mi rirrita profondamente dover accettare i loro sproloqui su come bisogna vivere in casa nostra e sul fatto che la nostra cultura debba regredire per far loro un favore.
Se non gli sta bene adeguarsi al mondo civile, se ne tornino da dove son venuti.
E’ accettabile che una ragazza di 20’anni finisca sottoterra perche vuole uscire dall’incivilta????
flydanny
00lunedì 29 gennaio 2007 12:07
Innanzitutto operiamo una prima grande distinzione e capiamoci bene su questo punto.
Una cosa è capire, altra è accettare!
Ed io ho detto capire non accettare.
E capire è il primo passo per non subire sottoforma di violenza usi e costumi che non ci appartengono.
Dopodichè, passo a farti notare come tu insista sul " se non gli va bene che tornino da dove sono venuti" o ancora " qui sono a casa mia".
Siffatte affermazioni, sono antistoriche, ma soprattutto poco lungimiranti.
Sarebbe come, (tanto per fare un esempio) se tu avessi una tenuta di 4 ettari con villa annessa, ed al difuori delle tue mura, milioni di persone premessero perchè non hanno spazio vitale.
Prima o poi sfonderanno il muro di cinta travolgendo te e la tua proprietà, che ti piaccia o no!
Prima che questo succeda, è allora importante iniziare a pensarci, cercare quello che ci unisce piuttosto che quello che ci divide, e semmai trovare termini che ci permettano di convivere.
Se ti ostini a dire "state alla larga o sparo!" non solo non otterai nulla, ma nel momento dell'invasione sarai travolta ed annientata.
Sono stato spiegato?


Bye
bamby68
00lunedì 29 gennaio 2007 12:20
Re:

Scritto da: flydanny 29/01/2007 12.07
Innanzitutto operiamo una prima grande distinzione e capiamoci bene su questo punto.
Una cosa è capire, altra è accettare!
Ed io ho detto capire non accettare.
E capire è il primo passo per non subire sottoforma di violenza usi e costumi che non ci appartengono.
Dopodichè, passo a farti notare come tu insista sul " se non gli va bene che tornino da dove sono venuti" o ancora " qui sono a casa mia".
Siffatte affermazioni, sono antistoriche, ma soprattutto poco lungimiranti.
Sarebbe come, (tanto per fare un esempio) se tu avessi una tenuta di 4 ettari con villa annessa, ed al difuori delle tue mura, milioni di persone premessero perchè non hanno spazio vitale.
Prima o poi sfonderanno il muro di cinta travolgendo te e la tua proprietà, che ti piaccia o no!
Prima che questo succeda, è allora importante iniziare a pensarci, cercare quello che ci unisce piuttosto che quello che ci divide, e semmai trovare termini che ci permettano di convivere.
Se ti ostini a dire "state alla larga o sparo!" non solo non otterai nulla, ma nel momento dell'invasione sarai travolta ed annientata.
Sono stato spiegato?


Bye



Si “luce dei miei occhi” ma allora che famo???
Perche se dai il dito, si pretende poi il braccio!!!!
Da domani tutti in strada col tappetino e il velo in faccia????
O forse e’ meglio un’immigrazione controllata di tipo “Svizzero”?
Piccolo Lupo TdC
00lunedì 29 gennaio 2007 12:58
Allora, sull'immigrazione posso starci e cercare di capire ma sull'invasione proprio no e son sicuro che non c'è politica corretta che tenga.
Non saran più parole o proclami a tuonare ma raffiche di mitra,lungimirando la vedo così..poi a voi la parola finchè i caratteri di piombo non saran sostituiti dai proiettili.
flydanny
00lunedì 29 gennaio 2007 13:08
Re:

Scritto da: Piccolo Lupo TdC 29/01/2007 12.58
Allora, sull'immigrazione posso starci e cercare di capire ma sull'invasione proprio no e son sicuro che non c'è politica corretta che tenga.
Non saran più parole o proclami a tuonare ma raffiche di mitra,lungimirando la vedo così..poi a voi la parola finchè i caratteri di piombo non saran sostituiti dai proiettili.



Scusami, Lupo, ma proprio non ho capito lo spirito del tuo intervento.
Ciò è dovuto alla mia senilità, come è noto, ma mi piacerebbe capire qualcosa in più, prima di controbattere.....


Bye
flydanny
00lunedì 29 gennaio 2007 13:10
Re: Re:

Scritto da: bamby68 29/01/2007 12.20


Si “luce dei miei occhi” ma allora che famo???
Perche se dai il dito, si pretende poi il braccio!!!!
Da domani tutti in strada col tappetino e il velo in faccia????
O forse e’ meglio un’immigrazione controllata di tipo “Svizzero”?



...o forse è meglio essere rigidissimi, organizzando qualche Santa Crociata o ributtando in mare affondandole le carrette stracariche di clandestini?


Bye
Piccolo Lupo TdC
00lunedì 29 gennaio 2007 13:20
Re: Re:

Scritto da: flydanny 29/01/2007 13.08


Scusami, Lupo, ma proprio non ho capito lo spirito del tuo intervento.
Ciò è dovuto alla mia senilità, come è noto, ma mi piacerebbe capire qualcosa in più, prima di controbattere.....


Bye

Dai Fly hai capito benissimo è venuta l'ora di tracciare delle linee in terra,quante persone posso stare sul balcone del posto al sole prima che il troppo peso lo faccia crollare?
Non c'è dubbio che sei politicamente corretto, forse troppo o per lo meno questa politica non è a doppio senso, pensi veramente che un popolo ritiratosi dal balcone stia zitto zitto alla finestra?
Io vivo in una piccola isola felice,non ci son grossi problemi con nessun tipo di immigrazione ma vedo,noto che non molto distante le miccie sono accese e non sò quanto la miccia sia ancora lunga.
homer.js
00lunedì 29 gennaio 2007 13:57
..una cosa sono i buoni propositi e la lungimiranza di fly...
..ed un'altra e' doversi scontrare giornalmente con questi problemi...
..forse ho gia' portato questo esempio..
...ma ho avuto grosse difficolta' a convincere mio figlio che il marocchino e i due rumeni cche gli hanno rubato bici ed hipod... minacciandolo di morte se avesse sporto denuncia...
..sono solo dei bambini meno fortunati di lui...

...2 settimane fa..sempre mio figlio ha dovuto dare il suo pallone della juve a 2 marocchini perche' nn picchiassero i suoi amici...

..o forse allora ha ragione quel rumeno..che..sputando in faccia al buttafuori che lo aveva allontanato dal locale pubblico... gli ha fatto presente...in manira evidentemente ironica... che "tanto adesso non lo possiamo nemmeno buttare fuori...quindi e' meglio che impariamo a convivere con loro..."

...di fronte a queste piccole ma reali cose di tutti i giorni... mi riesce molto difficile accettare la lungimiranza... saro' mentalmete ristretto...ma la penso cosi'...[SM=g27826]
homer.js
00lunedì 29 gennaio 2007 14:00
...ps...
..mi sono dimenticato il cellulare scippato la settimana scorsa a mia moglie...
..dal tabulato delle chiamate eseguite.....nn ha telefonato in italia..
..ma forse..poverini...nn avevano + soldi per la scheda telefonica... [SM=g27826]


..pps..e' ovvio che gli episodi dei furti subiti lo posso dimostrare da regolare denuncia al commissariato...
...io scrivo solo di vita vissuta.... purtroppo.. [SM=g27826]
bamby68
00lunedì 29 gennaio 2007 14:14
Re:

Scritto da: homer.js 29/01/2007 14.00
...ps...
..mi sono dimenticato il cellulare scippato la settimana scorsa a mia moglie...
..dal tabulato delle chiamate eseguite.....nn ha telefonato in italia..
..ma forse..poverini...nn avevano + soldi per la scheda telefonica... [SM=g27826]


..pps..e' ovvio che gli episodi dei furti subiti lo posso dimostrare da regolare denuncia al commissariato...
...io scrivo solo di vita vissuta.... purtroppo.. [SM=g27826]




Valter io son di vedute ristrette quanto le tue, purtroppo la cultura del rispetto alcune popolazioni (causa probabilmente rataggi ereditati) non sanno manco lontanamente cosa sia!!!!
inacqua
00lunedì 29 gennaio 2007 15:03
mamma mia che topic xenofobo e astorico, denso cosi' di pregiudizi al limite del razzismo nudo e crudo. che dire... complimentoni!

[Modificato da inacqua 29/01/2007 15.03]

Fatascalza
00lunedì 29 gennaio 2007 15:08
Re:

Scritto da: inacqua 29/01/2007 15.03
mamma mia che topic xenofobo e astorico, denso cosi' di pregiudizi al limite del razzismo nudo e crudo. che dire... complimentoni!

[Modificato da inacqua 29/01/2007 15.03]




Esprimici la tua opinione .....
maurizio717
00lunedì 29 gennaio 2007 15:15
Solo una domanda
Ma se invece di essere marocchini i ragazzi colpevoli del furto fossero stati Italiani non avresti dovuto spiegare niente a tuo figlio?

Voglio dire, proprio non vogliamo capirlo che non è la razza ma il vil denaro che fa la differenza?

Probabilmente se vincesse la linea che vorrebbe tenere fuori dai confini italiani le persone che sono nate su un territorio differente le stesso cose le farebbero gli italiani indigenti e saremmo punto e a capo.

Per favore non parlate di marocchino od Extracomunitario in tema dispeggiativo non è così. Parlate piuttosto di Persone cattive di ladri e delinquenti ma non fate l'errore di associarle ad un gruppo etnico è errato. Ad Erba ne sanno qualcosa.

Ciao
inacqua
00lunedì 29 gennaio 2007 15:18
la mia opinione e' che le classi sono mutietniche perche' la nostra citta' e' multietnica e anche la nostra storia lo e'. chi non e' d'accordo sarebbe come non fosse d'accordo col sole di oggi, oppure sul bianco del cavallo buanco di napoleone.

la fonte da cui arriva la notizia dello "svuotamento" e della teorica crescita dell'urgenza per lo svuotamento delle classi multietniche e' una bella tavanata e vorrei sapere su quali dati si basa.

inoltre a prescindere dai dati statistici su un'eventuale crescita della preoccupazione (?) degli italiani per le classi multietniche, e su un eventuale svuotamento delle classi non perfettamente ariane, dicevo a prescindere dalla veridicita' dei dati, se anche questi dati fossero veri io personalmente inorridirei di fronte a tanta ignoranza e paura del diverso. e aprirei topic scandalizzati del fatto che l'ignoranza vigliacca si tramuta in odio sociale del diverso e di cio' che non conosciamo.

invece direi che il tono del topic e' proprio il contrario.

quindi mi complimentavo per tanta xenofobia e per l'omogeneita' compatta del topic tutto intero, post dopo post.

o che e', mette in crisi una voce fuori dal coro?
Fatascalza
00lunedì 29 gennaio 2007 15:18
Sappiamo tutti che il marcio esiste sia negli italiani che negli stranieri.
Il problema è che la stragrande maggioranza degli stranieri non hanno lavoro e si arrangiano per "vivere" ... quindi oltre alla delinquenza organizzata ci sono anche i teppisti che rubano il pallone della Juve o fanno i borseggiatori.

C'è cmq anche da dire che la maggioranza di queste persone vengono in Italia e vorrebbero dettare le loro leggi, ma non è cosi' che funziona, vieni in Italia e ti adegui a quello che trovi.

Addirittura vorrebbero legalizzare la poligamia ... adesso andiamo dietro alle loro culture??

Ho vissuto in un paese arabao per 13 anni ed io e la mia famiglia ci siamo dovuto adeguare alle loro leggi.

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