Gli ombrelli non finiscono mai

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il tobas
00giovedì 3 maggio 2007 13:25
da: http://www.beppegrillo.it/


Marco Travaglio denuncia l'ennesima legge porcata per parare le chiappe ai nostri dipendenti. Io non ce la faccio più. Appena ti volti c'è un nuovo ombrello. Marco scriverà ancora per poco da uomo libero. Il suo prossimo libro sarà: "Le mie prigioni 2". Dopo Silvio Pellico c'è lui.

“ Caro Beppe, cari amici del blog,
vi rubo qualche minuto di attenzione per una faccenda piuttosto preoccupante che riguarda il mio lavoro di giornalista, ma anche il vostro di cittadini. Dieci giorni fa maggioranza e opposizione unite hanno deciso di mettere il bavaglio alla stampa su tutti gli atti d’indagine: verbali d’interrogatorio, intercettazioni, avvisi di garanzia, mandati di cattura, decreti di perquisizione e di sequestro, insomma tutto ciò che fino a oggi ci ha fatto capire le malefatte del potere politico, imprenditoriale, finanziario, sportivo eccetera. La legge l’hanno intestata al solito Mastella, come Berlusconi intestava le sue prime aziende alle casalinghe e ai cugini di Buscetta, e i suoi giornali al fratello e alla moglie. Ma l’ha voluta e votata tutta la Casta degli Intoccabili: alla Camera ha raccolto 447 voti favorevoli, nessuno contrario, e sette astensioni (Giulietti, De Zulueta, Caldarola, Carra, Poletti, Zaccaria e un altro che non ricordo).
Ancora sotto choc per le telefonate che fotografavano i maneggi di Fazio e dei vertici di Forza Italia, della Lega e dei Ds con i furbetti del quartierino, e che produssero le dimissioni dello sgovernatore e il fallimento delle scalate bancarie. Ancora atterriti dalle intercettazioni che costrinsero alla fuga i vari Moggi, Giraudo, Carraro, De Santis. Ancora sgomenti per le carte che hanno smascherato gli scandali del Sismi deviato e dello spionaggio Telecom.
Ecco, con questi sentimenti nel cuore e soprattutto nella poltrona, i nostri dipendenti hanno pensato bene di imbavagliare la stampa segretando tutto. Se la legge Mastella fosse stata in vigore qualche anno fa, non sapremmo ancora nulla di Bancopoli, Calciopoli, Vallettopoli, Ricattopoli, Tronchettopoli, Spiopoli (e scusate per queste orrende parole, ma ci siamo capiti). I protagonisti di tutti questi scandali sarebbero ancora ai loro posti, perché i processi non sono ancora iniziati. Infatti la legge impone il top secret a tutti gli atti fino all’inizio del processo (quelli del fascicolo del pubblico ministero, addirittura fino alla sentenza d’appello). Così, se anche il Senato approverà questa porcata, l’opinione pubblica non saprà più nulla degli scandali per anni e anni, visti i tempi biblici della nostra giustizia. E non potremo nemmeno esercitare il controllo sull’attività della magistratura, che pure amministra la giustizia “in nome del popolo italiano”.
Non facciamoci fregare dalle parole: questa non è una legge “in difesa della privacy” (che esiste da una quindicina d’anni), nè contro “la gogna delle intercettazioni”: qui non sono in ballo solo le intercettazioni, che pure sono importanti, ma – lo ripeto – tutti gli atti di indagine.
Qualcuno dirà: ma anche oggi sono segreti. Non è vero. E’ dal 1989 che il segreto istruttorio non esiste più. E’ stato sostituito, nel nuovo codice di procedura penale, da un blando segreto investigativo che copre solo gli atti “non conoscibili dall’indagato”. Se l’indagato li conosce, non sono più segreti. E se ne può parlare. L’unico limite è quello – peraltro assurdo – che vieta di riportare il testo integrale di un interrogatorio o di un’intercettazione, ma consente di pubblicarne il contenuto, cioè un riassunto il più possibile fedele. Comunque, chi infrange quel divieto (e nei casi importanti è doveroso infrangerlo), rischia una multa ridicola: da 51 a 258 euro (e se uno “oblaziona”, pagando la metà, cioè 130 euro, non viene neppure processato).
Ora invece la legge Mastella porta la pena a un minimo di 10 mila e a un massimo di 100 mila euro. Così l’oblazione passa da 120 euro a 50 mila. Cifre che nessun giornalista può permettersi di pagare e che nessun editore – salvo che sia Berlusconi alle prese con le telefonate di Fassino – sarà disposto a sborsare. Al contempo, la legge allarga a dismisura la categoria degli atti non più pubblicabili. E’ vietata la pubblicazione, “anche parziale o per riassunto, degli atti di indagine contenuti nel fascicolo del pubblico ministero o delle investigazioni difensive, anche se non più coperti da segreto, fino alla fine delle indagini o dell’udienza preliminare”.
La notizia non é segreta, ma è vietato pubblicarla: i giornalisti la conoscono, ma non possono più raccontarla. Se qualcuno vuol proprio sapere qualcosa, magari viene in redazione e gli facciamo leggere le carte, di straforo. Ancora: è vietata la pubblicazione, anche nel contenuto, di intercettazioni e tabulati telefonici “anche se non più coperti da segreto”. Stesso discorso: non sono segreti, il giornalista li conosce, gli avvocati pure, i politici di solito anche, ma la gente non li deve sapere. Così, intanto, brulicano i ricatti. Se poi vengo in possesso di un dossier o di un’intercettazione illegalmente raccolti (per esempio, dal Sismi o dalla banda Tavaroli), e magari questi contengono notizie gravissime (per esempio, che si sta preparando un colpo di Stato), e li pubblico, rischio da 6 mesi a 4 anni di galera. Quindi non li pubblico, oppure finisco dentro.
Che fare? Intanto è importante sapere cosa stanno preparando e avvertire gli amici. E poi bisogna tenersi pronti per qualche iniziativa concreta: che so, una raccolta di firma, un referendum abrogativo. Io, per parte mia, se la porcata dovesse passare, farò obiezione di coscienza e pubblicherò ugualmente notizie vietate, per farmi processare e chiedere al giudice di sollevare un’eccezione dinanzi alla Corte costituzionale per far dichiarare illegittima la norma.
a ripeto: non è una legge contro i giornalisti, che le notizie continueranno a conoscerle (e in molti casi sono ben felici di farsi imbavagliare, così danno la colpa a Mastella e non passano per servi). E’ una legge contro i cittadini. Parafrasando Altan, potremmo tradurla così: al cittadino non far sapere come gl’infilano l’ombrello nel sedere."
Marco Travaglio

snaplinx
00giovedì 3 maggio 2007 13:36
Questi sembrano i prodromi di una dittatura.
il tobas
00giovedì 3 maggio 2007 15:19
Re: Questi sembrano i prodromi di una dittatura.

Scritto da: snaplinx 03/05/2007 13.36



E la cosa preoccupante è che non c'è una reazione di massa.

Se questa legge l'avesse proposta Berlusconi due anni fa ci sarebbero state manifestazioni di piazza ma oggi un silenzio quasi totale.

E te lo dice uno che un anno fa turandosi il naso ha votato per il centrosinistra per l'ultima volta. Ultima volta nel senso che non andrò più a votare finche non si presenterà una forza politica che abbia tra i suoi principi la "questione morale" (da non confondere con la morale cattolica).
snaplinx
00giovedì 3 maggio 2007 17:58
Non dirlo a nessuno.Io sono trenta anni che non voto.
E chi si vota?Il democristiano Prodi che ha regalato l'Alfa Romeo alla Fiat.O Rutelli il Clinton dei Poveri.O Fassino il De Gaulle italiano?
ultimo.marinaio
00giovedì 3 maggio 2007 18:00
Re: Non dirlo a nessuno.Io sono trenta anni che non voto.

Scritto da: snaplinx 03/05/2007 17.58
E chi si vota?Il democristiano Prodi che ha regalato l'Alfa Romeo alla Fiat.O Rutelli il Clinton dei Poveri.O Fassino il De Gaulle italiano?



Peccato, così facendo ti adatti alla volontà di altri....quindi non dovresti fare chritiche a chicchessia!
dudok76
00giovedì 3 maggio 2007 18:05
Re: Re: Questi sembrano i prodromi di una dittatura.

Scritto da: il tobas 03/05/2007 15.19


E la cosa preoccupante è che non c'è una reazione di massa.





In italia non c'è mai (o quasi) una reazione di massa.
Non vorrei sembrarti troppo pessimista nel dirti che probabilmente il 70% degli italiani (mia stima inventata sul momento) non sa nemmeno di che diavolo vai cinciando.
Fai loro domande sulle vallette che fanno le zoccole se vuoi delle risposte, o cancella il segnale di canale 5 durante mario de filippi se vuoi una reazione di massa.
snaplinx
00giovedì 3 maggio 2007 18:09
Re: Re: Non dirlo a nessuno.Io sono trenta anni che non voto.

Scritto da: ultimo.marinaio 03/05/2007 18.00


Peccato, così facendo ti adatti alla volontà di altri....quindi non dovresti fare chritiche a chicchessia!



Se io votassi darei conferma a questo sistema politico economico al quale sono contrario motivi vari.
dudok76
00giovedì 3 maggio 2007 18:10
senza entrare nelle tue scelte personali...

la tu conferma se la prendono comunque.
snaplinx
00giovedì 3 maggio 2007 18:11
Re: Re: Re: Questi sembrano i prodromi di una dittatura.

Scritto da: dudok76 03/05/2007 18.05



In italia non c'è mai (o quasi) una reazione di massa.
Non vorrei sembrarti troppo pessimista nel dirti che probabilmente il 70% degli italiani (mia stima inventata sul momento) non sa nemmeno di che diavolo vai cinciando.
Fai loro domande sulle vallette che fanno le zoccole se vuoi delle risposte, o cancella il segnale di canale 5 durante mario de filippi se vuoi una reazione di massa.

snaplinx
00giovedì 3 maggio 2007 18:13
70%? diciamo pure 90% e più...
Fatascalza
00giovedì 3 maggio 2007 18:18
Credo che molta gente cominci ad aprire gli occhietti ...

Troppa povertà in giro per fare finta che tutto va bene
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