Il papa: “Divorzio e aborto piaghe della società”

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kelly70
00domenica 6 aprile 2008 18:25

Vi lascio l'ultima "chicca" del Santo Padre.
Ciao
Kelly [SM=g27823]

Divorzio e aborto rappresentano "piaghe" della societa' moderna ma nessuno parla dei traumi e delle sofferenze che provocano per una sorta di "congiura del silenzio" determinata da ragioni ideologiche. E' la ferma denuncia di Benedetto XVI che ha ricevuto in Vaticano i partecipanti ad un convegno promosso dall'Istituto Giovanni Paolo II per gli studi sul matrimonio e la famiglia dell'Universita' Lateranense.

Divorzio e aborto, ha detto, rappresentano "scelte di natura certo differente, talvolta maturate in circostanze difficili e drammatiche" ma che hanno in comune tra le conseguenze quella di provocare "in chi le compie" veri e propri "traumi" e "profonde sofferenze" nelle persone e nelle famiglie coinvolte. Con il risultato che "gli uomini e le donne dei nostri giorni si trovano talvolta spogliati e feriti, ai margini delle strade che percorriamo, spesso senza che nessuno ascolti il loro grido di aiuto e si accosti alla loro pena, per alleviarla e curarla". Mentre "nel dibattito, spesso puramente ideologico, si crea nei loro confronti una specie di congiura del silenzio".

Proprio il clima culturale di oggi e' del resto all'origine del fenomeno stesso dei divorzi e degli aborti: viviamo, ha ricordato il Pontefice, "in un contesto culturale segnato da un crescente individualismo, dall'edonismo e, troppo spesso, anche da mancanza di solidarieta' e di adeguato sostegno sociale". E' anche a causa di questo se "la liberta' umana, di fronte alle difficolta' della vita, e' portata nella sua fragilita' a decisioni in contrasto con l'indissolubilita' del patto coniugale o con il rispetto dovuto alla vita umana appena concepita ed ancora custodita nel seno materno".

E dunque, pur ribadendo che divorzio e aborto restano "colpe gravi", il Papa teologo ha raccomandato che nei confronti di chi se ne macchia, la Chiesa sappia "accostarsi con amore e delicatezza, con premura e attenzione materna". Il congresso della Lateranense aveva lo scopo di sensibilizzare le comunita' cristiane all'accoglienza delle "vittime" di scelte che per i cristiani sono sbagliate e significativamente il tema era stato formulto come un invito a seguire l'esempio del buon samaritano del Vangelo: "L'olio sulle ferite. Una risposta alle piaghe dell'aborto e del divorzio".
Fatascalza
00domenica 6 aprile 2008 21:01
Ciao kelly, felice di rileggerti, spero tu non sia solo di passaggio.

Circa l'argomento, con tutto il rispetto per il Papa credo che le piaghe della nostra società siano altre, vedi la disoccupazione, la violenza, la criminialità.
E' anche chiaro che partecipando in un luogo sepcifico "all'Istituto Giovanni Paolo II per gli studi sul matrimonio" doveva parlare di quello che secondo lui non funziona nel matrimonio.
In ogni luogo credo che il Papa debba parlare di quello che lo invitano a fare.
Animaloverdrum
00domenica 6 aprile 2008 22:00
...certo che detto da una persona che non ha famiglia ( con relative gioie e problemi ) e possibilità di partorire prole ( con relative gioe e problemi ) per quanto "infallibile" teologicamente, è dal mio punto di vista una opinione, nient'altro che una opinione... ( ma per quanto agnostico rispetto le opinioni altrui, anche non condividendole )
Nimwid
00domenica 6 aprile 2008 22:40
Re:
Animaloverdrum, 06/04/2008 22.00:

...certo che detto da una persona che non ha famiglia ( con relative gioie e problemi ) e possibilità di partorire prole ( con relative gioe e problemi ) per quanto "infallibile" teologicamente, è dal mio punto di vista una opinione, nient'altro che una opinione... ( ma per quanto agnostico rispetto le opinioni altrui, anche non condividendole )



lo penso anche io.


giulia64
00martedì 8 aprile 2008 00:01
Ma per l amor di D-io! Che la smettessero tutti di trattare l aborto come una piaga.La piaga e' ritornare eventualmente a farsi infilare i ferri da calza e perdere soprattutto la liberta' di decidere!!
micharch
00martedì 8 aprile 2008 08:48
A me francamente sfuggono le ragioni per le quali quando il Papa esprime le sue idee, si debba urlare quasi allo scandalo. La liberta' di pensiero e di espressione e' un principio primo per tutti in Democrazia, per il Papa e la Chiesa Cattolica NO! Mah!
Almeno dimostra una certa coerenza, al contrario di quanto hanno saputo fare molti politici e politicanti che per amore di poltrona hanno rinnegato il loro passato.

Che poi uno stato laico, e' l'Italia e' uno stato laico, non se lo fili e non se lo deve filare, questo e' un altro discorso.

Ritornare indietro assolutamente no, ma che la 190 "partorita" 30 anni fa in determinate condizioni e situazioni oggi vada rivista in qualche punto, su questo personalmente sono d'accordo.
.bogey.
00martedì 8 aprile 2008 09:32
Re:
micharch, 08/04/2008 8.48:

A me francamente sfuggono le ragioni per le quali quando il Papa esprime le sue idee, si debba urlare quasi allo scandalo. La liberta' di pensiero e di espressione e' un principio primo per tutti in Democrazia, per il Papa e la Chiesa Cattolica NO! Mah!
Almeno dimostra una certa coerenza, al contrario di quanto hanno saputo fare molti politici e politicanti che per amore di poltrona hanno rinnegato il loro passato.



A me invece sfugge il perché non si possano criticare le sue parole. Nel momento in cui qualcuno espone le proprie idee deve accettare che qualcuno possa essere contrario e controbattere a quanto esposto.
Sembra quasi che lo scandalo sia osare rispondere al papa.



micharch
00martedì 8 aprile 2008 10:04
Re: Re:
.bogey., 08/04/2008 9.32:



A me invece sfugge il perché non si possano criticare le sue parole. Nel momento in cui qualcuno espone le proprie idee deve accettare che qualcuno possa essere contrario e controbattere a quanto esposto.
Sembra quasi che lo scandalo sia osare rispondere al papa.








Hai ragione pure tu [SM=x714079]

Ma almeno non fa' demagogia, non promette niente, non ruba ai contribuenti e le sue parole sono del tutto ininfluenti sulla nostra vita quotidiana.


.bogey.
00martedì 8 aprile 2008 15:25
Proprio del tutto ininfluenti non direi, visto che il Vaticano, almeno in Italia, é fortemente in grado di influenzare gli affari di Stato.
Animaloverdrum
00martedì 8 aprile 2008 15:40
Personalmente quando parla il Papa , non urlo allo scandalo. Nè per principio, né per chissà quale altra ragione
Per quanto mi riguarda è solo uno dei sei miliardi di umani che popolano questo pianeta. E come tale ritengo abbia le sue legittime opinioni.
Non sono tanto d’accordo sul non uso di demagogia e del poco peso delle sue parole sulla nostra vita quotidiana.
( posso assicurarti che nel passato, e non tanto lontano, ho visto modificare leggi dello Stato Italiano fatte su personale richiesta della allora massima autorità ecclesiastica… )
Rispetto al passato la Chiesa ( di cui il Papa ne è il massimo rappresentante ) ha perso decisamente potere su tutti i campi, dal politico al culturale.
E di questo, personalmente, sono convinto che sia un bene.
Alla Chiesa vanno riconosciuti tanto i meriti quanto i demeriti, come una qualsiasi ideologia.
Ma la Chiesa credo abbia il compito di pensare più al lato spirituale della persona che a quello materiale.
Così per lo Stato altrettanto credo che abbia il compito di pensare al lato materiale ( qualitativo ) della persona e della sua vita.
Perdonami il sillogismo:

se A è = B
se B è = C
allora A è = C

La Chiesa come lo Stato sono costituiti da uomini.
Gli uomini a volte sbagliano.
A volte la Chiesa come lo Stato ( e chi li rappresenta ) a volte sbagliano.

Ammiro chi segue le proprie idee ( anche le più balzane ), la propria etica senza prevaricare quella altrui.
Detesto la prepotenza .
Anche se la prepotenza è a livello etico/morale.
micharch
00martedì 8 aprile 2008 16:05
A me francamente non risulta che la Chiesa si intrometta nelle leggi dello Stato, semmai si potrebbe quasi dire il viceversa in quanto alcune leggi "morali" prima accettate, sono state respinte e modificate dalle leggi dello Stato.
Che la Chiesa in passato abbia commesso molti errori, questo e' stato riconosciuto dalla stessa con ampie scuse. Non dimentichiamo che sono "uomini" e tutti gli uomini hanno sbagliato (molti non lo riconoscono e non lo riconosceranno mai). Inutile fare sempre dietrologia su questo punto.
Non vorrei troppo allargarmi sul discorso che poi andrebbe inevitabilmente a finire in un vicolo cieco, ma soffermarmi su un altro punto.
La Chiesa interviene sulle questioni morali (ed aborto e divorzio lo sono) e deve necessariamente mantenere quella linea, come anche il Papa che ne e' il suo maggior rappresentante. Personalmente alle parole del Papa non vedo perche' si debba applaudire o fischiare: o si crede in una certa cosa, ed allora si segue tutta quella linea, o non ci si crede ed allora se ne resta indifferenti.
I suoi messaggi sono rivolti verso coloro i quali accettano i dogmi cattolici (e deve necessariamente farlo) e non mi pare inveisca contro gli atei o gli agnostici definendoli, magari, "coglioni" o "bamboccioni" .
il tobas
00martedì 8 aprile 2008 16:17
Si si, va bene.
Adesso me lo segno.
Animaloverdrum
00martedì 8 aprile 2008 19:33
Nessuna dietrologia.
E’ un conto dare una linea di condotta religiosa, morale,con dei principi, dei postulati, comandamenti e tutto quello che vuoi tu per appartenere ad una certa comunità.
E’ altro conto costringere persone non appartenenti a tale comunità ad agire secondo dettami morali religiosi.
Hai toccato un punto dolente nel rapporto tra religione cattolica ( o meglio i suoi postulati ) e laicità dello Stato:
Divorzio
Aborto
Sono azioni estreme per chi è nella necessità di farlo.
A differenza del presupposto che ( se non vado errato ) Dio è immensamente buono, comprensivo etc etc, il “religioso” si arroga il diritto di giudicare a priori e a prescindere.
Non solo.
Ma è legge di Stato la procreazione assistita vincolata da ristrettezze tali da essere l’unico Stato europeo a vantare sostanzialmente una proibizione. Non mi parlare di ingerenze sullo Stato inesistenti. Un qualche articolo su google potrebbe essere di aiuto per approfondire. Credo in questo momento si stia discutendo anche per l’uso di una certa pillola.
E non parlerò di coerenza di chi propone e sostiene leggi dello Stato laico religiosamente ma altrettanto laicamente si comporta in modo religioso.
Ieri si chiedeva ( dopo quattrocento anni ) scusa a Galileo ( anche se recentemente ci sono stati dei ripensamenti ) non è che fra altrettanti quattrocento anni si chiederà scusa a chi è stato/a costretto/a al matrimonio forzato o alla maternità non voluta ?

Personalmente non ho mai capito perché la Chiesa ha sempre avuto un occhio censorio particolare nei riguardi del sesso.
Per quanto mi risulti il sesso appartiene alla nostra sfera animalesca, istintuale.
Come istintuale è la fame, la sete e l’espulsione di materiali organici non più utilizzabili.
Inibire il sesso è come inibire la fame.
Regolamentare o proibire gusti sessuali è come regolamentare o proibire il gusto alla marmellata di fragola o regolamentare la sete o quantificare quanta Coca Cola puoi bere. Parlo ovviamente di chi, con discrezione e consenso, senza violenza alcuna, pratica del sesso, si beve una grappa e si gode uno spiedo.
Dato che non sono appartenente ad alcuna comunità religiosa, politica mi permetto di ascoltare quello che dice il Papa , quanto il Dalai, quanto il macellaio all’angolo. E, finchè mi è permesso, con educazione, mi permetto di confutare.
Come se fossi davanti ad un caminetto scoppiettante con un boccale di birra scambiando quattro chiacchere tra vecchi amici. Senza alcun astio.
micharch
00martedì 8 aprile 2008 20:16
Hai ragione, sai, mica ti do' torto....

Infatti i risultati a livello etico/morali, li sentiamo e vediamo tutti i giorni.

E poi mi tocca leggere di "violenze' e "costrizioni" da parte della Chiesa.

Ma per piacere, perpia.....
Animaloverdrum
00martedì 8 aprile 2008 21:41
Già: non ci sono più i Torquemada di una volta!
Un vero "peccato"!
Quanto mai c'è stato un Concilio Vaticano II°!
Già col primo si è fatto l'errore di dare l'anima alle donne ( o femmine a questo punto ).
A lungo andare con l'aumento dell'istruzione è calata la "chiamata" ( crisi delle vocazioni ).
Come faremo coi cappellani militari per il futuro? ( sai che bellezza benedire gente a cui hai insegnato il 5° comandamento! )
Avanti di questo passo non so dove si andrà finire!


=marco68=
00mercoledì 16 aprile 2008 12:25
D'accordissimo con il Papa! e del resto non ha fatto altro che ribadire una dottrina permanente della chiesa cattolica.
Animaloverdrum
00mercoledì 16 aprile 2008 13:07
da Wikipedia su Cavour nei rapporti tra Stato e Chiesa
" Fin dal 1850 si era proceduto in Piemonte ad un'opera di laicizzazione dello stato tanto più necessaria per un paese dove sopravvivevano residui medioevali come il diritto d'asilo per chiese e conventi che le leggi Siccardi alla fine riuscirono a cancellare nonostante l'opposizione clericale guidata dall'arcivescovo di Torino Luigi Fransoni arrestato e condannato ad un mese di carcere. Ancora nel 1852 non si riuscì a far approvare un progetto di legge che istituiva il matrimonio civile per l'opposizione del Senato e del Re.[4]

Anche Cavour nel 1855 dovette affrontare l'opposizione cattolica in relazione ad un progetto di legge per la soppressione degli ordini religiosi non dediti all'insegnamento o all'assistenza dei malati e l'incameramento dei loro beni allo stato. La forte maggioranza parlamentare di Cavour dovette arrendersi di fronte all'opposizione del clero e di una parte dell'opinione pubblica, ma soprattutto per l'intervento del Re. Cavour si dimise aprendo una crisi costituzionale chiamata crisi Calabiana dal nome del vescovo di Casale Luigi Nazari di Calabiana avversario del progetto di legge. Lo scontro si risolse con un compromesso. Cavour ritirò le dimissioni e la legge fu ripresentata in termini molto più moderati rispetto alla precedente.

Il problema dei rapporti tra Stato e Chiesa si ripresentò dopo l'unità aggravato dalla forte intransigenza di papa Pio IX nei confronti dello stato italiano che aveva proclamato Roma capitale del nuovo regno. Seguendo il metodo diplomatico, Cavour aveva avviato trattative segrete con Napoleone III, tutore della Chiesa cattolica e con lo stesso Papato[5] offrendogli l'abbandono di ogni pretesa giurisdizionalistica di controllo regalistico[6] sulla Chiesa da parte dello stato italiano in cambio della rinucia al potere temporale dei Papi. Era la famosa formula della «Libera Chiesa in libero Stato» che Cavour non ebbe modo di mettere in pratica per la sua morte improvvisa.

Il rifiuto di papa Pio IX suscitò la reazione dell'anticlericalismo liberale e dei democratici mazziniani e garibaldini convinti che il problema di Roma capitale si potesse risolvere solo col metodo rivoluzionario. "


Daccordissimo col Cavour! E ad essere sincero abolirei l'art 7 della Costituzione ( allora fatto sotto la costituente ) e straccerei i patti lateranensi...ognuno a casa sua e usi i suoi di risparmi e risorse. Di mantenere una religione in via esclusiva, non mi va. O tutte o nessuna. Come non mi va l'8 per mille liquidato a forfait...giusto per essere precisi...La storia dei mercanti nel Tempio deve essere per Qualcuno un refuso …
lupetta821
00mercoledì 28 maggio 2008 12:30
il fatto è che il papa dovrebbe parlare solo ai cattolici, io sono anticlericale e quindi non accetto che lui decida anche per me.
nona ccetto che mi vieti di abortire o di divorziare.
le piaghe della società sono altre..è l'ignoranza della gente la più grande piaga, la censura, gli abusi sessuali sui bambini insabbiati..il divorzio è un salvavita per molte persone, e l'aborto è una scelta.


Fatascalza
00mercoledì 28 maggio 2008 13:17
Resta il fatto Lupetta che ognuno fa come vuole, e come ritiene meglio.
Il Papa non obbliga con la forza a comportarsi in un certo modo, il Papa parla certo ai cattolici, ma poichè è uno dei piu' grande Capi di Stato, le sue parole hanno piuì eco rispetto a quelle di un altro.
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