India: Mumbai sotto assedio

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binariomorto
00giovedì 27 novembre 2008 01:02
INDIA, MUMBAI SOTTO ATTACCO ALMENO 80 MORTI


ROMA - Oltre ottanta morti e quasi mille feriti. E' solo il primo, confuso bilancio di uno degli attacchi terroristici più sanguinosi e meglio organizzati della storia indiana che oggi ha sconvolto Mumbai, la capitale finanziaria del Paese. A finire nel mirino dei commando di terroristi, tutti pesantemente armati, i centri turistici della megalopoli indiana, alberghi a cinque stelle - in primo luogo il Taj Mahal, l'Oberoi e il Trident -, ristoranti, stazioni ferroviarie e anche un ospedale.

Da ore continuano a susseguirsi sparatorie ed esplosioni, con ripetuti lanci di granate. E secondo le ultime informazioni oltre cinquanta occidentali, prevalentemente americani e britannici, sarebbero stati presi in ostaggio. Un testimone oculare ha infatti ripetuto alla televisione indiana che i terroristi hanno aperto una vera e propria caccia all'uomo contro "chiunque avesse un passaporto britannico o americano". "Volevano gli stranieri", ha gridato l'uomo.

Un sedicente gruppo terrorista, finora quasi sconosciuto, i Deccan Mujaheddin, ha inviato una e-mail al 'Times of India' rivendicando gli attentati. Tra i morti e i feriti, al momento, non ci sono notizie di italiani. Ma una connazionale, assieme alla figlia di sei mesi, é rimasta intrappolata all'hotel Oberoi, dove nella tarda notte l'esercito indiano ha fatto irruzione per dare la caccia ai terroristi ancora asserragliati nell'albergo. La situazione sul terreno è ancora nel caos totale. Le televisioni indiane trasmettono da ore immagini apocalittiche, di scontri armati, fiamme e morti che giacciono abbandonati nelle strade. Con i terroristi barricati negli hotel sul lungomare, la zona dalla Gate of India - di fronte alla quale si trova l'hotel Taj Mahal - a tutto il lungo viale di Marina Drive, dove sorgono l'hotel Oberoi e l'hotel Trident.

Durante gli attacchi multipli sferrati dai commando è rimasto ucciso anche il capo della squadra antiterrorismo della polizia di Mumbai, Hemant Karkare, e numerosi poliziotti. Dopo la prima inattesa ondata di violenze che ha spiazzato le autorità indiane, l'esercito è stato messo in stato di allerta ed è intervenuto per affrontare i terroristi, molti dei quali sono stati uccisi. Oltre all'Oberoi, i militari e le forze speciali hanno fatto irruzione anche allo storico hotel Taj Mahal, devastato da cinque esplosioni. Mentre al Trident sono in corso trattative tra la polizia e i terroristi.

Al momento, ha fatto sapere la Farnesina, non è ancora possibile tracciare un bilancio sul coinvolgimento di cittadini italiani, che nella città sono circa duecento. L'Unità di Crisi - tramite il consolato italiano a Mumbai - ha stabilito un contatto con i connazionali che sono stati sin qui sfollati dagli alberghi sotto attacco. E tuttavia cittadini italiani risultano ancora presenti all'interno degli alberghi coinvolti.

Unanime la condanna della comunità internazionale. Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha condannato come "inaccettabile" l'esplosione di violenza in India. Mentre il Dipartimento di Stato Usa ha espresso ripulsa, aggiungendo di non essere a conoscenza di vittime americane. Gli Stati Uniti "stanno valutando la situazione" e le eventuali contromisure da prendere. Il presidente George W. Bush, che si trova a Camp David, è tenuto costantemente informato su quanto sta accadendo. Così come il ministro degli Esteri Franco Frattini, che ha espresso "la più ferma condanna per tali atroci e ingiustificati atti di violenza che hanno coinvolto un gran numero di civili inermi".

Fonte: ANSA
Fatascalza
00giovedì 27 novembre 2008 11:00
sto cercando di capire cosa sia successo è avvenuto tutto ieri sera tardi
binariomorto
00sabato 29 novembre 2008 15:27
Oltre 160 morti.
binariomorto
00sabato 29 novembre 2008 21:30
Strage in India, battaglia finita
I morti sono 195, almeno 295 i feriti


Il braccio di ferro tra polizia indiana e terroristi islamici, asserragliati all'hotel Taj Mahal di Mumbai, è terminata dopo 62 ore di assedio. Il bilancio degli attacchi è di 195 morti e 295 feriti, tra gli stranieri che hanno perso la vita anche l'italiano Antonio Di Lorenzo. I terroristi volevano uccidere 5mila persone facendo saltare in aria l'hotel. L'India accusa: "Attentatori addestrati in Pakistan". Islamabad non collaborerà alle indagini.

I terroristi uccisi dalle teste di cuoio indiane, il corpo speciale dei "gatti neri", sono 15 come rende noto l'emittente televisiva indiana Ndtv. A Mumbai le forze di sicurezza stanno ancora setacciando gli alberghi Taj Mahal e Oberoi, rimasti per alcuni giorni nelle mani dei terroristi e un bilancio definitivo delle vittime potrà essere fatto solo dopo che le operazioni di bonifica saranno terminate. Nell' hotel sono stati trovati 25 chilogrammi di esplosivo. Le forze di sicurezza indiana hanno soccorso un totale di 610 persone nei due grandi alberghi e nel centro ebraico di Mumbai che sono stati i bersagli dei terroristi nella metropoli indiana nell'attacco multiplo sferrato a partire da mercoledì.

Alcuni ostaggi sono stati torturati
Una tv privata indiana ha sostenuto che alcuni degli ostaggi sono stati torturati dai terroristi prima di essere uccisi. In una foto mostrata da Today Tv si vede il corpo di un uomo nudo e insanguinato che giace con le caviglie legate. L'emittente ha sostenuto che la foto è stata scattata con un telefonino, probabilmente da uno degli ostaggi che sono stati liberati o che sono riusciti a fuggire.

"Volevano far saltare in aria l'hotel"
I media locali riferiscono che i terroristi avevano un piano per far saltare in aria l'hotel Taj Mahal. Apparentemente gli attentatori disponevano di esplosivo sufficiente a far effettivamente saltare in aria l'albergo. Fonti hanno riferito a tv indiane che i terroristi avevano intenzione di "ridurre ad un cumulo di macerie" il palazzo e di replicare il disastro del Marriott ad Islamabad dello scorso settembre.

Anche l'aereoporto nel mirino
Gli attentatori islamici volevano colpire anche l'aeroporto di Mumbai. Secondo il quotidiano Times of India, poco prima che avessero inizio gli assalti in città, tre terroristi hanno preso un taxi con abbastanza esplosivo al seguito per far saltare in aria un intero edificio. L'autista ha sbagliato strada fermandosi a un semaforo rosso: la vettura è saltata in aria, ma senza il "fuori programma" il bilancio degli attentati sarebbe stato ancora più tragico.

Rientro a casa per i nostri connazionali
Tornano in Italia nella giornata di sabato i 19 italiani scampati agli attentati di Mumbai, e giunti a Parigi all'aeroporto di Roissy. I nostri connazionali si sono imbarcati su diversi voli diretti a Roma, Firenze e Milano. Con loro si trova il console italiano a Parigi, Cesare Morbelli. Due di loro sono stati portati brevemente in ospedale per accertamenti, ma il loro stato non destava alcuna preoccupazione.

Attentatori già in città un mese prima
Un fonte dei servizi indiani di sicurezza ha riferito che otto degli estremisti islamici che hanno messo in atto gli attacchi a Mumbai si erano infiltrati nella città già un mese prima fingendosi studenti della Malaysia. Gli 007 hanno riferito che l'avanguardia del commando aveva affittato un appartamento e condotto "estese missioni di ricognizione" per preparare l'operazione. Secondo la stampa indiana alcuni di loro avrebbero anche soggiornato per alcune notti all'hotel Taj Mahal. Altri infiltrati avevano nascosto armi e munizioni in vari punti della città, compresio uno dei due alberghi assaltati. Alla missione di ricognizione si è poi unito un secondo gruppo, arrivato via mare mercoledì sera. I terroristi, in tutto almeno 15, erano "robusti e in piena efficienza fisica, di età compresa tra i 24 e i 30 anni e con un ottimo addestramento militare. Per nutrirsi durante l'assedio delle forze speciali disponevano di frutta secca, mandorle e altri alimenti di rapido consumo. A conferma della giovane età e del loro profilo non tradizionale alcuni dei terroristi avevano un BlackBerry per vedere come i siti britannici e di tutto il mondo riferivano delle loro tragiche imprese.

L'India accusa: "Addestrati in Pakistan"
Il terrorista catturato dalle forze indiane a Mumbai, e sottoposto a interrogatorio, ha ammesso di essere un militante del Lashkar-e-Taiba, gruppo fondamentalista islamico-pachistano attivo nell'ovest dell'India. La polizia ha fatto sapere, inoltre, che l'uomo è pachistano. Azam Amir Kasav, 21 anni, proveniente dal Faridkot pachistano, insieme con un altro uomo era tra coloro che aveva aperto il fuoco alla stazione centrale di Mumbai dello scorso mercoledì dove è stato ucciso un ispettore di polizia. Il governo di Nuova Delhi ha perciò ribadito le accuse contro Islamabad e il Pakistan ha deciso di non inviare più in India il capo dei servizi segreti per collaborare all'inchiesta sugli attentati.

Fonte: tgcom
mariposa.
00domenica 30 novembre 2008 11:38
mamma mia,che cosa inquietante...quello che mi spaventa è che questa gente è invasata,pronta a tutto..pericolosissimi
binariomorto
00domenica 30 novembre 2008 23:35
Cominciate le epurazioni dopo la strage.
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