INDIA, MUMBAI SOTTO ATTACCO ALMENO 80 MORTI
ROMA - Oltre ottanta morti e quasi mille feriti. E' solo il primo, confuso bilancio di uno degli attacchi terroristici più sanguinosi e meglio organizzati della storia indiana che oggi ha sconvolto Mumbai, la capitale finanziaria del Paese. A finire nel mirino dei commando di terroristi, tutti pesantemente armati, i centri turistici della megalopoli indiana, alberghi a cinque stelle - in primo luogo il Taj Mahal, l'Oberoi e il Trident -, ristoranti, stazioni ferroviarie e anche un ospedale.
Da ore continuano a susseguirsi sparatorie ed esplosioni, con ripetuti lanci di granate. E secondo le ultime informazioni oltre cinquanta occidentali, prevalentemente americani e britannici, sarebbero stati presi in ostaggio. Un testimone oculare ha infatti ripetuto alla televisione indiana che i terroristi hanno aperto una vera e propria caccia all'uomo contro "chiunque avesse un passaporto britannico o americano". "Volevano gli stranieri", ha gridato l'uomo.
Un sedicente gruppo terrorista, finora quasi sconosciuto, i Deccan Mujaheddin, ha inviato una e-mail al 'Times of India' rivendicando gli attentati. Tra i morti e i feriti, al momento, non ci sono notizie di italiani. Ma una connazionale, assieme alla figlia di sei mesi, é rimasta intrappolata all'hotel Oberoi, dove nella tarda notte l'esercito indiano ha fatto irruzione per dare la caccia ai terroristi ancora asserragliati nell'albergo. La situazione sul terreno è ancora nel caos totale. Le televisioni indiane trasmettono da ore immagini apocalittiche, di scontri armati, fiamme e morti che giacciono abbandonati nelle strade. Con i terroristi barricati negli hotel sul lungomare, la zona dalla Gate of India - di fronte alla quale si trova l'hotel Taj Mahal - a tutto il lungo viale di Marina Drive, dove sorgono l'hotel Oberoi e l'hotel Trident.
Durante gli attacchi multipli sferrati dai commando è rimasto ucciso anche il capo della squadra antiterrorismo della polizia di Mumbai, Hemant Karkare, e numerosi poliziotti. Dopo la prima inattesa ondata di violenze che ha spiazzato le autorità indiane, l'esercito è stato messo in stato di allerta ed è intervenuto per affrontare i terroristi, molti dei quali sono stati uccisi. Oltre all'Oberoi, i militari e le forze speciali hanno fatto irruzione anche allo storico hotel Taj Mahal, devastato da cinque esplosioni. Mentre al Trident sono in corso trattative tra la polizia e i terroristi.
Al momento, ha fatto sapere la Farnesina, non è ancora possibile tracciare un bilancio sul coinvolgimento di cittadini italiani, che nella città sono circa duecento. L'Unità di Crisi - tramite il consolato italiano a Mumbai - ha stabilito un contatto con i connazionali che sono stati sin qui sfollati dagli alberghi sotto attacco. E tuttavia cittadini italiani risultano ancora presenti all'interno degli alberghi coinvolti.
Unanime la condanna della comunità internazionale. Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha condannato come "inaccettabile" l'esplosione di violenza in India. Mentre il Dipartimento di Stato Usa ha espresso ripulsa, aggiungendo di non essere a conoscenza di vittime americane. Gli Stati Uniti "stanno valutando la situazione" e le eventuali contromisure da prendere. Il presidente George W. Bush, che si trova a Camp David, è tenuto costantemente informato su quanto sta accadendo. Così come il ministro degli Esteri Franco Frattini, che ha espresso "la più ferma condanna per tali atroci e ingiustificati atti di violenza che hanno coinvolto un gran numero di civili inermi".
Fonte:
ANSA